Visualizzazione post con etichetta salse. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta salse. Mostra tutti i post

lunedì 7 marzo 2016

CHEF-d'oeuvre - Filetto di manzo in crosta di coda di bue e patate ripiene - Bernd Siener


Oggi inauguro su questo blog una rubrica , che andrà in onda ogni 3 settimane:

CHEF-d'oeuvre.

L'idea mi è nata durante lo scorso MTChallenge, che è l'unico momento in cui do' la stura alla fantasia in cucina, cercando di studiare ricette che siano in tema con la sfida. Mentre nei primi anni le mie ricette mi entusiasmavano ed ero contenta del lavoro fatto, da un paio d'anni a questa parte sono rare le volte in cui mi sento veramente soddisfatta, mi sembra che il mio lavoro sia diventato noioso e ripetitivo.

Sento l'esigenza di approfondire la conoscenza delle materie prime e delle tecniche di base, nonché dei metodi corretti per creare piatti che uniscano sapori e consistenze diverse e complementari, e la soluzione è una sola: andare a scuola. Non ho né i soldi, né il tempo per frequentare un buon corso di cucina, ma possiedo una discreta biblioteca culinaria nella quale figurano nomi di Chef di spicco, così mi sono detta: ecco la mia scuola! E siccome la passione per la cucina per me è qualcosa che va condiviso, vorrei condividere con voi il mio percorso, attraverso questa rubrica.

C'è un libro che staziona nella mia libreria da qualche anno, ma che finora mi ero limitata a sfogliare, perché le ricette che propone sono piuttosto impegnative. Si tratta di Cucina per tutte le stagioni di Bernd Siener.

Chef stellato di indiscussa bravura, Siener ha lavorato al Rosenpark di Marburg. Il suo motto è "La perfezione non è non avere più nulla da aggiungere, ma non avere più nulla da tralasciare", e chi mi conosce anche solo un po' capirà come mai abbia deciso di cominciare proprio da lui il mio percorso di studio.

Il libro, il cui titolo in lingua originale è Kulinarischer Kalender, Il calendario della cucina, propone un menù al mese, usando i migliori prodotti che la stagione ha da offrire. Se sapete il tedesco vi consiglio vivamente di acquistarlo in versione originale: la traduzione italiana infatti è a tratti palesemente infelice e sicuramente è stata fatta da qualcuno che non sa cucinare e che di cucina non si intende.

Il piatto con cui inauguro CHEF-d'oeuvre è sublime. La sua preparazione è lunga e laboriosa, ma il risultato finale vi ripagherà di tutta la fatica fatta.
I singoli elementi che lo compongono devono essere preparati rigorosamente nella sequenza indicata. Il jus lié può essere preparato in anticipo, porzionato e congelato. La salsa vigneron può essere preparata il giorno prima e conservata in frigo.

lunedì 9 novembre 2015

Pollo ripieno di coniglio, salsiccia di pollo e mortadella


Come avevo scritto qui, prima di cimentarmi con la sfida di ottobre dell'MTChallenge, che prevedeva da parte nostra il disosso di un volatile con tanto di foto che provassero il misfatto, ho fatto un paio di prove tecniche su due busti di pollo che avevo in casa. Lì per lì ero stata molto soddisfatta del mio lavoro, il che significava semplicemente che ero felice di essere riuscita a disossarli entrambi senza fare uno scempio eccessivo. Avevo poi surgelato separatamente i due polletti, riproponendomi di cucinarli più avanti.

Questo fine settimana ne ho scongelato uno, ho preparato un ripieno delicato a base di carni bianche e poi l'ho tirato fuori dal frigo. Ed è stato allora che mi sono resa conto che:

1) il lavoro di disosso era stato tutt'altro che pulito;
2) ero stata incredibilmente incosciente a lanciarmi nella sfida di ottobre con dei galletti ruspanti, che avevano poca polpa, molto soda;
3) avevo avuto una gran botta di chiulo nel riuscire a disossarli entrambi senza danni.

Po'ro pollo, ho pensato mentre stendevo i miseri resti sul tagliere. Epperò il ripieno era pronto, il menù del pranzo domenicale era già stato deciso e quindi sono andata avanti con la preparazione.
La prima decisione è stata quella di utilizzare tutto il ripieno, benché abbondante: niente avanzi in freezer, che poi me ne dimentico e mi ritrovo in luglio a scofanarmi cose incredibilmente caloriche prima della pausa estiva.

Conseguenza di questa decisione è stata quella di non cucire il pollo, ma di legarlo semplicemente con lo spago da cucina; saggia decisione, perché il pollo non si è aperto in cottura e la legatura ha tenuto perfettamente.

Il risultato? Delizioso. Niente di paragonabile alle due proposte per l'MTChallenge, chiaro, ma per un pranzo domenicale con i propri cari è assolutamente perfetto. Oltretutto ho potuto qui fare tesoro di un'osservazione di Tamara, che non ha partecipato alla sfida per motivi etici ma la cui mamma era bravissima a fare la cacciagione ripiena. Tamara ha detto che il ripieno deve essere tritato grossolanamente perché si deve sentire di che carne si tratti. Non lo sapevo prima, lo so adesso. E confermo che la mamma di Tamara aveva perfettamente ragione. :-)

lunedì 22 giugno 2015

Burger al fieno "Erba di casa mia"


Avete presente quando ci diciamo "non ce la posso fare"?
Ecco, io non ce la posso fare.
A resistere fino alle ferie, intendo.
Sul lavoro sto preparando le attivazioni di settembre (in ritardo e con l'acqua alla gola, naturalmente) e in cucina - più precisamente nell'MTChallenge - ho deciso che eravamo avanti, avantissimo, tanto che praticamente la sfida di giugno era finita.
Proprio questo dicevo sabato ad Alessandra: peccato che la sfida sia finita, l'ingrediente chiave per la mia seconda ricetta mi è arrivato solo mercoledì, troppo tardi perché possa fare qualcosa...
Lei mi ha guardato stranita e mi ha fatto notare che la sfida termina il 25 e che eravamo solo al 20 giugno.
Cavoli!!!! Allora ce la faccio!!!! Ero già proiettata ai primi di luglio...

E insomma eccomi qui, cara Arianna, a proporti la mia seconda ricetta.
L'ingrediente principale della mia seconda proposta è al contempo semplicissimo e difficile da reperire: il fieno per uso alimentare.


Molto usato per la stagionatura dei formaggi e presente in alcuni piatti della cucina di montagna, da qualche anno è stato riscoperto dagli Chef ed è entrato a pieno titolo tra gli ingredienti dei piatti dell'Alta Cucina.

Io ovviamente non ho pretese del genere: la mia idea è semplicissima e mi è venuta perché ai primi del mese ho gustato in un noto ristorante milanese del pane fatto in casa, adagiato sul fieno. Il dolce e delicato profumo erbaceo del fieno ha insaporito deliziosamente la mollica conferendo un sapore molto delicato e caratteristico al pane, e subito mi sono detta che dovevo procurarmi del fieno per qualche ricetta.

Pochi giorni dopo è uscita la ricetta della sfida di questo mese, l'American Burger di Arianna, e ho quindi subito trovato la scusa per comperarlo. Solo... dove procurarmelo? Nell'era di internet è facile trovare una risposta a ogni domanda, così ho effettuato il mio acquisto on line qui... e atteso con impazienza che mi arrivasse!

lunedì 15 giugno 2015

Burger di Rana Pescatrice e Salmone con salsa al mango e fiori di zucca fritti


Arrivata a questo punto dell'anno, mi confesso decisamente stanca.
L'alta stagione sul lavoro è cominciata già da due mesi (e prima del suo inizio abbiamo corso come pazzi per prepararla), sono sempre di corsa e in più adesso che è scoppiato il caldo faccio più fatica a stare davanti ai fornelli. Non che non ne abbia voglia, tutt'altro, ma tra il desiderare e il fare c'è di mezzo una fiacca che faccio fatica a combattere.

Per fortuna ci ha pensato Arianna a tirarmi fuori dalla "lagnusìa" (=pigrizia lamentosa), come si dice dalle mie parti: bravissima vincitrice della scorsa edizione dell'MTC, ci ha lanciato una sfida a dir poco entusiasmante, quella sull'American Burger. Non il panino alla McDonald's inteso come junk food, beninteso, ma un burger gourmet che comprende la preparazione in casa del pane, del burger, di almeno una salsa e di un contorno. Una sfida impegnativa insomma, che ci tiene in cucina per parecchio tempo ma che mi ha regalato tantissime soddisfazioni, a partire dal pane: la ricetta di Arianna per i panini da burger è semplicemente perfetta, e l'ho fatta mia subito.

Purtroppo potrò presentare una sola delle 3 idee che mi sono venute, proprio per mancanza di tempo: ho dovuto ordinare uno degli ingredienti chiave su internet e non mi è ancora arrivato, e so già che in settimana non avrò il tempo di preparare e fotografare un'altra ricetta. Le proporrò più in là, fuori gara ma con calma, perché comunque le idee mi sono piaciute e sono curiosa di vedere se la realizzazione corrisponde alle mie aspettative.
Intanto posso dirvi che questa le ha superate. :-)


venerdì 7 novembre 2014

Insalata di granchio con maionese al limone, Honeycomb alla paprika affumicata e mele in agrodolce


In settembre per lo Starbooks abbiamo preso in esame un libro straordinario: Cracking Yolks and Pig Tales di Glynn Purnell. Sfogliandolo mi sono emozionata come di rado mi accade quando ho per le mani un libro di cucina: sono stata investita da un sacco di ricette particolari e innovative, che stavano fianco a fianco a ricette tradizionali, ma innovate comunque nella tecnica di cottura o di preparazione, o ancora nella presentazione.
Un libro che ho mangiato con gli occhi prima, e di cui ho gustato alcune ricette poi.

La ricetta che vi propongo oggi ha come protagonista un crostaceo che amo assai, il granchio reale, che Purnell serve in una superba insalata, creando un piatto insolito, ma decisamente raffinato (sto già pensando di proporlo per la cena della Vigilia di Natale, come antipasto!). Se allo Starbooks l'avevo proposta nella versione rigorosamente originale, qui ho inserito le mie piccolissime varianti... che sono semplicemente queste: varianti infinitesimali. La ricetta e quindi il merito sono interamente di Glynn Purnell!!!

lunedì 21 luglio 2014

Lumaconi con crema di melanzane su fonduta di ricotta stagionata: la mia Pasta alla Norma rivisitata


Il mese scorso l'MTChallenge ha compiuto 4 anni, e io ho l'orgoglio di aver partecipato fin dalla primissima edizione, quando ancora non avevo il blog e non pensavo neppure di aprirne uno.
Da allora, ne è passata di acqua sotto ai ponti: l'MTC è cresciuto e ora conta circa 150 sfidanti tra blogger e no blogger; ha inaugurato nel dicembre dello scorso anno la sua collana di libri con L'Ora del paTE', e proprio la scorsa settimana è uscito il secondo libro: Insalata da Tiffany (in ciascuno dei quali c'è una mia ricetta, WOW!!! J).

E' sempre stato un punto d'onore per me partecipare a ogni sfida, ma ahimé nel corso degli anni sono stata costretta a saltarne due: la prima che ho saltato è stata la Pasta alla Norma, seconda sfida dell'MTChallenge, quando sono entrata in ospedale per un intervento programmato, ma che mi ha tenuta pressoché immobile per un paio di mesi. Curiosamente, se avessi vinto la tornata precedente è proprio sulla Pasta alla Norma che avrei sfidato gli MTChallengers dell'epoca!

Per fortuna all'MTC non è mai troppo tardi per recuperare: da due anni a questa parte in luglio la sfida è sospesa, sostituita dalle E-saltate, cioè dalla possibilità per tutti i Challengers vecchi e nuovi (e perché no, anche per chi desidera entrare a far parte dell'MTC e della sua folle Community) di riproporre ricette delle sfide passate, a cui per un motivo o per l'altro non hanno potuto partecipare.

Con 4 anni di ritardo quindi, presento la mia versione di Pasta alla Norma.

lunedì 16 giugno 2014

"Kebab" di vitello e agnello con salsa Tzatziki - Soutzoukakia Wrapped in Caul (Seftalies)


Era da un pezzo che volevo provare questa ricetta greca, tratta da Greek Cuisine di Vefa Alexiadou, che propone un mix tra le carni di vitello e di agnello.
Certo, per fare le cose "by the book" avrei avuto bisogno della rete di agnello o di qualsiasi altro animale, ma quella oramai non si trova più tanto facilmente. Ho pensato allora di realizzare delle polpette, aggiungendo
all'impasto un po' più pangrattato; in mancanza di un barbecue poi, ho deciso di cuocerle sotto al grill, e di proteggerle dal calore eccessivo rotolandole nella mollica saporita che uso di solito per gli Involtini alla Messinese. Il risultato è stato di tutto rispetto, e l'accompagnamento con la salsa Tzatziki è la morte loro! :-) Anche una fresca insalata di pomodori insaporita con un pizzico di origano ci sta benissimo.

Non sapevo come tradurre il nome della ricetta in italiano, il succedaneo migliore che mi è venuto è stato Kebab, anche se non è un kebab vero e proprio. In ogni caso sono davvero buonissime.

lunedì 24 marzo 2014

Soufflé alle cozze e tartufo con salsa tartufata di mare


Di lei tutto si sarebbe potuto dire, tranne che era avvenente. "E' una cozza!", bisbigliavano i monelli spintonandosi, quando la incrociavano per strada.
Lui era bruttino ma molto raffinato, però lo accusavano - e a ragione - di avere l'alito pesante.
Lei non si staccava mai dal mare, lui si seppelliva nel folto dei boschi.
Sembrava fossero destinati a non incontrarsi mai, ma galeotto fu quel soufflé...


...e galeotta fu Fabiana, che sul soufflé ha sfidato noi MTChallengers!!!! :-D

Non so dirvi esattamente quando e come mi sia venuta l'ispirazione per questo soufflé; in parte mi hanno influenzata Arianna, col suo raffinatissimo soufflé di foie gras, in parte da Corrado con i picchi di sapore del suo soufflé afrodisiaco, in parte Loredana, che ha inserito i gamberi a metà cottura del suo soufflé ai gamberi e poi... poi mi sono messa a pensare alle sfide che mi hanno "presa" di più, e la Taieddha di riso, patate e cozze di Cristian mi ha fatta sorridere di nostalgia. Pensi a Cristian e ti viene in mente Leo, alias Cozzaman, perché ai primi di marzo abbiamo trascorso un'allegra domenica di sole tutti insieme e loro due si sono fatti fotografare mentre mangiavano una cozza... Insomma l'ispirazione mi è nata pensando a un gruppo di amici conosciuti grazie alla blogsfera, e ringrazio tutti loro e soprattutto Alessandra, che ha ideato l'MTChallenge quasi 4 anni fa!!!!

Ho voluto sperimentare tre cose con questo soufflé: la prima è stata quella di non usare interamente tutte le uova, ma di unire solo 2 tuorli alla massa, per alleggerirla e al contempo esaltare al massimo i due sapori principali.
La seconda è stata quella di unire l'elemento pesante (le cozze) dopo avere inserito gli albumi montati a neve.
La terza è stata la cottura al vapore nel forno, iniziando da una temperatura moderata e alzandola verso la fine. Fino all'MTChallenge di questo mese infatti cuocevo i soufflé a bagnomaria, il che rendeva alquanto scomodo e difficoltoso estrarli dal forno. Volevo un metodo di cottura più delicato, con il vapore del bagnomaria ma senza l'acqua bollente che mi inzuppava il guanto da forno, da qui l'idea della teglia con acqua, per creare vapore interno.
 Ho ottenuto un soufflé molto più stabile, che si è sgonfiato meno rispetto al metodo di cottura a temperatura elevata.

mercoledì 19 marzo 2014

Soufflé al granchio e gamberoni con bisque ristretta


Dopo aver provato il soufflé di Fabiana, tanto per capire le differenze tra la tecnica Lignac e quella più comune, ho cominciato con la prima variazione.
Una variazione che non è un granché, sia chiaro, perché in fondo ho usato la stessa base di Fabiana, come da regolamento del resto, e ho solo sostituito il formaggio con pari quantità di crostacei. Sto già lavorando a una variazione più consistente, vediamo se riesco a partorire un'idea decente.

Intanto beccatevi questa, per l'MTChallenge di marzo:

lunedì 28 ottobre 2013

Egg Benedict and Maybe Corned Beef per il mio ultimo American Breakfast


Il 5 ottobre, giorno in cui è stata pubblicata la ricetta della sfida dell'MTC di novembre, mi trovavo a Masone insieme a una ventina di Emmetichallengers ospite della nostra Alessandra, la "padrona di casa" dell'MTC, oltre che della bella dimora in cui ci trovavamo. Una giornata di intenso lavoro (di cui parlerò prossimamente) ma anche di chiacchiere, risate e... grasse mangiate.

venerdì 25 ottobre 2013

American Breakfast off the Hook - Uovo alla benedict, salmone marinato nelle erbe e tè Darjeeling e...


L'American Breakfast mi è entrato nel sangue, trigliceridi inclusi, e mi si sta depositando sui fianchi. Poco importa però: mi sto gustando delle colazioni meravigliose, rigorosamente nel fine settimana, ché negli altri giorni ho a malapena il tempo di trangugiare una tazza di caffellatte prima di prepararmi per l'ufficio.
Il merito è tutto di Roberta, che questo mese per l'MTC ci ha sfidati sull'uovo alla Benedict inserito in un American Breakfast, per l'appunto. Grazie al tema della sfida sono virtualmente tornata nei miei amati USA e a quelle magnifiche colazioni fatte nei Diners, dove uno può entrare a qualsiasi ora e mangiare quello che gli pare senza che nessuno lo guardi storto.
Ho sempre amato le colazioni continentali - in fondo la prima colazione è o non è il pasto più importante della giornata? - e ne usufruisco sempre ogni volta che posso. Se prima non mi era mai saltato in mente di prepararmela a casa, grazie a Roberta adesso lo faccio ogni fine settimana, ed è una goduria autentica.

Certo, occorre organizzarsi; la salsa Olandese ad esempio può essere preparata il giorno prima come spiega Elisa qui, e conservata in frigorifero. Il giorno dopo sarà dura per via dell'elevata presenza di burro, ma basta mescolarla con un cucchiaio ponendola su una pentola con acqua bollente (senza fare entrare in contatto il fondo della ciotola con l'acqua bollente) e il gioco è fatto. Io ho provato anche a passarla al microonde a potenza minima (funzione keep warm) per 30 secondi e ha funzionato a meraviglia!
Anche il dolce può (alcune volte anzi, deve) essere preparato il giorno prima, e perfino il pane, sia esso l'English Muffin, il Crumpet, il Bagel o lo Scone, può essere preparato prima e congelato. Certo, è decisamente più buono fatto in giornata, ma anche la colazione si gusta di più se fatta al mattino, no? ;-)

Insomma, con un minimo di organizzazione ce la si può fare, ed è così che sono riuscita a prepararmi in tempi umani la mia seconda proposta: Uovo alla Benedict su crumpet con salsa mousseline all'aneto, salmone marinato alle erbe e thè Darjeeling, Malt Loaf Pudding (ricetta di Paul Hollywood che ho leggermente modificato e alleggerito) e ben due bevande: thè Darjeeling e frullato di cachi, arancia e carota. Auff, che nome lungo!!!! Molto meglio chiamarlo, sia pure impropriamente,

lunedì 21 ottobre 2013

Uovo alla Benedict e American Breakfast a Mazara del Vallo


Voi non avete idea dello stato in cui eravamo, io e la mia cucina, dopo che ho terminato di preparare questo American Breakfast... e sì che sono il tipo che lava piatti, pentole e accessori a mano a mano che va avanti, per non trovarsi il lavello strapieno! Ma quando la sfida mensile dell'MTChallenge riguarda praticamente un menù mattutino anziché un solo piatto, la cucina sottosopra è il minore dei problemi.

Il maggiore, per una come me, è l'organizzazione dei tempi. Praticamente se avessi voluto consumare questa colazione all'ora di colazione, avrei dovuto cominciare intorno alle 3 di notte. Io ho preferito attendere le 7 del mattino di sabato, con il risultato che poco dopo le 13 ci ho pranzato, ma va bene così. :-)
Il fatto è che Roberta, vincitrice della scorsa edizione dell'MTC, in testa ha un intero condominio; immagino che ognuno degli abitanti abbia voluto dire la sua, e così questo mese non siamo stati sfidati su un piatto solo, ma appunto su un intero menù: un American Breakfast composto di uovo alla Benedict, una portata dolce e una bibita, il tutto equilibrato e in armonia, sia chiaro. :-)
Hai detto niente.
Già solo l'uovo alla Benedict si compone di un pane, uovo in camicia, salsa olandese e pancetta alla piastra, per dire. E' una portata non solo completa, ma anche fortemente squilibrata sul fronte dei grassi e a noi sfidanti tocca per l'appunto riequilibrarla con il resto.

La prima idea che mi è venuta la esporrò in un altro post, perché una sua componente è ancora in fieri. La seconda idea è in corso di preparazione pure quella, perché io se non si tratta di preparazioni lunghe in una sfida che è già di per se' impegnativa, non sono contenta. Quella che vi propongo oggi è la terza idea che mi è venuta, legata alla mia città di origine, Mazara del Vallo.

A Mazara (e in tutta la Sicilia per la verità) ci sono dei dolcetti semplicissimi, che si preparano a Carnevale ma non solo, e di cui vado pazza: li sfinci. Sono delle semplici frittelle, come se ne fanno in tutta Italia, che vengono servite o ricoperte di zucchero semolato, o di miele liquido fatto scaldare appena appena per renderlo liquido, oppure ancora cosparsi con un filo di vino cotto. Trattandosi di una base neutra, una volta cotte possono anche essere farcite con acciughe sott'olio o con ricotta. Ne esistono varie ricette, alcune con l'uovo e altre senza; per questa sfida ho scelto la ricetta senza uova, perché ce ne erano già parecchie nell'uovo alla Benedict, tra uovo in camicia e salsa olandese.
Completano il mio American Breakfast una fetta spessa di prosciutto cotto grigliato sulla piastra, un pomodoro tagliato a metà e grigliato e un frullato di succo di mela, prugne e yogurt greco.
Come pane di base del mio Egg Benedict ho scelto un crumpet al posto del consueto English Muffin (che è un panino cotto sulla piastra e non un muffin come lo intendiamo noi), e anche la salsa olandese l'ho presentata semplice, senza arricchirla di aromi.

Adesso provo a mettere ordine nelle ricette, dopo aver messo ordine in cucina. :-)

lunedì 14 ottobre 2013

Hummus - Ricetta base


Gira e rigira, torno sempre lì: al MedDiet Camp di Cagliari, dove nel corso dell'ultimo fine settimana di settembre ho imparato un sacco di cose sulla dieta mediterranea e ho assaggiato dei piatti veramente deliziosi.
Lo Chef che mi ha colpita più di tutti è stato Georges El Kik, che ci ha presentato un delizioso Kibbeh accompagnato da Hummus e insalata di cavolo bianco.
Ecco, quell'Hummus era eccezionale, il migliore che abbia mai assaggiato in vita mia: l'equilibrio dei sapori era semplicemente perfetto, il gusto era fresco e intrigante e veniva una gran voglia di replicarlo a casa, subito.

Ho preso diligentemente gli appunti, sia chiaro.
Altrettanto prontamente, una volta arrivata a casa li ho appoggiati lì, in quel posto, dove ero sicura di trovarli. Tra sei mesi di sicuro li troverò. Forse. 😟

Nel frattempo mi è rimasta una voglia di Hummus pazzesca, così sono corsa ad aprire il mio fido Jerusalem ed eccola lì, la ricetta-base dell'Hummus.
Quella di Georges era più limonosa senza essere aspra (comincio a sospettare che ci abbia anche grattugiato di nascosto un po' di scorzetta di limone); la mia inoltre non è così liscia e uniforme, colpa di un robot vecchiotto che fa fatica a frullare tutto a dovere. Me lo faccio andare bene e per consolarmi mi dico che in realtà ho fatto apposta a lasciare pezzetti di ceci, per avere una maggiore consistenza sotto ai denti. J

venerdì 11 ottobre 2013

Harissa


Durante lo show cooking di Jaoudet Turki a Cagliari nel corso del MedDiet Camp, lo Chef ha alzato la testa e ci ha chiesto se potesse usare l'Harissa.
Sìììììììì!!!!!! ho esclamato io, entusiasta.
Nooooo!!!! ha esclamato qualcun'altra, poco amante del piccante.
Jaoudet ha optato per la via di mezzo: ha aggiunto l'Harissa a metà della sua preparazione

venerdì 28 giugno 2013

Charleston Salad Nr. 2


Chiedo scusa a Leo perché lo sto costringendo, in un Emmetichallenge affollato di insalate, a vedere due volte la stessa ricetta.
Il fatto è che non mi andava, per la semplice dimenticanza dei crostini, di andare fuori
concorso: questa è un'insalata che avevo davvero pensato e studiato nei minimi dettagli.

Per farmi perdonare ho fatto qualche variante: ho sostituito gli spinaci baby con cuore di lattuga romana e cuore di radicchio di Chioggia in parti uguali; ho eliminato la maggiorana, che mi serviva a dare freschezza al sapore “scuro” degli spinaci, mentre ho mantenuto basilico e menta nella chiffonnade, perché questi due sapori abbinati stanno benissimo e puliscono il palato.
I crostini sono stati dorati nell’olio extravergine di oliva senz’aglio.
Il resto è tutto uguale, marinatura della carne nella salsa ricavata dalla demi-glace compresa (stavolta ce l’avevo già pronta). Purtroppo ho dimenticato il petto d’anatra in forno e si è cotto un po’ troppo e volete sapere una cosa? Stavo per scordarmi di mettere i crostini anche stavolta, me ne sono resa conto dopo aver scattato due o tre fotografie!!! Secondo me il mio subconscio non ne voleva sapere… :-)

Alla prova assaggio mi sono detta che era ancora più buona della prima!!!

giovedì 28 marzo 2013

Fideuà-Bouillabaisse per l'MTC di marzo!


La mia seconda e ultima proposta per l'MTC di questo mese è un'interpretazione mediterranea, la cui ispirazione viene da un Paese limitrofo alla Spagna. 
Lo splendido post di Mai, straordinaria vincitrice della scorsa edizione dell'Emmeti Challenge, mi ha fatto venire in mente infatti la Bouillabaisse francese, una zuppa nata per
utilizzare il pescato del giorno rimasto invenduto in un'epoca in cui i congelatori a bordo dei pescherecci non erano neppure immaginabili.
Un'altra cosa che accomuna questi due piatti peraltro diversissimi - la Fideuà non è brodosa, mentre la Bouillabaisse è una zuppa di pesce a tutti gli effetti - è il fatto che entrambi vanno accompagnati obbligatoriamente da una salsa, che nel caso della Bouillabaisse è la salsa rouille.
Ho così pensato di unire i due procedimenti e di preparare una Fideuà i cui spaghettini vengono cotti nel brodo della Bouillabaisse, e condita con il pesce della zuppa.

La salsa rouille (che significa ruggine, per via del suo colore) è tecnicamente una salsa aioli con l'aggiunta di paprika dolce. Ne esistono però anche delle versioni più rustiche che vedono l'impiego della patata lessa o addirittura di una fetta di pane raffermo ammollata nel brodo, ed è proprio quest'ultima versione che ho preparato io, pensando che in un peschereccio dell'800 niente era più facile che trovare del pane raffermo, che bisognava pure utilizzare in qualche modo.

Vi presento quindi la mia

mercoledì 19 settembre 2012

Saint-Jacques au sabayon - Capesante allo zabaglione salato per lo Starbooks



Secondo appuntamento con Rachel Khoo e la sua Little Paris Kitchen.

Devo confessare che la mia prima impressione non è cambiata: nell’insieme si tratta di una serie di non-ricette (tipo asparagi, uovo in camicia e prosciutto crudo) di una facilità estrema, spacciate per cucina francese semplificata. 
Ho cercato invano una ricetta più complessa, che mi facesse pensare alla cucina francese vera, affrontata con un approccio più semplice e fresco come dichiara l’autrice in copertina, ma non ne ho trovate. 
Mi si era accesa la speranza con i Mini chevreuil en croute (selvaggina alla Wellington), ma una nota a piè di pagina mi ha sgonfiata: “Ordino la pasta sfoglia e l’impasto dei croissant in panetteria se non ho tempo di farmeli, oppure li compero al supermercato, scegliendo quelli preparati col burro (no olio di palma, emulsionanti, additivi, etc.).” 
Ora, a parte il fatto che al supermercato è impossibile trovare pasta sfoglia senza additivi e conservanti perché lo prescrivono proprio le leggi sanitarie, mi sono detta: “Ok, ci sta: se non hai tempo acquisti questi impasti già fatti; ma se hai tempo che ricetta usi?”. La ricetta non ci viene svelata, non in questo libro per lo meno (ma sinceramente non sono un granché invogliata ad acquistare i due precedenti per vedere se l’ha pubblicata almeno lì). 

Mi sono quindi rassegnata a provare una non-ricetta facilissima; molto buona, senza dubbio, anche se la Khoo fa cuocere le capesante un tantinello di più di quanto facciano gli chef nostrani, ma tutto sommato ci può stare. 

E alle altre Starbookers come è andata? Scopriamolo insieme consultando le ricette che hanno preparato per noi questa settimana:

Ale di Menù Turistico: Soupe au pistou
Cri di Vissi d'arte e di cucina: Nids de tartiflette (nidi di formaggio e patate)
Roby di Le Chat Egoiste: Croque madame muffins  
Patty di Andante con gusto: Soufflé au fromage
Stefy di Arabafelice in cucina: Pain Brié 
Ale di Ale only kitchen: Gratin de choufleur avec une chapelure aux noisettes 
Gaia di La Gaia Celiaca: Poulet au citron et lavande


mercoledì 12 settembre 2012

Endives au jambon - ricomincia lo Starbooks!

E' di nuovo Starbooks, ma da oggi ci sono delle novità.
La prima novità riguarda la sottoscritta, che dalla panchina è stata promossa a titolare :-) e
la seconda riguarda la squadra delle StarBookers, capitanata da Alessandra di Menù Turistico, che da questo mese si è allargata e include (oltre alla sottoscritta), in rigoroso ordine alfabetico di blog, Ale Only Kitchen, Andante con gusto, Araba felice in cucina, La Gaia Celiaca, Le Chat Egoiste e Vissi  d'arte e di cucina. Siamo invece dispiaciutissime dell'abbandono di Cristina di Poveri ma belli e buoni, che per motivi di lavoro non riesce più a stare dietro al progetto. Noi la comprendiamo perfettamente (io stessa da inizio anno ho dovuto rallentare notevolmente l'attività sul blog per i medesimi motivi), ma non disperiamo di riaverla: chissà se una volta che si è riorganizzata riesce a tornare tra noi? Perché la sua grande competenza è preziosa per il nostro lavoro!

Teglia Blanc Mariclò
Eh sì, proprio di un lavoro si tratta, perché lo StarBooks (a cui tra l'altro è legato un
concorso che scade il 31/10, affrettatevi!!!) si propone un approccio critico ai libri di cucina che popolano l'ormai sovraffollata editoria del settore. Ci domandiamo tutte prima o poi se valga la pena acquistare un libro; le sue ricette saranno fattibili? Vale davvero la pena averlo in biblioteca? 
Per rispondere a questo bisogno Alessandra ha creato da una parte una biblioteca virtuale, dove si può farsi un'idea del libro "sfogliandolo" e guardando le ricette da esso tratte realizzate dalle foodblogger con i loro commenti, e dall'altro analizza un libro al mese, testando e facendo testare alla sua squadra alcune ricette per vedere se è valido o meno. Non è una caccia alle streghe, sia chiaro, ma solo il tentativo di capire, in caso di fallimento di una ricetta, se il problema è la nostra imperizia oppure... la ricetta stessa. 

Il libro che abbiamo testato questo mese per voi è The Little Paris Kitchen di Rachel Khoo. Il sottotitolo recita "ricette francesi classiche con un approccio semplice e fresco", una chiarissima dichiarazione d'intenti. L'autrice infatti si propone di svecchiare la cucina classica francese dalla sua aurea ingessata e inaccessibile, per renderla fruibile al grande pubblico (e in specie, al pubblico del Regno Unito).
In realtà per Miss Khoo non è stato difficile semplificare la cucina francese: come tutte le cucine di questo mondo, quella francese comprende ricette semplici e ricette complesse; le è bastato scegliere le ricette semplici e il gioco è fatto, o almeno questa è stata la mia impressione. Il grado di difficoltà delle 120 ricette contenute nel libro va dal semplicissimo al medio; sarà che sono arrivata tardi nella scelta rispetto alle altre StarBookers (e chapeau ad Alessandra che ha fatto scegliere prima noi), ma quelle che ho testato io sono veramente facilissime e alla portata di chiunque e anche buone, ça va sans dire.



Semplice non vuol dire banale o scontato, intendiamoci; le Endives au jambon che vi presento oggi sono buonissime e hanno ricevuto un'ovazione dai familiari a cui le ho proposte. E' solo che parlare di un approccio semplificato alla cucina francese mi sembra un'astuta trovata di marketing, visto che della cucina francese si sono presentate solo le ricette di più facile realizzazione. Per carità, alcune trovate sono geniali (come i Croque Madame muffins che saranno presentati da una StarBooker prossimamente), ma accanto a questi ci sono piatti come ad esempio le Tartines sucréés et saléés (fette di pane casereccio con condimenti dolci e salati), che davvero non sono niente di che.
Insomma, io francamente mi aspettavo di più: mi aspettavo un approccio più capillare alla cucina francese, che conducesse il lettore per mano fino alla realizzazione dei piatti più complessi di una cucina che, piaccia o no, è la base della cucina classica del mondo occidentale. 

Ma passiamo alla mia ricetta di oggi che lo ripeto, è buonissima, oltre che semplicissima: 

giovedì 28 giugno 2012

SCALOPPINE E BISI


Come ho già ampiamente scritto, questo MTChallenge mi sta appassionando come pochi altri prima di lui. Ripensavo in queste sere proprio agli MTC che mi avevano intrippata di più, e la mente è subito corsa alla sfida dei Risi e Bisi di Annamaria. Già, i risi e bisi…
ricordo ancora come la fantasia mi si era scatenata, esattamente come è successo adesso con le scaloppine… I Risi e Bisi…. Le scaloppine… La mente mi era entrata in loop, ma alla fine il neurone è riuscito a comunicarle la sua ultima pensata: Scaloppine e Bisi!!!!

Vi dico molto sinceramente che se da un lato mi dispiace immensamente che oggi sia l'ultimo giorno di MTC, perché avevo in mente ancora 3 o 4 idee che non sono riuscita a realizzare, dall'altro sono sollevata perché la routine di questi giorni è stata frenetica. Ogni sera infatti preparavo il fondo per la scaloppina del giorno dopo, poi preparavo le scaloppine del giorno con il fondo preparato la sera prima, andavo in balcone, fotografavo, scrivevo il post e pubblicavo. Una fatica improba, e se una parte di me vorrebbe continuare fino a esaurimento degli ingredienti (ché adesso ho esaurito la lonza, ma ho in freezer il pollo e il vitello e in frigo un sacco di altri alimenti per fondi e contorni!!!), l'altra parte anela a un po' di riposo.
Solo la data odierna, ultimo giorno della sfida, mi ha messo uno stop e io mi arrendo, ma non prima di avere ringraziato ancora una volta la bravissima Elisa dal profondo del cuore, per aver proposto una sfida a mio avviso favolosa e avere aiutato tutti noi blogger a rivalutare i bistrattati fondi di cucina.

lunedì 25 giugno 2012

Scaloppine di lonza con salsa cremosa alle 3 senapi


Ancora MTC, ancora scaloppine e la ricerca forsennata di un'idea che mi soddisfi al 100%. 
Per la cronaca, la presente ricetta non ricade nell'ambìta fattispecie, ma era talmente buona - un po' pesantuccia per la stagione forse, ma assolutamente deliziosa - che ho voluto pubblicarla lo stesso.
La salsa contiene panna nella più rigorosa tradizione Anni '80, così ho pensato di pulire il palato con una fresca insalata di finocchi e arance, che con la sua vinaigrette alla senape segue il fil rouge del piatto senza snaturarlo.