Ero stata in tensione tutto il giorno, perché una persona a me cara doveva sostenere un esame importante e volevo con tutte le mie forze che andasse bene. Stare con le mani in mano serviva solo a farmi innervosire, quindi ho sfogato la tensione cucinando qualcosa, e stavolta ho optato per un piatto da gran festa: era da tempo che tenevo d'occhio questa ricetta del Pellaprat, e quale migliore occasione di prepararla, se non questa?
ANITRA ALL’ARANCIA
Da: Henri-Paul Pellaprat – L’arte della cucina moderna – Rizzoli
Per 6 persone:
1 anitra di 1,8
kg circa
8 grosse arance
non trattate
500 ml di salsa demi-glace
2 zollette di
zucchero
500 ml di aceto
60 g burro
Sale
Pepe
Pulire l’anitra, togliere con una pinzetta le piume rimaste e
strinarla (=fiammeggiarla).
Imbrigliarla, salarla e peparla dentro e fuori e farla rosolare nel burro
spumeggiante in una casseruola dai bordi alti per 10-12 minuti. Quando sarà
dorata uniformemente bagnarla con la salsa demi-glace, coprire il recipiente e
passarla in forno a 180 °C facendola lentamente brasare per 45 minuti circa. A
cottura ultimata toglierla dalla casseruola e metterla da parte in caldo (io
l’ho avvolta in un foglio di alluminio).
Sgrassare intanto
il fondo di cottura e passarlo al setaccio. Aggiungervi il succo di 2 arance e
la scorza grattugiata di 1 arancia, poi unirvi 1 cucchiaiata di uno sciroppo
ottenuto facendo caramellare lo zucchero e poi sciogliendolo al fuoco con
l’aceto in una piccola casseruola a parte (mi raccomando, aggiungete l’aceto
pochissimo per volta e fuori dal fuoco, se non volete schizzarvi). Mescolare la
salsa senza più portare a ebollizione e regolare di sale.
Trinciare
l’anitra e disporne i pezzi su un piatto di portata molto caldo. Coprire con la
salsa e decorare con spicchi di arance pelati al vivo e privati dei semi.
Quanto avanza della salsa verrà servito a parte in una salsiera.
Che resti tra noi: questa è la migliore anitra all'arancia che abbia mai mangiato in vita mia. Adoro il Pellaprat, è ufficiale. :-)
E' ufficiale:per via del tuo post il libro del Pellaprat e' nella mia wish list...
RispondiEliminaBuona giornata.
Mapi, grazie.
RispondiEliminaMa non devi fare queste cose. Mi commuovo facilmente, io!
Grazie davvero.
Cristina P.
Questo è un piatto che mi ispira molto ma che non ho mai fatto e che probabilmente mai farò. Perché mio marito, nonostante sia un divoratore di carne di cavallo, si commuove davanti a un'anatra, che per lui costituisce un tabù al pari del cavallo per gli inglesi e questa cosa mi fa sempre tanto ridere ma intanto l'anatra non la posso cucinare (questa tua deve essere speciale). Ciao cara!
RispondiEliminaIntanto complimenti a Cristina, che fa sempre cose da grandi!
RispondiEliminasecondo, complimenti a te, perché se è vero che la ricetta è buona, sta all'esecutore cogliere lo spirito e rifarla come l'originale... e tu fai cose da grandi!