Visualizzazione post con etichetta torte. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta torte. Mostra tutti i post

venerdì 22 luglio 2011

Torta "incredibile" cocco e limone


Posso dire una cosa? A mio avviso ci sono cose che una food-blogger può permettersi, ma una rivista no. Come quella di chiamare "incredibile" una torta. Questa è una cosa che ad esempio Alessandra può fare (ricordiamo tutti, con una certa emozione, la sua Stupendissima, che è diventata in un amen la torta preferita di mio nipote e non solo), ma  una rivista del calibro di "A tavola" a mio avviso farebbe bene ad evitare nomi del genere, perché correi il rischio di fare delle figuracce con i suoi lettori.
Scrive infatti Alessandra: «Secondo gli autori della rivista, l'attributo "incredibile" deriva dal fatto che in cottura l'impasto di questa torta si divide in due strati, senza che ci sia stato bisogno di qualche accorgimento particolare in precedenza». Ora, sui motivi per cui l'impasto si divide in due non sto a discettare perché non ne ho la più pallida idea, ma secondo me un laureato in chimica troverebbe agevolmente la soluzione all'arduo dilemma; senza contare il fatto che uno chef che manifesta stupore per l'aspetto della sua creazione, dà l'idea di aver mescolato qualche ingrediente a caso per vedere che cosa ne usciva fuori, cosa che facciamo noi Desperate Housewives, d'accordo, ma da uno chef ci si aspetta ben altro.

Detto questo, la torta in effetti è buonissima. Che l'accoppiata cocco-limone fosse particolarmente riuscita lo sapevo già, proprio grazie alla Stupendissima di cui sopra, e questa torta non ha fatto che confermare l'impressione iniziale.
Anzi, vi dirò di più: la famosa e incredibile divisione, che nella preparazione di Alessandra non si è prodotta, nella mia invece si è puntualmente verificata, nonostante abbia seguito puntualmente tutti i di lei accorgimenti. Misteri della chimica, della tecnica e pure del linguaggio: l'avessero chiamata semplicemente "Torta cocco e limone" avrebbero fatto miglior figura. ^_^ 

L'ho preparata con grande entusiasmo, anche perché ricordavo di avere della farina di cocco in dispensa e quale migliore occasione di utilizzarla, sottraendola alla furia devastatrice delle farfalline? Quando però, preparati tutti gli ingredienti sul piano di lavoro, sono andata a pesarla, ho visto che ne avevo solo 40 grammi. Pazienza mi son detta, dimezzerò le dosi e userò una tortiera piccina. Così ho fatto, e dopo averla messa in forno mi sono detta che potevo anche ingannare l'attesa pulendo e riordinando gli stipetti della cucina. E' stato proprio durante questa operazione che ho scoperto, in fondo a uno scaffale, una busta da 120 g di farina di cocco, ancora sigillata. Mi pareva di ricordare di averne di più, in effetti... cavoli, adesso mi tocca rifarla... magari insieme alla Stupendissima, per decidere quale delle due mi piace di più! ^_^

mercoledì 20 luglio 2011

Torta crumble alle albicocche di Knam

Quando è arrivata la nius ho fatto una doppia OLA: una volta perché Ale sta ricominciando con le nius, e un'altra per la ricetta. Questa ricetta. Ero arrivata fino al punto a cui arrivo di solito, e cioè ad aggiungerla alla lista di cose da fare, ma quando Ale l'ha anche realizzata e pubblicata non ho saputo resistere e l'ho fatta balzare in cima alla lista, alla stregua di un raccomandato qualsiasi.
Venerdì sera ho fatto la spesa ed oltre alla centrifuga e alle mele ho comperato pure la ricotta di bufala (che costa un Perù, però è davvero buona) e le albicocche, con l'idea di portarla a casa di mia sorella per il pranzo del giorno dopo.


Le albicocche nella nostra famiglia hanno assunto un significato particolare quando il Dolce Principe era piccolino e aveva appena imparato a parlare. All'epoca farlo mangiare era una vera impresa (adesso è un'impresa farlo smettere), e ogni volta che gli chiedevamo se voleva questo o quello lui rispondeva: "neenteee!!!". Niente e no per lui erano sinonimi, e ogni volta che non voleva fare qualcosa rispondeva immancabilmente con il suo "neenteee!!!".
Quella sera mia sorella aveva appena faticosamente finito di farlo cenare e voleva dargli un omogeneizzato di frutta, così ha cominciato a chiedergli:
- Vuoi la pera?
- Neenteee!!!
- Vuoi la mela?
- Neenteeee!!
- Vuoi la prugna?
- Neeeeenteeeeee!!!
- Vuoi l'albicocca?
All'albicocca il ragazzo si è fermato a pensare.
- Albicoccaaaaaa..., ha detto con l'aria di chi fosse tentato, e già mia sorella si stava apprestando ad aprire il prezioso vasetto, quando la vocina del Dolce Principe ha decretato in tono categorico:
- Albicocca nente.




TORTA CRUMBLE ALLE ALBICOCCHE
(Ernst Knam - Viva le torte)
Ricetta e note prese da Menù Turistico: http://menuturistico.blogspot.com/2011/07/chi-di-crumble-alle-albicocche-ferisce.html




per 8 persone


per il crumble:
50 g di burro morbido
50 g di farina 0
50 g di zucchero semolato
50 g di farina di mandrole


per la torta:
240 g di farina 00
120 g di albicocche fresche (io ho triplicato questa dose)
120 g di burro
120 g di ricotta di bufala
90 g di zucchero a velo
2 uova
la scorza grattugiata di un limone non trattato
1 baccello di vaniglia
9 g di lievito chimico in polvere
un pizzico di sale



Imburrare uno stampo rettangolare di cm 20x30 e rivestirlo con carta forno, che trasborderà dai lati.
Accendere il forno a 170 °C in modalità statica.

Preparare il crumble: in una ciotola, unire tutti gli ingredienti e impastare velocemente con la punta delle dita, fino ad ottenere una consistenza granulosa. Mettere in frigorifero fino al momento di utilizzarlo.lavare, asciugare denocciolare le albicocche e tagliarle a pezzetti.

Preparare la torta: setacciare la farina con il sale e il lievito; con lo sbattitore elettrico montare a lungo il burro ammorbidito con lo zucchero a velo fino a quando diventa spumoso e soffice, aggiungere le uova uno alla volta e i semi del baccello di vaniglia, continuando a sbattere.
Unire un po' di farina, poi la ricotta e infine la restante farina, amalgamando bene con una spatola, facendo un movimento dall'alto in basso. Terminare con l'aggiunta della scorza di limone e delle albicocche, distribuendole bene nell'impasto.


Versare l'impasto in uno stampo rettangolare di 20x 30 cm imburrato e infarinato, riempiendolo fino a tre quarti. Ricoprirlo con il crumble e infornare a 170 °C per 50 minuti (prova stecchino).
Sfornare il dolce, lasciarlo riposare per 15 minuti nello stampo, poi aiutandosi con la carta forno toglierlo dallo stampo facendo attenzione a non romperlo e farlo raffreddare su una gratella.
Trasferirlo infine sul piatto da portata.


Accompagnare con una pallina di gelato al pistacchio o al fiordilatte oppure con una crema inglese, perché non è molto dolce.
 

venerdì 1 luglio 2011

Schiacciata alle more, lamponi e cranberry

Mercoledì ho accennato al fatto che sto facendo il repulisti degli armadi, operazione faticosa ma che sta portando a scoperte molto interessanti e ritrovamenti di reperti archeologici della cui esistenza mi ero completamente dimenticata.

Di pari passo sto compiendo un'altra fondamentale operazione: lo svuotamento del freezer e della dispensa in vista delle ferie estive. Anche questa operazione mi sta riservando un sacco di sorprese: lunedì sera ad esempio, dovendomi portare della carne per il pranzo del giorno dopo in ufficio, mi sono imbattuta in un involto brunastro di quella che doveva essere della carne cotta, ma che non riuscivo a identificare. L'ho passato dal freezer al frigo per una notte, ma il mattino dopo ancora non avevo capito che cosa fosse. Ci sono arrivata a ora di pranzo, dopo che avevo scadato quello strano, minuscolo spezzatino nel microonde dell'ufficio: era il ripieno dei Forfar Bridies che mi era avanzato! :-9
Analogamente, ieri sera ho tirato fuori per scongelarlo quello che ero convinta fosse un petto di pollo, per poi accorgermi che si trattava in realtà di bocconcini di vitello da spezzatino, probabilmente acquistati per i sopra menzionati Bridies, congelato per usi futuri e puntualmente dimenticato. L'ho preparato con un sughetto a base di frutti rossi che mi incuriosiva, ma che dopo l'assaggio preferisco non sottoporvi, ^_^  ma non è questo il punto. Il punto essenziale è che sto svuotando armadi e freezer, due operazioni parallele che mi stanno dando un sacco di soddisfazioni e che - almeno nel caso del freezer - stanno salvando dalla rumenta un sacco di cose, come ahimè è successo l'anno scorso per cause di forza maggiore. :-(

E sempre nell'ottica dello svuotamento - questa volta della dispensa - oggi, per l'ultima puntata delle (st)renne di inizio estate, vi propongo una deliziosa schiacciata che rallegrerà le merende di grandi e piccini.


venerdì 10 giugno 2011

Cupcakes all'acqua di rose e lamponi per le (st)Renne estive!


Quando si dice che il lupo perde il pelo, ma non il vizio... noi (st)Renne siamo proprio così! ^_^ E' arrivata l'estate, o così almeno ci raccontano (a Milano fino a un paio d'ore fa c'era un bel temporale e dormiamo con la copertina), e noi abbiamo pensato di utilizzare gli allegri frutti rossi come fil rouge per le nostre ricette estive.




Via a fragole, lamponi, ribes, mirtilli, more e tutto quanto fa estate, sole e allegria allora!

Come di consueto ci passiamo il testimone tra noi: Ale e Dani il lunedì, Annalù e Fabio il martedì, Stefania il mercoledì, Flavia il giovedì e io chiudo la settimana lavorativa il venerdì. 
La ricetta che propongo oggi è molto delicata ed è perfetta per una merenda estiva. 

mercoledì 1 giugno 2011

Pocket Apple Pies


Autunno/Inverno 2008, un'uggiosa domenica pomeriggio a casa dei miei nipotini.
Il Dolce Principe prende due colle-stick nuove, me ne lancia una ed esclama:
- Zia, prendi una spada laser e combatti!
- (incerta) Una spada laser?
- Proprio così! Di che colore è?
- Mah... arancione.
- Non esiste!
- Ah... allora gialla.
- Non esiste!!
- Hmmm... Di che colori esistono?
- Esistono verdi, blu, viola e rosse. Quelle rosse sono dei cattivi. La mia è viola e la tua?
- (non ho molta scelta...) La mia è rossa!!!
Inizia un combattimento cruento all'ultimo stick di colla, ma proprio quando sto per avere il sopravvento sull'adorabile peste, un attacco laterale viene a disturbare la mia studiatissima strategia di gioco (consistente nel cercare di evitare che il bambino si faccia male). La Pulcetta infatti mi ha aggredita brandendo una pecora di pelouche ed esclamando:
 - Latta ttare mio fratello, brutto Darth Vader cattivo!

Ne è nata una lotta impari che mi ha vista soccombere indegnamente, sicché quella domenica a casa di mia sorella Guerre Stellari è stato riscritto: Darth Vader è stato sconfitto dalla sorella di uno Jedi, che lo ha preso a pecorate (però abbiamo accertato che si trattava di una pecora laser).

La cosa sarebbe finita nel dimenticatoio, se non avesse avuto un seguito.
La domenica seguente infatti ero tornata a trovarli e la Pulcetta ha esclamato:

- Dai Zia Mapi fai Darth Vader, che così ti prendo a calci!


lunedì 9 maggio 2011

Muffin vegani ai mirtilli

Sia chiaro che la colpa è tutta di Francy: ho visto sul suo splendido blog dei deliziosi muffins al cioccolato bianco e mirtilli e ho pensato che li volevo fare, tanto più che avevo in casa dei mirtilli che esigevano un utilizzo immediato. ^_^

Tornata a casa però la frenesia della modifica mi ha assalita, e per non sbagliare ho consultato il libro "Muffin" di Parragon Books che un'amica mi aveva regalato tempo fa.
Questa ricetta (con un titolo diverso: muffin ai frutti rossi senza latticini) mi ha colpita subito, anche se mi sono accorta che era vegana solo in corso di esecuzione.

Parliamoci chiaro: la mancanza dell'uovo si sente eccome nella consistenza del prodotto finale che risulta meno soffice, tuttavia la mela cotta come suo sostituto non è male.
Siccome non avevo in casa il germe di grano (ma pimento e sciroppo d'acero sì :-D ) l'ho sostituito con altrettanta farina 00 e ho raddoppiato la quantità di mirtilli perché 50 g totali erano pochini.

venerdì 29 aprile 2011

Chocolate Biscuit Cake e tanti auguri a William e Kate!!!

É da quando Ale lo ha pubblicato, che me lo sogno la notte: il Chocolate Biscuit Cake, la torta che il Principe William ha scelto per il ricevimento serale delle sue nozze, come spiega con profusione di particolari l'informatissima Marina di Altezza Reale.
E allora mi sono detta: perché non trasformare il sogno in realtà, magari proprio nel giorno delle Nozze Reali?
Oltre tutto queste sono le prime Nozze Reali del secolo e la loro importanza è tale, che persino in America hanno tacciato di antipatriottismo chiunque non faccia il tifo per William e Kate, come testimoniato qui
Così, come si conviene a tutte le cose belle e buone condivise nell'era di internet, dopo aver invitato Paul A. nella mia cucina per preparare insieme la ricetta dell'MTC di aprile, gusterò il Chocolate Biscuit Cake assieme a Kate, William e i loro ospiti, questa sera. Se volete unirvi a me per brindare a questa giovane coppia e augurare loro tanta felicità, siete ancora in tempo: il dolce è semplicissimo, non richiede cottura e potrete gustarlo questa sera anche voi.

Tanti auguri di felicità, William e Kate!!!

mercoledì 2 marzo 2011

La ricetta della porta accanto: Torta rustica alle prugne secche

So benissimo di dovere le mie scuse a tutta la blogsfera, o almeno a quella parte che mi segue e che io mi sono sempre ripromessa di seguire.
Purtroppo sono sotto attacco di emicrania per la terza settimana di fila, e non ne posso più. Febbraio è anche stato un mese impegnativo perché mia mamma è dovuta andare a curare la sua, di mamma, e mi ha lasciato il compito di tenere d'occhio il papà.
Tutto questo per dirvi che latito vergognosamente dai vostri blog e che faccio una gran fatica ad aggiornare il mio.

In tutto questo, sabato mi si è rotta la lavastoviglie, e mi si è allagata la cucina (devo dire che la mia cucina ha un certo penchant per gli allagamenti, cosa di cui il vicino del piano di sotto ha abbondantemente approfittato; ma di questo vi parlerò un'altra volta...). Lunedì ho chiamato l'idraulico, che ha promesso di passare da me martedì dopo le 18; il suo verdetto è stato che dovevo chiamare l'assistenza tecnica della lavastoviglie, ed è stato onesto, perché non mi ha chiesto nulla per l'uscita... ma io spero di non dover cambiare la lavapiatti!!! :-(

Ma non divaghiamo: stavo parlando del fatto che sono paurosamente indietro col mio giro-visite dei blog amici. Ci sono un sacco di contest e di iniziative che mi sono piaciute da matti e alle quali mi ero ripromessa di partecipare, ma poi mi sono sfuggite. Per fortuna ci ha pensato la Massaia Canterina a richiamarmi all'ordine: mi era piaciuta la sua iniziativa della Ricetta della porta accanto e devo averle lasciato un commento positivo, poi più niente (ehm...). Lei però, carinissima, non si è lasciata scoraggiare dal mio silenzio stampa e mi ha mandato via mail una ricettina che era proprio quello che faceva al caso mio, in questo periodo in cui all'emicrania rischia di aggiungersi la depressione.

Di questa ricetta mi è piaciuto tutto, già dalla prima lettura: la farina integrale che dà quel sapore rustico, così perfetto per le prugne secche; lo yogurt, grazie al quale abbiamo potuto rinunciare al lievito a favore del bicarbonato (che tra l'altro ci ha evitato di aggiungere il pizzico di sale), le spezie profumate e il saporito zucchero di canna. Una torta rustica, adatta per la merenda o per la prima colazione.

lunedì 28 febbraio 2011

Old Fashioned Chestnut Cake e sentiti ringraziamenti a Raravis


Ci sono ricette che entrano a far parte delle tradizioni di famigllia, quasi che non ce ne si accorga. Le prepari una volta, piacciono, le riproponi e prima che te ne sia resa conto, diventano una tradizione di famiglia assolutamente irrinunciabile.
E' quanto mi è successo con questa magnifica creazione di Raravis, alias Alessandra Gennaro, che ispirandosi a un'altra goduriosissima torta di Nigella Lawson ha tirato fuori questo Capolavoro dell'Arte Pasticcera.
Io l'ho proposto per la prima volta alla cena in cui ho festeggiato il mio 45° compleanno; l'ho rifatta per festeggiare il mio Papito e una Zia, che compiono gli anni a due giorni di distanza, e da allora questa è diventata la torta con cui si festeggia il loro compleanno.

Li abbiamo festeggiati proprio questo week-end, ma siccome eravamo in tanti e tutti piuttosto golosi, ho aumentato le dosi. Preparo sempre questa torta il giorno prima, per darle il tempo di assestarsi e perché la base si inumidisca al punto giusto. 
E' un sogno...

Raravis ha dato le dosi per una teglia da 22 cm di diametro, che trovate nel suo blog al link che ho indicato; io le ho aumentate per una teglia da 26. Inoltre ho aumentato le dosi di crema di marroni sia nella base, sia nella ganache: l'ho fatto l'anno scorso per sbaglio, il risultato è stato eccellente e da allora queste sono le dosi che seguo io. Del resto Alessandra docet: lei cambia regolarmente le ricette che realizza, perché non dovrei seguire la maestra? ;-)

Ed ecco a voi la meravigliosa

lunedì 7 febbraio 2011

Japanese Cheesecake Zebrata dell'MTChallenge n. 3



OK, sono alla frutta.
Intendo dire, questo week-end ho cucinato come una matta, ma ho lavorato per il nuovo progetto delle (st)renne, quello del Carnevale, e per oggi non avevo niente da pubblicare sul blog... così eccomi all'ultima delle mie risorse, la seconda ricetta che avevo presentato per l'MTChallenge n. 3. Con oggi la mia mancanza di programmazione si gioca l'ultima carta, dopo di che sono cavoli amari. Siccome però amo il rischio (o meglio, non essendo organizzata non so che altro fare), eccomi qui... ;-)
Ripropongo anche il testo di accompagnamento con cui avevo mandato la mail ad Alessandra, visto che all'epoca dei fatti non avevo ancora aperto il blog. :-)“Chi ha tempo non aspetti tempo” dice il proverbio, e la saggezza popolare ha in comune con la mamma l'irritante abitudine di avere spesso ragione. Non sempre, badate, ma spesso.
Per questo dolce ad esempio, il proverbio ha ragione da vendere. Saranno un paio d'anni, da quando l'ho vista sul blog del Cavoletto, che mi riprometto di farla. Talvolta mi sono spinta fino ad acquistare il Philadelphia, ma poi l'ho mangiato con l'insalata e non ho più fatto la torta.
Adesso sto pagando il fio della mia pigrizia, perché la terza sfida dell'MT Challenge riguarda proprio questa torta, così sono stata costretta a farla e a trovarci pure delle varianti.
La mia proposta è banale: non ho abbastanza dimestichezza con questa ricetta per cambiarla, così mi sono limitata a cambiare un po' il look al risultato finale.
La ricetta che ho realizzato è quella del Cavoletto con la sola aggiunta di vaniglia e cacao e con l'uso della farina autolievitante al posto della dose minimale di lievito per dolci:

mercoledì 19 gennaio 2011

Mini japanese cheesecake dal cuore morbido di pistacchio


Avete presente quando si mette in moto una macchina di non recentissima costruzione :-D  dopo una notte all'addiaccio, nel cuore dell'inverno? Può accadere che si accenda al primo colpo, ma è più probabile che siano necessari più tentativi. All'inizio fa un timido sput-sput e si spegne, poi gli sput-sput durano un po' più a lungo e infine, se si ha tenacia e perseveranza (o se si deve assolutamente andare al lavoro quella mattina) la macchina si accende e il motore ruggisce trionfante, sotto il peso del nostro piede che schiaccia l'acceleratore un po' più a fondo per non farlo spegnere, quasi temesse di staccargli il respiratore artificiale.

Ecco, il mio fascino funziona esattamente allo stesso modo. Dico sul serio, sapete?
Qui però occorre una premessa. Da sempre il mio fascino ha funzionato alla grande con uomini di una ventina d'anni più di me, esattamente la fascia di età che NON mi interessa. Talvolta ha funzionato anche con uomini molto più giovani di me, il che da ragazza mi interessava ancor meno, essendo i suddetti minorenni o appena maggiorenni; adesso la cosa è meno problematica, ma entro certi limiti.
Insomma, tutto questo per dirvi che il motore del mio fascino, dopo anni che lo credevo defunto e sepolto, sta facendo timidamente qualche sput-sput. Non è ancora a pieno regime, sia chiaro, ma qualche debole segno di vita sta cominciando a darlo.

I primi segnali si sono avuti il 6 gennaio ultimo scorso: tradizionalmente con le amiche facciamo la Calata delle Befane su Genova, organizzata dall'instancabile Alessandra. Ci troviamo per l'ora dell'aperitivo, chiacchiere e risate, poi tutte al ristorante La Bigoncia dove ci aspetta un pranzo sopraffino preparato dallo Chef Corrado Carpi, poi ci trasferiamo a casa di Alessandra che ci dà il colpo di grazia con qualcuna delle sue meraviglie (quest'anno tra le altre cose c'erano i Baci di Cortigiana), infine si torna a casa.

Quindi il 6 gennaio nel tardo pomeriggio mi sono accomodata sul treno Genova-Milano per tornare a casa, e mi sono prontamente addormentata. Il mio sonno è stato punteggiato da tanti micro risvegli causati dal telefonino del mio dirimpettaio, un ragazzotto di meno di 30 anni che parlava in romanaccio stretto: "Essì, sono annato avvedè 'a partita... ecchettedevodì, è annata come è annata... Eccerto, so' ssur treno, starò a' arrivà tra ddù ore e mmezza...". Arrivati a Milano il romanaccio mi ha chiesto come fare per arrivare "a Ccascina Gobba co' a' metro", così gli ho detto di venire con me, che andavo nella stessa direzione. Due parole scambiate e al momento di salire sul treno mi ha chiesto se potevamo "vedecce quarche vvolta e bbere quarcosa 'nzieme". La richiesta mi ha presa in contropiede ma sono stata salvata dalla metropolitana: non era la mia, lui doveva salire che lo stavano a aspettà e non c'era tempo per scambiarci i numeri di telefono.

Avevo completamente dimenticato l'episodio, fino a ieri sera, di ritorno dal lavoro. Io ho un'oretta di metropolitana prima di arrivare in ufficio e la sfrutto per leggere. Salgo sull'autobus che mi avrebbe portata a casa - al momento sono l'unica passeggera - saluto l'autista come faccio sempre e costui mi dice: "Secondo la mia esperienza di donne (!) quando hanno sempre un libro in mano vuol dire che sono single."
Ho alzato gli occhi sorpresa: e qquesto che vvòle? E da quando l'amore per la lettura è un indicatore di cuori solitari? E' esattamente in quel momento che mi è tornato in mente l'episodio del 6 gennaio e mi sono detta che almeno come fascia di età ci stavamo avvicinando.
Sput-sput-sput...
Confido che da qui a fine anno il motore si metta a pieno regime; vi terrò aggiornati. :-D

Ancora una ricetta delle passate edizioni dell'MTChallenge, per un motivo semplicissimo: di regola in gennaio mangio parecchia verza e le splendide ricette proposte dai vari partecipanti mi hanno invogliata ulteriormente; non potendo però al momento pubblicare le mie preparazioni verzifere per ovvie ragioni (ma vi assicuro che non sono assolutamente all'altezza delle vostre), vado di vecchie glorie del passato. 

martedì 9 novembre 2010

Cake alle castagne



Di solito per il mio compleanno sto schiscia, come si dice a Milano; sto buonina buonina, evito di attirare l'attenzione sulla cosa, ma non perché appartenga alla schiera di quelli che odiano compiere gli anni, sia chiaro: come sono solita dire, compiere gli anni è una bella cosa, mentre smettere di compierli è un gran brutto segno.  Piuttosto, direi che non vado a caccia di auguri. Che me ne faccio del resto di auguri sollecitati? Preferisco di gran lunga un augurio dimenticato, piuttosto che uno sollecitato e quindi formale. Solo che quest'anno tengo un blog e quindi... ho deciso di prepararmi un dolcetto per l'occasione.

Non so voi nelle vostre cucine, che io immagino sempre linde e immacolate, ma quando io entro nella mia con animus cucinandi la lascio in uno stato pietoso, sembra un campo di battaglia dove si è svolto uno scontro particolarmente cruento.
Poi ovviamente mi tocca pulire e ogni volta che arrivo al lavello mi viene in mente una cosa che mi disse mia madre diversi anni fa. Stavamo rigovernando insieme dopo pranzo, e mentre io terminavo di pulire i ripiani improvvisamente disse: "odio le cucine con i lavelli e i ripiani sporchi: mi ricordano i cessi delle stazioni". Disse la strana frase e mi guardò in un certo modo, come se sospettasse che avessi losche e zozze intenzioni una volta stabilitami per conto mio.
La frase e lo sguardo mi rimasero impresse a lungo nella memoria e per lungo tempo mi domandai se dicesse sul serio e se davvero pensasse che in futuro mi sarei astenuta dal rigovernare la cucina. Con gli anni però sono giunta alla conclusione che la sua fosse solo una battuta: non ho mai visto farina e tracce di sugo nei cessi delle stazioni.

lunedì 25 ottobre 2010

Dates & Nuts Apple Pie

Un Pellegrinaggio in Terra Santa a mio avviso è consigliabile ad ogni occidentale, credente o no; parlo di Pellegrinaggio e non di viaggio, perché è solo immergendosi totalmente nella spiritualità dei luoghi - e solo un Pellegrinaggio ben guidato è in grado di aiutarci a farlo - che siamo aiutati a capire molte cose di noi e, perché no, a cogliere le radici più profonde della nostra cultura.


Se poi oltre alla spiritualità si arricchisce anche la dispensa, beh, io dico che è tutto grasso che cola. :-D


L'ultima volta che sono stata in Israele sono tornata a casa con due barattoli di marmellata di datteri (uno alle noci e l'altro al sesamo) e un flacone di sciroppo di datteri: godurie per il palato che vi lascio solo immaginare, e che qualora optiate per questa straordinaria esperienza vi consiglio di acquistare al Monte delle Beatitudini: è il luogo dove l'ho trovato a minor prezzo. ;-)


Se poi vi dico che il gustoso acquisto vi aiuta a partecipare all'MT Challenge, beh...  direi che questo da solo è un ottimo motivo per fiondarsi in un'Agenzia Viaggi specializzata in turismo religioso e prenotare oggi stesso!
Ho voluto infatti riprovare con un'altra ricetta visto che la precedente non mi aveva soddisfatta perché "non mia", e ne è venuta fuori la Date & Nuts Apple Pie.




sabato 23 ottobre 2010

La Apple Pie di Mary Pie

Adoro tutti i dolci di mele; di tutti gli impasti poi, quello della Apple Pie mi ha sempre colpita, tanto che nella mia mente l'ho subito catalogato come una pasta sfoglia veloce, da preparare al momento se ne ho bisogno e non ho tempo di andare al super sotto casa per comperare quella già pronta (che in ogni caso di solito evito come la peste ogni volta che posso).
Tutto ciò premesso, devo ammettere che per questa tornata dell'MTC ho veramente poche idee, e confuse per giunta. Come dice Fabio, ho provato ad appleicarmi, ma tutto quello che sono riuscita a fare è stata una pesante strizzata di occhi alla Ale e la sua crostata di mele al rosmarino, oltre a un palesissimo tentativo di corruzione della giuria consumatosi lo scorso week-end a Siena.



Il risultato è...