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venerdì 28 giugno 2013

Charleston Salad Nr. 2


Chiedo scusa a Leo perché lo sto costringendo, in un Emmetichallenge affollato di insalate, a vedere due volte la stessa ricetta.
Il fatto è che non mi andava, per la semplice dimenticanza dei crostini, di andare fuori
concorso: questa è un'insalata che avevo davvero pensato e studiato nei minimi dettagli.

Per farmi perdonare ho fatto qualche variante: ho sostituito gli spinaci baby con cuore di lattuga romana e cuore di radicchio di Chioggia in parti uguali; ho eliminato la maggiorana, che mi serviva a dare freschezza al sapore “scuro” degli spinaci, mentre ho mantenuto basilico e menta nella chiffonnade, perché questi due sapori abbinati stanno benissimo e puliscono il palato.
I crostini sono stati dorati nell’olio extravergine di oliva senz’aglio.
Il resto è tutto uguale, marinatura della carne nella salsa ricavata dalla demi-glace compresa (stavolta ce l’avevo già pronta). Purtroppo ho dimenticato il petto d’anatra in forno e si è cotto un po’ troppo e volete sapere una cosa? Stavo per scordarmi di mettere i crostini anche stavolta, me ne sono resa conto dopo aver scattato due o tre fotografie!!! Secondo me il mio subconscio non ne voleva sapere… :-)

Alla prova assaggio mi sono detta che era ancora più buona della prima!!!

lunedì 24 giugno 2013

Charleston Salad


Leo, vincitore dell'Emmetichallenge di maggio, ci ha sfidati questo mese sulla cucina della Belle Epoque declinata in un'insalata. Lui ha presentato una Caesar Salad, lasciandoci però liberi di reinterpretare la ricetta, rimanendo però fedeli al tema.


Pensando alla Belle Epoque mi è venuto in mente il Charleston, ballo nato in quel periodo nel porto dell'omonima città della Carolina del Sud. 
Diventato popolare nel 1923 quando il pianista compositore James P. Johnson ha composto  "The Charleston" per lo show Running Wild di Broadway, si diffuse molto velocemente. 
I passi di questa danza, studiati da Kathryn Wilson per lo show sopra nominato, dapprincipio seguivano un ritmo più lento, eseguito in coppia; quando però da Broadway il ballo approdò ad Harlem nacque una nuova versione, più veloce, che ad oggi è anche la più conosciuta. A ciò si aggiunga l'abitudine delle flappers, ragazze che ballavano il Charleston da sole o in gruppo tra loro per sfidare i "drys", fautori del rigore e del proibizionismo, e abbiamo davanti agli occhi il lato ribelle di un periodo storico che stava cercando in tutti i modi di dimenticare gli orrori della Prima Guerra Mondiale, ancora ignaro di essere solo un breve interludio.



Pensando quindi alla voglia di spensieratezza e di divertimento sfrenato che ha caratterizzato il periodo tra le due guerre e al Charleston che mi pare dia il ritmo di questa epoca, mi è venuta voglia di dedicargli un'insalata. A dire il vero prima ho verificato che non esistesse già un'insalata con questo nome e a quanto pare non esiste: molto bene, la invento io. :-)

Avevo in freezer del fondo d'anatra e della salsa spagnola, oltre a un bel petto d'anatra intero, che ho pensato di utilizzare questa preparazione. Peccato che l'abbia cucinata venerdì prima di partire per Genova, dove ero stata invitata a partecipare a Sapori da Sfogliare in partnership con Città dell'Olio: ho montato il piatto, l'ho fotografato e mangiato, e solo arrivata a metà alzando la testa ho visto il piatto di crostini in attesa di essere cosparsi sull'insalata. :-S 
Non so se i giudici me l'accetteranno quindi: è una Charleston Salad coi crostini scappati...

lunedì 11 marzo 2013

Soufflé di formaggio di fossa di Sogliano con composta di fichi


Ci sono ingredienti che appena li vedi ti ispirano una ricetta.
La composta di fichi dell'azienda Prunotto è uno di questi, e devo ringraziare Ema e il suo contest Dolcemente Salato se l'ho conosciuta.

E' una ricetta che ho preparato subito dopo il petto d'anatra in salsa di goji e confettura di rosa canina, ma sono stata molto presa tra lavoro e vita sociale e riesco a pubblicarla soltanto oggi.
La ricetta del soufflé l'ho presa da un libro di Ernst Knam e l'ho solo leggermente modificata sostituendo 1 tuorlo con 25 g di composta di fichi e il pecorino con del formaggio di fossa di Sogliano d.o.p. Chiaro che se il tuorlo aiuta il composto a gonfiarsi la composta di fichi non fa altrettanto, ma il risultato è stato comunque molto soddisfacente.

lunedì 25 febbraio 2013

PETTO D’ANATRA ARROSTO IN SALSA DI GOJI E CONFETTURA DI ROSA CANINA


Nevica a Milano, nevica a larghe falde e questa volta, a differenza di quanto accaduto in settimana, la neve attacca. Si è avvinghiata ai rami spogli degli alberi rivestendoli della sua candida magia, e mi ha fatta tornare indietro di due mesi, ricordandomi

martedì 19 febbraio 2013

Limoni piccanti in conserva rapidi (Quick Pickled Lemons)


Giuro, ero scettica. 
Questi limoni costituiscono il contorno della prossima pietanza che presenterò allo Starbooks e devo ammettere che la dichiarazione di eclettismo di questo contorno da
parte degli autori mi aveva lasciata un po' perplessa; oltretutto, a causa dell'esigua quantità di spezie utilizzate, ero costretta a fare la dose intera anziché dimezzarla.
Avrei dovuto aspettarmi la sorpresa, invece: Yotam e Sami sono due maestri e a me la cucina meidiorientale piace tantissimo. In più questi limoni non sono piccanti come mi aspettavo, e conferiscono freschezza alle pietanze cui si accompagnano. Puliscono il palato quando si gustano piatti di carne, aggiungono l'indispensabile, fresca nota del limone ai piatti di pesce e... non li ho ancora provati con le lenticchie, ma di sicuro prima o poi lo farò. 
Una cosa è certa: Ottolenghi e Tamimi hanno perfettamente ragione nel dire che una volta provati, non se ne può più fare a meno.

lunedì 18 febbraio 2013

Anitra all'arancia


Ero stata in tensione tutto il giorno, perché una persona a me cara doveva sostenere un esame importante e volevo con tutte le mie forze che andasse bene. Stare con le mani in mano serviva solo a farmi innervosire, quindi ho sfogato la tensione cucinando qualcosa, e stavolta ho optato per un piatto da gran festa: era da tempo che tenevo d'occhio questa ricetta del Pellaprat, e quale migliore occasione di prepararla, se non questa?

La persona ha superato brillantemente l'esame, così a cena abbiamo potuto festeggiare degnamente!

mercoledì 13 febbraio 2013

Quaglie brasate alle albicocche secche e ribes: è di nuovo Starbooks!!!


Lo Starbooks di questo mese riguarda una cucina che mi entusiasma particolarmente: la cucina Ebraica.
Ricca di spezie, saporita e colorata, questa cucina ha la capacità di trasmettermi una grande vitalità e gioia di vivere, e di trasportarmi magicamente per le vie affollate della
splendida Gerusalemme, che ho visitato due volte. 
Città ricca di contrasti, dove le tradizioni delle più importanti religioni del Mondo convivono fianco a fianco insieme a un'avanzatissima tecnologia al loro servizio (si pensi agli ascensori degli Hotel Kosher, che di sabato fanno su e giù tutto il giorno fermandosi a ogni piano per consentire agli ospiti ortodossi di andare e venire senza dover schiacciare il bottone), la cucina di Gerusalemme è un compendio di sapori, profumi e colori senza eguali.

Autori del libro del mese sono Yotam Ottolenghi, Ebreo di origini italiane, e Sami Tamimi, Musulmano. Entrambi nati e cresciuti a Gerusalemme, sebbene in quartieri diversissimi, si sono conosciuti soltanto da adulti a Londra e hanno iniziato un sodalizio professionale e di vita da cui è nato quel capolavoro dell'arte culinaria che è Jerusalem.



Fin dall'introduzione, Yotam e Sami immergono il lettore nell'atmosfera della città, complici anche le splendide fotografie che mi hanno immediatamente riempita di nostalgia. Il primo passo per l'unità delle persone, avvertono gli autori, potrebbe passare per la cucina. E perché no? Pur venendo da tradizioni diverse, l'infanzia di entrambi è stata scandita da piatti molto simili, che ci propongono con sapiente maestria e con quel pizzico di ironia che non guasta mai.

Che cosa hanno pensato le altre Starbookers di questo libro? Vediamolo insieme, prima di passare alla mia ricetta:


Ema - Arricciaspiccia: Basmati and Wild Rice with Chickpeas, Currants and Herbs
Stefania - Araba Felice in cucina: Ghraybeh
Alessandra - Ale Only Kitchen: Falafel
Gaia - La Gaia Celiaca: Balilah
Cristina - Vissi d'Arte e di Cucina: Spice Cookies
Patrizia - Andante con Gusto: Semolina, Coconut and Marmalade Cake

La prima ricetta che ho testato è un secondo di carne piccantissimo ma così ricco di sapori che mi ha fatto innamorare. Evitatela se non amate il piccante, ma se siete amanti del genere vi garantisco che questo è il piatto che fa per voi. 



domenica 20 gennaio 2013

Pici al salmone affumicato e datteri


E' di nuovo MTChallenge, e questa volta la ricetta della sfida, proposta dall'inarrivabile Patty, sono i toscanissimi Pici.
Il post di Patty è meraviglioso, pura poesia, il canto d'amore di una persona innamorata della sua terra e delle tradizioni ad esso legata: mi è bastato leggerlo una volta perché mi
"prudessero" le mani e avessi voglia di appiciare!
A partire da questo mese poi, ho avuto il privilegio di essere chiamata a far parte della neonata redazione dell'MTC Blog, così non appena è uscita la ricetta della sfida siamo corse tutte a studiare gli argomenti che ci erano stati assegnati. Doppio lavoro quindi da oggi sulla sfida più entusiasmante del Web che, lo dico con l'orgoglio di chi finora ha saltato solo 2 puntate per cause di forza maggiore, non ha eguali in tutta Europa per continuità, quantità di persone che coinvolge ogni mese e qualità delle ricette che vengono proposte.
Così a inizio mese ho scritto dei post con i consigli su come impastare la pasta fresca senza uova a partire dall'attrezzatura, passando per la selezione degli ingredienti e la tecnica dell'impasto + la cottura e terminando con alcune ricette di pasta colorata con ingredienti naturali e i condimenti che più vi si adattano. 


E poi finalmente dopo tanto blaterare, questo week-end ho trovato anch'io il tempo di mettermi ad appiciare, come dicono in loco, e di preparare la mia ricetta della sfida.
Alessandra nel regolamento ci ha raccomandato di rimanere fedeli alla natura del piatto, nato come alimento povero che però all'occasione si vestiva a festa. Ammetto di non aver rispettato la richiesta: datteri e salmone non solo non appartengono alla cucina di alcun territorio italiano, ma sono ingredienti che appartengono a territori diversissimi e lontanissimi, eppure... 
Eppure se tracciamo una linea di congiunzione tra la fredda Scandinavia e il caldo Nord Africa, dov'è che ci ritroviamo? Press'a poco in Toscana. Come dire che, mediamente, ho azzeccato la combinazione ingredienti-territorio. ^_^
Per la ricetta dei pici lascio parlare direttamente Patrizia: personalmente non sarei in grado di spiegare meglio il procedimento.

mercoledì 16 gennaio 2013

Petto d'anatra arrosto con salsa di more - ricomincia lo Starbooks!


No, non siete voi ad avere le traveggole, sono io che ho sbagliato.

La ricetta parla chiaramente di more, nella foto ci sono dei mirtilli.

Probabilmente è un chiaro sintomo che ho bisogno di ferie - ho lavorato durante il periodo delle festività natalizie e d'inizio anno - fatto sta che ho letto molto chiaramente
"blackberry", ma ho pensato istantaneamente "blueberry" e non mi sono interrogata neppure per un istante.

Il punto di domanda sulla testa mi è spuntato alla prova assaggio: la salsa era un po' dolcina e necessitava di un correttivo. Ho provveduto ad aggiustarla con una cucchiaiata di aceto di lamponi, ma intanto sono andata a riprendere il libro, ho compreso il mio errore e mi sarei francamente presa a sberle.
E' solo che avevo fatto fatica a trovare il petto d'anatra da solo (tendenzialmente i macellai cercano di venderti tutta l'anatra), avevo trovato le condizioni di luce perfette per le foto e non avevo più tempo, quindi apro lo Starbooks di gennaio con una ricetta che andrebbe fatta con un ingrediente, ma ne contiene un altro.



Ma partiamo dal principio: per lo Starbooks di gennaio abbiamo testato per voi un libro che, almeno finora, si è rivelato delizioso e ben fatto. 
Ispirato a una nota serie televisiva che è giunta alla terza stagione, Downton Abbey, è impaginato nello stile dell'epoca, in un gradevole color seppia, e non contiene neanche una fotografia. Questo per me è un segnale positivo: l'editoria culinaria ci ha abituati a libri con foto invitanti e ricette spesso deludenti, mentre qui finalmente abbiamo l'assenza di immagini, a cui fa da contraltare l'impeccabilità e la cura con cui sono scritte le ricette. 

Le ricette si succedono secondo l'ordine delle portate in una cena di epoca Edoardiana, e ognuna di queste è corredata da una nota sulle preferenze o le occasioni di consumo da parte dei protagonisti di Downton Abbey, e una notizia che può riguardare le origini del piatto, il bon ton dell'epoca o curiosità legate alla portata.


Una ulteriore suddivisione del libro distingue le ricette destinate alla tavola dei Piani Alti e quelle cucinate per il sostentamento della servitù, perché se i nobili Upstairs mangiavano pâté de foie gras, gli stessi manicaretti non venivano di certo consumati ai piani bassi. Ecco allora sfilare davanti a noi cibi meno raffinati ma sicuramente nutrienti, per sostenere il durissimo lavoro della servitù, tenendo presente che cibo meno raffinato non è assolutamente sinonimo di piatti meno buoni, e che talvolta parliamo di vero e proprio comfort food.

La ricetta che presento oggi è decisamente da Piani Alti: un saporito petto d'anatra grigliato, accompagnato da una deliziosa salsa di more. L'abbinamento è azzeccatissimo, ma se come me sbagliate frutto basterà correggere l'eccessiva dolcezza della salsa con uno o due cucchiai di profumato aceto di lamponi.


Prima di leggere la mia ricetta però vi invito a passare dalle altre Starbookers, che hanno preparato:

Alessandra - Menù Turistico: Edwardian Tikka Masala Chicken
Patrizia - Andante con gusto: The Grief Apple Tart
Stefania - Araba felice in cucina: Creamy Russet Leek Soup
Roberta - Le chat égoiste: Filet Mignon con foie gras e salsa al tartufo
Cristina - Vissi d'arte e di cucina: Classic Vanilla Rice Pudding
Alessandra - Ale Only Kitchen: Soupe à l'Oignon
Emanuela - Arricciaspiccia: Mrs Isabel Crawley's Smoked Salmon Sandwich + Cucumber Sandwich

E ora passiamo al mio

martedì 6 novembre 2012

Pâté di anatra all'arancia


Sono reduce da 2 week-end di fila fuori casa e sono leggermente distrutta, anche se contentissima.
Dal 27 al 29 ottobre infatti sono stata al Salone del Gusto di Torino, di cui parlerò più

mercoledì 10 ottobre 2012

Petti di pollo grigliati con glassa speziata alla pesca: Martha Stewart per lo Starbooks!


Altro giro, altro regalo per noi Blogger dello Starbooks, che da questo mese di ottobre siamo tornate a essere in 8: avevamo bisogno di riequilibrare la squadra, ci siamo guardate

mercoledì 26 settembre 2012

Magret de canard aux framboises - Petto d'anatra ai lamponi


Confesso che c'è stato un momento, mentre scrivevo questo post, in cui mi sono sentita in colpa e mi sono chiesta se non fossi troppo severa. Poi però mi sono detta che lo Starbooks, che di certo non è una caccia alle streghe, talvolta ti fa scoprire delle bufale che è nostro dovere segnalare. Noi 8 guardiamo quello che offre il panorama editoriale,

domenica 15 luglio 2012

Keta (uova di salmone) e fichi (E. Knam)

Il Dolce Principe è all'estero in vacanza studio, la sua prima esperienza del genere, motivo per cui pur essendo contenti che impari a essere indipendente (oltre all'inglese che sarebbe la motivazione principale del suo viaggio) abbiamo tutti quanti il pensiero fisso a
lui. Naturalmente abbiamo fatto di tutto per non fargli percepire la nostra semi-ansia (parlare di apprensione sarebbe decisamente troppo) e immagino che ci siamo riusciti: a parte la prima sera, quando ha detto alla sua mamma che gli mancava moltissimo, è sempre stato sereno e spensierato.
Ho provato a chiamarlo lunedì scorso, ma stava uscendo per andare a giocare a bowling ("dovevi chiamarmi un po' prima" mi ha detto, prima di riattaccare).
Ho fatto un secondo tentativo giovedì sera, ma c'era una musica molto alta di sottofondo e lui ha risposto "Zia, non adesso!" prima di chiudere la chiamata.
Finalmente sabato mattina sono riuscita a scambiare quattro chiacchiere con lui: stava partendo per una gita (visitiamo un castello!) ed è riuscito a trovare 5 minuti per me.
- La scuola come va?
- Zia, mi faccio paura: prima pensavo in italiano e traducevo, adesso penso direttamente in inglese: sto diventando come loro!!!

Perfetto, lo scopo della vacanza è raggiunto: il ragazzino è indipendente e sta imparando. E' anche al fresco, mentre noi qui siamo sotto il solleone di metà luglio, motivo per cui ho tirato fuori dalla libreria uno dei miei libri preferiti e, approfittando dei primi fichi che sono comparsi nei banchi del fruttivendolo, ho preparato questa fresca insalatina estiva.


mercoledì 27 giugno 2012

Scaloppine al Calvados con mele dorate e salsa di mele al curry


L'avevo detto, vero, che questo appassionante MTC mi sta aiutando a svuotare il freezer? Un'altra trouvaille che volevo smaltire era giustappunto l'ultimo barattolino di brodo di pollo, e quale modo migliore di smaltirlo se non come fondo di una scaloppina?

Elisa mi ha scatenato la fondo-mania, e se prima non passavo tutti i minuti del mio tempo libero a pensare di elaborarne uno, adesso sono diventati una vera e propria ossessione. Magari sono nel mezzo di una bega di lavoro da risolvere, quando mi viene un flash sulla possibile composizione di un fondo. Se sono fortunata riesco a buttare giù l'appunto, strappando il fogliettino e mettendolo in borsa; la maggior parte delle volte però le idee diventano elusive e quando ho bisogno di richiamarle alla memoria sono bell'e che andate.

L'idea di oggi è una di quelle che ero riuscita ad appuntarmi, e mi viene da aggiungere "purtroppo" perché non è certamente la più riuscita, ma la propongo lo stesso.
Sono partita dal classico abbinamento carne di maiale-mele; avrei voluto usare tutti gli ingredienti alla mela che ho in casa: Calvados, sidro secco, sidro demi-sec, aceto di mele e aceto di sidro.
Rifletterci e capire che avrei fatto solo un gran pasticcio è stato tutt'uno, così mi sono rivolta a quello più aromatico e profumato, il Calvados, che ho usato per il fondo e per deglassare.
Il risultato è stato gradevole al primo assaggio, ma proseguendo con la degustazione del piatto sono passata da un tipo di pentimento a un altro:

1) mi sono pentita di non aver proposto come contorno le solite patate, magari al forno o sotto forma di purè: avrebbero esaltato meglio il fondo aromatico del Calvados, cui il dolce-acidulo delle mele non fa giustizia e che la salsa di mele al curry tende a coprire.

2) mi sono pentita di non avere usato il sidro secco per deglassare, sarebbe stato più appropriato per i contorni che avevo scelto.

Mentre il pentimento seguiva il suo corso ho finito di mangiare e ho deciso di pubblicare lo stesso la ricetta, perché le sue tre componenti, prese separatamente, sono buonissime.
Scaloppine con autocritica insomma, ma non tutte le ciambelle riescono col buco...

lunedì 25 giugno 2012

Scaloppine di lonza con salsa cremosa alle 3 senapi


Ancora MTC, ancora scaloppine e la ricerca forsennata di un'idea che mi soddisfi al 100%. 
Per la cronaca, la presente ricetta non ricade nell'ambìta fattispecie, ma era talmente buona - un po' pesantuccia per la stagione forse, ma assolutamente deliziosa - che ho voluto pubblicarla lo stesso.
La salsa contiene panna nella più rigorosa tradizione Anni '80, così ho pensato di pulire il palato con una fresca insalata di finocchi e arance, che con la sua vinaigrette alla senape segue il fil rouge del piatto senza snaturarlo.

giovedì 21 giugno 2012

SCALOPPINE CON SALSA AL MADERA E FICHI CARAMELLATI


Questo MT Challenge, con la sua attenzione ai fondi di cottura e ai fondi di cucina mi sta davvero appassionando. E' tutta la settimana che trascorro ogni momento che il lavoro mi lascia libero (pochi, per la verità) a pensare a fondi e abbinamenti e per questo devo ringraziare la bravissima Elisa, che ci ha proposto questa splendida sfida.

Finora ho presentato due piatti di pesce, ma oggi voglio cimentarmi con la carne, che a me piace da matti.

Tra l'altro devo confessarvi che sto sfruttando anche le potenzialità svuotafreezer di questa splendida sfida: avevo nel congelatore un vasetto di jus lié, quale occasione migliore per utilizzarlo se non per l'MTC? E come consumare quel vasetto aperto di fichi caramellati? Mi è bastato fare 1+1 per realizzare queste golose scaloppine.

Con un gusto così deciso come quello del fondo al Madera ho preferito non esagerare con il contorno e ho preparato delle semplici patate sabbiose, o almeno io le chiamo così per via del loro aspetto: patate lessate, poi dorate in abbondante olio.
Ecco a voi quindi le mie

giovedì 26 gennaio 2012

Tagliatelle all'arancia con ragù bianco di anatra


Driving lesson number one: open your car. 

Come scrivevo qui, di recente ho rottamato il vecchio e fedele Catorcino e acquistato una nuova auto usata (è quasi un ossimoro! ^_^).
Il Catorcino aveva la chiusura centralizzata (fino a quando non ho dovuto farla disabilitare per i problemi che mi dava con pioggia e nebbia), ma non aveva certo il telecomando a distanza. Non che la cosa mi abbia mai turbata più di tanto, ma a volte quando arrivata al parcheggio dell'iper con un carrello pieno di spesa non mi ricordavo più dove lo avevo messo, mi è capitato di pensare che un telecomando mi sarebbe stato utile.
La mia nuova auto usata il telecomando ce l'ha, anzi ha due pulsanti: uno per aprire e chiudere l'auto, l'altro per l'allarme. Fico, no? Il venditore mi ha mostrato i due pulsanti e abbiamo fatto due prove insieme, poi ognuno è andato per la sua strada. 
Tappa n. 1, l'ACI per il passaggio di proprietà. Parcheggio l'auto, scendo e con nonchalance pigio il bottoncino. Immediatamente l'auto ha cominciato a suonare, rompendo la quiete pomeridiana. Mi affretto a ripremere il tastino e poi pigio il secondo. Fiùùùù!
Entro all'ACI, sbrigo la pratica ed esco. 
Questa volta ci faccio attenzione: osservo attentamente i due tastini e ne premo uno. 
Allarme attivato in tutto il suo fragore. Lo disattivo mentre una vecchietta si affaccia al balcone, salgo sull'auto e parto.
Tappa n. 2, il supermercato. A questo punto comincio ad avere l'ansia del pulsante. Li studio attentamente, valuto ogni probabilità, mi dico che 10 minuti prima avevo premuto questo e quindi adesso devo premere l'altro, premo con trepidazione e l'auto strombazza all'impazzata. Qualcuno si stupisce se da quel momento ho deciso di usare la chiave e di lasciar perdere i pulsantini? Ma di una cosa non ho alcun dubbio: se un giorno dovesse partirmi l'allarme in un luogo pubblico e io cercassi di disattivarlo, di sicuro aprirei l'auto. Dopo tutto l'importante è riuscire a salirci sopra, no?

mercoledì 21 dicembre 2011

Torta salata di mini banane golden alla birra Hefeweizen


Domanda: se a Natale siamo tutti più buoni, perché la bontà deve essere limitata alle persone e non si estende anche alle cose?
In altre parole, perché i supporti che sostengono la bacchetta della tenda del bagno hanno deciso di rompersi facendo rovinare la medesima a terra? E se proprio dovevano rompersi, come mai di tutti i possibili momenti (nessuno dei quali è opportuno, sia chiaro) hanno scelto esattamente quello in cui passavo davanti alla finestra in costume adamitico, 3 secondi prima che entrassi in doccia?

La mia fortuna è stata tutta nel fatto che il vetro della finestra del bagno è smerigliato e quindi se qualcuno era casualmente affacciato alla finestra e stava guardando in quella direzione, al massimo ha visto una fugace ombra rosa; ma se fosse dipeso dai supporti, avrei fatto una figuraccia.

Quindi, Caro Gesù Bambino, quest'anno a Natale portami dei supporti che scelgano con maggior cura il momento in cui rompersi; ne va della mia virtù, del mio buon nome e delle valvole mitraliche dei pensionati che abitano di fronte, nonché della cistifellea delle loro mogli.

Tua affezionatissima
                                  Mapi

lunedì 12 dicembre 2011

Soufflé di foie gras nella mela


"Cari genitori, a seguito dell'esperienza positiva dello scorso anno, anche quest'anno gli alunni della scuola daranno vita a un Presepe vivente per le vie della città.
Così cominciava la mail recapitata a mia sorella, e in effetti l'anno scorso era stato proprio bello. La scuola aveva fornito a tutti i bimbi i costumi da indossare sopra al piumino, e
tutti erano stati entusiasti dell'iniziativa.
Quest'anno però le cose sono un po' diverse: i genitori devono provvedere a far confezionare i costumi per i loro figli. Seguono indicazioni precise sul tipo di tessuti da usare (niene fodera che costa poco, per intenderci) e sui colori, in modo da essere quanto più fedeli ai costumi dell'epoca.
Con mia sorella ci siamo date appuntamento davanti al negozio che vende tessuti della nostra città. Appena entrate siamo state accolte a braccia aperte: "Tesorini, amorini, venite! In che cosa vi posso servire? Entrate, prego, accomodatevi!". Non so perché, ma tutte queste smancerie mi avevano fatto pensare alla strega di Hansel e Gretel. Entriamo e spieghiamo ciò di cui abbiamo bisogno. Loro sanno già perché altre mamme e zie ci hanno precedute, e ci propongono subito i tessuti di cui abbiamo bisogno. Spiego che per le tuniche di sotto ho già la stoffa in casa (un vecchio lenzuolo) e la signora dice che va bene, e di passare alla tunica sopra. Poi sciorina rotoli su rotoli di stoffa e mi consiglia di lasciar perdere la stoffa che ho già in casa e di comperare tutto nuovo da loro, Amorini, su che vi faccio un prezzaccio! Ci lasciamo tentare perché gli abbinamenti sono belli e azzeccati. Poi arriva il momento del conto. "Vi faccio un prezzaccio, vedrete!" Dice garrula la signora, poi va alla cassa e batte lo scontrino. Settantasette euro. € 77,00!!!!! Gli amorini pagano, troppo annichilite per essere in grado di dire alcunché, e la signora pronta ci chiede: "Sapete cucire o avete bisogno che vi raccomandi una sartina?". Non sappiamo cucire ma entrambe ci arrangiamo con la macchina da cucire, e con quello che abbiamo speso solo di tessuti direi che va bene così. Mi addosso l'onere ed è subito subbuglio in casa, con tessuti di qui e di là, cartamodelli in carta velina, forbici, macchina da cucire montata, etc.
Onestamente pensavo che sarebbe stato più semplice, ma come si suol dire l'ho sfangata anche stavolta, maledicen pensando con una certa intensità a Preside, insegnanti, comitato organizzatore e tutto il resto. Non so se a Natale si debba per forza essere più buoni; so per certo che questo Natale la scuola della Pulcetta e del Dolce Principe ha messo alla dura prova la mia pazienza. 

Al termine dei lavori ho deciso che preferisco mille volte fare un soufflé che cucire una tunichetta, così ho festeggiato con queste strepitose delizie, dal sapore delicato e perfette per aprire il pranzo del giorno di Natale.
La ricetta è facilissima e di sicuro effetto; il problema più grosso è mettere le mani su del foie gras fresco. :-)


lunedì 5 dicembre 2011

Quaglie all'uva (Paul Bocuse)



Sono reduce dal week-end più divertente che riesca a ricordare: per il primo anniversario dalla nascita delle (St)renne abbiamo infatti voluto fare un piccolo raduno tra di noi, per poterci finalmente riabbracciare tutti quanti, raccontarci le ultime novità, abbozzare qualche progetto per il futuro e soprattutto stare insieme.
Non abbiamo dormito un granché (la prima sera, dopo aver mandato mariti e figli a dormire, siamo stati su a chiacchierare fino a lle 3 passate) ma abbiamo riso a crepapelle, roba da avere le lacrime agli occhi, abbiamo mangiato divinamente e ci siamo divertiti enormemente. 
Il week-end è trascorso in un lampo, eppure siamo stati proiettati in una dimensione spazio-temporale diversa in cui il tempo si è dilatato, tanto è stato vissuto intensamente da tutti noi. Le gag si sono moltiplicate, alcuni scherzi programmati hanno preso una piega inaspettata e sono riusciti in un modo inaspettato anche per chi li ha programmati.
(St)renne forever insomma, ed è proprio alle (St)renne e alle (St)rennine che dedico questa splendida ricetta del grande Bocuse.

I LOVE YOU, MY FRIENDS!!!!
 
◕‿◕

QUAGLIE ALL'UVA
Da Paul Bocuse – La cucina del mercato – Guido Tommasi Editore