martedì 14 settembre 2021
Galletti amburghesi all'uva, ginepro e vino cotto
lunedì 12 luglio 2021
Tabbouleh
"So della tua antipatia per il prezzemolo ed è un peccato, perché l'insalata citata è buonissima!". Questo commento, lasciatomi dall'amica Stefania a proposito dell'insalata araba mi è tornato in mente, quando gironzolando per la rete mi sono imbattuta nella ricetta del Tabbouleh. Ero alla ricerca di una ricetta freschissima da consumare in questa torrida estate, e ho deciso di fare un salto nel buio e provare. E' stato un vero e proprio atto di fede, visto che il sapore del prezzemolo in genere mi dà fastidio, ma sono stata felicissima di averlo fatto.
In Palestina c'è un detto, secondo cui una donna che sa fare il Tabbouleh sarà una buona moglie. Probabilmente il detto si riferisce alla pazienza che ci vuole per tritare finemente a mano tutto quel prezzemolo, visto che le scorciatoie lo rovinerebbero irrimediabilmente rendendolo acquoso e floscio, ma vale veramente la pena di farlo: il risultato è davvero buonissimo, fresco e appetitoso. Non so dirvi né come, né perché, ma la massiccia presenza di prezzemolo non mi ha infastidito per niente, e anzi ha contribuito a smorzare la pungenza della cipolla. Di solito quando nelle insalate è presente la cipolla, io dopo ne avverto il sapore in bocca per ore. Nel Tabbouleh invece l'avverto a malapena, e sicuramente non la sento più dopo averlo mangiato.
Insomma, provatelo e non ve ne pentirete: le vostre cene estive non potranno che guadagnare da questo freschissimo piatto! L'unica raccomandazione che mi sento di fare, è di affilare molto bene il coltello prima di cominciare, e di rifare il filo alla lama a metà operazione: è infatti essenziale triturare in modo netto le foglie di prezzemolo e menta, senza schiacciarle per non estrarne il succo, rovinandole.
lunedì 28 giugno 2021
Tartufini alla mandorla e caffè (già Simple Tiramisu Cookies) per il Club del 27
- Se li famo du' biscotti?
- Ma che, sei matta? Accendere il forno con 'sto caldo...
- Ma i biscotti che ho in mente io si fanno senza forno, senza cottura, tutti a crudo e a freddo!
- Davvero?!? Allora sì, proviamo!!!!
E' più o meno così che è nato il tema affrontato dal Club del 27 in questo mese di giugno, così meravigliosamente caldo (mi perdonino gli amanti del freddo, ma io adoro il caldo e ho solo 3 mesi all'anno per godermelo: non fate i guastafeste, per favore!).
Le misure degli ingredienti erano indicate in tazze americane: ho voluto pesare ogni singolo ingrediente dopo averlo misurato nella tazza, per dar modo di farli agevolmente anche a chi non ha le cup. Nella ricetta riporto entrambe le unità di misura per le cup: cucchiai e cucchiaini sono molto più semplici da dosare.
Volete vedere altre golose ricette di biscotti "a freddo" perfetti per l'estate? Qui trovate tutte quelle realizzate dai colleghi del Club del 27!
lunedì 21 giugno 2021
Brownies alla birra Bock Ambrata
Se qualcuno dovesse chiedermi a bruciapelo quale sia il mio stile birrario preferito, risponderei senza esitazione Bock. E' stato amore al primo sorso, tantissimi anni fa, e a distanza di tempo resiste e persiste, anche se non è un amore esclusivo; consumo molto volentieri anche altri stili: se cerco una birra rinfrescante in un afoso pomeriggio estivo prenderò una freschissima Lager o una Pilsner secca e frizzante, mentre quando cerco aromi più intensi vado di IPA senza voltarmi indietro; tutto dipende dalle circostanze o, come si dice in termini di marketing, dalle occasioni di consumo. Se però mi sto rilassando a fine giornata e ho voglia di stapparmi una birretta, la mia scelta ricadrà quasi sicuramente su una Bock, dal gusto morbido e rotondo e dalla gradazione alcolica leggermente più elevata.
Le origini dello stile Bock sono avvolte nel mistero: l'ipotesi più accreditata lo vuole originario della cittadina tedesca di Einbeck, capitale della birra nel tardo medioevo, mentre altri ritengono che le sue origini siano situate in Baviera, dove un errore di pronuncia del dialetto locale (Ainpöckisch) l'abbia trasformataa in Ein Bockbier (bock significa caprone), e in effetti le prime etichette delle birre Bock riportavano proprio l'effigie di un caprone.
Ma quali sono le caratteristiche organolettiche dello stile Bock? In origine erano birre scure o ambrate a bassa fermentazione, mentre adesso si producono anche delle Bock chiare e delle Bock (chiare, ambrate o scure) ad alta fermentazione. La mia preferenza personale va alle ambrate o scure ad alta fermentazione, dal gusto più rotondo e dagli aromi più intensi e variegati. L'amarezza è ben bilanciata e non eccessiva, mentre il tenore alcolico di regola va dai 6,5 ai 7,5 gradi.
Oggi però ho scelto di non bere la mia Bock, ma di usarla come ingrediente per dei dolcetti tanto comuni, quanto facili da fare: i brownies.
Ecco quindi i miei
lunedì 7 giugno 2021
Pita semi integrale (Khubez)