mercoledì 23 gennaio 2013

Saxe-Coburg Soup - Zuppa di Sassonia-Coburgo per lo Starbooks


Questo libro mi sta piacendo sempre più e la sua giovane autrice è sicuramente da tener d'occhio: mai avrei pensato che una crema di cavoletti di Bruxelles potesse avere una tale complessità di gusto ed essere così deliziosa. Tutto merito dello sherry (lei non specifica
quale, io ho interpretato come sherry secco), che esalta la dolcezza del cavoletto di Bruxelles e gli regala un retrogusto aromatico delizioso. Mi lasciava un po' perplessa il cucchiaio di zucchero, ma anche quello è azzeccato. 


Ancora una volta quindi mi trovo a ringraziare Alessandra per avere insistito nel farci testare proprio questo libro: li acquistiamo sempre a scatola chiusa, seguendo l'impressione che ci fanno copertina, presentazione, etc., consapevoli del fatto che corriamo il rischio di prendere delle gran ciofeche, come qualunque ignaro acquirente di libri (e non solo di cucina). 
Ci è già capitato in passato e capiterà ancora in futuro, ma lo Starbooks - progetto ideato da Alessandra Gennaro - è proprio questo: siamo delle lettrici qualunque, seguiamo il criterio di acquisto di tutti, solo che poi proviamo le ricette seguendole pedissequamente e scrivendo sui nostri blog le nostre impressioni. 
Guidiamo i vostri acquisti insomma, e personalmente mi sento di consigliare questo libro a chiunque sia alla ricerca di una cucina raffinata e a tratti insolita, sicuramente mai banale e scontata.

Prima di passare alla mia ricetta però, vi invito a dare un'occhiata alle ricette testate dalle altre Starbookers: avranno avuto anche loro la mia stessa impressione? A loro la sentenza...

Daniela - Menù Turistico: Eccles Cakes
Roberta - Le Chat Egoiste: Crisp Chestnut Soup
Stefania - Araba Felice in Cucina: Sweet Brown Sugar Shortbread
Patrizia - Andante Con Gusto: Mrs Bates's Chicken and Mushroom Pie
Cristina - Vissi d'Arte e di Cucina: Patate con caviale e crème fraîche
Alessandra - Ale Only Kitchen: Biscotti Digestive al cioccolato
Emanuela - Arricciaspiccia: Traditional Bakewell Tart

domenica 20 gennaio 2013

Pici al salmone affumicato e datteri


E' di nuovo MTChallenge, e questa volta la ricetta della sfida, proposta dall'inarrivabile Patty, sono i toscanissimi Pici.
Il post di Patty è meraviglioso, pura poesia, il canto d'amore di una persona innamorata della sua terra e delle tradizioni ad esso legata: mi è bastato leggerlo una volta perché mi
"prudessero" le mani e avessi voglia di appiciare!
A partire da questo mese poi, ho avuto il privilegio di essere chiamata a far parte della neonata redazione dell'MTC Blog, così non appena è uscita la ricetta della sfida siamo corse tutte a studiare gli argomenti che ci erano stati assegnati. Doppio lavoro quindi da oggi sulla sfida più entusiasmante del Web che, lo dico con l'orgoglio di chi finora ha saltato solo 2 puntate per cause di forza maggiore, non ha eguali in tutta Europa per continuità, quantità di persone che coinvolge ogni mese e qualità delle ricette che vengono proposte.
Così a inizio mese ho scritto dei post con i consigli su come impastare la pasta fresca senza uova a partire dall'attrezzatura, passando per la selezione degli ingredienti e la tecnica dell'impasto + la cottura e terminando con alcune ricette di pasta colorata con ingredienti naturali e i condimenti che più vi si adattano. 


E poi finalmente dopo tanto blaterare, questo week-end ho trovato anch'io il tempo di mettermi ad appiciare, come dicono in loco, e di preparare la mia ricetta della sfida.
Alessandra nel regolamento ci ha raccomandato di rimanere fedeli alla natura del piatto, nato come alimento povero che però all'occasione si vestiva a festa. Ammetto di non aver rispettato la richiesta: datteri e salmone non solo non appartengono alla cucina di alcun territorio italiano, ma sono ingredienti che appartengono a territori diversissimi e lontanissimi, eppure... 
Eppure se tracciamo una linea di congiunzione tra la fredda Scandinavia e il caldo Nord Africa, dov'è che ci ritroviamo? Press'a poco in Toscana. Come dire che, mediamente, ho azzeccato la combinazione ingredienti-territorio. ^_^
Per la ricetta dei pici lascio parlare direttamente Patrizia: personalmente non sarei in grado di spiegare meglio il procedimento.

mercoledì 16 gennaio 2013

Petto d'anatra arrosto con salsa di more - ricomincia lo Starbooks!


No, non siete voi ad avere le traveggole, sono io che ho sbagliato.

La ricetta parla chiaramente di more, nella foto ci sono dei mirtilli.

Probabilmente è un chiaro sintomo che ho bisogno di ferie - ho lavorato durante il periodo delle festività natalizie e d'inizio anno - fatto sta che ho letto molto chiaramente
"blackberry", ma ho pensato istantaneamente "blueberry" e non mi sono interrogata neppure per un istante.

Il punto di domanda sulla testa mi è spuntato alla prova assaggio: la salsa era un po' dolcina e necessitava di un correttivo. Ho provveduto ad aggiustarla con una cucchiaiata di aceto di lamponi, ma intanto sono andata a riprendere il libro, ho compreso il mio errore e mi sarei francamente presa a sberle.
E' solo che avevo fatto fatica a trovare il petto d'anatra da solo (tendenzialmente i macellai cercano di venderti tutta l'anatra), avevo trovato le condizioni di luce perfette per le foto e non avevo più tempo, quindi apro lo Starbooks di gennaio con una ricetta che andrebbe fatta con un ingrediente, ma ne contiene un altro.



Ma partiamo dal principio: per lo Starbooks di gennaio abbiamo testato per voi un libro che, almeno finora, si è rivelato delizioso e ben fatto. 
Ispirato a una nota serie televisiva che è giunta alla terza stagione, Downton Abbey, è impaginato nello stile dell'epoca, in un gradevole color seppia, e non contiene neanche una fotografia. Questo per me è un segnale positivo: l'editoria culinaria ci ha abituati a libri con foto invitanti e ricette spesso deludenti, mentre qui finalmente abbiamo l'assenza di immagini, a cui fa da contraltare l'impeccabilità e la cura con cui sono scritte le ricette. 

Le ricette si succedono secondo l'ordine delle portate in una cena di epoca Edoardiana, e ognuna di queste è corredata da una nota sulle preferenze o le occasioni di consumo da parte dei protagonisti di Downton Abbey, e una notizia che può riguardare le origini del piatto, il bon ton dell'epoca o curiosità legate alla portata.


Una ulteriore suddivisione del libro distingue le ricette destinate alla tavola dei Piani Alti e quelle cucinate per il sostentamento della servitù, perché se i nobili Upstairs mangiavano pâté de foie gras, gli stessi manicaretti non venivano di certo consumati ai piani bassi. Ecco allora sfilare davanti a noi cibi meno raffinati ma sicuramente nutrienti, per sostenere il durissimo lavoro della servitù, tenendo presente che cibo meno raffinato non è assolutamente sinonimo di piatti meno buoni, e che talvolta parliamo di vero e proprio comfort food.

La ricetta che presento oggi è decisamente da Piani Alti: un saporito petto d'anatra grigliato, accompagnato da una deliziosa salsa di more. L'abbinamento è azzeccatissimo, ma se come me sbagliate frutto basterà correggere l'eccessiva dolcezza della salsa con uno o due cucchiai di profumato aceto di lamponi.


Prima di leggere la mia ricetta però vi invito a passare dalle altre Starbookers, che hanno preparato:

Alessandra - Menù Turistico: Edwardian Tikka Masala Chicken
Patrizia - Andante con gusto: The Grief Apple Tart
Stefania - Araba felice in cucina: Creamy Russet Leek Soup
Roberta - Le chat égoiste: Filet Mignon con foie gras e salsa al tartufo
Cristina - Vissi d'arte e di cucina: Classic Vanilla Rice Pudding
Alessandra - Ale Only Kitchen: Soupe à l'Oignon
Emanuela - Arricciaspiccia: Mrs Isabel Crawley's Smoked Salmon Sandwich + Cucumber Sandwich

E ora passiamo al mio

lunedì 14 gennaio 2013

Salsa Spagnola e Salsa Demi Glace


Se fossi una persona costante e brava a programmare, farei una rubrica settimanale o magari quindicinale, o mensile... insomma una rubrica periodica dedicata alle basi di cucina. Siccome invece la programmazione non è nel mio DNA e mi dedico alle basi quando me ne viene l'ispirazione, i post dedicati a questo importante argomento sono sporadici come sporadica ne è la preparazione.

lunedì 7 gennaio 2013

Calzoncelli al salmone e aneto


Una vecchia superstizione di Capodanno vuole che la prima persona che una donna debba incontrare il primo giorno dell'anno al di fuori dalle mura domestiche sia un uomo.
Non essendo superstiziosa non ci ho mai fatto caso, ma un'amica con cui quest'anno ho trascorso l'ultimo dell'anno ha ricordato la cosa a tutte le donne presenti, facendomi

martedì 1 gennaio 2013

Ravioli di cotechino e lenticchie in salsa di fagioli (Massimo Bottura)


Oooooocchei, anche quest'anno il grosso delle feste natalizie è passato, con il suo carico di bellezza - il piacere di ritrovarsi, la gioia che brilla negli occhi dei bambini, le chiacchiere rilassate tra amici, la magia, la commozione e l'incanto sempre rinnovati della Messa di mezzanotte - e di fatica, in specie la fatica di cucinare (perché è un piacere, sì, ma costa anche fatica e tempo!). 

Terminate le abbuffate, che per me sono state anche meno del solito perché quest'anno abbiamo scelto di preparare poche portate ben scelte e calibrate, che incontrassero il gusto di grandi e piccini, si pone il duplice problema dello smaltimento degli avanzi e... delle calorie di troppo.

Per l'eccesso di calorie personalmente rimando tutto a dopo l'Epifania: al momento urge smaltire gli avanzi, specialmente quelli del cenone di Capodanno. 


Comincio proprio da quest'ultimo, proponendovi dei ravioli farciti con cotechino e lenticchie. Io ho preparato tutto ex novo, ma nulla vi impedisce di utilizzare quanto avanzato dalla tavola di ieri sera. Geniale l'idea di terminare la cottura del cotechino al vapore del Lambrusco: il pezzo si sgrassa meglio e acquisisce un profumo delizioso, direi quasi... inebriante! :-)


TANTI AUGURI A TUTTI DI UN BUON 2013!!!!!