Se al mondo c'è un dessert semplice, goloso e "coccoloso", questo per me è il budino di riso; è anche un dessert trasversale un po' a tutte le culture, vista la facile reperibilità degli ingredienti principali che lo costituiscono. Mai però mi sarei aspettata di trovarne
una versione anche nella cucina mediorientale, e invece mi sbagliavo. Come al solito il Medio Oriente straccia tutti, arricchendo il classico budino di riso di profumi e sapori esotici, capaci di placare anche le menti più turbate, facendo loro trovare una rassicurante oasi di pace e di serenità. Parafrasando un vecchio spot pubblicitario, mi sento di dire "Contro lo stress della vita moderna, budino di riso al cardamomo... e ritrovi la serenità!".La nostra avventura con questo Starbook volge al termine ed è giunto il momento di trarre le conclusioni sul libro. Sfogliandolo la prima volta mi è venuta in mente una frase di Cracco, che pure non amo particolarmente: "il cibo è cultura". E' una frase verissima: il cibo è cultura non solo perché esprime la cultura del popolo che lo prepara, ma anche perché cucinare bene e con criterio è un'operazione culturale: preparare un brodo a partire dalla carne e dalle ossa anziché dal dado, significa immergersi in una cultura millenaria e tramandarla alle generazioni successive, per quanto banale sembri preparare un pasto, delle polpette, una minestra o un budino di riso.
E la cultura - quella vera - trasuda anche da questo libro, che si apre parlando della storia di Gerusalemme e prosegue raccontando la sua gente, i suoi piatti, le sue case, la sua vita, attraverso delle foto bellissime e ricette fantastiche.
Questo è uno dei pochi libri di cui mi viene voglia di provare tutte le ricette, e credo che poco per volta lo farò. La stessa cosa mi è accaduta per il libro di Martha Stewart e per quello di Downton Abbey, e mi auguro che in futuro mi capitino tra le mani sempre più libri di questo tipo (e pazienza per il giro vita).
Che cosa ne pensano le altre Starbookers? Vediamolo insieme, prima di passare alla ricetta:
Alessandra - Menù Turistico: Helbeh-Torta al fieno greco
Ema - Arricciaspiccia: Hummus
Cristina - Vissi d'arte e di cucina: Pollo arrosto con topinambur e limone
Roby - Le Chat Egoiste: Chocolate Kranz Cakes
Gaia - La Gaia Celiaca: Mejadra
Alessandra - Ale Only Kitchen: Polpette al limone e porri
Stefania - Araba felice in cucina: Kofta b'siniyah
Patty - Andante con gusto: Pollo all'Arak e clementine
Ancora un attimo di pazienza prima di passare alla ricetta: vorrei infatti riparlarvi del progetto Starbooks - Redone! da noi lanciato a inizio mese.
Riepilogo sinteticamente l'iniziativa: noi Starbookers pubblichiamo le recensioni dei libri a partire dal secondo mercoledì di ogni mese, per tutto il mese. Il primo mercoledì, mentre noi stiamo preparando le ricette per il prossimo Starbooks, è dedicato a voi: potete pubblicare una ricetta tratta da uno dei libri che abbiamo "starbookato" finora (qui trovate l'elenco completo); possono essere le stesse che abbiamo fatto noi, o altre tratte dal libro, se spinte dalle nostre opinioni lo avete acquistato. Inserite il banner, disegnato dalla nostra fantastica Roby, e mettete il link in uno qualsiasi dei nostri blog.
Il metodo di affronto delle ricette è stato detto alla perfezione da Alessandra, e ve lo riporto pari pari: "Potete rifare ricette che abbiamo già testato oppure provarne altre, per la prima volta: l'importante è che seguiate il procedimento alla lettera e che, se correggete qualche passaggio "in corsa", lo segnaliate.
Lo Starbooks infatti non è una rassegna di libri di cucina, ma una verifica sul campo della fattibilità delle ricette: per ciascuna, verichiamo se riescono, anzitutto, e se il risultato finale ci soddisfa. Se decidete di partecipare anche voi, vi chiediamo la cortesia di fare lo stesso: di entrare, cioè, all'interno della ricetta, di studiarla con l'occhio critico, di spiegarci le ragioni delle vostre eventuali modifiche e del vostro giudizio finale."
E adesso passiamo alla ricetta, semplicissima ma assolutamente deliziosa, con cui concludo questo magnifico Starbooks di febbraio:
BUDINO DI RISO AL CARDAMOMO CON
PISTACCHI E ACQUA DI ROSE
(Da: Yotam Ottolenghi, Sami
Tamimi – Jerusalem – Ebury Press)
400 ml latte intero
120 ml doppia panna
120 g di riso glutinoso (Originario)
1 bacca di vaniglia
8 bacche di cardamomo leggermente schiacciate
30 g burro non salato a dadini
2 cucchiai latte condensato
1 cucchiaio di miele di acacia o altro miele poco aromatico
Sale
3 cucchiai di pistacchi tritati
1 cucchiaio di petali di rosa secca commestibili
Per lo sciroppo:
1 cucchiaio di miele di acacia
1 cucchiaio di acqua
½ cucchiaio di acqua di rose commestibile
La sera prima versare il latte, la panna, la bacca di vaniglia (tagliata a metà, con i
semi raschiati che vanno anch’essi versati nella mistura) e le bacche di
cardamomo in una pentola e portare quasi a ebollizione. Far raffreddare,
coprire e riporre in frigorifero tutta la notte, o almeno 2 ore.
Preparare lo sciroppo: sciogliere il miele nell’acqua dentro a una tazzina,
aggiungervi l’acqua di rose e mettere da parte.
Preparare il budino di riso: versare il riso nella pentola in cui si erano messi in
infusione latte, panna e le spezie. Portare a ebollizione, abbassare la fiamma
e far cuocere per 20 minuti mescolando continuamente. Il riso deve essere cotto
ma ancora un pochino al dente, e la preparazione deve risultare cremosa.
Potrebbe rendersi necessario aggiungere un pochino di acqua verso la fine, fino
a 50 ml.
Togliere la pentola dal fuoco ed eliminare la bacca di vaniglia e il
cardamomo.
Versare nel riso il burro, il miele, il latte condensato e un pizzico di
sale e mescolare finché non sono ben amalgamati.
Servire immediatamente nelle scodelle, decorando con i pistacchi e i petali
di rose e versandoci sopra un po’ di sciroppo alle rose.
Volendo, il budino può essere conservato in frigorifero e scaldato al
microonde, prima di essere decorato e servito.
E' vero, è un dolce che esiste in moltissime culture....e il fatto che sia tanto diffuso non è forse solo conferma della sua estrema bontà?
RispondiEliminaLa tua presentazione è meravigliosa :-)
che ricetta splendida ..sarei curiosa di provarla un abbraccio simmy
RispondiEliminae che foto! magnifica presentazione
Pur amando il riso, non l'ho mai provato sotto forma di budino: dovrò rimediare... presto!
RispondiEliminaPresentazione deliziosa e colori bellissimi, brava Mapi!!!
Quasi ogni ricetta che avete postata (di quelle che avete detto che erano buone) avrei voluta farla, finora però sono riuscita a copiarvi solo il riso che ho postato ieri... e questo dolce mi fa venire voglia di farlo immediatamente!
RispondiEliminameraviglioso! sia per gli occhi che per il palato! io lo adoro e ora proverò questa variante :D
RispondiEliminaun caro abbraccio
sabrina
http://mycherrytreehouse.blogspot.it/
guarda guarda... giusto ieri ho acquistato una bottiglietta di acqua di rose! già sapevo che avresti postato questa meraviglia ;)
RispondiEliminaa parte i petali, gli ingredienti li ho tutti e sono molto curiosa di provare questo budino confrontandolo con quello più classico che avevo fatto per downton Abbey!
un abbraccio e a presto
ti è venuto bellissimo, foto splendide!
RispondiEliminaed è vero che è buonissimo... anche se io lo preferisco freddo.
comunque si, questo yotam è un grande, un uomo di spessore, e si vede in ogni pagina.
sono così contenta di far parte di questa lieta congrega!
Cara Mary, molti complimenti per il blog!
RispondiEliminaSiamo contenti di invitarti a far parte della nostra community.Un nuovo modo di divulgare, condividere e cercare ricette on line: attraverso bellissime immagini food italiane, in un portale da mangiare con gli occhi...
Per noi l'immagine è molto importante e per questo motivo vanno on line soltanto le foto più belle ed il livello dei nostri foodbloggers sale ogni giorno.
Vieni a conoscerci e magari iscrivi il tuo blog a http://www.foodlookers.it
Siamo anche su Facebook : http://www.facebook.com/Foodlookers
Grazie per l'attenzione, a presto
Lo staff Foodlookers
il cibo più bello da vedere, la foto più gustosa da mangiare
adoro i colori di questa ricetta. sanno di primavera e mi mettono il buonumore. ancora un dieci e lode per Yotam e per te !!! ti abbraccio forte
RispondiEliminaCon ritardo estremo ed estremo imbarazzo, dopo aver letto di corsa il tuo post appena uscito, mi ritrovo adesso a commentare una ricetta che da sola è una poesia, in termini di immagine e delicatezza. Anche sul libro mi aveva già conquistata evocando nella mia testa latitudini diverse e più vicine ai luoghi di Sherazade. Resta il fatto che è un dolce meraviglioso e che come tutte le ricette di Jerusalem che non ho potuto fare ad oggi, entrerà con prepotenza tra i miei must do.
RispondiEliminaCondivido ogni parola che hai scritto su questo libro. Ti abbraccio forte. A domenica :)
PAt
Mapi la cremosità di questo budino sembra di poterla assaporare con gli occhi!
RispondiEliminaLo proverò, foss'anche senza i petali di rosa essiccati, perché io per i dolci a base di riso ho un debole e la ricetta con la quale ho sempre preparato il risolatte non mi convince del tutto!
Grazie!