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lunedì 1 dicembre 2025

Torta di zucca (Pumpkin Pie) con pasta semintegrale speziata


Come scrivevo la scorsa settimana, mi sono talmente innamorata del Pumpkin Spice Mix, che ho cominciato a usarlo quotidianamente. E' stato mentre macinavo le spezie del secondo vasetto, che mi sono detta: perché non provi a fare la Pumpkin Pie americana, una bella torta di zucca speziata? L'idea non ha fatto in tempo a nascere, che ha messo radici profondissime ed è diventata un'ossessione. Quando ho capito che non avrei avuto pace se non l'avessi preparata, mi sono data da fare.

Per mitigare i sensi di colpa della dietomane che è in me, ho sostituito i due zuccheri con altrettanta stevia + 1 cucchiaino di melassa e cercato la ricetta di un guscio di impasto semi integrale (il 100% integrale è molto più difficile da gestire, a meno di non trovare farine integrali da pasticceria che si possono acquistare on line, ad esempio qui, ma che non avevo voglia di mandare a prendere). L'impasto è stato preso dal libro di Erin Jeanne McDowell, The Book on Pie, una vera e propria miniera di informazioni, trucchi e suggerimenti, scoperto grazie a Starbooks.

Ho proposto questa torta per una cena in famiglia (festeggiavamo il mio compleanno 💝) ed è stata accolta da un'ovazione e dalla richiesta di farla di nuovo e di pubblicarne la ricetta al più presto, per poterla preparare autonomamente. Eccovi accontentati, curuzzi me'. 💖💕💞 Vero che mi inviterete, quando la farete?

giovedì 27 novembre 2025

Pho vegetariano per il Club del 27

Il club del 27 di questo mese è dedicato al comfort food invernale: il libro scelto si intitola Winter Warmers, ricette scalda-inverno,  ed è ricco di spunti che aiutano a superare l'inverno coccolandoci, nelle giornate più fredde e buie dell'anno. Come forse avrete intuito 😅 io ho scelto la ricetta di una zuppa asiatica, il phở, a dispetto del fatto che i ramen non mi piacciono (e ho anche scoperto il perché: tra i suoi ingredienti vi è un elemento alcalino, il carbonato di sodio, che evidentemente non incontra il mio gusto).

 

Il phở vietnamita è una zuppa solitamente di carne di manzo (più raramente di pollo, ma ne esistono anche varianti di mare) e noodles, pasta lunga asiatica, ed è generalmente servita con basilico thai, lime e germogli di soia, che vengono portati in tavola e di cui ogni commensale si serve a piacere. Considerato uno dei piatti nazionali del Vietnam, il phở è diffusissimo anche nei Paesi vicini. Ricordo ancora con divertimento un ristorante vietnamita che ho visto anni fa a Singapore, So Phở So Good (per chi non parla inglese, è un gioco di parole con l'espressione so far so good, fin qui tutto bene), e ho scoperto in seguito che si tratta di una catena di ristoranti.

Il phở presenta un perfetto equilibrio tra dolce, acido, salato e umami, e forse il segreto della sua diffusione è proprio qui: si tratta di un piatto semplice ma che scalda il corpo e l'anima. 

Le ricette realizzate dai colleghi del Club si trovano qui.

lunedì 17 novembre 2025

Pumpkin Spice Latte - Latte macchiato speziato alla zucca

 














Nel mondo anglosassone la parola latte designa il latte macchiato; ce ne sono tante versioni oltre a quella base: alla vaniglia, al caramello, alle spezie chai e al tè verde matcha, tanto per citare le più diffuse. Il Pumpkin Spice Latte però è quello che, dal 2003, la fa da padrone ogni autunno e inverno in tutti i bar inglesi e americani, e adesso ha cominciato a fare capolino anche da noi.

La ricetta è stata sviluppata nel 2003 da Starbucks e ha come ispirazione l'assaggio della tradizionale torta di zucca insieme a una tazza di caffè. La torta americana di zucca è aromatizzata da un mix di spezie, il Pumpkin Spice mix, i cui ingredienti base sono cannella, zenzero, chiodi di garofano e noce moscata. Quell'anno la ricetta fu testata in 100 negozi Starbucks di Vancouver e Washington D.C., che ne decretarono il successo; dal 2004 il Pumpkin Spice Latte fu commercializzato in tutti gli Starbucks di USA e Canada e successivamente in tutto il mondo; da allora è diventato un fenomeno culturale, nonché la bevanda calda di elezione nei freddi mesi autunnali e invernali soppiantando la cioccolata calda, che era stata la bevanda calda per antonomasia fino ad allora.

Curiosamente, mentre la ricetta originale includeva una salsa di zucca, quella attuale l'ha sostituita con uno sciroppo di zucchero aromatizzato alla zucca e spezie. Questo ha fatto sì che molti blogger e food writer cercassero di ricreare la ricetta, usando però vera polpa di zucca. Anche qui, numerose sono le versioni che si trovano sul web, tutte molto simili; si è differenziato Daniel Gritzer, chef e direttore editoriale di Serious Eats, che lo scorso agosto ne ha pubblicato una versione favolosa: innanzi tutto cuoce la zucca nel latte, invece di usare la purea di zucca in lattina. In più è andato oltre al semplice Pumpkin Spice mix, aggiungendovi altre spezie, che complementano meravigliosamente questo già meraviglioso latte macchiato. 

Mentre mi riprometto di provare la ricetta di Daniel Gritzer prima o poi, oggi mi sono accontentata di una versione più semplice, complice il fatto che avevo già preparato un vasetto di Pumpkin Spice mix.

lunedì 10 novembre 2025

Cilbir

 


L'ultima puntata del Club del 27, per la quale avevo scelto un porridge da mangiare a colazione, mi ha fatto venire in mente tutte le "colazioni dei campioni" che ho mangiato nel corso della mia vita. Sarà che invecchiando si diventa nostalgici e si ricorda il passato, ma in questi giorni mi è tornato in mente il momento esatto in cui mi sono innamorata delle uova a colazione. 

Avevo vent'anni ed ero in vacanza studio, ospite di una famiglia di Cambridge. Il mattino del primo giorno l'odore delle uova fritte che veniva dalla cucina mi ha nauseata, ma siccome mamma e papà mi avevano insegnato che è maleducazione non mangiare il cibo che ci viene offerto, mi sono costretta a mandar giù la loro colazione. Idem il secondo giorno. Il terzo giorno invece, ero impaziente di ricevere il mio piatto con uovo fritto, salsiccia, toast al formaggio e pomodoro grigliato. Da allora la colazione salata è diventata la mia preferita, e anche se non me la posso concedere spesso dati i lunghi tempi di preparazione, diventa una coccola del week-end ogni tanto ed è la mia scelta sicura ogni volta che pernotto in hotel.

Il çilbir turco, benché scoperto solo di recente grazie a Starbooks, fa parte di questo genere di colazioni è entrato subito di diritto nella mia top ten. Facile e veloce da preparare, unisce alle mie amate uova il sapore del pul biber (peperoncino di Aleppo), della paprika e dell'aneto. Al primo boccone una domanda mi è sorta, urgente: perché non l'ho fatto prima? E' buonissimo nella sua semplicità! Il pane ci vuole, eccome: prima ho fatto scarpetta nel piatto, poi nella ciotolina dello yogurt all'aglio e infine ho ripulito il padellino del burro aromatizzato. C'è mancato poco che ne fondessi dell'altro!

 Ed Smith, dal cui libro Good Eggs ho tratto la ricetta, spiega con dovizia di particolari come cuocere le uova in camicia a regola d'arte, insegnandoci anche come fare per prepararle in anticipo e riscaldarle, senza che i tuorli si rapprendano. Ho riportato i suoi suggerimenti in calce alla ricetta e ne faccio buon uso da allora.

Non solo per la colazione, naturalmente: anche a pranzo o a cena potete proporre lo squisito çilbir!

lunedì 27 ottobre 2025

Porridge al gusto di torta di zucca per il Club del 27


Da amante della bella stagione, dico da sempre che zucca, polenta e pizzoccheri sono i piatti che mi consolano durante i mesi più freddi. La zucca è protagonista delle mie cene autunnali e invernali sotto forma di gustose zuppe corroboranti, ma la incorporo anche nei risotti, nelle lasagne, nelle crepes, negli spezzatini e nei dolci (basta inserire "zucca" nella casella di ricerca qui a fianco, per scoprire tutte le ricette che ho fatto negli ultimi 15 anni), quindi immaginate la mia felicità quando Ilaria ci ha proposto, per il Club del 27 di questo mese, una selezione di ricette che la vedono protagonista prese dalla rivista Taste of Home

Dalla mia collezione però, mancavano ricette per la colazione: ho deciso che era ora di rimediare, e dalle ricette proposte ne ho scelta una proprio per questo importante pasto della giornata. Ce ne erano diverse e mi riprometto di provarle tutte, ma siccome ultimamente ho scoperto di amare i porridge, ne ho voluto provare uno alla zucca. E' perfetto per una colazione energetica, magari il giorno di Halloween, ma va bene anche (magari dimezzandone le dosi) per una gustosa merenda pomeridiana.

Un ingrediente irrinunciabile per questa e molte altre ricette proposte dai colleghi del Club, è il Pumpkin Pie Spice Mix, il mix di spezie per torta di zucca, difficilissimo da trovare da noi, ma molto comune nel mondo anglosassone e americano. Una veloce ricerca sul web mi ha dato la soluzione, e onestamente quando l'ho assaggiato mi sono domandata perché mai lo abbia ignorato tutti questi anni: non solo è buonissimissimo, ma è anche perfetto per i miei adorati dolci di mele, e perfino per delle banali mele cotte!!! Dal blog Sally's Baking ho scoperto che un pizzico di pepe nero regala al mix quella spinta in più che nessuno dei commensali riuscirà a individuare, mentre The Pioneer Woman mi ha suggerito le corrette proporzioni fra le varie spezie, che Sally lascia al gusto di chi compone il mix. Io ho diminuito un pochino la quantità dei chiodi di garofano, et voilà: il mix di spezie che mi accompagnerà da ora in poi ha preso vita!


lunedì 13 ottobre 2025

Gnocchi di patate dolci con ragù speziato di melanzane

 


Ricordo tantissimi anni fa di aver letto una ricetta di gnocchi di zucca il cui impasto era molto molle, tanto che per formarli si usavano due cucchiai, facendo delle quenelles (esiste l'italiano chenelle, ma io lo trovo orribile!).  All'epoca avevo poca esperienza in cucina, e pur essendone affascinata ne sono rimasta volutamente lontana, temendo un disastro.

Anni dopo, una ricetta analoga letta su Fusão di Ixta Belfrage mi ha invece tentata al punto da indurmi a farla. Ixta usa le patate dolci al posto della zucca, ma la consistenza dell'impasto mi ha subito portato alla mente quelli di zucca che avevo tanto temuto in passato. 

Non so dirvi se mi abbiano tentata di più le patate dolci, che adoro, o il ragù speziato di melanzana, che venero. 😁 Fatto sta che ho voluto far mia questa ricetta e non me ne sono affatto pentita!

Ixta consiglia di usare le patate dolci a polpa gialla, con la buccia rosa, che sono un po' meno dolci; io le ho trovate con la buccia color porpora e la polpa arancione, che uso di solito e che amo mangiare lessate, accompagnate da un goccio d'olio extravergine di oliva e una spolverata di peperoncino. Ecco, ho trovato un altro modo per consumarle!

lunedì 22 settembre 2025

Oum Ali (pudding egiziano)


Avevo fatto questi pudding nel lontano 2016 per Starbooks e me ne ero completamente scordata, finché il commento tardivo di una utente non me li ha riportati alla mente. E sì che mi ero ispirata a loro per preparare una crostata di mele annurche, qualche mese dopo! Approfitto del reminder e pubblico la ricetta anche qui, sfruttando le foto che avevo già fatto: poca spesa e tanta resa! 😆

Oum Ali significa "la mamma di Alì" e designa un dessert molto diffuso in Egitto e in tutto il Nord Africa, a base di pasta sfoglia, noci e semi oleosi e latte aromatizzato. Ne esiste tuttavia anche una versione fatta con i croissants, ed è questa quella scelta da Bernard Laurance nel suo libro Baklava to Tarte Tatin. Laurance spiega che preferisce questa versione perché assorbe meglio il latte e il dolce assume una consistenza più cremosa.

E' una ricetta facile e veloce, purché si abbiano a disposizione dei croissants raffermi.

lunedì 15 settembre 2025

Tagliatelle con gli albumi, quasi stringozzi

 


Avevo preparato una crema inglese e mi erano avanzati degli albumi: che farne? La prima cosa che mi è venuta in mente sono state le meringhe, ma non avevo assolutamente voglia di accendere il forno. Così mi sono detta che avrei potuto impastarli con un po' di farina e farne della pasta. E' stato allora che mi si è accesa una lampadina: tantissimi anni fa sul forum di Cucina Italiana avevo visto la ricetta degli stringozzi umbri impastati con gli albumi, pubblicata da Dianella Barnocchi (che successivamente ha pubblicato la ricetta su Coquinaria, con tanto di foto passo-passo). Ho cercato il post originale nel mio archivio ricette e l'ho trovato, con tanto di mia notazione (li avevo fatti nel 2006 e ovviamente me ne ero completamente scordata) che erano troppo spessi e non ero riuscita ad arrotolarli attorno alla forchetta, a cottura ultimata. Fortunatamente avevo salvato le mie note, di cui ho tenuto conto nella realizzazione.

I veri stringozzi umbri richiedono un impasto con metà farina di grano duro e metà di grano tenero; io avevo in casa solo farina di grano tenero e ho usato quella. Altra mia deviazione dalla ricetta originale: non ho usato la chitarra (non avevo voglia di tirarla giù dal suo scaffale) e ho steso la sfoglia allo spessore di 1 mm o poco più, non i 3 mm di cui parla Dianella. Ho fatto bene: è una pasta più rigida delle classiche tagliatelle all'uovo, dalle mie parti si direbbe caddhusa, proprio a causa dell'assenza dei grassi del tuorlo. L'ho trovata però buona e un ottimo sistema per smaltire gli albumi in eccesso senza far salire troppo la glicemia. 😅La prossima volta provo ad aggiungere 10 ml di olio per ogni albume, voglio vedere se si ripristina la plasticità delle paste all'uovo normali.

lunedì 21 luglio 2025

Torta invisibile alle mele, lamponi e burro di arachidi

 

I gateaux invisibles o torte invisibili, sono tipici della tradizione dolciaria popolare francese; mentre non è possibile dare un nome al suo inventore, non è difficile capire il motivo del nome: la quantità di frutta è tale, da nascondere l'impasto della torta che la tiene insieme. Si tratta in sostanza di mele o altra frutta a polpa soda, tagliata a lamelle sottilissime e immersa in una pastella da clafoutis, che tiene insieme il dolce. 

Tipicamente, le torte invisibili sono fatte con le mele, ma non è raro trovare torte invisibili di pere, mango e ananas; anzi, negli ultimi anni sono state sviluppate pure delle versioni salate facendo uso di zucchine, patate, etc. L'importante è che l'ingrediente principale sia sufficientemente sodo da poter essere tagliato in fettine sottili un millimetro o poco più, senza sfaldarsi mentre viene mescolato (molto delicatamente) con la pastella.

La versione che ho deciso di realizzare oggi contempla, oltre alle mele, i lamponi; e siccome uno dei complementi ideali dei lamponi è il burro di arachidi, questo sostituisce il burro fuso nell'impasto.

E' una torta che si gusta praticamente senza sensi di colpa: pochissimo zucchero rispetto alle torte tradizionali e tanta, tanta buona frutta. Non per niente, il sottotitolo del libro è "maxi fruits, mini sucre": tanta frutta e poco zucchero.

lunedì 7 luglio 2025

Caprese sbagliata

 


L'insalata caprese, nella sua semplicità, è una non-ricetta perfetta, che trova in se' la propria giustificazione: fresca, nutriente e leggera, è il pranzo estivo per eccellenza e non ha davvero bisogno di nessuna aggiunta. 

Tuttavia, la mia mente malata ne ha partorito una versione più elaborata, quasi una perversione; richiamandomi a un noto cocktail, l'ho battezzata caprese sbagliata. Questa versione mi frulla in testa dal 2014, più precisamente dall'MTChallenge n. 40 sulla piadina romagnola. Non ricordo perché non proposi una piadina farcita con una caprese sbagliata, ma sicuramente avrò avuto delle buone ragioni. Adesso, a 11 anni di distanza, pubblico la ricetta.

Vi dirò, per essere sbagliata è davvero buona!

lunedì 30 giugno 2025

Hummus alla provenzale di Ottolenghi

 


L'hummus per me non è una ricetta, è una religione. 😇 La cosa non stupisce, se si pensa che in Medio Oriente vi sono dibattiti accesissimi sulla sua preparazione, non dissimili a quelli che ho letto nei fora di cucina nostrani intorno alla parmigiana di melanzane. Lo stesso Ottolenghi, già nel 2012 nel suo iconico Jerusalem, ha dedicato una pagina e mezzo a quelle che ha definito le Hummus Wars, le guerre dell'hummus: dalle origini della ricetta (levantine o egiziane?) a chi faccia l'hummus migliore (e qui i Palestinesi vincono a mani basse, per ammissione dello stesso Ottolenghi), capita spesso che amici fraterni si trovino a sostenere fazioni opposte, quando si parla di hummus.

Da brava Europea io non sono in grado di prendere parte a questa disputa, so soltanto che per me il vero hummus è composto da una purea di ceci con tanta tahina, come la ricetta base del sopra menzionato Jerusalem. Negli anni ho sperimentato ricette diverse, da quella di Alice Zaslavsky provata per Starbooks a quelle di Sami Tamimi e lo stesso Ottolenghi pubblicate in altri libri (Falastin e OTK - Shelf Love), ma torno sempre alla prima ricetta che abbia mai preparato, quella di Jerusalem.

Tutta questa lunga premessa per dirvi che quando sono inciampata in questa ricetta su Comfort, l'ultimo libro di Ottolenghi, ad attirarmi non è stato tanto l'hummus alla provenzale in se', quanto il coloratissimo topping. Anzi, a dirla tutta io questa ricetta l'avevo proprio snobbata, finché non ho sfogliato il libro per l'ennesima volta qualche giorno fa, in cerca di ispirazione. L'idea è di Helen Goh, una collaboratrice di Big Y ed è, a ragione, un grande successo nel suo locale.

Diciamo pure che preferisco non chiamarlo hummus e diciamo anche che il topping è quello che regala al piatto, insieme all'abbondante basilico, il suo sprint. Diciamo tutto questo e altro ancora, ma soprattutto prepariamolo, questo piatto: è assolutamente perfetto per la tavola estiva e mi è piaciuto da impazzire (e non solo a me). Da quando l'ho provato l'ho rifatto diverse volte, e non ho intenzione di smettere tanto presto.

lunedì 2 giugno 2025

Gazpacho ai lamponi con gamberi


Che il gazpacho sia in assoluto la mia zuppa estiva preferita non è un mistero: dalla ricetta classica di Omar Allibhoy al gazpacho alle ciliegie, passando per il cugino, il salmorejo cordobès, la mia estate è scandita da questa deliziosa zuppa così fresca, rinfrescante e appetitosa. 

Mi mancano diverse versioni, come quello alle fragole e all'anguria, ma ce n'era una che mi "perseguitava" da anni: il gazpacho ai lamponi di Marica. Il blog Cooking with Marica è una fonte inesauribile di ricette molto sfiziose e sane: è una delle pochissime blogger attente alla salute (in particolare degli occhi, cercate l'hashtag #eyenutrition) e, meglio ancora, tratta il cibo alla stregua di una vera e propria medicina, capace di migliorare la salute e rinforzare l'organismo. Vi invito davvero a visitarlo e a percorrerlo in lungo e in largo, ne vale assolutamente la pena.

Gazpacho ai lamponi, dicevamo: uno dei miei frutti preferiti coniugato con la mia zuppa estiva preferita, la ricetta non poteva che intrigarmi! Marica la accompagna con delle code di gambero e io non ho potuto esimermi dal fare altrettanto!

lunedì 19 maggio 2025

Insalata di mango e formaggio con jalapeño e lime

 


In estate siamo tutti alla ricerca di ricette veloci, leggere e gustose, che coniughino il gusto con la freschezza. É per questo che, quando sono incappata in questa ricetta di Ixta Belfrage, mi sono fiondata dal fruttivendolo per comperare mango e peperoncini jalapeño.

Ixta ci informa che questa insalata si presta ad essere servita in molteplici occasioni: come antipasto, come parte di un buffet o insieme ai formaggi. Può anche essere messa su fette di pane abbrustolito, per sfiziosi crostini.

Il mango può essere tranquillamente sostituito da pesche o susine gialle, e al posto del formaggio si può servire del pesce, crudo o marinato. E' insomma molto versatile e sicuramente gustosa, e farà parte del novero di ricette estive a cui attingo regolarmente.

lunedì 7 aprile 2025

Zuppa di pomodoro speziata

 


"E adesso che ho in frigo 300 g di harissa alla rosa, come la uso?", mi sono chiesta. Preparando queste crepes, ad esempio. Oppure la zuppa che vi presento oggi, la Rich and Spicy Tomato Soup di Sue Quinn preparata da Stefi-Araba per Starbooks nel 2020. Un piatto che mi aveva attirata anche allora, e che mi ha ricordato l'amica Giulietta proprio commentando su FB il post sull'harissa alla rosa. L'avevo dimenticato, quindi l'ho rifatto la settimana dopo, quando un calo delle temperature mi ha fatto venir voglia di qualcosa di caldo per cena.

In questa zuppa l'intensità di sapore è donata dall'arrostitura dei pomodori in forno, dal cioccolato fondente e dall'harissa alla rosa. Il cioccolato tempera l'acidità dei pomodori e aggiunge profondità al loro umami, dice Sue Quinn nell'introduzione alla ricetta. I sapori sono bilanciati alla perfezione, e la gradevole piccantezza della zuppa ne fa un piatto assolutamente non banale, ottimo da servire anche agli ospiti.

Volendo, si può usarla anche per condire la pasta: basta farla restringere un po' di più, ottenendo un sugo denso. Io l'ho usata per condire degli gnocchi di patate e ne sono rimasta molto soddisfatta.

lunedì 31 marzo 2025

Crepes (o pancakes) con cavolo cappuccio all'harissa alla rosa e Taleggio (Ottolenghi)


Ottolenghi colpisce ancora, e lo fa con un piatto semplice e saporitissimo, una vera coccola per le cene di questo inizio di primavera. Ho trovato la ricetta di queste crepes con cavolo cappuccio all'harissa alla rosa e Taleggio sul suo sito; lui a dire il vero usa i pancakes, che possono essere dolci o salati, fatti in casa oppure comprati. Io ho preferito fare delle crepes, non so dirvi esattamente perché: forse perché le faccio più spesso e ci ho preso la mano. E ho benedetto la mia "ribellione", perché ho voluto provare la ricetta delle sue crepes pubblicata su Comfort, e l'ho trovata molto migliore della mia ricetta abituale!

Anche questa ricetta, come il pollo arrosto di Zia Pauline, è stata fatta due volte nel giro di pochi giorni a causa di una serie di foto davvero inguardabili; mi sa che questa cosa dei lapsus freudiani culinari mi sta sfuggendo di mano. 😆 O forse era una scusa per consumare le crepes che mi erano avanzate. 😇

Se non trovate l'harissa alla rosa usate l'harissa normale dimezzandone la quantità e aromatizzandola con un quarto di cucchiaino di acqua di rose per uso alimentare. Io però vi consiglio di dare un'occhiata al mio post della settimana scorsa e di farvene un bel vasetto: scoprirete che è una droga di cui non potrete più fare a meno.

Queste crepes sono molto sostanziose e saziano parecchio: se le servite come primo piatto una a testa è sufficiente, se invece sono un piatto unico per una cena veloce e gustosa (e pure quaresimale! 😇), due a testa saranno perfette.

Personalmente, trovo che la farcia sia ottima anche da servire come contorno a un arrosto invernale: verdure miste spadellate con una gradevole puntina di piccante.

lunedì 17 marzo 2025

Harissa alla rosa


Sono tantissime le ricette che spulcio e che hanno nella lista ingredienti l'harissa alla rosa; se fino a qualche anno fa non la si trovava facilmente, adesso con pochi click si può riceverne un vasetto a casa propria in pochi giorni. Volete mettere però la soddisfazione di prepararsela da sé?

Del resto, non sono nuova a preparazioni del genere: dall'harissa normale al sambal oelek passando per la shatta, il mio frigo è sempre ben fornito di condimenti con vari gradi di piccantezza.

Rispetto all'harissa semplice, quella alla rosa è molto meno piccante e con un delicato aroma floreale, pertanto è molto più versatile. 

Anche a questo giro ho dato un'occhiata al web e deciso di preparare questa ricetta, che mi è piaciuta molto.  Jamie Oliver ne propone una versione con i pomodori e i petali freschi di rosa, ma per me che non trovo facilmente quest'ultimo ingrediente, non era fattibile (e poi, diciamocelo, è un po' troppo "addomesticata").

lunedì 3 febbraio 2025

Lasagne alla zucca violina e funghi porcini


Il gratin di lasagne alla zucca violina e pomodorini di Ixta Belfrage mi è rimasto inchiodato alla testa per un bel po', da tanto l'ho trovato buono e veloce da preparare. Mi aveva inoltre colpita la notazione che quello fosse un canovaccio, sui cui ognuno di noi poteva innestare le proprie ispirazioni.

Ora, una delle preparazioni chiave nella mia cucina è il fondo bruno vegetale, che con il suo aroma richiama irresistibilmente i funghi nelle zuppe di cui è co-protagonista (non sorprendentemente, visto che ne contiene un bel po'). In particolare, continuava a venirmi in mente la zuppa di zucca e funghi, e così ho pensato di preparare delle lasagne alla zucca e funghi porcini (i miei preferiti) usando il fondo bruno vegetale per cuocerle, alla maniera di Ixta. 

Ecco quindi la chiara ispirazione di queste lasagne alla zucca violina e funghi porcini che, scusate se me lo dico da sola, sono risultate favolose.

Io ho usato dei funghi porcini surgelati; sono piuttosto costosi, ma possono essere sostituiti da un misto funghi, che preferibilmente contenga anche dei porcini, più 20 g di porcini secchi tritati (che non sarà necessario ammollare).

Provatele e fatemi sapere!

lunedì 13 gennaio 2025

Gratin di lasagne alla zucca violina e salvia


Quando riprendi in mano Mezcla di Ixta Belfrage per rifare una sua ricetta, non puoi fare a meno di dargli una sfogliata veloce; è quindi perfettamente naturale che ti cada l'occhio su qualche altro piatto, che casualmente corrisponde a uno dei tanti segnalibri con cui ne avevi riempito le pagine.

Oggi l'occhio mi è caduto su queste lasagne, la cui particolarità è che sono cucinate come un gratin: il ripieno è versato a crudo e gli strati risultano piuttosto asciutti, ma la nostra ci fa versare su tutto del brodo abbondante, prima di sigillare nell'alluminio e cuocere in forno.

Mi ha intrigata anche la composizione del ripieno: se già sapevo che zucca, aglio e salvia si sposano alla perfezione, mai avrei pensato di metterci assieme i pomodorini. Ixta però ha sempre ragione e io ho scelto di fidarmi.

Al posto della solita besciamella qui si usa della panna mischiata a Parmigiano e abbondante noce moscata; anche questo mi ha incuriosita, era una ricetta che dovevo fare assolutamente!

martedì 7 gennaio 2025

Shakshuka verde e shatta verde

 


Dopo le feste, lo sappiamo, il mantra è depurarsi. Sappiamo anche che mangiare cibi cosiddetti depurativi non è sinonimo di mangiare cose scialbe e insipide, tutt'altro: basta davvero poco per dare gusto a un piatto, trasformando il pasto in un'esperienza interessante per il palato.

Amo molto la shakshuka, che è spesso la mia cena quando ho fame e poco tempo a disposizione; tuttavia, accanto alla classica shakshuka rossa, esiste la versione verde a cui faccio ricorso ogni tanto. Oggi la scusa mi è stata data dalle erbette rimastemi dopo aver preparato il rotolo di erbette di Ixta Belfrage: dopo aver utilizzato quelle che mi servivano per la ricetta, come utilizzare le rimanenti, senza fare le solite verdure lessate? Green Shakshuka è stata la risposta che mi è venuta in mente, e Falastin il libro che sono corsa a prendere dalla mia libreria.

Avevo da poco terminato la mia shatta rossa e ne avevo fatta una verde la scorsa settimana, quindi ecco l'occasione perfetta per utilizzare un "avanzo" di verdure e la mia nuova shatta, di cui vi metto del pari la ricetta. Partiamo quindi con un 2025 all'insegna del gusto!

lunedì 4 novembre 2024

Scones

 


Preparare la clotted cream e ripensare ai miei soggiorni a Cambridge da ragazza, è stato un tutt'uno. Il tè da Auntie's con Sidonie, la mia compagna di stanza, era un rito di fine giornata irrinunciabile: eravamo due studentelle squattrinate e quel tè era una soluzione economica che riempiva lo stomaco a sufficienza, risolvendo la cena. E poi adoravamo l'atmosfera del Tea Shop, i suoi dolci, le teiere colme di tè fragrante e soprattutto loro, gli scones, che spalmavamo generosamente di clotted cream su cui stendevamo un altro generoso strato di confettura alle fragole o ai lamponi. 

Era il momento in cui ci si rilassava, si godeva di buon cibo e buona compagnia, e ci si ripercorrevano i passi della giornata, commentandoli e discutendoli.

Ancora una volta, è stata Sarah di Curious Cuisinière a fornirmi la ricetta perfetta, insieme a un paio di trucchi e a un post estremamente informativo su cosa sono e cosa non sono gli scones, e quando si consumano in Gran Bretagna (non a colazione, bensì con il cream tea a metà mattina o con l'afternoon tea - e di regola non con l'high tea, che prevede più canapè salati).

E' bastato il primo boccone a riportarmi ai miei vent'anni e all'atmosfera di allora, ai miei sogni e alle mie aspettative sulla vita: mi sono sentita come Proust quando ha addentato quella madeleine