lunedì 18 novembre 2024

Pie di manzo e funghi

 


In questo periodo le ricette che mi attirano di più sono quelle robuste e sostanziose, che saziano e danno grande soddisfazione. Tra queste spiccano le Pie britanniche, di cui quella che vi presento oggi, con carne di manzo e funghi, è un classico.

La ricetta è tratta da un libro che dovrebbe diventare un grande classico nelle cucine di tutto il mondo: The Book on Pie di Erin McDowell. La particolarità di questo libro è che presenta tante ricette di shortcrust pastry (lo scrigno che racchiude il ripieno), da quelle classiche alle più estrose, invitando il lettore a provare l'una o l'altra con i ripieni proposti. 

Il guscio di impasto che ho scelto per questa pie è la hot water crust, guscio all'acqua calda, più robusto e adatto ai ripieni molto umidi. La (poca) farina manitoba ha la funzione di renderlo ancora più resistente all'assorbimento dei liquidi del ripieno.

lunedì 11 novembre 2024

Pollo Bloody Mary


Nel suo libro Persiana Everyday, Sabrina Ghayour dice che ogni volta che prepara questa marinata pensa a quanto starebbe bene insieme alla vodka, sul ghiaccio; prosegue dicendo che la ricetta non prevede vodka, ma che è una delle marinate più apprezzate nella sua famiglia e che l'ha battezzata Bloody Mary come il famoso cocktail, di cui ha tutti gli ingredienti principali.

Ecco, io ho un asso nella manica che la Ghayour non ha: l'estratto di pomodoro siciliano, di cui mi rifornisco ogni anno al mio ritorno dalla Sicilia. Lo trovate anche on line, anche se ovviamente vi costa di più, e la sua caratteristica è che si scioglie in 2 parti di acqua per ottenere un ottimo concentrato. Perfetto: al posto dell'acqua ho usato la vodka, preparando così un perfetto pollo Bloody Mary!!!

Non avevo in casa né l'olio all'aglio, né il pepe all'aglio: ho rimediato aggiungendo ¼ di cucchiaino di aglio granulare alla marinata.

Questo pollo è facilissimo e velocissimo da preparare; inoltre, il fatto che sia tagliato a farfalla ne riduce notevolmente i tempi di cottura. Una vittoria su tutti i fronti!

lunedì 4 novembre 2024

Scones

 


Preparare la clotted cream e ripensare ai miei soggiorni a Cambridge da ragazza, è stato un tutt'uno. Il tè da Auntie's con Sidonie, la mia compagna di stanza, era un rito di fine giornata irrinunciabile: eravamo due studentelle squattrinate e quel tè era una soluzione economica che riempiva lo stomaco a sufficienza, risolvendo la cena. E poi adoravamo l'atmosfera del Tea Shop, i suoi dolci, le teiere colme di tè fragrante e soprattutto loro, gli scones, che spalmavamo generosamente di clotted cream su cui stendevamo un altro generoso strato di confettura alle fragole o ai lamponi. 

Era il momento in cui ci si rilassava, si godeva di buon cibo e buona compagnia, e ci si ripercorrevano i passi della giornata, commentandoli e discutendoli.

Ancora una volta, è stata Sarah di Curious Cuisinière a fornirmi la ricetta perfetta, insieme a un paio di trucchi e a un post estremamente informativo su cosa sono e cosa non sono gli scones, e quando si consumano in Gran Bretagna (non a colazione, bensì con il cream tea a metà mattina o con l'afternoon tea - e di regola non con l'high tea, che prevede più canapè salati).

E' bastato il primo boccone a riportarmi ai miei vent'anni e all'atmosfera di allora, ai miei sogni e alle mie aspettative sulla vita: mi sono sentita come Proust quando ha addentato quella madeleine

lunedì 28 ottobre 2024

Muffin ai lamponi per il Club del 27


Il Club del 27 ha riaperto i battenti e questo mese tratta il libro Petits Gâteaux di Frédéric Anton e Christelle Brua, una deliziosa collezione di dolcetti da servire a tutte le ore del giorno e, perché no, da sgranocchiare anche come piccolo peccato di gola notturno.


Le proposte erano tante e, manco a dirlo, una più golosa dell'altra. Io ho scelto dei semplici muffin ai lamponi perché cercavo qualcosa da mangiare a colazione. Adoro i lamponi, i miei frutti rossi preferiti, quindi la scelta è stata facile. Certo, mi hanno tentata anche quelli alla mela col crumble e c'erano dei biscottini con la banana e il burro di arachidi che mi chiamavano a gran voce. E poi c'erano le madeleine al pistacchio, e... insomma, se volete dare un'occhiata alle altre golosità preparate dai colleghi del Club, che prima o poi saranno mie, guardate qui. Io declino ogni responsabilità sulla modifica del vostro giro vita. 😆


Insomma, il Club del 27 ha colpito ancora!

lunedì 21 ottobre 2024

Clotted Cream

 


"Could you please make an exception? I love the stuff!"
"Sorry, no exception".

Questo dialogo è avvenuto a metà settembre a Londra, in aeroporto, quando il mio bagaglio a mano è stato fermato e l'impiegata, inflessibile, ha tolto 2 vasetti di clotted cream da 125 ml ciascuno, prima di restituirmelo. Quei 25 ml in più rispetto al limite sono stati sufficienti a farmi perdere la mia preziosa clotted cream, e se avessi avuto un cucchiaino giuro che mi sarei mangiata l'eccedenza pur di portarmela a casa. 

Ero reduce da un bellissimo viaggio a Bath insieme alle amiche di Webin-Arte in occasione del Jane Austen Festival e non avevo resistito alla tentazione di comprare la deliziosa clotted cream gustata durante gli High Tea prima di tornare a casa, che mi ha ricordato i tè che gustavo a Cambridge da ragazza, nella ormai chiusa Tea House Aunties, dove la servivano insieme agli scones, alla confettura di lamponi e a una fragrante tazza di tè.

Ma che cos'è la clotted cream? La cosa più simile che abbiamo sul mercato italiano è il mascarpone, ma con un aroma diverso, dovuto al metodo di preparazione: laddove il mascarpone si ottiene dalla panna scaldata per breve tempo e miscelata, agitandola, con acido citrico o tartarico (questo video mostra come farlo in casa), la clotted cream richiede un calore dolce ma costante per tante ore e raggiunge una profondità di sapore che il mascarpone nostrano non ha. 

Tornata a casa ho fatto una ricerca nel web e sono inciampata nella ricetta di Curious Cuisinière, che ho subito replicato. Il risultato? Sublime!!! Vi basti sapere che è da metà settembre che me la faccio, senza soluzione di continuità. E poi mi lamento perché non riesco a dimagrire. 😅

lunedì 14 ottobre 2024

Kibbeh aperto alla zucca con erbette al limone (Ottolenghi)

 


I kibbeh sono delle polpette ripiene tipiche della cucina libanese. Il guscio è formato da un impasto di bulghur, cipolle e carne di manzo macinata, mentre il ripieno consiste in carne trita speziata e pinoli tostati. Le polpette così ottenute vengono fritte oppure cotte in forno e servite insieme a una salsa a base di tahina, prezzemolo e coriandolo oppure yogurt, prezzemolo e coriandolo.

Ottolenghi ha preso la ricetta originale e l'ha modificata in chiave vegana usando il guscio di bulghur come base di una torta salata, farcita con cipolle caramellizzate, erbette e spezie e cospargendo il tutto con salsa tahina e olio al limone ed erbe aromatiche (prezzemolo e coriandolo). Un filo di melassa di melagrana completa il tutto.

Inutile dire che non appena ho visto la ricetta, ricevuta in una newsletter a cui sono abbonata, ho deciso che sarebbe stata mia e che lo sarebbe stata in tempi brevi. Tra l'altro avevo in dispensa un pacchetto di bulgur in scadenza di cui mi domandavo cosa fare, quindi la ricetta è caduta proprio a fagiolo. 

Spero che ispiri voi tanto quanto ha ispirato me: l'ho trovata buonissima e mi riprometto di farla al prossimo potluck con gli amici.