venerdì 31 gennaio 2014

Bisque di gamberi al Brandy


Che bella la neve!!!!
Ci regala paesaggi montani incantati, la magia dei boschi innevati, i suoni ovattati mentre cade e il mondo sembra avvolto in trine leggere dai ricami delicati.
E che dire di quelle belle giornate invernali, quando l'aria è frizzante e il paesaggio è bianco di neve?
Adoro la neve.
In montagna.

lunedì 27 gennaio 2014

Zuppa di ceci neri di Pomarico



Inverno, tempo di zuppe, che scaldano il corpo e il cuore.
Quella che propongo oggi è semplicissima e molto gustosa.
L'unica particolarità che ha sta nella varietà dei ceci che ho usato: i ceci neri di Pomarico, un paesino in provincia di Matera.

ZUPPA DI CECI NERI DI POMARICO




sabato 25 gennaio 2014

Minestra di riso e porri degli ortolani di Asti - Starbooks



Questa ricetta per me è stata amore a prima vista. 
Stavo sfogliando lo splendido e mai imitato libro di Anna Gosetti Della Salda sulle ricette regionali italiane, e questa mi ha catturato subito lo sguardo nonostante la mancanza di fotografie che caratterizza il libro.
Mi sono quindi soffermata a leggerla e ne sono rimasta incantata. Conoscevo l'esistenza dei fondi, ma ci è voluto questo prezioso volume per farmeli ricordare in modo definitivo.
Quel fondo di porri che suda dolcemente per 20 minuti regala a questa minestra un sapore e una corposità meravigliosi, tanto che ho cominciato a usare questa tecnica anche con altre preparazioni, usando la cipolla o lo scalogno al posto dei porri e includendo sempre un pochino di lardo.
La patata lessata insieme agli altri ingredienti e poi schiacciata addensa la minestra in modo semplice e naturale (oltre che gluten-free, il che non guasta mai!), il lardo dà sapore, la noce moscata (che mai avrei impiegato in una preparazione del genere) ci sta benissimo e i formaggi donano cremosità, morbidezza e gusto.
Me la sono preparata diverse volte, da quando l'ho provata: è un piatto umile, semplice e gustoso, che scalda nelle fredde serate invernali.

La ricetta? La trovate sul blog dello Starbooks. :-)

lunedì 20 gennaio 2014

Spezzatino di cinghiale in dolce e forte nella zucca, con Biove


Sono reduce da una settimana di "arresti domiciliari" per malattia e sono felicissima di tornare alla vita attiva di sempre, perché se è vero che un po' di riposo non fa mai male, è anche vero che troppo riposo... stanca. :-)
Se non altro durante questo periodo ho meditato a lungo sulla seconda ricetta da proporre per l'MTC di questo mese, che Chiara e Marta del blog La Cucina Spontanea hanno scelto di far vertere sullo spezzatino. Basta minestrine e passati di verdura quindi, che sono stati protagonisti dei miei pasti per tutta la scorsa settimana, e via ad un goloso secondo piatto a base di carne e verdure, cotte a fuoco lento e che hanno riempito la mia casa di profumi primordiali.

Primordiali, sì, perché per la mia seconda proposta ho scelto ancora della selvaggina da pelo, carne di cinghiale questa volta. Mentre riflettevo su come cucinarla, mi è venuto in mente che la mia amica Acquaviva aveva proposto a un MTC passato un coniglio in dolce e forte. Sono quindi andata sul suo blog a cercare la ricetta, ed ecco lì la preziosa annotazione: "Il dolce e forte è una salsa da umido, quindi se lo fai il giorno prima è migliore", seguita dalla ricetta della preziosa, antica salsa. La ricetta contiene anche un'avvertenza: con il dolce e forte evitare di usare il chiodo di garofano. Non lo prevedevo nella mia marinata, meglio così; la riporto ugualmente, ad evitare che qualcuno dei miei lettori commetta questo errore.

Cinghiale in dolce e forte, dunque, soffritto in olio e guanciale, perché la sua carne è molto magra.
E come verdura? Ho scelto la zucca, un ortaggio che sta bene con l'agrodolce, e ho anche scelto di usarla come contenitore per il mio spezzatino. L'idea non è nuova in questo blog, intendiamoci: avevo già fatto uno spezzatino di vitello nella zucca; oggi la ripropongo di nuovo, col cinghiale.
Il pane che ho voluto preparare per accompagnare questo spezzatino è un classico: il Biove di altre due sorelle (tanto per non far sentire sole Chiara e Marta ^_^), Margherita e Valeria Simili.
L'ho scelto per due motivi: il primo è che contiene strutto, un richiamo al guanciale che ho utilizzato per lo spezzatino, e il secondo è che questo pane accompagna alla perfezione qualsiasi menù, con il suo gusto delicato. Chi non riuscisse a procurarsi lo strutto può usare al suo posto del burro chiarificato; sconsiglio il burro semplice perché a differenza degli altri due grassi sopra menzionati contiene circa il 18% di acqua, ed altererebbe quindi l'equilibrio dell'impasto.


lunedì 13 gennaio 2014

Spezzatino di cervo all'arancia con patate, rape e funghi, ed ebelskiver alle erbe aromatiche


Non sapevo davvero cosa aspettarmi dalle Calugi Sisters, vincitrici della scorsa edizione dell'MTChallenge: hanno avuto un mese intero per pensare alla ricetta, realizzarla, fotografarla e metterla on line e devo ammettere che a mano a mano che il 5 gennaio si avvicinava, crescevano in me la curiosità e l'eccitazione per la nuova sfida. Paradossalmente il 5 gennaio me ne sono dimenticata: ero andata via per il week-end e la visita della città mi ha fatto passare di mente che quello era il giorno fatidico. Me ne sono ricordata intorno
alle 15, e ironia della sorte, a pranzo io e l'amica con cui ero partita avevamo parlato di quanto ci piace lo spezzatino; lei aveva scelto appunto questa deliziosa portata per il suo pasto, ed io ero stata tentata di fare altrettanto ma poi avevo optato per altro. Immaginatevi la mia sorpresa quando, verso le 15 appunto, ricordandomi all'improvviso che quel giorno usciva la ricetta della sfida mi sono collegata col Tablet e ho visto che eravamo chiamate a cucinare lo spezzatino!!! Quasi un segno del destino.

Lo spezzatino è una di quelle preparazioni che mi è sempre piaciuta. Mia mamma ce ne fa una versione molto simile a quella pubblicata da Marta e Chiara, e ogni volta noi ci leccavamo i baffi. La cosa curiosa è che anche ai miei nipoti piace tantissimo lo spezzatino di mia mamma, ma guai a chiamarlo con il suo nome! A loro diciamo che sono bocconcini di carne con le patate, perché la parola spezzatino evoca nelle loro giovani menti una preparazione che servivano loro alla mensa della Scuola Materna, e che a giudicare dalle smorfie che fanno ogni volta non doveva essere un granché. Siccome è noto che i traumi infantili rimangono radicati a lungo nella mente, anche adesso che loro sono cresciuti non si parla mai di spezzatino: basta cambiare nome e si leccano i baffi pure loro.

Chiara e Marta hanno scritto che a casa loro una delle poche ricette che non viene mai stravolta è proprio quella dello spezzatino, e che sono curiose di vedere le varie declinazioni che inventeremo noi MTChallengers. Raccolgo volentieri il guanto della sfida, e siccome amo molto la selvaggina il primo spezzatino che propongo contempla la carne di cervo.

venerdì 10 gennaio 2014

Mousse di sardine agli agrumi


Il periodo appena trascorso è stato intensissimo per me, tanto che ho avuto pochissimo tempo da dedicare al blog... e si vede! La pubblicazione del primo libro della collana dell'MTChallenge mi ha esaltata da un lato, ed essendomi data da fare per pubblicizzarlo il più possibile non ho avuto tempo per molto altro.
Sarà stato questo, o la nostra campagna mediatica con il claim "questo Natale, basta biscotti!", fatto sta che in questo periodo ho voglia solo di paté e di poche altre cose.

La ricetta con cui apro il 2014 è un simil-paté, una deliziosa mousse, per la precisione.

lunedì 23 dicembre 2013

Dolcetti speziati ai datteri e al sesamo

Immagine presa da qui

E' quasi Natale e dicembre come al solito è un mese intenso: la chiusura anno ci obbliga a lavorare più del solito, ma i giorni lavorativi sono decisamente meno.
Sono stanca e faccio molta fatica a sentire l'atmosfera natalizia, ma oggi a Messa ho capito una cosa: il Natale deve essere innanzi tutto dentro di noi. Decorazioni, presepi, alberi e luminarie sono solo vuoti orpelli se l'attesa per la nascita del Bimbo Gesù non è nel nostro cuore.
Perché Gesù nasce lo stesso, nasce ogni anno da più di 2000 anni, si fa carne e viene sulla Terra a condividere la nostra vita, la nostra pochezza, le nostre miserie e le nostre difficoltà, ma ciò che fa la differenza per me è che io Lo attenda. Rivivo allora la trepidante attesa per la nascita dei miei nipotini, con tutte le domande, le aspettative, le gioie e i timori che hanno accompagnato questi due grandi eventi della mia vita, e cerco di applicarle alla venuta di Gesù Salvatore, che si fa bambino nascendo in povertà e al freddo, per venire incontro a me e dare dignità al mio niente.
Allora il mio augurio di Natale per tutti voi è lo stesso che faccio a me stessa: che attendiate la nascita del Bambino Gesù, che vi lasciate intenerire e afferrare da questa Presenza piccola, fragile ma misteriosamente forte e potente. Una Presenza che chiede di essere maneggiata con cura, come un bambino; che chiede di essere nutrita, curata, coccolata, scaldata, contemplata ed amata; una presenza concreta che ci chiede di alzarci la notte quando urla disperata, per ascoltare ciò che ci domanda in un tono misteriosamente imperioso e implorante allo stesso tempo. Una Presenza che richiede attenzioni e cure costanti per poter crescere sana e forte e radicarsi nel nostro cuore e nella nostra vita, accompagnandoci in ogni passo del cammino e convertendo il nostro cuore con la semplicità e la pienezza del sorriso di un bimbo.

BUON NATALE.