venerdì 26 febbraio 2021
Torta alla melassa di melagrana e ciliegie disidratate per Il Club del 27
lunedì 15 febbraio 2021
Fagottini al piccione
Avete presente quando la voglia di cucinare vi prende e non riuscite a darvi pace finché non l'avete soddisfatta? Può cogliervi all'improvviso, oppure può essere frutto di una decisione lungamente maturata. Nel mio caso è stata il frutto del caso: andando dal macellaio ho visto esposti due bei piccioni e non ho resistito: li ho comperati immediatamente, memore delle tante volte che li ho mangiati da bambina, e una volta tornata a casa ho deciso di replicare una ricetta di pasta ripiena preparata per la rubrica Keep Calm and What's for Dinner? due anni fa.
Questa pasta ripiena mi era infatti piaciuta un sacco e stavo giusto meditando di rifarla prima o poi, usando la più comune faraona: quei piccioni mi sono sembrati un segno del destino! 😁
lunedì 8 febbraio 2021
Kofta di pesce con yogurt, sumac e peperoncino - Koftet Samak
lunedì 1 febbraio 2021
Petto di pollo CBT in salsa ai capperi
Io arrivo sempre dopo. Molto dopo. Che si tratti di una moda culinaria, di una serie di telefilm, di nuovi modi di dire o altro, io arrivo dopo, l'avanguardia non fa per me.
Prendiamo la serie televisiva Downton Abbey, per esempio: uscita nel 2010, non me la sono filata di pezza, nonostante le mie amiche ne parlassero in termini entusiastici; neppure nel 2013, quando con lo Starbooks (all'epoca ancora sulle pagine dei nostri singoli blog) abbiamo recensito The Unofficial Downton Abbey Cookbook, neppure allora mi è venuta voglia di guardarlo, nonostante le ricette sfiziose del libro e i tanti accenni in esso contenuti sulle vicende dei protagonisti. La serie è terminata nel 2015 senza che io facessi una piega, e ci è voluto il periodo natalizio del 2020 per farmela scoprire, grazie ad Amazon Prime che ne ha comprato i diritti.
Inutile dire che la serie mi ha appassionato e ne ho fatto una vera e propria scorpacciata, divorando in 20 giorni tutte e sei le serie. Inutile aggiungere che guardare le puntate e avere voglia di sfogliare di nuovo quel bel libro di ricette è stato tutt'uno: l'ho tirato fuori dallo scaffale della libreria e ho cominciato a sfogliarne avidamente le pagine. Se quel libro era quello non ufficiale, nel frattempo sono usciti fior di libri ufficiali, divisi addirittura per "occasioni di consumo": dall'ora del tè ai piatti natalizi, passando per le classiche ricette di tutti i giorni. Sono stata tentata di acquistarne qualcuno, ma al momento ho resistito. Quello però a cui non ho saputo resistere è stato provare qualche altra ricetta del libro che ho già, e la prima è stata quella che vi presento oggi.
L'avevo già fatta una volta senza fotografarla; l'ho rifatta nel week-end appena passato, e se non ho atteso lo Starbooks Redone per proporla è perché ho deciso di usare una tecnica di cottura diversa, vale a dire la Cottura a Bassa Temperatura (CBT) per la carne e ho modificato la composizione della salsa, cosa che ha reso impossibile valutare la ricetta come da regolamento del Redone. Il risultato è stato meraviglioso: carne tenerissima e succosa, accompagnata da una salsa più leggera. Nella ricetta inserirò anche il procedimento originale per consentire anche a chi non ha il roner di replicarla, ma secondo me la CBT regala al piatto una marcia in più.
venerdì 29 gennaio 2021
Oatcakes (Crackers di avena)
In primo piano, oatcakes alla paprika; seguono quelli allo za'atar e in fondo quelli semplici |
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Scottish Oatmeal, immagine da qui |
lunedì 21 dicembre 2020
Bière Brûléé
Era circa metà ottobre quando mi è stato chiesto, per un progetto di lavoro, di ideare un menù di Natale che prevedesse l'abbinamento cibo-birra, e come potrete immaginare mi ci sono buttata a capofitto. Circa un mese dopo sono cominciati i lavori su MagAboutFood per A Hug in a Mug, dove ho visto una preparazione simile... a dimostrazione del fatto che davvero non inventiamo nulla, e che quella che credevo un'idea originale era in realtà già stata pensata da altri, in altri Paesi, eoni prima che ci pensassi io. 😂
Per l'aperitivo con gli amici, anche solo virtuale, avevo immaginato il corrispettivo del vin brûlé, fatto però con la birra: una Bière Brûléé, per l'appunto. Tra le tante birre presenti nel portafoglio prodotti ne ho scelte tre e dopo vari assaggi ne ho selezionata una, Birra Moretti Grand Cru, su cui mi sono messa a studiare il giusto mix di spezie. Si tratta di una Ale italiana dal bouquet ampio e articolato, con note fruttate che ricordano l’albicocca e gli agrumi canditi; in chiusura sono chiaramente percepibili una leggera nota speziata e note calde di miele, ed è stata proprio questa nota finale convincermi a studiare un mix di spezie che la valorizzasse, nella versione brûléé.
Se volete provare a replicare la ricetta, vi raccomando di usare la stessa birra: tenete conto che non tutti gli Stili birrari sono adatti ad essere trasformati in Bière Brûléé, e che occorre fare diverse prove e assaggi per trovare un mix adatto a ciascuna birra.
Io l'ho accompagnata con una ciotola di frutta secca mista, che ho tostato brevemente in padella insieme a un pizzicone di sale, peperoncino in polvere e paprika dolce.
Con questa ricetta voglio augurare a tutti voi un sereno Natale, speriamo in compagnia di almeno qualcuno dei vostri cari se non tutti, e un 2021 ricco di pace e di soddisfazioni (e povero di Covid).