Ci sono cose a cui una non crede finché non le vede.
O finché non le fa.
Per me le arancine siciliane rientrano in questo novero: le ho mangiate e amate fin dall'infanzia con una smaccata preferenza per quelle alla carne, da che mi ricordi; almeno
una volta ogni estate facciamo una bella cena ad arancine in famiglia, acquistandone un bel vassoio dalla vicina pasticceria/gelateria/arancineria e contendendocele fino all'ultimo boccone. Ogni anno, se non riesco a procurarmele dal pusher di cui sopra ne acquisto 3 - tutte rigorosamente alla carne - all'aeroporto di Palermo, per gustarmele a cena e prolungare il sapore di Sicilia anche dopo il rientro nella caligine milanese.
Le arancine per me sono un rito, a partire dall'acquisto (nella mia famiglia allargata ci sono preferenze di pusher diversi e ogni anno si aprono le discussioni), per terminare nella degustazione.
Mai avrei pensato di prepararle, nonostante con Cristina P. e una comune amica palermitana, Paola, ci siamo ripromesse varie volte negli ultimi 2 anni di fare un arancina-party, visto che la mamma di Paola le preparava molto bene e lei le sa fare.
Il fatto è che l'arancini sunnu cummattusi, le arancine richiedono parecchio lavoro, e anche solo prepararsi psicologicamente ad affrontare un arancina-party a casa propria richiede un impegno non indifferente, unito a un grande coraggio.
Poi è arrivato l'MTC. La scorsa edizione è stata meritatamente vinta dalla bravissima Roberta, che ha proposto per la sfida proprio loro, le mie adorate e temute arancine... e a questo punto non c'era più nulla da fare: mi trovavo sul bordo del trampolino e mi sono dovuta tuffare!!!
Sono partita da quelle classiche della mia infanzia, alla carne e al burro, e come si suol dire l'appetito vien mangiando: mi è venuta voglia di continuare con altri ripieni!
Lì per lì ero talmente felice e orgogliosa, che non facevo che guardarle e dirmi: "ta' chi bbeddi, parinu chiddi di Lamia, 'na mentri sunnu li me'!". Le vedevo assolutamente perfette ed ero felice come una Pasqua, stentavo a credere ai miei occhi!
Già oggi, rivedendo le foto, noto che siamo lungi dalla perfezione; come primo tentativo però non mi sembra affatto male, e continuo ad esserne soddisfattissima, anzi, entusiasta!
Adesso però cedo la parola a Roberta e alla sua meravigliosa, dettagliatissima ricetta.