Visualizzazione post con etichetta Spezie. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Spezie. Mostra tutti i post

lunedì 22 aprile 2024

Trote ripiene di erbe aromatiche, bacche di crespino e noci

 


Uno dei progetti più recenti dell'infaticabile Alessandra Gennaro, è Cook My Books. In pratica lei mette a disposizione di chiunque desideri partecipare al progetto, la sua enorme collezione di libri di cucina scegliendone uno alla settimana; le persone che partecipano al progetto cucinano ogni settimana diverse ricette del libro, così che a fine settimana i lettori hanno a disposizione una serie di ricette da copiare. Mi è capitato più di una volta di trovare interessante il libro della settimana, e di acquistarlo.

Il piatto che vi presento oggi è tipico del Nowruz, il Capodanno persiano che si celebra ogni primavera e che quest'anno è caduto il 20 marzo. Copio l'introduzione alla ricetta di Alessandra, perché descrive meglio di quanto potrei fare io le origini e la "raison d'etre" di questo piatto: "La regola é che nella cucina iraniana il pesce sia pressoché sconosciuto, complice una geografia ostile alla pesca, praticata quasi esclusivamente sulle rive del Mar Caspio. L’eccezione é che tutti gli Iraniani trovino una portata di pesce in tavola, nel corso delle celebrazioni di Nowruz, il capodanno persiano che si celebra all’approssimarsi della Primavera e che viene festeggiato con un banchetto luculliano che, per l’appunto, include anche la ricetta che vi proponiamo oggi.

Si tratta di un pesce ripieno che si accompagna solitamente al sabzi polow, un pilaf profumato di erbe fresche, le stesse che si trovano anche nella farcia del pesce, oltre all’aglio, alla melassa di melagrana, ai barberries e alle noci, a formare il lavangi, la mistura che caratterizza questo piatto e, per certi versi, lo “iranizza”, grazie ai sapori piú tipici di questa cucina.

Anche se la scelta della tipologia del pesce é libera, il sapore così ben connotato del lavangi suggerisce abbinamenti con carni dal sapore delicato, come appunto le trote (e il pollo, che pesce non é ma si sposa benissimo con questa farcitura)".

Se già l'introduzione mi aveva affascinato, vederne la realizzazione sul blog di Tina Tarabelli ha finito di convincermi: in questo periodo non ho alcun problema a procurarmi l'aneto e avevo in casa un pacchetto di bacche di crespino: quale migliore occasione per utilizzarne una parte?


lunedì 4 marzo 2024

Pollo al limone & limone di Ottolenghi

 


Avete presente il pollo al limone del ristorante cinese, con quella deliziosa puccia dove insaporire il riso al vapore, solo perché lì non servono il pane? Ecco, immaginate di portarlo al livello successivo, una sorta di upgrade, firmato Yotam Ottolenghi. Il sughetto è ancora più "limonoso" grazie a una crema di limone (cheat's preserved lemon la chiama Ottolenghi, cioè limoni in conserva veloci), la spinta umami è garantita dalla salsa di soia e dal brodo di pollo, mentre curcuma e cumino aggiungono le loro note speziate per dare carattere al tutto.

Un'avvertenza molto importante riguarda il brodo di pollo che userete: dal momento che la crema di limone è salatissima, è fondamentale che il brodo sia senza sale. Io ho usato la ricetta di Martha Stewart riportata all'interno di questa ricetta. Tuttavia, anche un'amante dei fondi come me si trova ogni tanto a fare uso del brodo in brik acquistato al supermercato. Se questo dovesse essere il vostro caso, preparate la crema di limone senza sale, dimezzandone le dosi per non doverla avanzare. 

Questa ricetta richiede sicuramente un po' di lavoro, ma la si può fare anche in due tempi: la sera prima mettete a marinare i petti di pollo e preparate la crema di limoni, così il giorno stesso dovete solo friggere i petti di pollo, preparare la salsa e assemblare il tutto: mezz'ora di lavoro + 1 pentola e 1 padella da lavare, in cambio di tanto gusto. Per me questa è l'apoteosi del pollo al limone.

lunedì 12 febbraio 2024

Zuppa di ceci e aglio arrostito


Anni fa avevo un'amica che, intorno alla metà di febbraio, toglieva di mezzo maglioni e golfini e cominciava a indossare camicette leggere, magari smanicate, dichiarando: "Io ho chiuso con l'inverno". Confesso che l'ho sempre invidiata: freddolosa come sono piacerebbe anche a me chiudere con l'inverno adesso, peccato che aprirei alla polmonite doppia. Certo, la mia amica soggiungeva subito dopo "Però non so se l'inverno ha chiuso con me", ma restava il fatto che da quel momento lei cominciava ad alleggerire l'abbigliamento, mentre io in questa stagione continuo a imbacuccarmi in bei maglioni caldi, avvolgenti e pesanti. 

E parallelamente ai maglioni, le mie cene continuano ad avere le zuppe come piatto forte, specialmente quelle profumate di spezie come questa. Si può preparare sia a partire dai ceci in scatola, il che velocizza di molto le cose, sia a partire da ceci secchi, ammollati e poi lessati. Io ho fatto entrambe le versioni, anche perché tengo sempre in casa dei ceci secchi.

Di questa zuppa, preparata per lo Starbooks di gennaio, mi aveva incuriosito l'uso della cannella e sapete una cosa? Ci sta benissimo e richiama, curiosamente, il sapore dell'aglio arrostito.

lunedì 5 febbraio 2024

Lasagne con ragù di lenticchie

 


"In un mondo perfetto, farei la lasagna una volta a settimana e riceverei attestati d'amore dalla mia famiglia come da una curva da stadio", scrive Patrizia nell'introduzione alla ricetta presentata su Starbooks un paio di settimane fa. In un mondo perfetto, aggiungo io, le lasagne sarebbero un piatto dietetico e aiuterebbero a perdere peso. 

Anche se il mondo non è perfetto, il post di Patrizia e la sua foto da acquolina in bocca mi hanno invogliata e nel giro di un paio di giorni ho voluto replicare la ricetta di Nik Sharma con un sugo di lenticchie, decisamente più leggera di quella al ragù con litri di besciamella, che adoro.

Ho dimezzato le dosi nella mia prima realizzazione e meno male che l'ho fatto, perché alla prova assaggio qualcosa non mi tornava. Mancava quella pienezza di gusto che dà vera soddisfazione; l'acidulo del pomodoro fresco dava freschezza all'insieme, il che contrastava con le mie aspettative. La pienezza che cercavo mi è giunta al palato quando ho masticato un boccone ricco di Parmigiano Reggiano, ed è allora che mi si è accesa una lampadina: mancava l'umami. Il Parmigiano è uno dei cibi più ricchi di umami, così come i funghi porcini essiccati, il pomodoro maturo cotto a lungo, etc. 

A partire da questa consapevolezza mi sono adoperata per arricchire di umami la ricetta originale, così ecco la mia versione riveduta e corretta; l'originale la trovate qui.

lunedì 29 gennaio 2024

Spezzatino di stinco al peperoncino Ancho

 


Avere tante spezie in dispensa è una grande soddisfazione, per me che le amo tanto; tuttavia ha senso solo se vengono utilizzate, no? E per imparare a utilizzarle nel modo corretto occorre documentarsi, acquistare tanti libri di cucina, studiarli come se fossero testi scolastici e infine mettere in pratica ciò che si è imparato.

Pur essendo poco social (anzi, a-social) seguo da quando è nato l'account Instagram Cook my Books dell'instancabile Alessandra, che ogni settimana ingaggia una serie di blogger bravissime e volenterose facendo loro cucinare ricette dai suoi innumerevoli libri di cucina. Orbene, a fine novembre dello scorso anno questo splendido gruppo ha presentato le ricette di The Modern Spice Rack, uno dei libri di cui parlavo sopra che sviscera le spezie, la loro storia e le loro caratteristiche e poi ci aiuta a usarle proponendo tante ricette diverse. 

Non potevo esimermi dall'acquistare il libro, che ho letto piano piano, qualche pagina alla volta, tuffandomi in mondi aromatici lontani. Finito di leggere le disamine di tutte le spezie, mi è venuta ovviamente voglia di provarle; e quale ricetta migliore, nel primo giorno della merla, di uno spezzatino a lunga cottura, con un sugo avvolgente e vellutato, ricco di spezie e aromi suadenti che ricordano il Messico e le sue terre assolate? 

In dispensa avevo tutto compreso il peperoncino Ancho, non mi restava che procurarmi lo stinco e mettermi all'opera! 

sabato 27 gennaio 2024

Chili al cioccolato per il Club del 27

 


Come di consueto, il Club del 27 in gennaio segue l'indicazione del Veganuary, una sfida a mangiare vegano per un mese. Anche quest'anno abbiamo scelto un libro di Katy Beskow, 15 Minutes Vegan Comfort Food, e ci siamo sbizzarriti a provarne le ricette. Se volete dare un'occhiata ai piatti preparati dai colleghi del Club (e ve lo consiglio vivamente!) andate a questo link e preparatevi a sbavare sulla tastiera. 

La ricetta che mi è balzata subito agli occhi e che non ne ha voluto sapere di abbandonarmi, è stata la versione vegana del Chili con carne, un grande classico della cucina messicana. Ovviamente la versione vegana non poteva contenere la carne, ma mi hanno colpito le spezie unite a cacao e cioccolato fondente, in una salsa che ricorda moltissimo il mole poblano, dove il peperoncino chipotle è stato sostituito dalla paprika forte affumicata e dal peperoncino di Cayenna.

L'Autrice assicura che la profondità di sapore è la stessa di un Chili che ha sobbollito per diverse ore; io dal canto mio, ho modificato leggermente il procedimento allungandone i tempi, per assicurarmi di avere proprio quella profondità e complessità. Questo ha comportato cucinare in 25 minuti anziché 15, ma io non avevo fretta. 😅 Indicherò tuttavia nelle note il procedimento dell'Autrice, in modo che anche i frettolosi possano replicare il piatto.

In sostanza, anche se mi sono guardata bene dal seguire il Veganuary anche quest'anno, ho comunque consumato diversi pasti vegani - cosa che del resto faccio normalmente tutto l'anno nel corso della settimana.

Ecco a voi la ricetta:

lunedì 11 dicembre 2023

Burro di mele speziato allo sciroppo d'acero

 


I regali golosi sono a mio avviso tra i più apprezzati, specialmente se fatti amorevolmente con le proprie mani. Io adoro riceverli e adoro pure farli: trovo che il tempo e il lavoro impiegati per prepararli siano un valore aggiunto, un affetto che raggiunge gli amici a cui vengono donati e che viene percepito dal primo boccone all'ultimo.

Questo burro di mele è stato per me un'autentica rivelazione: preparato per la prima volta in occasione del Club del 27 di marzo, dove regalava dolcezza a un goloso Duch Baby, l'ho tenuto a mente per i regali di Natale. 

Dal momento che contiene meno zuccheri delle confetture, il burro di mele si presta benissimo ad accompagnare piatti dolci o salati: ottimo sui pancake o nell'impasto di torte e muffin, si accompagna egregiamente anche ai formaggi di media stagionatura; se ne può aggiungere una cucchiaiata o due al sugo di arrosto di maiale, oppure può essere mischiato al ripieno dei cheesecake o ancora aggiunto al gelato; qualche cucchiaiata messa qui e là nello strudel gli darà un sapore speciale. Scatenate la fantasia e sperimentate, non resterete delusi!


lunedì 27 novembre 2023

Pollo all'ananas e 'nduja

 


Che io ami Ixta Belfrage e il suo Mezcla, che mescola le tre cucine che lei conosce meglio (italiana, messicana e brasiliana) penso si sia già capito. Che ami il piccante, anche. La passione per l'agrodolce invece no, non mi appartiene di solito ed è limitata a pochissimi piatti: la capricciosa di verdure, la caponata, la selvaggina in dolce e forte e pochissimo altro. In questa ricetta la dolcezza è data dall'ananas, che deve essere molto maturo (ho annusato tutti gli ananas che mi sono trovata davanti, scegliendo quello dal profumo più intenso).

A dire il vero ad attirarmi in questa ricetta non è stato tanto l'ananas (e quindi l'agrodolce), quanto la 'nduja: ne avevo un vasetto in frigo che volevo smaltire e questa ricetta mi è sembrata la morte sua. Magari la prossima volta triterò finemente la cipolla anziché affettarla finemente come da ricetta: è solo una questione personale, mi dà fastidio vederla. Vai a capirmi. 😆

lunedì 20 novembre 2023

Zuppa di zucca e funghi


E' dall'appuntamento con il Club del 27 del mese scorso che preparo zuppe sfiziose, gustandomele la sera, dopo una lunga giornata di lavoro (e quanto è comodo trovarsi la cena già pronta in frigo o in freezer, da riscaldare!). Quando a metà ottobre era stato il momento di scegliere la ricetta da realizzare per il Club, avevo optato per una zuppa di melanzane che ricordava molto il baba ganoush; in seguito ho provato quella  di cavolfiore, patate e Gruyère, buonissima, e oggi vi propongo un altro piacere per il palato: la zuppa di zucca e funghi, preparata da Elena e Barbara; la versione originale prevede di cuocervi insieme dei maltagliati e di aggiungere una mozzarella; io ho preferito semplificarla evitando la pasta (la dieta purtroppo non me la consente) ed eliminando totalmente la mozzarella, che secondo me non c'entra molto.

Il minimo denominatore di tutte queste ricette è un eccezionale fondo bruno vegetale, che ho già rifatto (perché l'avevo consumato tutto nelle zuppe precedenti) e surgelato: non ne posso più fare a meno. 

Se anche voi amate la zucca e i funghi, questa ricetta fa sicuramente per voi!

lunedì 13 novembre 2023

Gnocchi di patate alla zucca e burro di miso

 


La presenza della zucca in tutte le sue deliziose varietà, è uno dei fattori che mi consola dell'arrivo della brutta stagione. So infatti che, per quanto fuori (e talvolta pure in casa) faccia freddo, posso sempre contare su una bella zucca per preparare una zuppa corroborante o qualche altro piatto dove lei la fa da padrona.

Sabato scorso per l'appunto, una bella zucca violina mi ha fatto l'occhiolino e io non ho saputo resistere: l'ho subito pesata, etichettata e messa nel carrello della spesa e una volta giunta a casa, mentre mi domandavo come l'avrei cucinata, ho cominciato a sfogliare Mezcla. Guarda caso (ma io non credo al caso), a pagina 74 una foto mi ha strizzato l'occhio. Il titolo della ricetta fotografata era tutto un programma: Miso Butter Butternut Gnocchi, cioè per l'appunto gnocchi (di patate) alla zucca violina e burro di miso. Ixta Belfrage fa anche un gioco di parole nell'introduzione alla ricetta, invitando a provare questo condimento anche con i fagioli bianchi di Spagna (butter beans), gli gnocchi della natura, cosa che cambierebbe il nome della ricetta in Miso Butter Butternut Butter Beans (ma subito dopo ci consiglia di astenerci 😆). 

Non mi restava che provarla, così ieri mattina mi sono cimentata.

venerdì 27 ottobre 2023

Zuppa "Baba Ganoush" per il Club del 27

 

Finalmente le temperature si sono abbassate: per quanto io ami notoriamente il caldo, non è sano avere 30 gradi a metà ottobre, ed era ora che l'autunno arrivasse.

Ce lo siamo augurate a gran voce al Club del 27, e per il mese di ottobre abbiamo scelto un  libro  sulle zuppe, Every Season is Soup Season di Shelly Westerhausen Worcel.


C'erano tantissime scelte golose da vagliare e so già che prima o poi le proverò tutte, che finiscano in questo blog o meno. Le proposte dei colleghi del Club le trovate qui.

Io ho approfittato delle ultime melanzane di stagione per preparare una zuppa ispirata al celeberrimo Baba ganoush, il caviale di melanzane mediorientale che è apprezzatissimo anche da noi. 

A dire il vero sarebbe più corretto dire che questa zuppa è ispirata al Mutabal, un dip mediorientale molto simile al Baba ganoush che è reso cremoso dalla tahina, ingrediente assente nel caviale di melanzane. Yotam Ottolenghi afferma che al cotnrario il Baba ganoush è molto più leggero e contiene sempre, oltre a succo di limone, aglio e olio d'oliva, erbe aromatiche e altre verdure fresche come ad esempio i peperoni.

Sia come sia, ho adorato in questa zuppa i sentori affumicati dati non solo dalle melanzane arrostite e dalla paprika affumicata, ma anche dal fondo bruno vegetale, che prevede di arrostire le verdure prima di lessarle per estrarne i sapori. Un insieme di ingredienti che hanno contribuito a dare profondità di sapori a questa zuppa molto originale.

lunedì 8 maggio 2023

Pollo Seyal (Seyal Murgh)

 


Mi sono innamorata di questa ricetta di pollo la scorsa estate, mentre leggevo avidamente il libro di Monisha Bharadwaj, The Indian Cookery Course (è stata la mia lettura da ombrellone dell'anno scorso, vedete un po' come sono messa 😄). E' stato uno dei primi segnalibri inseriti nel mio fido Kindle, la prima ricetta del libro che ho provato, nonché quella che ho rifatto più spesso. Al termine dell'estate ho deciso che era un libro che valeva la pena avere anche in cartaceo, e l'ho comperato pure in questa versione: in questo modo lo consulto più facilmente quando sono a casa, ma posso portarlo sempre con me in versione digitale. 

Si tratta di una ricetta Sindhi, vale a dire di origine pakistana, e il termine seyal significa che la pietanza è stata cotta con pochissimo liquido. E' molto semplice da preparare, gli ingredienti sono facilmente reperibili, i tempi di cottura sono relativamente brevi e la piccantezza è media. 

Un'avvertenza: in Italia usiamo l'olio d'oliva per i piatti più saporiti; in India l'uso delle spezie ne soffocherebbe l'aroma, motivo per cui si usano oli dal sapore neutro. Io uso un olio di semi di girasole alto oleico, che ha un punto di fumo più alto di quello normale.

Provatela e mi saprete dire!

martedì 4 aprile 2023

Agnello speziato con ceci e melanzane

 


Pasqua si sta avvicinando a grandi passi e io sono sempre più attirata dai tagli di carne di agnello, che in questo periodo abbondano e si diversificano e mi invogliano a provare ricette sempre nuove. 

Di recente, grazie allo Starbooks, ho scoperto la preparazione che vi presento oggi: carne trita di agnello insieme a ceci e una dadolata di melanzane, che si presta perfettamente a essere usata come ripieno per torte salate (magari chiuso in uno scrigno stropicciato di pasta fillo), o a essere servita su tortillas o, perché no, piadine, per un fajita party; secondo me va bene anche per la tavola informale di Pasquetta, dove ognuno si può comporre il suo piatto come preferisce. 

L'Autrice ci invita a provarlo anche in altri modi: come condimento della pasta, insieme al riso o alla polenta, come farcitura delle lasagne o della moussaka, oppure su fette di pane bruschettato, strofinate con l'aglio. 

E' possibile usare carne di manzo o maiale al posto dell'agnello, ma in tal caso è consigliabile aggiungere una cucchiaiata di olio, visto che la carne di agnello è più grassa. Io l'ho preparato sia con agnello, sia con manzo, ed è sempre risultato buonissimo.

Il tuorlo marinato nella salsa di soia è facoltativo; a me è piaciuto tantissimo.

lunedì 27 marzo 2023

Dutch Baby alle doppie mele per Il Club del 27



Era da un po' di tempo che desideravo fare un Dutch Baby, più precisamente da quando la Patty lo ha fatto per Starbooks, perciò quando ho visto che tra le ricette proposte dal Club del 27 di questo mese c'era un Dutch Baby, mi ci sono fiondata al volo senza pensarci. Questo poi prevedeva le mele, sia in forma di frutto, sia nella variante del burro (una ricetta che impazza negli USA da qualche anno e che ero pure curiosa di provare), e tante spezie: che cosa potevo desiderare di più?


Ma che cos'è il Dutch Baby? Si tratta di un grosso pancake senza agenti lievitanti, cotto in forno nella padella pesante di ghisa, la cui caratteristica è quella di gonfiarsi parecchio in cottura, al centro e ai lati, per poi sgonfiarsi; viene servito accompagnato con frutta, panna, sciroppo d'acero e tutto ciò che la fantasia suggerisce, ed è una colazione deliziosa, perfetta quando la giornata si prospetta molto impegnativa.

Il segreto per una perfetta riuscita del Dutch Baby è partire da ingredienti a temperatura ambiente: il mio consiglio è quello di tirare fuori dal frigo la sera prima le uova, il latte e il burro di mele, e di preparare gli ingredienti secchi nella ciotola in cui monterete la pastella. 
E' opportuno anche preparare il giorno prima il burro di mele (che è buonissimo!), altrimenti va a finire che servite il Dutch Baby per pranzo, anziché a colazione.

Siete curiosi di vedere quali altre ricette hanno realizzato i colleghi del Club del 27, tratte dal libro Half Baked Harvest Every Day di Tieghan Gerard? Cliccate qui e scoprirete una montagna di golosità! 


lunedì 13 marzo 2023

Gamberi fritti al cocco con salsa agrodolce alle fragole

 


La settimana che è appena trascorsa è stata alquanto pesante per me; un lutto improvviso in famiglia mi ha vista volare in Sicilia per stringermi attorno ai miei cari. Non parlerò certo qui dello strazio che mi dilania il cuore, ma come sempre avviene nei momenti difficili, mi aggrappo a brandelli di normalità e mi sfogo in cucina. E' un po' come se l'attenzione che metto nella preparazione del piatto fosse un modo di curarmi dei miei cari ancora in vita, visto che non posso fare niente per chi non c'è più.

Le temperature hanno cominciato timidamente a rialzarsi e sui banchi dell'ortofrutta stanno facendo capolino le prime fragole. Siamo ancora abbondantemente in anticipo sulla stagione, lo so, ma il cuore ha bisogno del conforto di qualcosa che dia speranza e che parli di vita nuova e piena, motivo per cui mi sono lasciata tentare.

Ho preso questa ricetta da una rivista internazionale ai tempi in cui partecipavo alla rubrica Keep Calm and What's for Dinner, ma onestamente non ricordo quale: Olive? Feast? Good Food? Australian Weekly? Le nostre fonti erano più o meno quelle. In ogni caso è molto sfiziosa e adatta anche a un aperitivo o una cena in piedi, servendo ciascun gambero in un contenitore individuale su un letto di salsa. Se non li servite immediatamente, teneteli in caldo.

lunedì 13 febbraio 2023

Khameer (Muqasqas)


I Khameer o Muqasqas sono dolci tradizionale yemeniti, il cui nome cambia a seconda delle regioni. Muqasqas deriva dal verbo arabo qassa (tagliare), perché la pasta si taglia a piccoli pezzi e in diverse forme, prima di friggerla. Khameer invece deriva da khameera (lievito), poiché la quantità di questo è la chiave della buona riuscita del dolce. In Yemen vengono serviti a colazione, insieme al tè (rosso o nero) di Aden, infuso anche con cardamomo e/o chiodi di garofano, ma si mangiano anche durante l'iftar (pasto della rottura del digiuno) durante il mese di Ramadan.

Esiste anche un pane (flatbread) tipico degli Emirati Arabi Uniti chiamato Khobz Al Khameer, che prevede l'uso di semi di nigella e zafferano, il cui impasto è molto simile a quello di questi dolcetti fritti yemeniti: segno evidente che le contaminazioni culinarie sono tali in tutto il mondo, a maggior ragione quando gli Stati sono limitrofi.

Li avevo fatti nel 2019 per un articolo comparso su MagAboutFood e mi sono tornati in mente in questi giorni, mentre cercavo una proposta un po' diversa dalle  frittelle di Carnevale  nostrane. Se amate il cardamomo, questa è la ricetta che fa per voi!

 

lunedì 6 febbraio 2023

Zuppa di lenticchie rosse al curry

 


Quando l'anno scorso, in occasione del Club del 27 di gennaio, Ilaria ci ha proposto di realizzare alcune ricette tratte dal libro The Weekday Vegetarians di Jenny Rosenstrach, ho puntato immediatamente gli occhi su questa zuppa. Era per me l'anno della lenticchia rossa, così buona, nutriente e dalla cottura veloce; in più mi dava modo di consumare l'olio di cocco, di cui avevo in casa un bel barattolone e che non usavo molto spesso.

Il risultato, molto buono al palato, era però bruttino a vedersi, e date le mie scarse capacità di fotografa mi ero scusata con Ilaria, dicendole che non avrei partecipato per motivi di fotogenicità. 

Da allora questa zuppa mi ha fatto compagnia in molte serate invernali, complice anche la facilità e rapidità di realizzazione, e continuo a prepararmela ancora adesso. L'olio di cocco impartisce un aroma delicato senza coprire gli altri ingredienti, il curry Madras regala i suoi sapori deliziosi, mentre lo zenzero rinfresca il palato e si unisce alla sinfonia del curry creando una zuppa saporita e molto particolare. 

A un certo punto mi sono detta che dovevo trovare il modo di fotografarla e mi sono messa di impegno: una ricetta così doveva per forza entrare in questo blog!

venerdì 27 gennaio 2023

Shakshuka di melanzane con yogurt al peperoncino

 

E' da diversi lustri che sentiamo in tutte le salse appelli a diminuire il consumo di carne, specialmente la carne rossa, accompagnati all'invito ad aumentare il consumo di verdura e frutta. Dal 2014 il mondo vegano ha fatto un ulteriore passo in questa direzione, lanciando a livello mondiale Veganuary, la sfida a mangiare vegano per tutto il mese di gennaio, e se possibile a estendere tale tipo di alimentazione al resto dell'anno. 

Personalmente, detesto gli eccessi e le imposizioni dall'alto (confesso che sono stata tentata di pubblicare ai primi di gennaio la ricetta delle lasagne al ragù): dieci anni fa avevo un'amica celiaca che cercava di convincere tutti quelli che incontrava a mangiare gluten-free, adesso si cerca di promuovere a tutti i costi la dieta vegana, senza nemmeno approfondirne tutte le conseguenze, fisiologiche ed economiche. Non è questo il luogo né il momento di aprire una discussione approfondita sul tema: mi limiterò a dire che mi trovo molto più a mio agio con i flexitariani, che seguono un regime alimentare prevalentemente vegetale, ma concedendosi anche alcuni cibi di derivazione animale.

Intendiamoci, io nutro il massimo rispetto per chi decide di seguire una dieta vegana per motivi etici; quello che mi disturba è il loro costante tentativo di proselitismo. Io amo molto la carne, ne consumo parecchia e non ho intenzione di cambiare (la dieta vegana sta a me come la Corazzata Potemkin sta al Ragionier Fantozzi). Devo però dire che l'argomento più convincente finora lo ha trovato in questi giorni l'Unione Europea: piuttosto che mangiare larve e insetti, potrei perfino prendere in considerazione questo regime alimentare.

Della sfida di Veganuary voglio comunque cogliere il lato positivo, cioè l'invito ad aumentare il consumo di verdure nella vita di tutti i giorni. Al Club del 27 di questo mese abbiamo raccolto questa sfida, e ho voluto preparare una versione vegana della deliziosa Shakshuka (astenersi vestali della stagionalità, per favore).

Mi ha fatto sorridere l'aggiunta del peperoncino nello yogurt: la funzione dello yogurt è quella di rinfrescare il palato diminuendo la sensazione di piccantezza, quindi metterci il peperoncino è un po' un controsenso: se "soffrite" il piccante, omettetelo. Più che Shakshuka, io la chiamerei Peperonata piccante con ceci e melanzane. E' comunque buonissima e la rifarò, magari quando le melanzane saranno tornate di stagione.

Seguendo questo link troverete le altre ricette vegane realizzate dai membri del Club del 27.


giovedì 29 dicembre 2022

Zucca al forno con olio all'arancia e miele bruciato

 

Foto di Louise Hagger per The Guardian

Mi scuso ancora una volta con i miei piccoli lettori (cit.),😅 se ho preso la foto di questo piatto dal web: l'ho preparato diverse volte, ma per pigrizia (e fame!) non l'ho mai fotografato. L'ho rifatto anche in questi giorni,  finito il primo round di mangiate natalizie, per un pranzo più leggero, ma ricco di gusto e di salute.

La ricetta è di Big Y, il grande Yotam Ottolenghi, e contrariamente al solito richiede solo pochi ingredienti, per un risultato dal sapore eccezionale. Vi dirò che l'anno scorso ho estrapolato dalla ricetta il magnifico olio all'arancia, ne ho fatto una produzione industriale e l'ho regalato agli amici per Natale: un successo incredibile per una preparazione estremamente semplice.

lunedì 19 dicembre 2022

Petto d'anatra arrosto con chutney di prugne ai profumi asiatici

 


Mi è sempre piaciuto immaginare che il 99,9% dei miei lettori siano persone altamente organizzate, che hanno già deciso 20 giorni fa che cosa cucinare a Natale e hanno già cominciato a preparare parte dei piatti; quelli che hanno l'abbattitore e che sono più organizzati di me, avranno già tutto pronto e surgelato, pronto per essere rigenerato all'ultimo momento.

Io no. 
Io sono il tipo last minute. Anche last second, se è per questo. Tanto per darvi un'idea, mi sono trovata con mia madre ieri pomeriggio, per fare la conta di chi c'è e quando, e decidere i menù della Vigilia e di Natale.

Probabilmente è per questo che amo i piatti da "minimo sforzo per un massimo risultato", e quello che vi presento oggi fa parte senz'altro del novero. La ricetta è semplicissima e abbastanza veloce; il successo è assicurato, se i vostri commensali amano la carne di anatra, e avrete portato in tavola un'anatra deliziosa e non banale. 

La ricetta è di Diana Henry, sicché non c'è bisogno di aggiungere altro. 😋