Oggi il Calendario del cibo italiano celebra la giornata nazionale della farinata.
La farinata è una specialità ligure a base di farina di ceci, ma è diffusa un po' ovunque in Italia, con qualche variante di procedimento, e prende via via nomi diversi: in Toscana si chiama cecina ed è profumata con il rosmarino, a Livorno prende il nome di torta e viene venduta dai tortai: ancor oggi è uso entrare dal tortaio e chiedere un "cinque e cinque", cioè un panino ripieno di torta di ceci. L'espressione richiama l'uso antico di comperare cinque soldi di pane e cinque di torta.
In Sicilia si prepara una polenta di ceci cuocendola sul fornello, poi la si versa in una teglia e la si fa raffreddare completamente; a questo punto si taglia a quadrotti, che vengono fritti in olio profondo, salati e spolverati di pepe: abbiamo così le panelle, che si gustano da sole o come companatico, esattamente come accade a Livorno.
Se volete sapere qualcosa di più sull'affascinante storia di questo piatto, andate a leggere il post di Sara sul sito AIFB: ne vale davvero la pena!
La farinata si cuoce in un'apposita teglia di rame stagnato, detta testo. Se non la possedete potete ugualmente preparare un'ottima farinata, usando la leccarda del forno o una teglia normale. Io ho la fortuna di possederne una, regalata a mia madre dalla sua consuocera e passata a me, causa inutilizzo nella casa paterna. :-)
La farinata classica prevede il solo uso di farina di ceci, acqua, sale, pepe e un ottimo olio extravergine di oliva. Ne esistono però diverse varianti: dalla già citata cecina al rosmarino alla farinata di Oneglia con i cipollotti; c'è anche chi vi unisce i bianchetti, quando è stagione.
FARINATA AL LIMONE E ROSMARINO
Per un testo del diametro di 34 cm:
200 g di farina di ceci
650 ml di acqua
2 rametti di rosmarino (anche di più, secondo il proprio gusto) + altro per decorare
1/2 limone non trattato (scorza grattugiata)
1/2 cucchiaino di sale fino
Pepe bianco macinato al momento
1/2 bicchiere circa di olio extravergine di oliva ligure (va bene anche il toscano, dev'essere delicato)
In una ciotola molto capiente mescolare la farina di ceci, il sale e una bella macinata di pepe bianco.
Unire l'acqua mescolando vigorosamente con una frusta, per sciogliere gli eventuali grumi che si formeranno. Proseguire con una spatola in silicone (o un cucchiaio di legno) e schiacciare tutti i grumi lungo i lati della ciotola, per scioglierli completamente. Aggiungere a questo punto le foglie di rosmarino tritate e la scorza grattugiata del limone. Mescolare per amalgamare bene la pastella, che sarà molto liquida, e farla riposare per 5 ore, mescolando di tanto in tanto per non far decantare la farina e schiumando quando è il caso.
Trascorso questo tempo accendere il forno alla temperatura massima che può raggiungere (il mio arriva a 275 °C) in modalità ventilata: occorre infatti creare delle condizioni il più possibile simili a quelle del forno a legna dei fornai.
Posizionate la griglia che accoglierà il testo a metà altezza del forno (nel mio forno si va leggermente più in giù della metà).
Quando il forno sarà in temperatura, versare l'olio nel testo e far roteare quest'ultimo in modo che sia unto uniformemente sul fondo e sui lati. Versarvi a questo punto la pastella, che deve giungere allo spessore massimo di 5 mm (se avete il testo è facile: la pastella deve coprire il chiodino del gancio).
Mescolare con un cucchiaio di legno in modo che l'olio emerga in superficie formando chiazze regolari, quindi infornare per una ventina di minuti o finché in superficie non si sia formata una crosticina croccante e i bordi non abbiano cominciato a ritirarsi dal testo. Il fondo invece deve risultare compatto e chiaro, come la polenta.
Sfornare, tagliare a fette, spolverare con un'altra macinata di pepe bianco e servire, decorando con rosmarino fresco.
Note della Apple Pie:
Proporzioni farina/liquidi: la pastella deve essere molto liquida, altrimenti non cuoce bene e la farinata sa di crudo. Usate quindi una parte di farina e da 3 a 5 parti di acqua. In linea generale, più la farina è diluita, meglio è. Regolatevi con la dimensione della vostra teglia e soprattutto con le temperature massime raggiunte dal vostro forno: se non superano i 250 °C, è meglio diluire di più la farina: cuocerà meglio (non chiedetemi perché, ma è così).
Cottura: se il vostro forno raggiunge temperature meno elevate del mio, accendete anche il grill. Se nel vostro forno il grill esclude le altre modalità, riscaldatelo in modalità ventilata portandolo alla temperatura massima, infornate la farinata e accendete il grill per portarla a cottura, posizionando la griglia del forno verso il basso per evitare di bruciare la superficie, lasciando crudo il resto. L'importante è cercare di ricreare il più possibile l'elevato calore del forno a legna.
L'inconveniente dei forni casalinghi è che il fondo è più caldo della parte vicina allo sportello, e se avete un testo molto grande come il mio, finisce che la parte in fondo cuoce prima mentre quella avanti è ancora semicruda. Io dopo 10 minuti ho girato il testo in modo da portare la parte più cotta davanti, per permettere all'altra di cuocere. Inevitabilmente però, la crosta è risultata più croccante dalla parte di testo che inizialmente era posizionata in fondo al forno. Era comunque buonissima. E sottolineo era. :-)
Ah!!! Si Si la provo la provo! Il rosmarino coi ceci ci sta da Dio e il limone non ho dubbi!
RispondiEliminaBellissima la tua versione, e la variante fresca del limone, ci deve stare benissimo!
RispondiEliminaMi manca il testo... mumble mumble...
Bacione
Sempre così perfetti e curati i tuoi post cara Mapi!
RispondiEliminaQuesta versione con il sentore agrumato la trovo molto interessante e di certo non mancherà di arricchire il gusto già ottimo della farinata :)
Mi attira l'idea del limone...
RispondiEliminaio adoro la farinata, l'ho preparata più di una volta ma sono costretta a usare una teglia normale e non è così banale cuocerla ma è talmente buona!!!!
RispondiEliminad'accordissimo sulla scorza di limone, anzi direi completamento perfetto! grazie Mapi
RispondiEliminaMa sai che io non riesco a modificare le ricette di famiglia, anche se ci provo non mi viene mai in mente nulla, ho un blocco e quando vedo idee come la tua, mi stupisco sempre!!!
RispondiEliminaMi incuriosisce l'aggiunta del limone, lo devo provare, aggiunge freschezza ad un piatto che può risultare un po' pesante per via dell'olio...
un abbraccio
monica
Se fino a pochi minuti fa mi avessero proposto il limone nella farinata avrei come minimo strabuzzato gli occhi, poi avrei iniziato ad urlare. E invece leggo il post della Mapi che parla delle panelle, penso a quanto mi piacciano spruzzate di limone e mi ritrovo a sbavare per la sua farinata. Adesso dovrò assolutamente provarla, anche se non ho il testo e in teglia la brucio sempre... Senza timore di sembrare troppo sdolcinata ti dico che se non ci fossi dovrebbero inventarti, cara Mapi :) Un abbraccio
RispondiEliminaSe fino a pochi minuti fa mi avessero proposto il limone nella farinata avrei come minimo strabuzzato gli occhi, poi avrei iniziato ad urlare. E invece leggo il post della Mapi che parla delle panelle, penso a quanto mi piacciano spruzzate di limone e mi ritrovo a sbavare per la sua farinata. Adesso dovrò assolutamente provarla, anche se non ho il testo e in teglia la brucio sempre... Senza timore di sembrare troppo sdolcinata ti dico che se non ci fossi dovrebbero inventarti, cara Mapi :) Un abbraccio
RispondiEliminaIo la ADORO. La prossima volta ci metto la scorza del limone anch'io. Poi, per evitare i grumi (non ridere!) io passo la pastella col passaverdure... :)
RispondiEliminaOhssì, questa sì che mi convince e sarà fatta. La farinata mi piace già nature, con pecorino e prosciutto crudo, ma così dev'essere poetica - da sola. Poi va bene pure per quei noiosi dei vegani. Grazie per le osservazioni sulle temperature del forno, anche per me la cottura è sempre un salto nel buio!
RispondiEliminaIntendo la cottura della farinata (senza pepe per me, cmq).
EliminaGrazie cara, la tua approvazione mi fa sempre un grandissimo piacere!!! :-D
EliminaHo vissuto da piccola un periodo in Sicilia e il mio piatto preferito era pane e panelle, forse perchè le mie origini in parte liguri mi riportavano a sapori familiari. La farinata è uno di quei piatti di cui non potrei fare a meno, perchè mi porta lontano nel tempo. E ora che so che hai frequentato anche tu posti a me carissimi, so che mi puoi capire :)
RispondiEliminaLa versione al limone è assolutamente da provare, sei un geniaccio, io non ci sareimai arrivata.
Un bacione!
mi ero persa questo blog, mannaggia la miseria... ma non riesco ad iscrivermi!!perchè????? ci riprovo, bellissime ricette, questa versione di farinata al limone mi attira da matti. riprovo più tardi, a presto
RispondiEliminaFantastica ricetta per chi vuole mangiare vegano e stare bene !!! Enrica Achilli jewels.
RispondiEliminaE cosi' finalmente sono riuscita a fare questa farinata. Che è perfetta nelle proporzioni infatti è venuta benissimo mentre di solito mi rimaneva sempre liquida, colpa del tempo di riposo troppo breve indicato dalle ricette. Approvo senza riserve le aggiunte aromatiche e confesso già che ci siamo di avere drasticamente diminuito l'olio.
RispondiEliminaL'ho fatta già due volte e c'è ancora un rimasuglino di farina che aspetta nel sacchetto!
Sono davvero contentissima, grazie del feed-back!!! :-D
EliminaFigurati il minimo è ringraziare chi ti offre una buona cena (o come nel mio caso un buon pranzo in ufficio). :)
EliminaSono piuttosto curiosa della finta maionese al polpo (per me la maionese vera rimane solo quella con le uova fresche) perché l'acqua che rilascia è saporitissima e fantastica. Io la usavo per fare il risotto, ma questa idea è geniale.
E' stata un'autentica scoperta anche per me! ;-)
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