lunedì 11 dicembre 2017

Caramello salato


Sì, lo so: di caramello salato è piena la blogsfera. Il motivo ovviamente è semplicissimo: il caramello salato è buono, anzi buonissimo. Il sale regala un tocco in più a tutti i dolci purché ben calibrato, come dice molto meglio di me Paul A. Young, uno dei top 8 Maitres Chocolatiers del mondo: "Una piccola quantità di sale aggiunta al cioccolato o al caramello bilancia i contenuti di zucchero, intensificandone il gusto naturale e smorzandone la carica zuccherina."

Ho sperimentato in passato questo accostamento in una crostata al cioccolato e caramello salato dello stesso Young ad esempio, e l'unico motivo per cui non lo preparo tanto spesso risiede nel fatto che poi non resisto alla tentazione di mangiarlo tutto in un breve periodo.
Sono stata a dieta ferrea negli ultimi mesi, ma l'arrivo delle feste natalizie (e forse, chissà, la reazione all'eccessivo rigore della dieta) mi hanno spinta a cedere ultimamente, e così non ho saputo resistere alla tentazione di provare una nuova ricetta, presa da un blog tedesco (anzi, dal blog in tedesco di una ragazza Francese che vive in Germania).

Dicembre è il mese delle feste, quindi sto coccolando le mie papille gustative con decadenti colazioni a base di pancake e questa deliziosa crema.
Prevedo già le crisi di astinenza, quando ricomincerò la dieta, e quindi... carpe diem!

giovedì 7 dicembre 2017

Risotto ai Tre Ori - Contest riso, zafferano e...


Oggi il Calendario del Cibo Italiano celebra la giornata del risotto alla milanese, e lo fa proponendo un piccolo contest tra blogger: l'Azienda Agricola Bramante ci ha gentilmente fornito il suo zafferano, l'oro del Bramante. Ognuna di noi deve realizzare il suo risotto, interpretando il celebre piatto milanese in chiave regionale.
Il regolamento prevede di aggiungere al massimo due ingredienti provenienti dalla regione prescelta.

Giudici d'eccezione, Anna Zerbi dell'Azienda Agricola Bramante, la Chef stellata Sara Preceruti del ristorante Acquada e Simona Sansonetti dellAssociazione Maestro Martino, che valuteranno le nostre interpretazioni e decreteranno quella vincente.

Potevo lasciarmi sfuggire l'occasione di celebrare la mia amata Sicilia, e più precisamente la città da cui provengo, Mazara del Vallo, inserendola in un risotto lombardo come la mia terra di adozione? Certamente no!

Chi dice Mazara dice gambero rosso, apprezzato per la gustosità delle sue carni bianche e compatte, dal sapore unico e inconfondibile. Per un risotto che prevedesse il gambero crudo, ho adoperato un fumetto di ricciola e gallinella insaporito dall'acqua di apertura delle cozze e profumato con zafferano.

Ora, lo zafferano che ci è stato fornito si chiama L'oro del Bramante; il gambero rosso è chiamato L'oro del Mediterraneo. Mi è venuta spontanea l'associazione ai gioielli ai tre ori, e pensando al celeberrimo risotto alla milanese di Gualtiero Marchesi, che prevede il burro acido e la foglia d'oro, ho trovato la quadra per la mia ricetta.

Il burro acido è stata una scoperta per me, una chicca regalatami da Marina nel gruppo di discussione che parte della Redazione del Calendario del Cibo Italiano ha aperto con noi partecipanti al contest: si un burro aromatizzato alla cipolla, vino bianco e aceto, usato per mantecare il risotto. In questo modo si può dare al risotto il sapore della cipolla, senza tuttavia rischiare che questa si bruci durante la tostatura del riso, rovinando il piatto finale.

E adesso bando alle ciance, e passiamo alla ricetta.

lunedì 27 novembre 2017

En haut, à gauche. Pane dolce dello Shabbat per ricordare Michael


Nuova Delhi, casa di Eleonora:
- No, mamma, ti sbagli. Gli animali muoiono, ma le persone no. Le persone rimangono, basta       guardare in alto a sinistra per trovarle.
- Lolo, ma dove l'hai sentita questa?
- Me l'ha detto lui, quindi è vero.

Lui è Michael Meyers, il nostro indimenticabile Doc, che ci ha lasciati (ma è una presenza vivissima in mezzo a noi) il 13 novembre scorso, un vuoto incommensurabile nella nostra Community e nelle vite di sua moglie Micol e sua figlia Eleonora.

Preparando questo pane, mi stringo a queste due donne eccezionali in un abbraccio virtuale, certa che il nostro Michael continua a vegliare su di loro e su noi tutti. E anche se il cielo al momento è nuvoloso, noi sappiamo che oltre la coltre di nubi le stelle continuano a brillare.
Alziamo quindi fiduciosi lo sguardo in alto, a sinistra.

martedì 21 novembre 2017

Torta alla crema e rabarbaro al profumo di cardamomo


Mi ci sono voluti alcuni anni di blog, prima di rendermi conto che preferisco cucinare piatti salati, piuttosto che dolci. Sembra strano a prima vista, ma per me è stato proprio così: prima di aprire questo spazio, le ricette che mi colpivano di più e che replicavo più facilmente, on line o da riviste, erano proprio quelle di dolci. Lo stesso nome del mio blog ricorda la mia antica predilezione.
Non che i dolci non mi piacciano, sia chiaro: ma provo una soddisfazione infinitamente maggiore quando sfiletto un pesce e ricavo un fumetto profumato dai suoi scarti, motivo per cui negli anni mi sono dedicata sempre più a preparazioni salate, trascurando quasi del tutto i dolci.

Che cosa mi è successo dunque in questo periodo, durante il quale non faccio che sfornare dolci da mane a sera o quasi? In parte è per via dello Starbooks, dove da giugno a oggi non abbiamo fatto altro che recensire libri sui dolci; in parte in questo periodo cadono diversi compleanni in famiglia, con relativa richiesta di torte alla sottoscritta; in parte infine il mio lato goloso ha preso il sopravvento, facendomi apprezzare la fetta di dolce a colazione oppure dopo cena. Sia come sia, da un po' di tempo a questa parte le torte la fanno da padrone in casa Apple Pie. 

Quella di oggi viene dritta dritta dallo Starbooks di novembre, e mi ha intrigata fin da quando avevo sfogliato il libro per la prima volta. Ho fatto un po' fatica a procurarmi il rabarbaro, ma una volta che l'ho avuto tra le mani l'ho realizzata immediatamente.
E' una torta piuttosto semplice ed estremamente buona: perfetta in ogni momento della giornata, ma forse dà il suo meglio insieme a una bella tazza di tè. 
Se non trovate il rabarbaro provate a sostituirlo con dei ribes: hanno la giusta acidità per poter contrastare la dolcezza della base e della crema.

lunedì 30 ottobre 2017

Crostata di cioccolato all'arancia e rosmarino con croccante di nocciole


Venerdì sera, intorno alle ore 21.
Ho appena finito di rigovernare la cucina e sono molto soddisfatta di me: dopo il lavoro ho fatto la spesa, nella slow cooker sta cuocendo uno spezzatino che sarà pronto domattina, il lavoro del week-end è organizzato e mi appresto a godermi una serata tranquilla in compagnia di un buon libro, con della buona musica di sottofondo. Il lavoro del fine settimana è pianificato senza imprevisti.
O così almeno credo.
Squilla il telefono: è mia madre. I cuginetti Francesi sono arrivati per le loro vacanze autunnali e domenica siamo tutti a pranzo da lei: non è che porterei un dolce?

Su Starbooks questo mese abbiamo recensito l'ultima fatica di Ottolenghi, Sweet: accetto con entusiasmo pensando ai numerosi dolci pubblicati questo mese. Avrei una voglia matta di provare il Cheesecake al cioccolato bianco oppure il Rotolo di meringa alla frutta, o ancora le Tartellette alla crema chai bruléé, ma i gusti di alcuni dei miei familiari mi bloccano: che senso ha preparare un dolce per una festa in famiglia, se alcuni non lo mangeranno? Apro il libro, lo sfoglio per l'ennesima volta e l'attenzione mi cade su una crostata al cioccolato che ha una faccia fantastica. Una rapida scorsa alla lista degli ingredienti e al procedimento mi convince del fatto che ce la posso fare: è un po' laboriosa, ma dovrei essere in grado di cavarmela. Certo, mi mancano alcuni ingredienti e sabato mattina dovrò tornare al supermercato per un supplemento di spesa, ma pazienza: andrò il mattino presto e mi sbrigherò in fretta.
Insomma, in linea generale non mi piace preparare i dolci, ma Ottolenghi mi ha proprio stregata!

Il vantaggio di questa ricetta è che alcuni dei suoi singoli componenti possono essere fatti in anticipo: il croccante di nocciole fino a 5 giorni prima, la frolla fino a 3 giorni prima, il rosmarino brinato e l'infusione di panna e burro negli aromi la sera prima. Così il giorno X non resta che cuocere la frolla in bianco, ultimare la crema e mettere tutto in forno.

Io a dire il vero, da brava sweet dummy qualche intoppo l'ho avuto: la temperatura del forno per la cottura in bianco era troppo elevata, e ho steso la frolla tropo sottile. Nonostante le pecche della mia esecuzione però, la tarte è risultata meravigliosa. Il verdetto unanime di tutti i commensali è stato favolosa, e io ho ringraziato in cuor mio gli autori del libro, che hanno ideato ricette a prova di imbranati come me.