lunedì 1 luglio 2024

Birramisù al caffè


E' da quando l'ho fatto la prima volta, che il Birramisù è diventato per me una spina nel fianco: non mi soddisfa del tutto né la versione di Claudio Sadler, né la mia reinterpretazione di Betty Boop fatta per l'MTChallenge. Ho rifatto entrambe le versioni diverse volte introducendo qualche variante, inclusa una senza uova, che non ho mai pubblicato perché continuavo a non essere soddisfatta al 100%. Buono, per carità, ma a me sembrava che mancasse qualcosa. L'ultima volta ho capito che cosa mi mancava: il caffè! 

Le birre scure (Stout e Porter) hanno tutte aromi tostati, di cioccolato o di caffè, ma non è facile trovare in Grande Distribuzione quelle più adatte: si trova solo la Guinness, che non è sufficientemente caratterizzata. La mia Stout preferita è la Beamish seguita da Murphy's Stout, ma entrambe si trovano solo in fusto nei pub, e mi pareva brutto presentarmi con una bottiglia e chiedere che me la riempissero: va bene la faccia di tolla, ma c'è un limite a tutto 😅. Fortunatamente di recente nel mio posto di lavoro, dove gli impianti spina non mancano, è stato aperto un fusto di Murphy's Stout; alla fine dell'evento sono andata in sala spillatura con una bottiglia di plastica che tenevo pronta just in case e me la sono spillata. Al collega che mi guardava perplesso ho detto: la settimana prossima, Birramisù! 

L'aroma del caffè è presente nella birra, ma ho voluto rafforzarlo inserendolo in altri elementi, e precisamente nella bagna e nella base, una pasta biscotto al caffè. 

Io preferisco sempre pastorizzare sia gli albumi, con la meringa italiana, sia i tuorli, con cui faccio uno zabaglione; se non avete voglia di tutto questo sbatti potete almeno evitare la meringa italiana e montare gli albumi normalmente, magari acquistando quelli in brick, che sono già pastorizzati. In tal caso, quando farete lo zabaglione di birra inserirete lì lo zucchero, montandolo con i tuorli (lo zabaglione è indispensabile per inserire la colla di pesce: la presenza della birra infatti rende la crema troppo liquida). Alcune parti della ricetta possono essere preparate uno o due giorni prima, per alleggerire il lavoro.

Sarà la ricetta definitiva? Ne dubito; posso dirvi però che lo considero, finalmente, un ottimo punto di partenza!

Dedico questa ricetta a Laura, una carissima amica che ci ha lasciati la scorsa settimana, e che lo avrebbe adorato.

giovedì 27 giugno 2024

Frozen yogurt al miele e limone per il Club del 27

 

Estate è quasi sinonimo di gelato: è il dessert che si mangia più volentieri, in forma semplice o sotto forma di torte, bombe, zuccotti e chi più ne ha, ne metta. 

Sulla teoria dei gelati ho scritto ampiamente qui; con il libro di questo mese affrontato dal Club del 27, ho potuto quasi scordarla: la ricetta che ho scelto è talmente ben calibrata, che non ho avuto bisogno di pensare a grassi, solidi non grassi, liquidi, zuccheri, etc. Anzi, gli Autori dicono che si può scegliere il grado di dolcezza preferito, modificando questo equilibrio, e io non ho alcun dubbio che anche diminuendone le quantità, questo frozen yogurt riuscirà perfettamente.


Il libro presenta tantissime ricette una più golosa dell'altra, e prima che l'estate finisca ne proverò un bel po'; ho scelto questo frozen yogurt un po' perché mi sono innamorata della semplicità dell'abbinamento di sapori, e un po' perché non ne avevo mai fatto uno. La ricetta è semplicissima e richiede pochissimo lavoro, ma darà molta soddisfazione. 


Siete curiosi di vedere che cosa hanno fatto gli altri colleghi del Club? Qui trovate le ricette dei loro gelati!

lunedì 24 giugno 2024

Bao al pollo

 


Questa è la terza e ultima ricetta che io e la Pulcetta abbiamo fatto, nel week-end della Festa della Repubblica: essendo entrambe amanti dell'inclusione, ci siamo dette che era un ottimo modo per festeggiare! 

Kristina Cho nel suo libro dice che, sorprendentemente, fa molta fatica a trovare dei buoni bao al pollo: di regola infatti questo ripieno risulta piuttosto blando. I migliori che lei abbia mai assaggiato li ha trovati in una bottega di Beijing, che oltre al pollo contenevano tante verdure e cipollotti, che aiutano a mantenere morbida la carne di pollo (che, si sa, se troppo cotta diventa stopposa). Quella che segue è la sua versione. 

Dei tre tipi di bao che abbiamo preparato, questi sono i più "convenzionali"; sono però buonissimi e a nostro avviso non possono mancare in un buffet che si rispetti. Volendo, dopo la cottura al vapore possono essere passati in padella a secco, per ottenere una crosticina croccante e un aroma tostato. Noi abbiamo saltato questo passaggio perché, ve lo confesso, a quel punto della giornata eravamo piuttosto stanche!

lunedì 17 giugno 2024

Bao ai funghi

 


Questi sono i secondi Bao che abbiamo fatto insieme alla Pulcetta un paio di settimane fa, e sono quelli che al primo morso le hanno fatto esclamare: "Per il mio compleanno invito i miei amici e faccio tanti bao farciti, non posso non farli assaggiare anche a loro!". Li aveva fatti Valeria per Cook my Books e mi ero ripromessa di farli, prima o poi. Sono carinissimi da vedere e deliziosi da mangiare; per imitare l'aspetto dei funghi shiitake (lentini), in Cina fanno una pasta di cacao amaro e acqua; Kristina Cho ci aggiunge un po' di peperoncino di Cayenna, per dare una piccola spinta in più. Se non amate il piccante potete anche ometterlo.

Vi dico subito che vale la pena raddoppiare le dosi e anzi, dalla prossima volta io impasterò 100 g di farina in più per fare i gambi dei funghetti, ovviamente ricalibrando gli altri ingredienti, perché è un vero peccato rinunciare a un paio di pezzi solo per i gambi!

E' molto importante usare funghi gustosi per il ripieno: l'Autrice consiglia un misto di funghi shiitake e funghi trombetta (cantarellus cybarius), io vi consiglio di aggiungere anche dei porcini. Per questa ricetta, vista la stagione, ho usato un misto funghi surgelati con porcini e ne sono rimasta davvero soddisfatta.

lunedì 10 giugno 2024

Bao Char Siu

 

Come scrivevo la scorsa settimana, io e la Pulcetta abbiamo fatto una maratona culinaria lo scorso week-end, i cui risultati ci accompagneranno per buona parte del mese di giugno. E' saltato fuori che, oltre ad amare la cucina orientale, la ragazza si diverte anche a fotografare e a studiare il set. Qui devo dire che non ha preso proprio dalla zia, che di fotografare farebbe volentieri a meno. Le foto di oggi e delle prossime settimane sono state scattate tutte da lei.

La primissima ricetta che abbiamo preparato sono stati i Bao char siu, dei panini cotti al vapore che vedono nel ripieno il maiale char siu, qui esaltato all'ennesima potenza: non solo per gli ulteriori condimenti aggiunti al ripieno, anche per l'impasto lievitato, che pulisce la bocca ad ogni boccone stemperandone l'ntensità di sapore ed esaltandolo. Il risultato è talmente superiore alla somma dei suoi fattori, che la Pulcetta ha subito espresso il desiderio di rifarli; e meno male che il ripieno era molto abbondante e ce ne è avanzato tanto, così ho potuto darglielo perché ripetesse la ricetta il giorno dopo, con la sua famiglia. 

lunedì 3 giugno 2024

Maiale Char Siu

                          

La Pulcetta è cresciuta ormai, frequenta l'Università e ha sviluppato una notevole passione per la cucina. E' davvero brava e ama particolarmente la cucina orientale, specialmente quella cinese e giapponese, con qualche incursione in quella coreana. Ogni tanto ci mettiamo d'accordo per cucinare insieme, e lo scorso week-end abbiamo deciso di fare una scorpacciata di piatti cinesi, tutti rigorosamente home-made. 

Il caso vuole che io segua con molto interesse le amiche di Cook my Books, che ogni settimana presentano un libro di cucina nuovo, eseguendone diverse ricette. Uno di questi libri, presentato nell'ottobre 2022, è Mooncakes & Milk Bread di Kristina Cho, nota foodblogger statunitense. E' da allora che questo libro è nella mia wish-list, e il motivo per cui non è arrivato prima a casa mia è dato dal prezzo. Fino a 20 giorni fa, quando un'offerta di Amazon UK lo ha dimezzato, rendendo conveniente anche la spedizione da lassù (Amazon Prime purtroppo è limitata al proprio Paese). 

Non appena il libro mi è arrivato ho cominciato a sfogliarlo avidamente e ogni tanto scattavo qualche foto, che mandavo alla Pulcetta via WhatsApp: non stupisce quindi che lei, di solito molto impegnata, di lì a poco mi abbia chiesto di fissare una giornata di cucina insieme. Fissata la data, sono andata da lei con il libro per decidere il menù; il piatto che vi presento oggi è stato cucinato perché è richiesto come parte del ripieno dei Char Siu Bao; la prossima settimana ne pubblicherò la ricetta, e a seguire pubblicherò quello che abbiamo preparato: vi anticipo che i ravioli cinesi richiedono una manualità che io e la Pulcetta siamo ancora ben lungi dall'avere; vorrà dire che ci troveremo più spesso per fare pratica. 😄

Il maiale char siu è un piatto tradizionale della cucina cantonese, chiamato anche maiale al barbecue perché viene tradizionalmente cotto alla brace, ma può essere cotto anche in forno. Il tipico colore rosso è dato da un ingrediente particolare e molto difficile da trovare, il fermented red bean curd o furu (tofu fermentato con aceto di riso, olio di sesamo e aromi), che non contribuisce in alcun modo al sapore. Nella maggior parte delle cucine casalinghe è sostituito dal colorante alimentare, ma lo si può anche omettere. Io ho provato a inserirlo nella forma in polvere (estratto di barbabietola), visto che l'avevo già in casa, ma evidentemente le dosi richieste sono molto alte, perché non ha funzionato. Poco male. 😅