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martedì 14 giugno 2016

Pimientos rellenos de brandada de bacalao per lo Starbooks di giugno!


Giugno è il mese in cui si comincia a pensare alle vacanze (i più fortunelli si concedono una settimana di stacco dal lavoro proprio in questo periodo) e alla spensieratezza del vivere all'aria aperta, ritrovandosi con gli amici.

E che cosa incarna meglio questo spirito delle tapas spagnole? Lo Starbooks di questo mese è tutto dedicato a Tapas Revolution di Omar Allibhoy, di cui presenteremo le ricette ogni giorno a partire da oggi.

Io ho provato i peperoni ripieni di merluzzo: secondo voi mi sono piaciuti? :-)
Ricetta e commenti li trovate qui, poi non vi resta che procurarvi i pochi ingredienti e procedere alla preparazione, per vedere se condividete il mio giudizio. :-)

Buona appetito!

lunedì 6 giugno 2016

Shawarma di pollo al forno


Ce lo dice l'Araba nell'ultimo Starbooks: non chiamatelo kebab. Si chiama shawarma. Lo shawarma è un piatto arabo a base di carne che, al pari del turco kebab e del greco gyro,  prevede che i pezzi di carne siano sovrapposti su uno spiedo verticale e che si arrostiscano lentamente, mentre lo spiedo gira su se stesso; a mano a mano che la parte più esterna è cotta, viene tagliata con un coltello affilato e servita in un piatto (o come farcitura di un panino), con un contorno di verdure crude e salse speziate.
Lo shawarma può essere composto da più tagli di carne, ma spesso ne comprende uno solo, alternato a pezzi di grasso perché non risulti stopposo.

Ma Nigella Lawson nel suo ultimo libro, Simply Nigella, ci dice che lo shawarma può essere cucinato anche in forno. Ed è qui che troviamo la chiave di questa ricetta, semplicissima da preparare e molto gustosa. Perfetta per una cena informale tra amici.


lunedì 16 maggio 2016

Thai Noodles with Cinnamon Prawns di Nigella Lawson per lo Starbooks!


Starbooks time my friends!
Oggi preparo e commento per voi gli Spaghetti Thai con gamberoni alla cannella.
Ricetta e giudizio qui, non perdeteli!

giovedì 14 aprile 2016

Colazione per 2 seconda parte: W lo Starbooks!


Quasi quasi mi converto alla colazione a letto.
Oggi su Starbooks abbiamo le ultime ricette della colazione Al contadino non far sapere e il mio giudizio finale.
Trovate tutto qui.

lunedì 4 aprile 2016

Insalata di patate (Martha Stewart)


- Vorrei invitarti a pranzo da me per una Carbonara.
Questa frase, all'apparenza innocua e che anzi prelude a un invito piacevole, nella mia famiglia nasconde un'insidia. Quando qualcuno di noi invita un familiare a pranzo per una Carbonara, il concetto sottinteso è che c'è del lavoro da fare. Una sorta di "l'ingresso è gratis, l'uscita no", tanto per intenderci.

Di solito l'invitato più ambito è mio cognato: programmatore di computer di professione, ha anche una manualità invidiabile e sa fare tanti di quei lavoretti in casa (ad esempio è un provetto elettricista), che ogni qualvolta c'è bisogno di una mano chiamiamo lui. Anzi, è rimasta celebre in famiglia una frase di mia cognata quando, subito dopo un invito per una Carbonara, si girò verso mia sorella, dicendole: "Perché come trapana tuo marito, non lo fa nessuno!!!" :-D

Naturalmente, se prima l'invito era rivolto a lui e a mia sorella, adesso è esteso anche ai loro due figli, come dire che se chiamassi un professionista spenderei di meno. Ma volete mettere la gioia di avere i miei cari a pranzo chez moi?

La ricetta che vi propongo oggi era il contorno del pranzo di ieri. E' semplicissima e molto gustosa, e presenta il vantaggio di poter essere preparata il giorno prima, visto che il riposo non può che giovarle. E' una ricetta che, al pari del Baumkuchen, mi servirà per la prossima puntata di CHEF-d'oeuvre, ma che merita secondo me un post a parte. L'aveva già preparata la collega Starbooker Araba Felice quando abbiamo recensito Martha Stewart, ed è da allora che mi riprometto di farla. Rispetto alla ricetta di Martha ho dimezzato le dosi, ma aveva ragione l'Araba: è la prima ciotola a finire e vale la pena prepararne in quantità.


venerdì 11 marzo 2016

Zuppa di zucchine, lattuga e basilico


Marzo, marzo pazzerello, recita una vecchia filastrocca, ed è proprio a questo che pensavo in questi giorni, avvolgendomi più strettamente la sciarpa attorno al collo e allacciando bene il piumino.
L'inverno dovrebbe essere già passato, per quanto non si possa dire che abbiamo avuto un grande inverno quest'anno, e la voglia di primavera è nell'aria. Tuttavia gli ultimi colpi di coda della brutta stagione continuano a farsi sentire, e lo scorso fine settimana a Torino nevicava e le temperature sono sensibilmente scese in tutto il Nord Italia.

Che cosa c'è di meglio allora di una bella zuppa calda, ma preparata con freschi ingredienti primaverili, quasi a invitare la bella stagione a farsi avanti?


lunedì 30 novembre 2015

Zuppa di pollo con tortilla (Martha Stewart)


Da una settimana circa è arrivato l'inverno a Milano: tutto è cominciato sabato 21 novembre con un vento fortissimo che ha fatto abbassare le temperature, e da una pioggia mista a nevischio che ha consolidato la morsa del freddo anche da queste parti. Il fine settimana appena passato ha dato un'altra botta alle temperature, et voilà: benvenuto inverno!

E che cosa c'è di meglio, in una gelida giornata invernale, di una bella zuppa calda? Quella che vi presento oggi porta la firma di Martha Stewart ed è, manco a dirlo, deliziosa.
L'ho provata per la prima volta a inizio anno per lo Starbooks, e da allora l'ho fatta mia. ;-)

venerdì 20 novembre 2015

Christmas Pudding veloce di Gordon Ramsay per lo Starbooks


Oggi per lo Starbooks ho cucinato una versione sciuè sciuè del classico pudding natalizio inglese.
La firma è quella di Gordon Ramsay, e la ricetta corredata dalle mie considerazioni è qui.

Buon appetito!

lunedì 16 novembre 2015

Zuppa di indivia belga caramellata e Gorgonzola piccante con complemento invernale


Sono ancora sconvolta dai fatti di Parigi di venerdì scorso; proprio quella mattina scrivevo sul mio profilo FB che alla radice di ogni forma di violenza c'è la non accettazione della diversità dell'altro e il cercare di schiacciarlo, appiattirlo, omologarlo, ridurlo alla propria misura.
Ed ecco che quella sera è scoppiata la follia a Parigi, e un manipolo di fanatici ha messo la città a ferro e fuoco uccidendo più di 200 persone innocenti e ferendone altrettante: perché la violenza, portata alle estreme conseguenze, distrugge chi è irriducibilmente diverso.

Le uniche parole adeguate a quanto è accaduto, di fronte all'evidenza che una cosa del genere potrebbe accadere anche a me, che prendo la metropolitana tutti i giorni per andare al lavoro, sono state quelle di Julian Carròn: «Davanti ai nostri occhi c’è un’evidenza: la vita di ciascuno è appesa a un filo, potendo essere uccisi in qualsiasi momento e ovunque, al ristorante, allo stadio o durante un concerto. La possibilità di una morte violenta e feroce è divenuta una realtà anche nelle nostre città. Per questo i fatti di Parigi ci mettono davanti alla domanda decisiva: perché vale la pena vivere? È una provocazione che nessuno di noi può evitare. Cercare una risposta adeguata alla domanda sul significato della nostra vita è l’unico antidoto alla paura che ci assale guardando la televisione in queste ore, è il fondamento che nessun terrore può distruggere.
Chiediamo al Signore di poter affrontare questa terribile sfida con gli stessi sentimenti di Cristo che non si lasciò vincere dalla paura: “Oltraggiato non rispondeva con oltraggi, e soffrendo non minacciava vendetta, ma rimetteva la sua causa a colui che giudica con giustizia” (I Pt 2,23). Con questa Presenza negli occhi potremo guardare perfino la morte, a cominciare da quella di coloro che hanno perso la vita a Parigi, offrire ai nostri figli un’ipotesi di significato per stare davanti a queste stragi e a ciascuno di noi una ragione per tornare al lavoro lunedì mattina continuando a costruire un mondo all’altezza della nostra umanità, con la certezza della speranza che è in noi».

Per questo oggi ho deciso di pubblicare una ricetta: perché partire dal significato del mio vivere, nonostante sia consapevole che potrebbe capitare anche a me di morire all'improvviso, in un giorno qualunque, per mano di qualcuno che mi odia per il semplice fatto che sono diversa da lui, passa anche da un'effimera zuppa.

mercoledì 11 novembre 2015

Filetto alla Wellington natalizio per lo Starbooks di novembre


Natale si avvicina a grandi passi, e allo Starbooks ci stiamo portando avanti con le idee per il menù. Questo mese esaminiamo "Natale con Gordon" (e ci siamo già prenotate per trascorrerlo proprio con lui! :-p ).

Oggi ho preparato per voi il filetto alla Wellington Natalizio. Ricetta e commenti? Li trovate qui.
Buon appetito!

lunedì 2 novembre 2015

Pollo arrosto alla paprika con patate al cumino

Image from here

"Certo che, solo per il fatto che i suoi polli c@g@no tutta l'estate sulla nostra veranda, lo Zio potrebbe darcene uno, ogni tanto". Questo ho pensato quando è uscita la ricetta della sfida di ottobre dell'MTChallenge, il pollo disossato (da noi) e ripieno. Ero alla ricerca di un volatile da disossare e farcire e stavo maledicendo il fatto che qui è pieno di faraone e quaglie, ma morire che si trovi un fagiano, quando mi è venuto in mente che in Sicilia mio Zio Nicola alleva galline ovaiole e polli. Ogni estate la chioccia sforna una nidiata di pulcini, che razzolano felici per la nostra campagna. Alla sera vengono chiusi nel pollaio, ma di giorno vagano liberi dappertutto e si nutrono laddove trovano cibo, contendendosi coi gatti gli avanzi di pesce e passeggiando impuniti sulle nostre verande accuratamente spazzate, alla ricerca di briciole. Abbiamo un bello scacciarli: tornano sempre, e forse pel dispetto di non aver trovato briciole, vi depositano le loro deiezioni che poi a noi tocca pulire.

Zio Nicola, quando i polletti sono cresciuti a sufficienza tira loro il collo e li fa frollare qualche giorno; Zia Rosalba li spenna e li eviscera, poi li avvolge in sacchetti da freezer e li congela, per portarli successivamente ai loro due figli. Tutto giusto, tutto corretto, però un bel polletto ruspante bio garantito al 100% lo avrei proprio voluto, per l'MTC che si è concluso domenica scorsa.

Evidentemente gli Zii mi hanno letto nel pensiero, perché sono venuti a Milano a metà ottobre e hanno portato a mia madre un bel pollo della nostra campagna, pregandola di consegnarmelo. Non ne hanno portato uno a lei perché mio padre aborre ogni tipo di pennuto.

Oramai per l'MTC ero a posto, avendo trovato prima un galletto piemontese e poi un galletto livornese, ma prima o poi dovevo gustarmelo, quel polletto ruspante... e il momento è arrivato questo fine settimana. Venerdì sera ho tirato fuori il polletto dal freezer, sabato mattina avevo pronti gli attrezzi da disosso, ma quando l'ho tolto dall'involucro ho visto che nell'eviscerarlo la Zia lo aveva malamente aperto sul petto e gli aveva leggermente lacerato la pelle del dorso, rendendo il disosso praticamente impossibile. Il polletto poi era piccolino, pesava solo 900 g, e aveva poca polpa, ben soda. Ho deciso allora di cucinarlo arrosto, e sono andata a sfogliare il meraviglioso libro di Diana Henry che è stato oggetto dello Starbooks di settembre, A Bird in the Hand, per trovare la ricetta adatta.

Essendo stato un po' maltrattato il mio polletto era infotografabile; mi perdonerete quindi se pubblico la foto del libro della Henry. Il sapore però era ineffabile: tra il condimento e la carne soda e ruspante, veramente squisita, è stato un pranzo davvero notevole.

mercoledì 14 ottobre 2015

Caramelised Belgian Endive Soup with Crozier Blue and Winter Salsa - Starbooks rules!!!


Starbooks Time my dears, e oggi per questo meraviglioso progetto (per l'ideazione del quale non ringrazierò mai abbastanza Alessandra Gennaro) ho preparato una zuppa molto particolare, firmata dallo Chef Paul Gayler.
Ricetta, considerazioni e giudizio finale si trovano qui: fatemi sapere che cosa ne pensate. :-)
Buon appetito!!! 

lunedì 12 ottobre 2015

Torta salata al pollo e funghi (Jamie Oliver)


La ricetta che vi presento oggi è una deliziosa torta salata di pollo e funghi tratta da Jamie's Confort Food di Jamie Oliver. Posto che condivido in pieno l'analisi del fenomeno Jamie che Alessandra ha fatto qui e qui, questa pie è risultata veramente buona e perfetta per la stagione autunnale che è appena cominciata.

Non fatevi impressionare dal fatto che nella lista degli ingredienti sia previsto un pollo intero da 1,6 kg: leggendo il procedimento, al momento di riempire il guscio di briséé, Jamie dice di versarvi solo metà della farcia, riservando quella restante "for another lucky day". In realtà per riempire la mia pie mi ce ne sono voluti i 2/3 circa, quindi meglio abbondare che trovarsi con poca farcia al momento meno opportuno.

venerdì 18 settembre 2015

Parsee Chicken with Apricots - Ricomincia lo Starbooks!

Foto del libro di Diana Henry - A Bird in the Hand
Prima che vi stupiate per la bellissima foto, vi dico che non l'ho fatta io.
Beh, se proprio vogliamo essere pignoli, l'ho scattata proprio io: ho preso il libro di cui stiamo provando le ricette nello Starbooks di questo mese, ho agguantato la macchina fotografica e ho scattato la foto.
Quindi sì, la foto l'ho scattata io, ma l'immagine non è mia. Chiaro, no? :-)

E la ricetta? La ricetta è uno spettacolo: un tripudio di profumi e di sapori, che riempiono la cucina prima e il palato poi. Se volete saperne di più andate qui e... buon appetito!

lunedì 27 luglio 2015

Lemon and Lime Posset with Tamarillo and Basil Jam


Se c'è una cosa di cui sono infinitamente grata allo Starbooks, è l'avermi fatto scoprire Chef e autori stranieri validissimi ma purtroppo da noi pressoché sconosciuti, che mi hanno aperto gli occhi su un altro modo di fare cucina.
Non sono alla ricerca di ricette impossibili, sia chiaro: siano esse semplici o elaborate, sono tutte accomunate da tecniche di cottura o abbinamenti insoliti e assolutamente deliziosi.

E' il caso di Glynn Purnell, Chef stellato inglese sconosciuto nel Bel Paese, di cui noi Starbookers abbiamo esaminato l'Opera Prima (a cui personalmente mi auguro ne seguano altre) nel settembre scorso. Il nostro giudizio finale è stato una conferma dell'impressione iniziale, e oggi vi ripropongo un dolce al cucchiaio semplicissimo ma decisamente insolito e particolare, che ha fatto la delizia dei miei commensali da allora.

Cominciamo col chiarire che cosa sia il tamarillo. Il nome fa un po' ridere: leggendolo ho canticchiato mentalmente: "Il tamarillo di che sa? Non c'è nessuno che lo sa!"

Un giro su internet mi ha fatto scoprire che si tratta del frutto di una pianta della famiglia delle Solanacee; la stessa famiglia di peperoni, pomodori, melanzane e patate, per intenderci. Per aspetto ricorda quello dei pomodori perini; la buccia è liscia e coriacea, simile a quella della pesca noce ma più dura, e ogni frutto pesa circa 100 g. Il sapore invece è caratteristico e tutto suo: su internet ho letto da più parti che ricorda quello del pomodoro, ma quando l'ho assaggiato ho avuto un'impressione totalmente diversa: il profumo ricorda vagamente quello dei gelsi e il sapore della sola polpa assomiglia un po' a quello del melone. Polpa e semi gustati insieme però, hanno un gusto caratteristico che per l'appunto è... di tamarillo e basta.

Purnell nel suo libro (Cracking Yolks and Pig Tails) dice che la marmellata di tamarillo si accompagna bene anche alla carne di maiale. In effetti sta benissimo in questo dolce al cucchiaio e lo vedo anche su cheesecake e pannecotte, dessert cioè già dolci, che la sua nota aromatica e leggermente aspra può stemperare. Consumata sulle fette biscottate come una comune confettura però non dà il meglio di se' (per lo meno non questa ricetta poco dolce - 100 g di zucchero su 400 g di frutta), mentre si sposa perfettamente con piatti salati o formaggi.

Vi dirò di più: l'anno scorso ho essiccato e conservato i semi di mezzo tamarillo, che ho piantato quest'anno in marzo, come da indicazioni di coltivazione trovate su Internet. Le piantine sono nate e al momento sono rigogliose. Spero solo che sopravvivano alla mia assenza per ferie. :-)

Nel leggere il titolo della ricetta sul libro, mi ero chiesta che cosa fosse un posset

In origine si trattava di una bevanda calda e corroborante medievale, una sorta di grog ottenuto versando del vino bianco (o birra, o succo di limone) nel latte caldo. Talvolta veniva profumato con spezie, e ritengo che Lady Macbeth abbia messo qualche altro ingrediente segreto nei posset che ha offerto alle guardie di Duncan, per farle addormentare. :-)
Dalla metà del XVIII secolo sono stati introdotti come addensanti farina di mandorle, biscotti secchi pestati o tuorli d'uovo, che lo hanno trasformato da bevanda calda in dessert. Da qui alla crema inglese e al lemon curd il passo è stato breve, e il posset è finito nel dimenticatoio.
Nel XXI secolo sta tornando in auge ma nella forma di un fresco dessert, ed è così che ce lo presenta Purnell. E' veramente facile e veloce da fare, può essere preparato in anticipo e, dettaglio non trascurabile, ci sono solo un paio di pentole da lavare!

lunedì 20 luglio 2015

Cheesecake al basilico e pomodori con base alla farina di mais ottofile (Donna Hay)


- Zia, guarda le mie foto su Instagram!
- Ma dai, Principe, hai un account Instagram anche tu? Dammi la user, che ti seguo!
- Ah, anche tu hai un account? Dammi la tua user!
- Ehm... non la ricordo
- Ma come non te la ricordi?
- Prova questa... niente? Allora prova quest'altra... ancora niente? Boh, devo pensarci, non ricordo.
- Ma come fai ad accedere a Instagram?
- Lo faccio dal PC di casa o dal tablet.
- OK, allora tira fuori il tablet, che vediamo da lì.
- E' in assistenza. E comunque avrò postato sì e no 2 foto.
- Ma Zia, a cosa ti servono i social, se non li usi?
- Hai ragione. In effetti io sono a-social...

E non sono solo a-social: sono anche un po' masochista.
Non si spiega altrimenti come mai, con il caldo africano che sta stringendo nella sua morsa l'Italia, io mi metta ad accendere il forno.
In realtà si spiega benissimo: tra qualche settimana partirò per le ferie estive, e sono impegnata nelle operazioni di svuotamento del freezer e della dispensa.
E in dispensa avevo pure un pacco quasi intonso di farina per polenta di mais Ottofile. Era un peccato lasciarlo alle farfalline, che peraltro non ci tengo ad allevare, quindi ne ho usato una parte per questa deliziosa ricetta di Donna Hay, provata in occasione dell'ultimo Starbooks da Francy, e che mi aveva incuriosita.

lunedì 13 luglio 2015

Dolce alla ricotta e frutti di bosco (Berry and Ricotta Slice) di Donna Hay


Mi sono sempre considerata un tipo più da salati che da dolci, ma questo naturalmente non mi impedisce di preparare un dolcetto, ogni tanto.
Piuttosto, direi che l'essere un tipo "salato" fa sì che ogni volta che per lo Starbooks devo testare le ricette di un libro, io di regola salti a piè pari la sezione dolci e mi butti invece a capofitto sui salati.
Ho fatto così anche per l'ultimo libro di Donna Hay che abbiamo testato, Fresh and Light, salvo poi vedere la proposta di Luciana ed esserne conquistata, tanto da decidere di prepararla alla prima occasione.

La prima cosa che ho pensato assaggiando questo dolce è che è una genialata: si tratta in pratica del ripieno della Cheesecake, presentato senza la base di biscotti e burro, cosa che per l'appunto lo alleggerisce parecchio. E' anche più basso di una Cheesecake - leggi attenuazione di sensi di colpa - ed è golosissimo, insieme ai deliziosi frutti di bosco.
E' la conclusione ideale di una cena estiva, e penso che diventerà il tormentone dell'estate, a casa mia, tanto più che è velocissimo da fare.
A dire il vero diverse ricette di questo libro ricorreranno nella mia tavola estiva quest'anno, perché il libro è un'autentica miniera di piatti leggeri e sfiziosi.

lunedì 1 giugno 2015

Muffins Integrali di Donna Hay


Lo Starbook del mese scorso riguardava un'Autrice molto conosciuta, Donna Hay, cui si deve la rivoluzione della comunicazione sul cibo, come scrive giustamente Alessandra nella premessa: "Perchè, che ci piaccia o meno, senza questa food writer e food stylist Australiana, probabilmente staremmo ancora a fotografie ricette impiattate nel servizio buono, uccise da luci sparate in fronte e mortificate da trucchi volgari e abbruttenti e del tutto slegate fra loro, esattamente come era di prassi vent'anni fa".
Fresh and Light, la sua ultima fatica, mi è piaciuto particolarmente perché ritengo perfettamente riuscita l'operazione di alleggerire piatti di consumo quotidiano, lasciandone intatta la bontà.
Non si tratta di un libro di ricette dietetiche, sia chiaro, ma di ricette - lo dice giustamente il titolo - fresche e leggere, adatte alla stagione estiva ma anche ad altre stagioni: penso alla Lemon and Yoghurt Pannacotta preparata da Patty, alla Berry and Ricotta Slice fatta da Luciana, ma anche ai Burger di quinoa e ceci che ha fatto Gaia, e insomma basta guardare tutte le ricette che abbiamo sperimentato per voi il mese scorso per rendersi conto che si può cucinare di gusto pur rimanendo leggeri.


mercoledì 13 maggio 2015

Lemon Chicken with Tomato Salad di Donna Hay per lo Starbooks


Nuovo mese, nuovo libro per noi Starbookers.
Questa volta abbiamo deciso di testare Donna Hay, un mostro sacro del food writing ed editing, per non parlare della food photography, che ha rivoluzionato il modo di presentare il cibo sulla carta stampata.

Oggi ho preparato per voi una semplice insalata di pomodori, arricchita dal petto di pollo "affogato" al limone.

Ricetta e responso si trovano qui.

lunedì 4 maggio 2015

Torta di cavolfiore (Yotam Ottolenghi)


Ci sono ricette che ti piacciono talmente tanto, che le fai e le rifai quasi senza accorgertene; magari poi non le fotografi neanche, in fondo tu cucini per mangiare, non per il blog, giusto? Solo che se hai un blog di cucina e una ricetta è particolarmente riuscita, è molto più astuto vincere la tua proverbiale pigrizia e fotografare, anziché mangiare senza preoccuparti del web.

La prima volta che ho preparato questa torta avevo la Pulcetta a pranzo e un cavolfiore viola in frigo; avevo appena acquistato Plenty More di Ottolenghi e ne avevo già cominciato a sperimentare con successo alcune ricette: perché non provare anche questa?