L'hummus per me non è una ricetta, è una religione. 😇 La cosa non stupisce, se si pensa che in Medio Oriente vi sono dibattiti accesissimi sulla sua preparazione, non dissimili a quelli che ho letto nei fora di cucina nostrani intorno alla parmigiana di melanzane. Lo stesso Ottolenghi, già nel 2012 nel suo iconico Jerusalem, ha dedicato una pagina e mezzo a quelle che ha definito le Hummus Wars, le guerre dell'hummus: dalle origini della ricetta (levantine o egiziane?) a chi faccia l'hummus migliore (e qui i Palestinesi vincono a mani basse, per ammissione dello stesso Ottolenghi), capita spesso che amici fraterni si trovino a sostenere fazioni opposte, quando si parla di hummus.
Da brava Europea io non sono in grado di prendere parte a questa disputa, so soltanto che per me il vero hummus è composto da una purea di ceci con tanta tahina, come la ricetta base del sopra menzionato Jerusalem. Negli anni ho sperimentato ricette diverse, da quella di Alice Zaslavsky provata per Starbooks a quelle di Sami Tamimi e lo stesso Ottolenghi pubblicate in altri libri (Falastin e OTK - Shelf Love), ma torno sempre alla prima ricetta che abbia mai preparato, quella di Jerusalem.
Tutta questa lunga premessa per dirvi che quando sono inciampata in questa ricetta su Comfort, l'ultimo libro di Ottolenghi, ad attirarmi non è stato tanto l'hummus alla provenzale in se', quanto il coloratissimo topping. Anzi, a dirla tutta io questa ricetta l'avevo proprio snobbata, finché non ho sfogliato il libro per l'ennesima volta qualche giorno fa, in cerca di ispirazione. L'idea è di Helen Goh, una collaboratrice di Big Y ed è, a ragione, un grande successo nel suo locale.
Diciamo pure che preferisco non chiamarlo hummus e diciamo anche che il topping è quello che regala al piatto, insieme all'abbondante basilico, il suo sprint. Diciamo tutto questo e altro ancora, ma soprattutto prepariamolo, questo piatto: è assolutamente perfetto per la tavola estiva e mi è piaciuto da impazzire (e non solo a me). Da quando l'ho provato l'ho rifatto diverse volte, e non ho intenzione di smettere tanto presto.