lunedì 15 dicembre 2025

Biscotti al pumpkin pie spice


Riflettevo proprio in questi giorni, mentre preparavo i biscotti, che tutti i miei biscotti natalizi sono caratterizzati da un sapore forte. Dai biscotti di panspeziato di Alda ai biscotti al pimento, passando per i biscotti alla melassa e 5 spezie cinesi e terminando trionfalmente con gli Elisenlebküchen, tutti hanno un sapore fortemente speziato.

Mancava all'appello una ricetta delicatamente speziata (con l'unica eccezione di questi biscotti, che sono essenzialmente dei frollini al limone con un po' di cannella sopra) e ho deciso di crearne una io, utilizzando il mio prezioso pumpkin pie spice (per la cronaca, sono al terzo vasetto in due mesi). Ho sperimentato due tipi di impasto: uno usando come base i frollini di Trine Hanemann citati poc'anzi (ma con una quantità di spezie leggermente maggiore) e quello che vi presento oggi, con farina di tipo 1 (più profumata perché contiene più ceneri e fibre) e le mie amate spezie da torta di zucca. Sono giunta alla conclusione che la delicatezza del sapore non dipende solo dalla quantità, ma dal tipo di spezie usate e che al di sotto di una certa soglia, il profumo delle spezie non si sente affatto.

Il risultato mi è piaciuto molto: esattamente quello che cercavo.

lunedì 8 dicembre 2025

Tasca ripiena

 


Natale è vicino e siamo un po' tutti in cerca di un'idea da portare sulla tavola delle feste. Sabato andando a fare la spesa ho trovato uno spinacino di vitello già tagliato a tasca e ho deciso di provare una ricetta che avevo in mente già da un po': la tasca ripiena. Con questo arrosto sapore e colore in tavola sono assicurati, così come sono assicurati la bella figura e il gradimento degli ospiti.

Ho preso la ricetta dal sito della Cucina Italiana ma ho apportato un paio di modifiche per portarla a un altro livello: ho aggiunto della glace de viande nel sugo di cottura e ho preparato un gravy, portando a due le salse di servizio (la ricetta originale si limitava a frullare le verdure nel fondo di cottura, ma a me piace troppo il sugo di arrosto per rinunciarvi). La glace de viande è un vero asso nella manica: ne tengo sempre dei cubetti in freezer pronti all'uso e devo dire che fanno la differenza in tantissime ricette. Ovviamente la potete omettere: in tal caso fate come da ricetta originale: frullate le verdure e il fondo di cottura, ottenendo una salsa densa che accompagnerà la vostra tasca alla perfezione. 

Peraltro, questo arrosto non è adatto solo al pranzo di Natale: grazie alla presenza di carote e piselli può essere presentato in qualsiasi stagione, un autentico passepartout.

lunedì 1 dicembre 2025

Torta di zucca (Pumpkin Pie) con pasta semintegrale speziata


Come scrivevo la scorsa settimana, mi sono talmente innamorata del Pumpkin Spice Mix, che ho cominciato a usarlo quotidianamente. E' stato mentre macinavo le spezie del secondo vasetto, che mi sono detta: perché non provi a fare la Pumpkin Pie americana, una bella torta di zucca speziata? L'idea non ha fatto in tempo a nascere, che ha messo radici profondissime ed è diventata un'ossessione. Quando ho capito che non avrei avuto pace se non l'avessi preparata, mi sono data da fare.

Per mitigare i sensi di colpa della dietomane che è in me, ho sostituito i due zuccheri con altrettanta stevia + 1 cucchiaino di melassa e cercato la ricetta di un guscio di impasto semi integrale (il 100% integrale è molto più difficile da gestire, a meno di non trovare farine integrali da pasticceria che si possono acquistare on line, ad esempio qui, ma che non avevo voglia di mandare a prendere). L'impasto è stato preso dal libro di Erin Jeanne McDowell, The Book on Pie, una vera e propria miniera di informazioni, trucchi e suggerimenti, scoperto grazie a Starbooks.

Ho proposto questa torta per una cena in famiglia (festeggiavamo il mio compleanno 💝) ed è stata accolta da un'ovazione e dalla richiesta di farla di nuovo e di pubblicarne la ricetta al più presto, per poterla preparare autonomamente. Eccovi accontentati, curuzzi me'. 💖💕💞 Vero che mi inviterete, quando la farete?

giovedì 27 novembre 2025

Pho vegetariano per il Club del 27

Il club del 27 di questo mese è dedicato al comfort food invernale: il libro scelto si intitola Winter Warmers, ricette scalda-inverno,  ed è ricco di spunti che aiutano a superare l'inverno coccolandoci, nelle giornate più fredde e buie dell'anno. Come forse avrete intuito 😅 io ho scelto la ricetta di una zuppa asiatica, il phở, a dispetto del fatto che i ramen non mi piacciono (e ho anche scoperto il perché: tra i suoi ingredienti vi è un elemento alcalino, il carbonato di sodio, che evidentemente non incontra il mio gusto).

 

Il phở vietnamita è una zuppa solitamente di carne di manzo (più raramente di pollo, ma ne esistono anche varianti di mare) e noodles, pasta lunga asiatica, ed è generalmente servita con basilico thai, lime e germogli di soia, che vengono portati in tavola e di cui ogni commensale si serve a piacere. Considerato uno dei piatti nazionali del Vietnam, il phở è diffusissimo anche nei Paesi vicini. Ricordo ancora con divertimento un ristorante vietnamita che ho visto anni fa a Singapore, So Phở So Good (per chi non parla inglese, è un gioco di parole con l'espressione so far so good, fin qui tutto bene), e ho scoperto in seguito che si tratta di una catena di ristoranti.

Il phở presenta un perfetto equilibrio tra dolce, acido, salato e umami, e forse il segreto della sua diffusione è proprio qui: si tratta di un piatto semplice ma che scalda il corpo e l'anima. 

Le ricette realizzate dai colleghi del Club si trovano qui.

lunedì 24 novembre 2025

Pumpkin Pie Spice Mix - Spezie per torta di zucca e non solo


La mia scoperta del Pumpkin Pie Spice Mix è avvenuta grazie al Club del 27 dello scorso ottobre, e davvero non mi capacito di come abbia potuto farmi sfuggire un mix di spezie così buono e versatile come questo, che comprende tutte le mie spezie preferite. Me ne sono talmente innamorata che ho cominciato a usarlo come se non ci fosse un domani: mele cotte, strudelporridge, tarte tatin, yogurt, latte macchiato, non ne avevo mai abbastanza: oltre a farne un vasetto per mia madre, ne ho già preparato un secondo vasetto per me, dato che il primo è finito in un battibaleno. E' stato a quel punto che ho deciso che questa meravigliosa miscela di spezie meritava un post a parte.

Le origini del Pumpkin Pie Spice risalgono alla colonizzazione dell'America: per i coloni la zucca era una delle basi dell'alimentazione, grazie alla sua facilità di coltivazione e conservazione e alla sua versatilità, dal momento che si presta sia a piatti salati, che dolci. 

Della via delle spezie è quasi inutile parlare: considerate preziose, venivano usate con molta accortezza a causa del loro costo ed erano merce di scambio. I coloni cominciarono a usarle per insaporire i piatti, e la scoperta di come questi aromi straordinari si sposavano bene con la zucca portò alla creazione delle prime torte dolci con questo ortaggio prezioso. 

La prima ricetta di torta di zucca data alle stampe comparve nel 1796 nel primissimo libro sulla cucina americana, American Cookery di Amelia Simmons (cliccate sul link per scaricarne la versione digitale gratuita). La ricetta prevedeva solo due spezie, zenzero e pepe garofanato (detto anche All Spice perché il suo aroma ricorda quello di cannella, noce moscata e chiodi di garofano). Si dovrà attendere fino al 1934 perché il primo Pumpkin Pie Spice mix giunga sugli scaffali dei negozi, grazie alla McCormick; inutile dire che l'idea fu copiata da altri produttori, e attualmente il mercato americano è invaso da diverse marche di questo celebre mix la cui popolarità è cresciuta ulteriormente a partire dal 2003, quanto Starbucks ha lanciato il Pumpkin Spice Latte, latte macchiato alle spezie per torta di zucca.

Nella versione che riporto qui c'è un ingrediente in più: un pizzico di pepe nero, che uno Chef della King Arthur suggerisce di aggiungere al mix  in quanto gli regala una spinta in più. Da amante del pepe, non ho potuto fare altro che metterlo! 😄

lunedì 17 novembre 2025

Pumpkin Spice Latte - Latte macchiato speziato alla zucca

 














Nel mondo anglosassone la parola latte designa il latte macchiato; ce ne sono tante versioni oltre a quella base: alla vaniglia, al caramello, alle spezie chai e al tè verde matcha, tanto per citare le più diffuse. Il Pumpkin Spice Latte però è quello che, dal 2003, la fa da padrone ogni autunno e inverno in tutti i bar inglesi e americani, e adesso ha cominciato a fare capolino anche da noi.

La ricetta è stata sviluppata nel 2003 da Starbucks e ha come ispirazione l'assaggio della tradizionale torta di zucca insieme a una tazza di caffè. La torta americana di zucca è aromatizzata da un mix di spezie, il Pumpkin Spice mix, i cui ingredienti base sono cannella, zenzero, chiodi di garofano e noce moscata. Quell'anno la ricetta fu testata in 100 negozi Starbucks di Vancouver e Washington D.C., che ne decretarono il successo; dal 2004 il Pumpkin Spice Latte fu commercializzato in tutti gli Starbucks di USA e Canada e successivamente in tutto il mondo; da allora è diventato un fenomeno culturale, nonché la bevanda calda di elezione nei freddi mesi autunnali e invernali soppiantando la cioccolata calda, che era stata la bevanda calda per antonomasia fino ad allora.

Curiosamente, mentre la ricetta originale includeva una salsa di zucca, quella attuale l'ha sostituita con uno sciroppo di zucchero aromatizzato alla zucca e spezie. Questo ha fatto sì che molti blogger e food writer cercassero di ricreare la ricetta, usando però vera polpa di zucca. Anche qui, numerose sono le versioni che si trovano sul web, tutte molto simili; si è differenziato Daniel Gritzer, chef e direttore editoriale di Serious Eats, che lo scorso agosto ne ha pubblicato una versione favolosa: innanzi tutto cuoce la zucca nel latte, invece di usare la purea di zucca in lattina. In più è andato oltre al semplice Pumpkin Spice mix, aggiungendovi altre spezie, che complementano meravigliosamente questo già meraviglioso latte macchiato. 

Mentre mi riprometto di provare la ricetta di Daniel Gritzer prima o poi, oggi mi sono accontentata di una versione più semplice, complice il fatto che avevo già preparato un vasetto di Pumpkin Spice mix.

lunedì 10 novembre 2025

Cilbir

 


L'ultima puntata del Club del 27, per la quale avevo scelto un porridge da mangiare a colazione, mi ha fatto venire in mente tutte le "colazioni dei campioni" che ho mangiato nel corso della mia vita. Sarà che invecchiando si diventa nostalgici e si ricorda il passato, ma in questi giorni mi è tornato in mente il momento esatto in cui mi sono innamorata delle uova a colazione. 

Avevo vent'anni ed ero in vacanza studio, ospite di una famiglia di Cambridge. Il mattino del primo giorno l'odore delle uova fritte che veniva dalla cucina mi ha nauseata, ma siccome mamma e papà mi avevano insegnato che è maleducazione non mangiare il cibo che ci viene offerto, mi sono costretta a mandar giù la loro colazione. Idem il secondo giorno. Il terzo giorno invece, ero impaziente di ricevere il mio piatto con uovo fritto, salsiccia, toast al formaggio e pomodoro grigliato. Da allora la colazione salata è diventata la mia preferita, e anche se non me la posso concedere spesso dati i lunghi tempi di preparazione, diventa una coccola del week-end ogni tanto ed è la mia scelta sicura ogni volta che pernotto in hotel.

Il çilbir turco, benché scoperto solo di recente grazie a Starbooks, fa parte di questo genere di colazioni è entrato subito di diritto nella mia top ten. Facile e veloce da preparare, unisce alle mie amate uova il sapore del pul biber (peperoncino di Aleppo), della paprika e dell'aneto. Al primo boccone una domanda mi è sorta, urgente: perché non l'ho fatto prima? E' buonissimo nella sua semplicità! Il pane ci vuole, eccome: prima ho fatto scarpetta nel piatto, poi nella ciotolina dello yogurt all'aglio e infine ho ripulito il padellino del burro aromatizzato. C'è mancato poco che ne fondessi dell'altro!

 Ed Smith, dal cui libro Good Eggs ho tratto la ricetta, spiega con dovizia di particolari come cuocere le uova in camicia a regola d'arte, insegnandoci anche come fare per prepararle in anticipo e riscaldarle, senza che i tuorli si rapprendano. Ho riportato i suoi suggerimenti in calce alla ricetta e ne faccio buon uso da allora.

Non solo per la colazione, naturalmente: anche a pranzo o a cena potete proporre lo squisito çilbir!

lunedì 3 novembre 2025

Rana Pescatrice in cipollata

 

Il giorno in cui sono andata a comperare il pesce spada per la Parmigiana, c'era una coda di rospo che occhieggiava discretamente proprio davanti alla testa di detto pesce spada. Aveva l'aria tranquilla di chi sa che non ha bisogno di ostentare: basta essere se stessi per attirare l'attenzione, e infatti la mia attenzione l'aveva attirata, eccome. Invano ho continuato a dirmi "mi serve solo il pesce spada, mi serve solo il pesce spada, mi serve solo il pesce spada": quando il pescivendolo mi ha chiesto se volessi altro, la bocca ha parlato prima che il cervello fosse collegato: "Mi dia anche quella pescatrice". 

E' stato così che, mentre la Parmigiana di spada cuoceva in forno, io mi sono ritrovata a preparare il trito di aglio e timo con cui farcire la mia rana pescatrice. Confesso che, con tutti i profumi che avevo per casa, non sapevo che cosa mangiare per prima!

lunedì 27 ottobre 2025

Porridge al gusto di torta di zucca per il Club del 27


Da amante della bella stagione, dico da sempre che zucca, polenta e pizzoccheri sono i piatti che mi consolano durante i mesi più freddi. La zucca è protagonista delle mie cene autunnali e invernali sotto forma di gustose zuppe corroboranti, ma la incorporo anche nei risotti, nelle lasagne, nelle crepes, negli spezzatini e nei dolci (basta inserire "zucca" nella casella di ricerca qui a fianco, per scoprire tutte le ricette che ho fatto negli ultimi 15 anni), quindi immaginate la mia felicità quando Ilaria ci ha proposto, per il Club del 27 di questo mese, una selezione di ricette che la vedono protagonista prese dalla rivista Taste of Home

Dalla mia collezione però, mancavano ricette per la colazione: ho deciso che era ora di rimediare, e dalle ricette proposte ne ho scelta una proprio per questo importante pasto della giornata. Ce ne erano diverse e mi riprometto di provarle tutte, ma siccome ultimamente ho scoperto di amare i porridge, ne ho voluto provare uno alla zucca. E' perfetto per una colazione energetica, magari il giorno di Halloween, ma va bene anche (magari dimezzandone le dosi) per una gustosa merenda pomeridiana.

Un ingrediente irrinunciabile per questa e molte altre ricette proposte dai colleghi del Club, è il Pumpkin Pie Spice Mix, il mix di spezie per torta di zucca, difficilissimo da trovare da noi, ma molto comune nel mondo anglosassone e americano. Una veloce ricerca sul web mi ha dato la soluzione, e onestamente quando l'ho assaggiato mi sono domandata perché mai lo abbia ignorato tutti questi anni: non solo è buonissimissimo, ma è anche perfetto per i miei adorati dolci di mele, e perfino per delle banali mele cotte!!! Dal blog Sally's Baking ho scoperto che un pizzico di pepe nero regala al mix quella spinta in più che nessuno dei commensali riuscirà a individuare, mentre The Pioneer Woman mi ha suggerito le corrette proporzioni fra le varie spezie, che Sally lascia al gusto di chi compone il mix. Io ho diminuito un pochino la quantità dei chiodi di garofano, et voilà: il mix di spezie che mi accompagnerà da ora in poi ha preso vita!


lunedì 20 ottobre 2025

Parmigiana di pesce spada e melanzane

 



Che io sia fondamentalmente carnivora, è un fatto ormai acclarato. Che io ami molto il pesce lo è un po' meno, essenzialmente perché lo mangio prevalentemente quando sono in Sicilia e anche allora di solito lo cucina mia mamma, ottima cuoca, motivo per cui non ho bisogno di allacciare il grembiule e mettermi ai fornelli.😅

Ogni tanto però la voglia di pesce mi prende anche nel freddo Nord, e avendo selezionato un pescivendolo di fiducia - guarda caso catanese - vado da lui e ci lascio mezzo stipendio. Ne vale sempre la pena, intendiamoci, ma ogni volta che ci vado mi ricordo l'altro motivo per cui mangio pesce meno spesso quando sono a Milano. 😆

Di recente, a una vendita di beneficienza, sono incappata nell'intera Encicolpedia della Cucina della rivista La Cucina Italiana; costava pochissimo, ma non avevo intenzione di aggiungere al sovraffollamento dei miei scaffali di libri di cucina, motivo per cui mi sono limitata a comperare il volume n. 4 sul pesce. Sfogliandolo, ho trovato la ricetta di questa parmigiana di pesce spada e melanzane e non ho saputo resistere, complice il fatto che la ricetta è davvero leggera (140 calorie a porzione) e dal ritorno dalle vacanze mi sono messa a stecchetto.

Ho leggermente aumentato le dosi di pesce rispetto alla ricetta originale per avere una quantità adeguata di proteine in ogni porzione, dato che per me questo è un piatto unico.

Chevvelodicoaffà? E' buonissima!!!

lunedì 13 ottobre 2025

Gnocchi di patate dolci con ragù speziato di melanzane

 


Ricordo tantissimi anni fa di aver letto una ricetta di gnocchi di zucca il cui impasto era molto molle, tanto che per formarli si usavano due cucchiai, facendo delle quenelles (esiste l'italiano chenelle, ma io lo trovo orribile!).  All'epoca avevo poca esperienza in cucina, e pur essendone affascinata ne sono rimasta volutamente lontana, temendo un disastro.

Anni dopo, una ricetta analoga letta su Fusão di Ixta Belfrage mi ha invece tentata al punto da indurmi a farla. Ixta usa le patate dolci al posto della zucca, ma la consistenza dell'impasto mi ha subito portato alla mente quelli di zucca che avevo tanto temuto in passato. 

Non so dirvi se mi abbiano tentata di più le patate dolci, che adoro, o il ragù speziato di melanzana, che venero. 😁 Fatto sta che ho voluto far mia questa ricetta e non me ne sono affatto pentita!

Ixta consiglia di usare le patate dolci a polpa gialla, con la buccia rosa, che sono un po' meno dolci; io le ho trovate con la buccia color porpora e la polpa arancione, che uso di solito e che amo mangiare lessate, accompagnate da un goccio d'olio extravergine di oliva e una spolverata di peperoncino. Ecco, ho trovato un altro modo per consumarle!

lunedì 6 ottobre 2025

Pollo arrosto con dendê e salsa al latte di cocco e pepe

 

Un mese fa è uscito il secondo libro di Ixta Belfrage, Fusão, e come potete bene immaginare io mi sono fiondata sulla prevendita non appena la notizia è apparsa in primavera. L'entusiasmo con cui ho cominciato a leggerlo quando l'ho finalmente avuto fra le mani non riesco neanche a raccontarvelo; vi basti sapere che il libro è pieno zeppo di segnalibri e dovevo solo decidere da quale ricetta cominciare.

A differenza di Mezcla, dove Ixta si è ispirata alle tre cucine che ha conosciuto fin da bambina (Italiana, Messicana e Brasiliana) fondendole tra loro, con Fusão fa un passo di consapevolezza in più e si concentra sulla cucina Brasiliana, quella di sua madre, che studia a fondo e poi reinterpreta in chiave personale. Spesso nell'introduzione alle ricette scrive "i puristi stiano lontani da questa ricetta", ben sapendo che i talebani della gastronomia sono sempre pronti a saltarti alla giugulare, ma le sue reinterpretazioni risultano sempre e comunque rispettose della tradizione, a cui ha voluto dare la sua impronta personale. Soprattutto, per dare a tutti la possibilità di cucinare i suoi piatti, Ixta fornisce le alternative agli ingredienti più introvabili.

Ho scelto come ricetta di esordio questo pollo perché avevo una gran voglia di carne, 😇 ero felice di poter finalmente usare il mio annatto (usatissimo in tutto il libro, ma che può essere sostituito con un mix di sumac, pepe nero e paprika dolce) e soprattutto perché ero curiosa di testare il sapore dell'Aceite de dendê (olio di palma rosso), spesso usato anche in Mezcla ma che io ancora non mi ero decisa a comprare. Se però volete evitare l'acquisto lo potete sostituire con altrettanto olio di cocco oppure ghee, a cui unirete un pizzico di paprika dolce (assolutamente non affumicata) per dar colore. 

Come dite? Le parole olio di palma vi fanno accapponare la pelle? Guardate questo intervento di Dario Bressanini 😉. E comunque siete liberi di sostituirlo, come ho detto sopra.


La ricetta è semplicissima e richiede solo un po' di pazienza per i tempi di marinatura; inoltre si sporcano solo la ciotola della marinatura e la teglia dove si cuocerà il pollo: più comodo di così...

lunedì 29 settembre 2025

Cocktail di gamberi tropicale con Salsa Arcipelago

 


Il cocktail di gamberi è stato l'incubo della mia adolescenza e giovinezza di ragazza degli anni '80. Non c'era cena formale in cui non lo proponessero, rigorosamente servito dentro a una conchiglia di capasanta: gamberi lessati, annegati in una salsa dolciastra a base di maionese e ketchup. Qualcuno, volendo aggiungere il suo tocco personale, ci metteva anche la panna. 😑Il palato non aveva scampo: era avvolto in questa cortina grassa e dolciastra che gli impediva di distinguere i sapori e necessitava di una bella sorsata di vino bianco per ripulirsi e tornare a fare il suo lavoro.

L'avevo felicemente relegato nel dimenticatoio, insieme al risotto alle fragole, alle pennette alla vodka e alla pasta con panna, prosciutto e piselli, quando l'amica Vittoria, che fa parte del bellissimo progetto Cook my Books (by Alessandra, of course), ne ha proposto una versione moderna e tropicale che mi ha completamente stregata.

Ce la siamo goduta tutta l'estate; siccome ad alcuni dei miei familiari la menta non piace, l'ho sostituita con altrettanto basilico con 3 o 4 fogliette di menta qui e là, per averne comunque la freschezza: anche questa versione è piaciuta tantissimo.

Perfetta per aprire una cena di pesce, io l'ho mangiata talvolta come secondo piatto e mi sono completamente riconciliata con il cocktail di gamberi!

lunedì 22 settembre 2025

Oum Ali (pudding egiziano)


Avevo fatto questi pudding nel lontano 2016 per Starbooks e me ne ero completamente scordata, finché il commento tardivo di una utente non me li ha riportati alla mente. E sì che mi ero ispirata a loro per preparare una crostata di mele annurche, qualche mese dopo! Approfitto del reminder e pubblico la ricetta anche qui, sfruttando le foto che avevo già fatto: poca spesa e tanta resa! 😆

Oum Ali significa "la mamma di Alì" e designa un dessert molto diffuso in Egitto e in tutto il Nord Africa, a base di pasta sfoglia, noci e semi oleosi e latte aromatizzato. Ne esiste tuttavia anche una versione fatta con i croissants, ed è questa quella scelta da Bernard Laurance nel suo libro Baklava to Tarte Tatin. Laurance spiega che preferisce questa versione perché assorbe meglio il latte e il dolce assume una consistenza più cremosa.

E' una ricetta facile e veloce, purché si abbiano a disposizione dei croissants raffermi.

lunedì 15 settembre 2025

Tagliatelle con gli albumi, quasi stringozzi

 


Avevo preparato una crema inglese e mi erano avanzati degli albumi: che farne? La prima cosa che mi è venuta in mente sono state le meringhe, ma non avevo assolutamente voglia di accendere il forno. Così mi sono detta che avrei potuto impastarli con un po' di farina e farne della pasta. E' stato allora che mi si è accesa una lampadina: tantissimi anni fa sul forum di Cucina Italiana avevo visto la ricetta degli stringozzi umbri impastati con gli albumi, pubblicata da Dianella Barnocchi (che successivamente ha pubblicato la ricetta su Coquinaria, con tanto di foto passo-passo). Ho cercato il post originale nel mio archivio ricette e l'ho trovato, con tanto di mia notazione (li avevo fatti nel 2006 e ovviamente me ne ero completamente scordata) che erano troppo spessi e non ero riuscita ad arrotolarli attorno alla forchetta, a cottura ultimata. Fortunatamente avevo salvato le mie note, di cui ho tenuto conto nella realizzazione.

I veri stringozzi umbri richiedono un impasto con metà farina di grano duro e metà di grano tenero; io avevo in casa solo farina di grano tenero e ho usato quella. Altra mia deviazione dalla ricetta originale: non ho usato la chitarra (non avevo voglia di tirarla giù dal suo scaffale) e ho steso la sfoglia allo spessore di 1 mm o poco più, non i 3 mm di cui parla Dianella. Ho fatto bene: è una pasta più rigida delle classiche tagliatelle all'uovo, dalle mie parti si direbbe caddhusa, proprio a causa dell'assenza dei grassi del tuorlo. L'ho trovata però buona e un ottimo sistema per smaltire gli albumi in eccesso senza far salire troppo la glicemia. 😅La prossima volta provo ad aggiungere 10 ml di olio per ogni albume, voglio vedere se si ripristina la plasticità delle paste all'uovo normali.

lunedì 8 settembre 2025

Ravioli "di cristallo" ai gamberi (Har Gow)


La Pulcetta ama la cucina asiatica, così al nostro appuntamento annuale per i biscotti di Natale si è aggiunto quello della cucina asiatica, che in realtà non ha alcuna data fissa. L'anno scorso in giugno abbiamo fatto Bao con tre ripieni diversi, quest'anno ci siamo volute lanciare nella sfida dei crystal dumplings, i ravioli semitrasparenti. Ovviamente i nostri non sono venuti belli come quelli originali, anche perché chi li fa ha centinaia di ore di pratica manuale alle spalle; siamo tuttavia state più che soddisfatte del risultato ottenuto, e la bontà del ripieno ci ha conquistate.

Per procurarci gli amidi adatti e i germogli di bambù siamo dovute andare nel quartiere cinese di Milano, ma ne è valsa assolutamente la pena! Mentre li facevamo io ho mandato silenziosamente una ola a chi ha inventato il mix di amidi per ottenere queste meraviglie. Gli amidi rendono questi ravioli completamente gluten-free.

lunedì 1 settembre 2025

Brioches al formaggio spalmabile e lamponi

 


A dire il vero queste brioches avrebbero dovuto chiamarsi Brioches al formaggio spalmabile e rabarbaro, senonché io e il rabarbaro abbiamo un rapporto tormentato: non lo trovo nei punti vendita vicino a casa o all'ufficio, cosicché cinque anni fa, andando in serra, ne ho comprate tre piantine. Dicevano che sarebbero state pronte per il raccolto dopo un paio di anni e io le ho coltivate assiduamente con cura; il terzo anno però erano ancora piccoline e i gambi erano sottili e verdi. Il quarto anno le piante si sono ridotte a due: una non aveva superato l'inverno, ed erano ancora troppo piccole per poter essere usate. Quest'anno è rimasta una pianta sola e finalmente i gambi erano delle dimensioni giuste, ma rimanevano verdi e troppo aspri. Ne ho raccolti due, ma ho ritenuto che fossero inutilizzabili per questa o per qualsiasi altra ricetta. E a quel punto ho deciso di mollare la spugna e usare i lamponi al posto del rabarbaro. Ho preparato queste brioches a fine giugno, e la pianta di rabarbaro rimasta ha cominciato a dare segni di sofferenza (o insofferenza?). A questo punto, credo che sia stata messa la parola fine alle mie speranze di avere del rabarbaro a disposizione. 😅

Dissertazioni rabarbaresche a parte, questa ricetta aveva lo scopo di svuotarmi la dispensa prima della partenza per le ferie, facendomi consumare la farina manitoba che mi era rimasta. La base di queste brioches è simile a quella dei famosi panini al latte giapponesi e richiede il Tang Zhong o Water Roux (Milk Roux sarebbe più appropriato, in questo caso). Il ripieno è una crema a base di formaggio spalmabile (il Philadelphia, per intenderci) e il rabarbaro o i lamponi danno quella nota acidula che pulisce il palato e valorizza la dolcezza e la cremosità del tutto.

Come tutti i lievitati non sono certo veloci, ma regalano una grande soddisfazione. E poi è davvero piacevole accendere il forno quando le temperature cominciano a rinfrescare.

lunedì 28 luglio 2025

Gelato al cioccolato e lamponi


L'estate chiama senza dubbio il gelato, e ogni anno sono alla ricerca di un gusto nuovo da proporre agli amici. Quest'anno ho ripreso in mano il libro di David Lebovitz, che avevamo recensito su Starbooks nel 2013 e che da allora non ho più ripreso in mano, tentata da altri testi più autorevoli. Resta il fatto che The Perfect Scoop è un libro dignitoso con tante idee sfiziose e siccome cercavo qualcosa di semplice e no-stress, ho deciso di rispolverarlo. 

Ho scelto un abbinamento classico che mi piace da matti e che lo stesso Lebovitz definisce the ultimate luxury, il lusso per eccellenza.

Niente crema inglese, solo panna, zucchero, cacao e lamponi: è più un semifreddo che un gelato (e mi riprometto di studiare una versione di vero gelato, con l'aiuto del Preti o del Liddel-Weir), ma più no stress di così... A inserire l'elemento di stress però ci ha pensato la mia gelatiera: la pala continuava a staccarsi senza girare, e alla quinta volta mi sono decisa a fare il condensamento manuale. Sapete una cosa, però? Ne è valsa assolutamente la pena!

Con questa ricetta concludo le pubblicazioni estive e vi auguro buone vacanze. Ci rivediamo a settembre!

lunedì 21 luglio 2025

Torta invisibile alle mele, lamponi e burro di arachidi

 

I gateaux invisibles o torte invisibili, sono tipici della tradizione dolciaria popolare francese; mentre non è possibile dare un nome al suo inventore, non è difficile capire il motivo del nome: la quantità di frutta è tale, da nascondere l'impasto della torta che la tiene insieme. Si tratta in sostanza di mele o altra frutta a polpa soda, tagliata a lamelle sottilissime e immersa in una pastella da clafoutis, che tiene insieme il dolce. 

Tipicamente, le torte invisibili sono fatte con le mele, ma non è raro trovare torte invisibili di pere, mango e ananas; anzi, negli ultimi anni sono state sviluppate pure delle versioni salate facendo uso di zucchine, patate, etc. L'importante è che l'ingrediente principale sia sufficientemente sodo da poter essere tagliato in fettine sottili un millimetro o poco più, senza sfaldarsi mentre viene mescolato (molto delicatamente) con la pastella.

La versione che ho deciso di realizzare oggi contempla, oltre alle mele, i lamponi; e siccome uno dei complementi ideali dei lamponi è il burro di arachidi, questo sostituisce il burro fuso nell'impasto.

E' una torta che si gusta praticamente senza sensi di colpa: pochissimo zucchero rispetto alle torte tradizionali e tanta, tanta buona frutta. Non per niente, il sottotitolo del libro è "maxi fruits, mini sucre": tanta frutta e poco zucchero.

lunedì 14 luglio 2025

Timballo di anelletti

 


Il timballo di anelletti è una pasta al forno tipica siciliana, che io semplicemente adoro: immagino sia fortemente legata ai miei ricordi d'infanzia, ai pic-nic in spiaggia con teglie di parmigiana di melanzane e pasta al forno (negli anni '70 si usava così!) e alle allegre cene con parenti, zii, cugini ed amici, fatto sta che ogni volta che lo preparo o me lo trovo davanti mi veni lu cori, mi sento felice.

Gli anelletti sono un formato di pasta tipico siciliano, la cui forma si ispira ai grandi anelli delle donne Africane, a testimonianza dello stretto legame culturale della Sicilia e del Nord Africa. Gli anelletti tengono meravigliosamente la cottura, per questo sono indicati in particolar modo per la cottura al forno. Io mi porto sempre a casa un paio di confezioni di quelli della Poiatti, il cui stabilimento si trova non lontano da casa mia in Sicilia. Ho visto (nei supermercati siciliani) che anche Garofalo li ha prodotti, ma hanno un tempo di cottura inferiore e temo quindi per la loro tenuta. E in ogni caso, perché prendere una pasta prodotta in un'altra Regione, quando ho a disposizione the original? 😇

Ogni famiglia ha la sua ricetta e ci sono tantissime varianti del sugo, dal semplice sugo di pomodoro e uova sode al ragù di carne, con o senza piselli. Il minimo comune denominatore è costituito da un sugo a base di pomodori e dall'abbondante Ragusano o Caciocavallo, che ha anche la funzione di tenere insieme la pasta, visto che gli anelletti tendono a separarsi.

Io ho preparato un sugo di pomodoro nel quale ho fatto cuocere delle micro polpettine di carne; avevo avanzato un po' di mollica fresca e ho avuto la stupida idea di spolverare con quella lo stampo, il che spiega quella sorta di pappetta che vedete sopra alle melanzane.😑 Voi usate il pangrattato, che è meglio. 

Non ho la foto della fetta perché l'ho portato a una cena da amici e non ne è avanzato neanche un pochino.