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lunedì 8 aprile 2024

Cannelloni agli asparagi con besciamella allo yogurt e pesto di prezzemolo (o coriandolo)

 


Bentornata primavera!!! Sei ancora timida e indecisa, alterni giornate decisamente tiepide a giornate piuttosto fredde che ci riproiettano al mese di febbraio, ma le tenere foglie degli alberi e l'esplosione di fiori bianchi e rosa dei meli e dei ciliegi selvatici in città annunciano il tuo arrivo imminente. Ed ecco che con te la cucina si alleggerisce e viene voglia di piatti più freschi, che parlino di te.

Come questo primo piatto, tratto da Extra Good Things di Yotam Ottolenghi.

Nell'introduzione alla ricetta, il nostro scrive: abbiamo rivisitato questo piatto rétro, alleggerendolo e dandogli brillantezza grazie all'acidità dello yogurt, alla freschezza del coriandolo e alla pungenza del limone. Un esperimento che ho trovato intrigante, perché racchiude in se' l'essenza stessa della primavera: una nuova vita che nasce, fresca e vibrante, ai tiepidi raggi del primo sole. Non avrei saputo presentarla meglio.

Preparata per Starbooks l'anno scorso, questi cannelloni sono diventati un mio cavallo di battaglia.

martedì 27 febbraio 2024

Torta salata di zucchine alla menta, caprino e paté di olive nere per il Club del 27

 


Questo mese il Club del 27 esamina l'ultimo libro di Jamie Oliver, 5 Ingredients Mediterranean. Il concetto che sta alla base del libro è lo stesso dei suoi precedenti "5 ingredients": con 5 ingredienti facilmente reperibili + qualche ingrediente di base sempre presente nelle nostre cucine (olio, sale, pepe, cose così) si creano dei piatti semplici, ma veramente gustosi. Un modo come un altro per rinnovare la gioia di trovarsi riuniti a tavola la sera, dopo una lunga giornata di lavoro o di scuola.


Tantissime le ricette tra cui scegliere, una più invitante dell'altra: le trovate tutte a questo link. Io mi sono orientata su una torta salata di zucchine: fuori stagione, lo so, ma mi sono lasciata tentare dalla facilità di esecuzione e dai gusti base così semplici, ma così gradevoli. Ho aggiunto un solo ingrediente a quelli indicati da Jamie: un cucchiaino raso di aglio granulare. Le zucchine infatti, per quanto buone, hanno un sapore un po' blando che la menta non riuscirebbe a mio avviso a elevare, nonostante l'aggiunta post cottura del formaggio di capra e del paté di olive nere.

Si tratta della mia unica modifica, che rimane comunque nello spirito dei 5 ingredienti base + ciò che abbiamo in dispensa. Se non avessi avuto l'aglio granulare, avrei tritato molto finemente 2 spicchi d'aglio. 

lunedì 19 febbraio 2024

Torta di pistacchio, mandorle e nocciole


"Questa volta finisco su Cucinaremale", mi dicevo sabato scorso mentre preparavo questa torta. Invano cercavo di rassicurarmi circa il fatto che erano tutti sapori che stavano bene insieme: la farina di nocciole, mischiata a quella di pistacchi e mandorle, mi faceva una gran paura. Per fortuna mi sbagliavo: si è rivelata la nota vincente, che ha regalato al dolce quel quid in più.

L'occasione di preparare questo dolce è stato l'incontro mensile con gli amici della Fraternità, seguito dalla consueta cena. A dire il vero avevo in mente di preparare tutt'altro dolce, ma le contingenze mi hanno costretto a cambiare direzione. L'ispirazione è giunta dall'inossidabile Ottolenghi, temperata però dalla necessità di consumare dei pacchetti di farine di frutta secca che stavano in dispensa da un po' di tempo; ed ecco che il cocco disidratato della ricetta originale viene sostituito dalle nocciole e parte della farina di mandorle è sostituita da quella di pistacchio. Il risultato è stato una torta buonissima, dove tutti i sapori si fondono alla perfezione, apportando ciascuno la sua nota distintiva, ma senza sovrastare sugli altri, in un'armonia di sapori perfettamente bilanciata.

La ganache all'acqua completa il tutto, aggiungendo quella nota di goduriosità che tanto ci piace. Se quindi la ricetta originale ricordava molto le torte capresi bianche nostrane, questa se ne discosta un poco grazie alle note tostate distintive della nocciola e a quelle, delicate ma altrettanto caratterizzanti del pistacchio - rigorosamente di Bronte, portato dalla Sicilia la scorsa estate.

Avevo giurato a me stessa, in gennaio, che non avrei più preparato alcun dolce fino a giugno. C'est la vie... e del resto, perché no?

lunedì 12 febbraio 2024

Zuppa di ceci e aglio arrostito


Anni fa avevo un'amica che, intorno alla metà di febbraio, toglieva di mezzo maglioni e golfini e cominciava a indossare camicette leggere, magari smanicate, dichiarando: "Io ho chiuso con l'inverno". Confesso che l'ho sempre invidiata: freddolosa come sono piacerebbe anche a me chiudere con l'inverno adesso, peccato che aprirei alla polmonite doppia. Certo, la mia amica soggiungeva subito dopo "Però non so se l'inverno ha chiuso con me", ma restava il fatto che da quel momento lei cominciava ad alleggerire l'abbigliamento, mentre io in questa stagione continuo a imbacuccarmi in bei maglioni caldi, avvolgenti e pesanti. 

E parallelamente ai maglioni, le mie cene continuano ad avere le zuppe come piatto forte, specialmente quelle profumate di spezie come questa. Si può preparare sia a partire dai ceci in scatola, il che velocizza di molto le cose, sia a partire da ceci secchi, ammollati e poi lessati. Io ho fatto entrambe le versioni, anche perché tengo sempre in casa dei ceci secchi.

Di questa zuppa, preparata per lo Starbooks di gennaio, mi aveva incuriosito l'uso della cannella e sapete una cosa? Ci sta benissimo e richiama, curiosamente, il sapore dell'aglio arrostito.

lunedì 5 febbraio 2024

Lasagne con ragù di lenticchie

 


"In un mondo perfetto, farei la lasagna una volta a settimana e riceverei attestati d'amore dalla mia famiglia come da una curva da stadio", scrive Patrizia nell'introduzione alla ricetta presentata su Starbooks un paio di settimane fa. In un mondo perfetto, aggiungo io, le lasagne sarebbero un piatto dietetico e aiuterebbero a perdere peso. 

Anche se il mondo non è perfetto, il post di Patrizia e la sua foto da acquolina in bocca mi hanno invogliata e nel giro di un paio di giorni ho voluto replicare la ricetta di Nik Sharma con un sugo di lenticchie, decisamente più leggera di quella al ragù con litri di besciamella, che adoro.

Ho dimezzato le dosi nella mia prima realizzazione e meno male che l'ho fatto, perché alla prova assaggio qualcosa non mi tornava. Mancava quella pienezza di gusto che dà vera soddisfazione; l'acidulo del pomodoro fresco dava freschezza all'insieme, il che contrastava con le mie aspettative. La pienezza che cercavo mi è giunta al palato quando ho masticato un boccone ricco di Parmigiano Reggiano, ed è allora che mi si è accesa una lampadina: mancava l'umami. Il Parmigiano è uno dei cibi più ricchi di umami, così come i funghi porcini essiccati, il pomodoro maturo cotto a lungo, etc. 

A partire da questa consapevolezza mi sono adoperata per arricchire di umami la ricetta originale, così ecco la mia versione riveduta e corretta; l'originale la trovate qui.

sabato 27 gennaio 2024

Chili al cioccolato per il Club del 27

 


Come di consueto, il Club del 27 in gennaio segue l'indicazione del Veganuary, una sfida a mangiare vegano per un mese. Anche quest'anno abbiamo scelto un libro di Katy Beskow, 15 Minutes Vegan Comfort Food, e ci siamo sbizzarriti a provarne le ricette. Se volete dare un'occhiata ai piatti preparati dai colleghi del Club (e ve lo consiglio vivamente!) andate a questo link e preparatevi a sbavare sulla tastiera. 

La ricetta che mi è balzata subito agli occhi e che non ne ha voluto sapere di abbandonarmi, è stata la versione vegana del Chili con carne, un grande classico della cucina messicana. Ovviamente la versione vegana non poteva contenere la carne, ma mi hanno colpito le spezie unite a cacao e cioccolato fondente, in una salsa che ricorda moltissimo il mole poblano, dove il peperoncino chipotle è stato sostituito dalla paprika forte affumicata e dal peperoncino di Cayenna.

L'Autrice assicura che la profondità di sapore è la stessa di un Chili che ha sobbollito per diverse ore; io dal canto mio, ho modificato leggermente il procedimento allungandone i tempi, per assicurarmi di avere proprio quella profondità e complessità. Questo ha comportato cucinare in 25 minuti anziché 15, ma io non avevo fretta. 😅 Indicherò tuttavia nelle note il procedimento dell'Autrice, in modo che anche i frettolosi possano replicare il piatto.

In sostanza, anche se mi sono guardata bene dal seguire il Veganuary anche quest'anno, ho comunque consumato diversi pasti vegani - cosa che del resto faccio normalmente tutto l'anno nel corso della settimana.

Ecco a voi la ricetta:

lunedì 22 gennaio 2024

Bundt Cake al limone e basilico

 


Ci sto prendendo gusto con i Bundt Cake, anche troppo: ho giurato a me stessa che questo è l'ultimo dolce che preparo fino all'estate (ma non so se riuscirò a mantenere questo impegno con me stessa), perché altrimenti rischio di lievitare come un panettone.

Il fatto è che sfogliando il libro di Chrysta Wilson mi sono imbattuta in una serie di abbinamenti veramente intriganti, anche se non del tutto nuovi, e ho deciso di lasciarmi tentare da questo. L'occasione è stato un ritrovo tra amici, e non lo vuoi portare un dolcetto da condividere insieme? 😇

Ecco, questa è stata a un tempo la scusa e il mio limite: perché la ricetta originale prevedeva di tritare il basilico, lasciarlo in infusione nel latte e poi metterlo nell'impasto; io ho temuto il lato più "tradizionalista" del gruppo e ho deciso di eliminare il basilico con un colino, dopo l'infusione (che è durata un pochino di più dei 10 minuti previsti in ricetta: circa mezz'ora), però ne ho riportato l'aroma nella ghiaccia, cosa che la ricetta non prevedeva.

"Questo è l'ultimo della stagione, poi fino a giugno non se ne parla", mi sono detta. Se riuscirò a trattenermi, lo scopriremo solo vivendo.

lunedì 15 gennaio 2024

Cornetti alla confettura di rose (Cornulete cu dulceata de trandafiri)

 


Proseguo con lo Sweet Tooth January, segno evidente che non ne voglio sapere di tornare a dieta, dopo gli stravizi delle feste da poco trascorse. 😆 

Avevo in casa un vasetto di confettura di petali di rose - rigorosamente comprata - e mi sono detta che era giunto il momento di farlo fuori, capite bene che per amore di un doveroso svuota-dispensa è davvero necessario rimandare la dieta per un altro po'. 

Ho preparato questa ricetta per Starbooks nel marzo dello scorso anno e mi era piaciuta così tanto che ho voluto replicarla, aumentando però le dosi dello zucchero e aggiungendo un pizzico di sale. 

Se provate questi biscotti fatemi sapere che cosa ne pensate!

lunedì 8 gennaio 2024

Bundt Cake alla vaniglia

 


Buon 2024 a tutti!

Per il nuovo anno ho deciso di uscire dalla mia Comfort Zone, quella dei fondi e dei piatti salati, e aprire le pubblicazioni con un dolce. "Tutto qui? Un dolce semplice, per giunta!", diranno alcuni di voi, e avrebbero ragione: i Bundt Cake sono ormai dei classici in tantissime cucine, eppure a casa mia approdano oggi per la prima volta. Cucino raramente i dolci, meno che mai le torte (sono più un tipo da pasta frolla) e credetemi, valutare l'equilibrio di una ricetta di torta non è facile per me. Però avevo acquistato un paio di anni fa due stampi da Bundt, e ho deciso che era giunta l'ora di inaugurarli. 

Insieme allo stampo ho voluto acquistare un libro di ricette, e ho optato per quello di Chrysta Wilson, fondatrice e proprietaria di Kiss My Bundt (un nome geniale!), che dà il nome al libro. 

I Bundt Cake vengono rifiniti con una semplice ghiaccia reale o con le sontuose creme al burro e formaggio cremoso, aromatizzate e arricchite in vario modo. Io ho voluto tenermi sulla strada della semplicità e ho optato per la ghiaccia, ma in futuro conto di sperimentare anche le creme.

Una curiosità: il nome Bundt deriva dal tedesco Bund, comunità: la t finale è stata aggiunta dalla Nordic Ware, prima produttrice di tali stampi, per poter registrare il marchio. Mi piace molto pensare a questi dolci come a qualcosa da condividere con tanti altri, per l'appunto con una comunità.

lunedì 11 dicembre 2023

Burro di mele speziato allo sciroppo d'acero

 


I regali golosi sono a mio avviso tra i più apprezzati, specialmente se fatti amorevolmente con le proprie mani. Io adoro riceverli e adoro pure farli: trovo che il tempo e il lavoro impiegati per prepararli siano un valore aggiunto, un affetto che raggiunge gli amici a cui vengono donati e che viene percepito dal primo boccone all'ultimo.

Questo burro di mele è stato per me un'autentica rivelazione: preparato per la prima volta in occasione del Club del 27 di marzo, dove regalava dolcezza a un goloso Duch Baby, l'ho tenuto a mente per i regali di Natale. 

Dal momento che contiene meno zuccheri delle confetture, il burro di mele si presta benissimo ad accompagnare piatti dolci o salati: ottimo sui pancake o nell'impasto di torte e muffin, si accompagna egregiamente anche ai formaggi di media stagionatura; se ne può aggiungere una cucchiaiata o due al sugo di arrosto di maiale, oppure può essere mischiato al ripieno dei cheesecake o ancora aggiunto al gelato; qualche cucchiaiata messa qui e là nello strudel gli darà un sapore speciale. Scatenate la fantasia e sperimentate, non resterete delusi!


mercoledì 6 dicembre 2023

Bottoncini al burro di arachidi e gelatina di frutta

 


Il mese scorso allo Starbooks vi abbiamo deliziati con una carrellata di biscotti; ne sto facendo diversi, da regalare per le prossime festività natalizie, e naturalmente ho rifatto quelli che avevo già proposto - e che finiscono qui per primi, data la mia proverbiale pigrizia a fotografare. 😇

Amo moltissimo il binomio burro di arachidi-gelatina di frutta, e a questo giro nel rifare questi biscotti ho scelto di raddoppiare le dosi di tutto, in modo da usare un uovo intero, tranne che del burro di arachidi: l'Autrice del libro infatti diceva nelle note che la quantità di quest'ultimo si può dimezzare, per ottenere dei biscotti più croccanti. Avendo già constatato che la frolla con la dose "normale" risultava delicatissima e si sbriciolava facilmente anche dentro la scatola di latta, ho voluto provare la versione più resistente. In effetti è risultata meno friabile, ma la croccantezza è un'altra cosa.

venerdì 24 novembre 2023

Fondo bruno vegetale

 


Di regola non è saggio pubblicare più volte la stessa ricetta su un blog; talvolta però, è la natura stessa della ricetta a renderlo necessario; in questo caso si tratta di una base di cucina a mio avviso essenziale e che merita davvero un post a parte.

Sapete già quanto ami fondi e brodi; quello che vi propongo oggi è un fondo bruno vegetale adatto a qualsiasi zuppa, vegetale e non, cui donerà una complessità di sapore davvero unica. Preparatelo e surgelatelo per averlo pronto quando ne avete bisogno: non ve ne pentirete di certo.


lunedì 20 novembre 2023

Zuppa di zucca e funghi


E' dall'appuntamento con il Club del 27 del mese scorso che preparo zuppe sfiziose, gustandomele la sera, dopo una lunga giornata di lavoro (e quanto è comodo trovarsi la cena già pronta in frigo o in freezer, da riscaldare!). Quando a metà ottobre era stato il momento di scegliere la ricetta da realizzare per il Club, avevo optato per una zuppa di melanzane che ricordava molto il baba ganoush; in seguito ho provato quella  di cavolfiore, patate e Gruyère, buonissima, e oggi vi propongo un altro piacere per il palato: la zuppa di zucca e funghi, preparata da Elena e Barbara; la versione originale prevede di cuocervi insieme dei maltagliati e di aggiungere una mozzarella; io ho preferito semplificarla evitando la pasta (la dieta purtroppo non me la consente) ed eliminando totalmente la mozzarella, che secondo me non c'entra molto.

Il minimo denominatore di tutte queste ricette è un eccezionale fondo bruno vegetale, che ho già rifatto (perché l'avevo consumato tutto nelle zuppe precedenti) e surgelato: non ne posso più fare a meno. 

Se anche voi amate la zucca e i funghi, questa ricetta fa sicuramente per voi!

lunedì 13 novembre 2023

Gnocchi di patate alla zucca e burro di miso

 


La presenza della zucca in tutte le sue deliziose varietà, è uno dei fattori che mi consola dell'arrivo della brutta stagione. So infatti che, per quanto fuori (e talvolta pure in casa) faccia freddo, posso sempre contare su una bella zucca per preparare una zuppa corroborante o qualche altro piatto dove lei la fa da padrona.

Sabato scorso per l'appunto, una bella zucca violina mi ha fatto l'occhiolino e io non ho saputo resistere: l'ho subito pesata, etichettata e messa nel carrello della spesa e una volta giunta a casa, mentre mi domandavo come l'avrei cucinata, ho cominciato a sfogliare Mezcla. Guarda caso (ma io non credo al caso), a pagina 74 una foto mi ha strizzato l'occhio. Il titolo della ricetta fotografata era tutto un programma: Miso Butter Butternut Gnocchi, cioè per l'appunto gnocchi (di patate) alla zucca violina e burro di miso. Ixta Belfrage fa anche un gioco di parole nell'introduzione alla ricetta, invitando a provare questo condimento anche con i fagioli bianchi di Spagna (butter beans), gli gnocchi della natura, cosa che cambierebbe il nome della ricetta in Miso Butter Butternut Butter Beans (ma subito dopo ci consiglia di astenerci 😆). 

Non mi restava che provarla, così ieri mattina mi sono cimentata.

martedì 31 ottobre 2023

Zuppa di cavolfiore, patate e Gruyère

 


La scorsa settimana con il Club del 27 abbiamo trattato l'argomento zuppe, una preparazione che non mi stanca mai. Se in estate mangio volentieri i passati di verdure tiepidi e il Gazpacho, zuppa fredda estiva per eccellenza, in inverno le mie cene sono spesso costituite da zuppe nutrienti e corroboranti, saporite e "coccolose", la quintessenza del comfort food.

Non è un caso che abbia citato il Club del 27: mi riprometto di preparare molte delle zuppe preparate dalle mie colleghe di Club, anche se non tutte troveranno posto in questo blog (il mio atavico odio per la fotografia, sigh), e la prima è quella che vi propongo oggi. Non l'ho preparata la scorsa settimana per il semplice motivo che non avevo trovato il Gruyère, uno dei miei formaggi svizzeri preferiti; l'ho trovato questo fine settimana, e subito dopo averlo messo nel carrello della spesa sono andata al reparto ortofrutta, per comperare cavolfiore e patate.

Ringrazio le colleghe di Club Antonella, Micaela, Milena e Rossella per aver proposto questa zuppa!

venerdì 27 ottobre 2023

Zuppa "Baba Ganoush" per il Club del 27

 

Finalmente le temperature si sono abbassate: per quanto io ami notoriamente il caldo, non è sano avere 30 gradi a metà ottobre, ed era ora che l'autunno arrivasse.

Ce lo siamo augurate a gran voce al Club del 27, e per il mese di ottobre abbiamo scelto un  libro  sulle zuppe, Every Season is Soup Season di Shelly Westerhausen Worcel.


C'erano tantissime scelte golose da vagliare e so già che prima o poi le proverò tutte, che finiscano in questo blog o meno. Le proposte dei colleghi del Club le trovate qui.

Io ho approfittato delle ultime melanzane di stagione per preparare una zuppa ispirata al celeberrimo Baba ganoush, il caviale di melanzane mediorientale che è apprezzatissimo anche da noi. 

A dire il vero sarebbe più corretto dire che questa zuppa è ispirata al Mutabal, un dip mediorientale molto simile al Baba ganoush che è reso cremoso dalla tahina, ingrediente assente nel caviale di melanzane. Yotam Ottolenghi afferma che al cotnrario il Baba ganoush è molto più leggero e contiene sempre, oltre a succo di limone, aglio e olio d'oliva, erbe aromatiche e altre verdure fresche come ad esempio i peperoni.

Sia come sia, ho adorato in questa zuppa i sentori affumicati dati non solo dalle melanzane arrostite e dalla paprika affumicata, ma anche dal fondo bruno vegetale, che prevede di arrostire le verdure prima di lessarle per estrarne i sapori. Un insieme di ingredienti che hanno contribuito a dare profondità di sapori a questa zuppa molto originale.

lunedì 26 giugno 2023

Frittelle di zucchine per tutti, ma proprio per tutti!

 


Io non sono tipo da frittelle di verdure, forse perché non avverto il bisogno di "mascherare" le verdure per poterle mangiare o far mangiare. In 13 anni di blog ho pubblicato solo due ricette di frittelle di verdure: quella della sfida MTC del Kaki Age e le frittelle di porri di Yotam Ottolenghi. Se ho pertanto deciso di pubblicare qui questa ricetta, è perché da quando l'ho preparata la prima volta, un mese fa, non ho fatto che farla e rifarla.

Sarà che è la stagione delle zucchine, sarà perché mi sono state regalate delle zucchine da una coppia di conoscenti che ha l'orto ed è inondata da tali ortaggi, ma soprattutto sarà perché la ricetta mi è piaciuta veramente tantissimo ed è facile, veloce e leggera, fatto sta che queste frittelle compaiono sulla mia tavola almeno una volta alla settimana. L'ultima volta che le ho fatte, non avendo voglia di star dietro alla frittura, le ho cotte in forno e mi sono piaciute ancora di più: nelle note alla ricetta ho scritto come procedere.

Hanno anche il pregio non indifferente di essere senza glutine, senza uova e senza latticini, e quindi sono perfette anche per gli intolleranti a tali alimenti (non per niente sono state chiamate dalla loro Autrice free for all). 

E per completare la lista dei loro pregi, rispetto alle classiche ricette che prevedono di grattugiare la polpa delle zucchine e strizzarla in un panno pulito, qui si sfrutta proprio la loro acqua, così ricca di sali minerali, per aiutare a legarle. La farina usata infatti è quella di ceci, che quando assorbe umidità si comporta in modo simile all'uovo (è per questo che l'acqua di cottura dei ceci, detta aqua faba, può essere usata per fare le meringhe). Che altro chiedere a delle umili frittelle di verdura?

lunedì 19 giugno 2023

Torta salata ai pomodori e pesto

 


E' da aprile dell'anno scorso che dovrei pubblicare questa ricetta, quando per il Club del 27 abbiamo trattato il tema delle torte salate per il picnic di pasquetta. Il motivo della mancata pubblicazione ai tempi è stato che mi era sfuggita la data (la torta salata era stata preparata, fotografata e divorata con mucho gusto); in seguito sono stata affetta da un attacco di pigrizia acuta, poi è passata la stagione dei pomodori, e infine è trascorso più di un anno. Adesso che è tornata la stagione dei pomodori la ripropongo sul blog; agli amici l'ho già fatta e rifatta più di una volta.

Gli amici liguri mi perdoneranno se oso mettere il loro amato pesto in forno: posso provare a rassicurarli dicendo che è protetto dalla ricotta e da un congruo strato di fette di pomodoro, ma so già che i puristi avranno chiuso la pagina del blog prima ancora di arrivare a leggere questa frase; 😅quelli che hanno stretto i denti e perseverato, staranno scuotendo la testa tra sconforto e disapprovazione. Quindi questa ricetta è solo per liguri temerari e per tutto il resto d'Italia (isole comprese) e del mondo. Io posso solo assicurarvi che è buonissima.

Una sola avvertenza: cominciate a preparrte l'impasto mezza giornata prima di fare la torta o, meglio ancora, la sera prima: i tempi di riposo in frigo ci vogliono tutti. In alternativa procuratevi della pasta sfoglia già pronta, ma vi garantisco che non sarà la stessa cosa.


martedì 2 maggio 2023

Poale-n-brau - grembiuli sollevati (brioche moldave farcite con crema di formaggio)

 


Ho preparato per la prima volta queste brioche farcite a metà febbraio per lo Starbooks di marzo, quando abbiamo recensito Tava, l'ultimo libro di Irina Georgescu. Da allora le ho rifatte molte volte, da tanto mi sono piaciute. Le rare volte che mi concedo una brioche, la scelgo sempre alla crema: sono in assoluto le mie preferite, adoro la consistenza vellutata della crema pasticciera che contrasta con la sfoglia del croissant; queste brioche hanno un ripieno cremoso, anche se molto più asciutto: quanto bastava per attirare la mia attenzione.

Il loro nome, dice l'Autrice nell'introduzione alla ricetta, significa grembiuli sollevati. Gli abiti tradizionali rumeni prevedono che si porti un ampio grembiule riccamente ricamato sopra una gonna semplice, e le donne spesso ne sollevano una cocca infilandola nella cintura, per potersi muovere più agevolmente. La piegatura di queste brioscine ricorda un po' l'angolo di tessuto infilato nella cintura.

La farcia è costituita da una crema poco dolce a base di un formaggio tipico rumeno, il Brânză de vaci, che è una via di mezzo tra i fiocchi di latte e una ricotta molto asciutta e leggermente fermentata. Io l'ho trovato nel minimarket rumeno vicino casa, ma può essere sostituito con della ricotta molto ben scolata e aumentando leggermente la quantità di semolino nel ripieno. Se cercate in rete, trovate le ricette per farlo in casa. Ha un aroma particolare e mi è piaciuto molto.


Ho preparato questo dolce anche in versione torta aumentando notevolmente le dosi della crema, perché quelle della ricetta sono appena sufficienti per farcire 16 brioche singole: è venuta davvero buona, anche se le monoporzioni sono molto più facili da gestire. Siccome dimezzare le dosi dell'impasto mi veniva più complicato, ho preferito ricavarne due torte del diametro di 20 cm. Nelle note scrivo le dosi che ho usato per la crema.

lunedì 27 marzo 2023

Dutch Baby alle doppie mele per Il Club del 27



Era da un po' di tempo che desideravo fare un Dutch Baby, più precisamente da quando la Patty lo ha fatto per Starbooks, perciò quando ho visto che tra le ricette proposte dal Club del 27 di questo mese c'era un Dutch Baby, mi ci sono fiondata al volo senza pensarci. Questo poi prevedeva le mele, sia in forma di frutto, sia nella variante del burro (una ricetta che impazza negli USA da qualche anno e che ero pure curiosa di provare), e tante spezie: che cosa potevo desiderare di più?


Ma che cos'è il Dutch Baby? Si tratta di un grosso pancake senza agenti lievitanti, cotto in forno nella padella pesante di ghisa, la cui caratteristica è quella di gonfiarsi parecchio in cottura, al centro e ai lati, per poi sgonfiarsi; viene servito accompagnato con frutta, panna, sciroppo d'acero e tutto ciò che la fantasia suggerisce, ed è una colazione deliziosa, perfetta quando la giornata si prospetta molto impegnativa.

Il segreto per una perfetta riuscita del Dutch Baby è partire da ingredienti a temperatura ambiente: il mio consiglio è quello di tirare fuori dal frigo la sera prima le uova, il latte e il burro di mele, e di preparare gli ingredienti secchi nella ciotola in cui monterete la pastella. 
E' opportuno anche preparare il giorno prima il burro di mele (che è buonissimo!), altrimenti va a finire che servite il Dutch Baby per pranzo, anziché a colazione.

Siete curiosi di vedere quali altre ricette hanno realizzato i colleghi del Club del 27, tratte dal libro Half Baked Harvest Every Day di Tieghan Gerard? Cliccate qui e scoprirete una montagna di golosità!