lunedì 27 novembre 2017

En haut, à gauche. Pane dolce dello Shabbat per ricordare Michael


Nuova Delhi, casa di Eleonora:
- No, mamma, ti sbagli. Gli animali muoiono, ma le persone no. Le persone rimangono, basta       guardare in alto a sinistra per trovarle.
- Lolo, ma dove l'hai sentita questa?
- Me l'ha detto lui, quindi è vero.

Lui è Michael Meyers, il nostro indimenticabile Doc, che ci ha lasciati (ma è una presenza vivissima in mezzo a noi) il 13 novembre scorso, un vuoto incommensurabile nella nostra Community e nelle vite di sua moglie Micol e sua figlia Eleonora.

Preparando questo pane, mi stringo a queste due donne eccezionali in un abbraccio virtuale, certa che il nostro Michael continua a vegliare su di loro e su noi tutti. E anche se il cielo al momento è nuvoloso, noi sappiamo che oltre la coltre di nubi le stelle continuano a brillare.
Alziamo quindi fiduciosi lo sguardo in alto, a sinistra.


PANE DOLCE DELLO SHABBAT AI DATTERI, FICHI, CASTAGNE E MIELE DI CASTAGNO

Per una treccia ripiena (ricetta dell'impasto di Burro e Miele):

250 g di farina 0 Manitoba
1 uovo medio
50 g di zucchero semolato
10 g di lievito di birra fresco
65 ml di acqua appena tiepida (30 °C)
60 ml di olio extra vergine d'oliva
5 g di sale

100 g di datteri Medjoul
100 g di fichi secchi
100 g di castagne lesse
50 g di gherigli di noce a pezzetti
acqua calda q.b.
4 cucchiai di miele di castagno
1 tuorlo
1 cucchiaio di acqua
Semi di papavero


Setacciare la farina un paio di volte, per renderla più permeabile all'assorbimento dei liquidi.
Sciogliere il lievito nell'acqua tiepida insieme a un cucchiaino di zucchero prelevato dal totale e far riposare una decina di minuti fino a far formare una schiuma. Mischiare la farina, il sale e lo zucchero e versarci il lievito e cominciare ad impastare, versare poi l'olio e per ultimo l'uovo, fino all'incorporazione. Lavorare fino a che l'impasto si stacchi perfettamente dalla ciotola, lasciandola pulita.
Lasciar lievitare per almeno due ore.

Scaldare circa 500 ml di acqua, sciogliervi 2 cucchiai di miele di castagno, suddividerla in 2 ciotole e mettervi a rinvenire i fichi e i datteri, coprendoli a filo.
Dopo mezz'ora circa scolarli e farli sgocciolare su un doppio foglio di carta da cucina, tenendoli separati, poi tritarli grossolanamente.

Sgonfiare l'impasto e tagliarlo in tre parti uguali, formare dei salsicciotti e stenderli su un piano infarinato in 3 strisce lunghe circa 35 cm e larghe 15.

Disporre su tutta la lunghezza  di ogni striscia una varietà di frutta secca mettendola al centro e lasciando scoperti circa 3 cm per lato. Cospargere i gherigli di noce spezzettati sulle farcie di fichi e datteri; versare a filo sulle castagne circa 2 cucchiai di miele di castagno. Chiudere i bordi formando 3 salsicciotti. Unire i salsicciotti da un capo e intrecciare.

Adagiare la treccia su una placca da forno unta di olio (io ho usato un tappetino di silicone adagiato direttamente sulla griglia del forno). Lasciare lievitare ancora due ore circa.

Preriscaldare il forno a 200 °C in modalità statica e cuocere la treccia per 15-20 minuti. Far raffreddare su una gratella prima di servire.

Ciao Doc.
Avrei voluto scrivere un fiume di parole per ricordarti, ma come sempre mi capita in queste situazioni, le parole mi mancano, strozzate in un imbuto emotivo: so solo pregare.
Nel mio smarrimento, quando ho avuto la notizia, ho cominciato a frugare nel tuo profilo FB e ci ho trovato questa immagine. L'ho trovata estremamente vera e la metto qui.
Au revoir, Doc.
En haut, à gauche.




7 commenti:

  1. Ogni volta che leggo il dialogo tra Lolo ed Eleonora un brivido scende lungo la schiena perchè immagino quel momento come quello in cui Michael sapesse.
    grazie tesoro

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  2. Facciamo che non dico niente sulle tue parole e che parlo solo del tuo pane, che sarebbe tanto piaciuto a Mich (ma anche a me confesso). Quel miele....
    Ti stringo Mapi.

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  3. Mel'ha detto lui, quindi è vero.
    Non sai quanto l'ho ringraziato per questo, per aver preparato Lolo in questo modo a questa evenienza.
    Mapi, tu sai "solo" pregare? Chiamalo solo... dico, quelle preghiere incessanti di molti di voi sono riuscite a far tanto, ad aprire uno spiraglio di speranza prima, e ad accompagnare chi resta, dopo.
    Grazie dell'abbraccio che prendo e me lo tengo stretto. Spero che Micol faccia altrettanto. E che anche lei si decida a guardare in alto a sinistra, credo che qualcuno abbia qualcosa da dirle.
    Ti voglio bene, Mapi. Grazie.

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  4. Quando se ne va una persona cara un' azione comune a tutti è quella di frugare, magari per sentirla ancora per un po'vicino a noi

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