lunedì 28 aprile 2025

Muffin (o plumcake) al cioccolato, olio di oliva e zucchine per il Club del 27


Ho visto per la prima volta la ricetta di una torta al cioccolato che incorporasse le zucchine circa 25 anni fa; la ricetta mi aveva stupita, l'avevo diligentemente copiata e ogni tanto me l'andavo a rileggere, ma mai mi è venuta la tentazione di farla. Da allora il web si è riempito di torte alle zucchine, e mai sono stata sfiorata dal pensiero di provarne una. Fino ad oggi, quando Ilaria ha proposto al Club del 27 le ricette tratte dal libro Seven Spoons di Tara O'Bready, e anche qui non sono stata attirata dalla presenza delle zucchine, bensì da quella dell'olio di oliva, un ingrediente insolito nei dolci.

La prima cosa che mi ha colpita è stato il trattamento delle zucchine, dopo essere state ridotte a julienne: è il solito metodo di tamponarle tra due canovacci per assorbire il liquido in eccesso, un metodo che mi è piuttosto antipatico e che mi ha fatto venire in mente, per contrasto, le frittelle di zucchine di Alice Zavlasky, dove l'umidità delle zucchine viene invece sfruttata e si fa uso della farina di ceci al posto dell'uovo, per legarle. Ho quindi pensato di fare un esperimento: preparare metà dose asciugando le zucchine e usando l'uovo e metà dose senza uovo, con l'umidità delle zucchine e la farina di ceci a farne le veci. La farina di ceci infatti, unita al liquido rilasciato dalle zucchine, si comporta come un uovo e funge egregiamente da legante (non a caso si usa l'acqua di cottura dei ceci per fare le meringhe vegane).  

 Per distinguere le due ricette, ho decorato con le noci i muffin fatti seguendo la ricetta originale.

Preciso subito che le dosi della ricetta originale erano per due pagnotte, da cuocere in due stampi da plumcake di cm 21 x 10, ma che l'Autrice afferma che spesso cuoce metà dose nello stampo da plumcake e l'altra metà negli stampini da muffin. Per semplificarmi la vita, ho voluto usare gli stampini da muffin.

L'Autrice spiega che ha chiamato la ricetta "Bread", pane, perché il latticello, l'olio d'oliva e la farina integrale rendono questa preparazione più simile a un pane da colazione che a una torta. 

Mi sono trovata male con i suoi tempi di cottura dei muffin (18 minuti a 175 °C), quando l'impasto cuoce 50 minuti nello stampo da plumcake. Di fatto ho prolungato la cottura dei muffin, arrivando a 35 minuti per entrambe le versioni.

Come al solito, le altre ricette realizzate dai colleghi del Club del 27 sono riportate qui.

martedì 22 aprile 2025

Enchiladas piccanti al cioccolato

 


First things first: BUONA PASQUA A TUTTI!!!

La ricetta che vi propongo oggi è perfetta per una cena informale in stile Tex-Mex, da innaffiare con Margarita o birra Sol / Corona e da consumare in allegria con gli amici. E' pure vegana, il che tutto sommato non guasta, nel quadro di un'alimentazione che va sempre più orientandosi verso lo stile flexitariano, che chiede di dare più spazio ai legumi come fonte proteica della nostra alimentazione quotidiana.

Il mese scorso al Club del 27 abbiamo affrontato il libro Vegan Pantry di Katy Beskov, e nonostante la mia avversione patologica alla cucina vegana (dovuta a sovraesposizione: per anni ho condiviso l'ufficio con una collega vegana, che non era nemmeno tra i più pesanti di costoro: alcuni sono proprio fanatici! Ma tanto mi è bastato per sviluppare una sorta di allergia 😅); nonostante la mia avversione per la cucina vegana, dicevo, ho trovato nella selezione propostaci da Ilaria tante ricette interessanti che mi hanno incuriosita. La prima sono state queste enchiladas: nessuno dei colleghi del Club le ha proposte, ma a me è venuta l'acquolina in bocca mentre ne leggevo la ricetta e mi ero ripromessa di proporla più tardi, così oggi eccomi qui. 

In parte questa ricetta mi ha ricordato il Chili al cioccolato, della stessa Autrice, che avevo preparato l'anno scorso sempre per il Club del 27; in ogni caso il cioccolato nelle preparazioni salate mi affascina sempre - e in questo caso sapevo che l'abbinamento con i fagioli era vincente. Il cioccolato infatti regala una profondità di sapore ai piatti, simile a quella che si ottiene dopo una lunga cottura, qui accentuato dall'uso della paprika affumicata e del sale affumicato.

Il cioccolato da usare qui era un fondente normale, quindi con il 55-60% di cacao. Io ne avevo in casa uno al 99%, quindi ho corretto l'eccessiva amarezza raddoppiando le dosi di zucchero muscovado e aumentando leggermente il sale, la cui caratteristica è appunto quella di tagliare l'amaro.

Ho finito di tediarvi con l'introduzione, 😇passiamo alla ricetta:

lunedì 14 aprile 2025

Crepes formaggiose al curry (Ottolenghi)


I libri di Ottolenghi hanno questo effetto su di me: una volta che ne apro uno, non trovo pace se non ho provato almeno un po' di ricette. 

Comfort non fa eccezione: è pieno zeppo di segnalibri, e un imperativo categorico interiore mi sta spingendo a fare una ricetta dopo l'altra.

In questo periodo ho il trip delle crepes, motivo per cui ho dovuto provare queste al curry e Gruyère, da tanto mi attiravano. 

Una cosa mi ha fatto sorridere, nella lista ingredienti: il pollo arrosto avanzato. A casa mia il pollo non avanza mai, non c'è verso: me lo spolpo con gusto fino all'ultimo frammento di carne. Sono andata in rosticceria apposta per comprarlo per questa ricetta, da tanto non riuscivo a tenerne un poco da parte!

lunedì 7 aprile 2025

Zuppa di pomodoro speziata

 


"E adesso che ho in frigo 300 g di harissa alla rosa, come la uso?", mi sono chiesta. Preparando queste crepes, ad esempio. Oppure la zuppa che vi presento oggi, la Rich and Spicy Tomato Soup di Sue Quinn preparata da Stefi-Araba per Starbooks nel 2020. Un piatto che mi aveva attirata anche allora, e che mi ha ricordato l'amica Giulietta proprio commentando su FB il post sull'harissa alla rosa. L'avevo dimenticato, quindi l'ho rifatto la settimana dopo, quando un calo delle temperature mi ha fatto venir voglia di qualcosa di caldo per cena.

In questa zuppa l'intensità di sapore è donata dall'arrostitura dei pomodori in forno, dal cioccolato fondente e dall'harissa alla rosa. Il cioccolato tempera l'acidità dei pomodori e aggiunge profondità al loro umami, dice Sue Quinn nell'introduzione alla ricetta. I sapori sono bilanciati alla perfezione, e la gradevole piccantezza della zuppa ne fa un piatto assolutamente non banale, ottimo da servire anche agli ospiti.

Volendo, si può usarla anche per condire la pasta: basta farla restringere un po' di più, ottenendo un sugo denso. Io l'ho usata per condire degli gnocchi di patate e ne sono rimasta molto soddisfatta.

lunedì 31 marzo 2025

Crepes (o pancakes) con cavolo cappuccio all'harissa alla rosa e Taleggio (Ottolenghi)


Ottolenghi colpisce ancora, e lo fa con un piatto semplice e saporitissimo, una vera coccola per le cene di questo inizio di primavera. Ho trovato la ricetta di queste crepes con cavolo cappuccio all'harissa alla rosa e Taleggio sul suo sito; lui a dire il vero usa i pancakes, che possono essere dolci o salati, fatti in casa oppure comprati. Io ho preferito fare delle crepes, non so dirvi esattamente perché: forse perché le faccio più spesso e ci ho preso la mano. E ho benedetto la mia "ribellione", perché ho voluto provare la ricetta delle sue crepes pubblicata su Comfort, e l'ho trovata molto migliore della mia ricetta abituale!

Anche questa ricetta, come il pollo arrosto di Zia Pauline, è stata fatta due volte nel giro di pochi giorni a causa di una serie di foto davvero inguardabili; mi sa che questa cosa dei lapsus freudiani culinari mi sta sfuggendo di mano. 😆 O forse era una scusa per consumare le crepes che mi erano avanzate. 😇

Se non trovate l'harissa alla rosa usate l'harissa normale dimezzandone la quantità e aromatizzandola con un quarto di cucchiaino di acqua di rose per uso alimentare. Io però vi consiglio di dare un'occhiata al mio post della settimana scorsa e di farvene un bel vasetto: scoprirete che è una droga di cui non potrete più fare a meno.

Queste crepes sono molto sostanziose e saziano parecchio: se le servite come primo piatto una a testa è sufficiente, se invece sono un piatto unico per una cena veloce e gustosa (e pure quaresimale! 😇), due a testa saranno perfette.

Personalmente, trovo che la farcia sia ottima anche da servire come contorno a un arrosto invernale: verdure miste spadellate con una gradevole puntina di piccante.

giovedì 27 marzo 2025

Tofu affumicato e melanzane al miso bianco


Come sapete, non cucino volentieri piatti vegani "a comando". Quest'anno a gennaio abbiamo saltato veganuary con mia somma gioia, ma il Club del 27 è implacabile 😆e ci ha assegnato un libro di cucina vegana in marzo.  Ho deciso che in Quaresima va bene pure quella, tanto più che Vegan Pantry di Katy Beskov è molto ricco di spunti interessanti anche per noi carnivori, e non necessariamente perché siamo in penitenza. 


Mio malgrado devo confessare che ho adocchiato diverse ricette, che mi riprometto di provare. La ricetta di oggi è a base di tofu affumicato e melanzane conditi con miso bianco, burro di arachidi, sciroppo d'acero, aglio e zenzero. Un mix di dolce e salato sicuramente stuzzicante per il palato, per un piatto che strizza l'occhio alla Cina e non lesina sul sapore.

Una valida alternativa al tofu (ho fatto un po' fatica a trovare quello affumicato), che però rende il piatto vegetariano e non più vegano, è l'Halloumi, un formaggio cipriota che si presta molto bene alla cottura al forno o alla piastra; ma anche il Primosale nostrano, secondo me, ci starebbe benissimo.

Ho trovato alcune imprecisioni nella ricetta: ne ho corretta qualcuna in corsa, mentre altre sono state constatate all'assaggio (le melanzane sono risultate insipide). Riporto la ricetta così come l'avrei scritta io, con le mie modifiche riportate in corsivo. Spiego il motivo delle modifiche nelle note. 

Questo piatto risolve egregiamente una cena infrasettimanale: è facile da fare e può essere accompagnato da riso al vapore.

Troverete i piatti realizzati dagli altri colleghi del Club del 27 a questo link.