venerdì 11 maggio 2012

Filetto di cernia in crosta di calendula


Pare che la primavera si sia decisa ad arrivare nella nostra Penisola, e noi (St)renne abbiamo pensato di salutarla con una serie di ricette che la richiamino direttamente: le ricette con i fiori!
Grazie dei fiori è infatti il titolo di questa raccolta, che ci ha viste impegnate a fare ricerche sia sui fiori commestibili, sia su ricette per i medesimi.

Quando si parla di ricette con i fiori viene spontanea l'associazione con i dolci, ma non è detto che sia così. Alcuni fiori hanno un gusto che si sposa a meraviglia con le preparazioni salate, ed è proprio questo il lato che ho deciso di esplorare nel corso di questo progetto.

Ma non è tutto! Anche questo progetto delle (st)Renne è legato alcontest di Stefania Le (St)renne gluten-free, che vede voi impegnati a interpretare lo stesso tema delle (St)renne in chiave gluten-free, e noi in veste di giudici. Le 5 vincitrici potranno fregiarsi del titolo di (St)renne per un mese e tra tutte le vincitrici di ogni mese (da settembre 2011 a maggio 2012) sarà estratto il nominativo della fortunata che vincerà un week-end per due persone al Baglio Costa di Mandorla di Paceco (TP), sulla via del sale e del vino.
Le prime tre settimane del progetto pubblichiamo noi (St)renne (lunedì Menù Turistico, martedì Assaggi di Viaggio, mercoledì Cardamomo & Co., giovedì Cuocicucidici e venerdì io).
L'ultima settimana toccherà invece alle Strennine, vincitrici della tornata di marzo del contest che stavolta sono Roberta (La valigia sul letto), Patty (andante con Gusto), Eleonora (Burro e miele), la Roby (Le chat egoiste) e Mai (Il colore della curcuma). 

Partecipate quindi numerosi e non perdete l'ultima occasione di vincere questo meraviglioso week-end!

La mia prima ricetta ha come co-protagonista la calendula: antivirale, antisettica e anti-infiammatoria, ha un sapore amarognolo e leggermente piccante che la rende adatta ai piatti salati.

mercoledì 9 maggio 2012

SPALLA DI AGNELLO FARCITA


Da sempre io e mia sorella abbiamo l’abitudine di prenderci in giro a vicenda, vuoi con un tono finto arrabbiato, vuoi con rime o con canzoncine inventate al momento. La cosa ci diverte oltre ogni dire e aiuta anche a sdrammatizzare certe situazioni pesanti. Ricordo
ancora quella volta, ragazzine, che lei aveva mangiato qualcosa a base di aglio e ci sfottevamo mentre rigovernavamo la cucina, inventando alternativamente strofe sull'aria della Visaille. A un certo punto io proruppi in un: "e io che dire / lei mi minaccia / se non l'aiuto m'alita in faccia". ^_^

Con il passare degli anni il fenomeno anziché attenuarsi è aumentato, tanto che se ci chiamiamo nei rispettivi uffici e troviamo la segreteria telefonica, lasciamo un messaggio in rima, o cantato, o ancora in codice (e il codice consiste in una serie di suoni incomprensibili, a cui l’intonazione sola dà senso).
Era inteso ovviamente (o per lo meno, io ritenevo che fosse ovvio) che il codice fosse nostro, personale e non cedibile come i biglietti dell’autobus, e assolutamente da non condividere. Diciamo che l’ho ritenuto ovvio fino a una quindicina di anni fa, quando ho lasciato un messaggio a base di versi semigutturali nella segreteria dell’ufficio di mia sorella, ignorando che detta segreteria fosse rotta.
Mia sorella ha chiamato il collega preposto per aggiustare la sua segreteria, e costui per verificare che fosse andato tutto a posto, senza nemmeno chiederle il permesso ha ascoltato i messaggi registrati.
Il pover’uomo ha fatto una faccia perplessa e ha cancellato immediatamente il messaggio, e quando mia sorella gli ha chiesto perché le avesse cancellato un messaggio senza nemmeno farglielo sentire, lui ha risposto che era probabilmente uno scherzo, c’era una che faceva degli strani versi al telefono. “Ah, allora era mia sorella!” ha esclamato lei, così adesso c’è in giro un tizio che, senza avermi mai vista, pensa che io sia mentalmente disturbata.
Ovviamente è una ruota che gira, e quest’anno sotto Pasqua l’occasione mi si è presentata su un vassoio d’argento: mia sorella non trovandomi alla scrivania mi ha lasciato in segreteria un messaggio cantato, inventato da lei con i suoi bambini; la canzoncina esortava le pecore e gli agnellini ad essere prudenti sotto Pasqua, perché si rischia di finire in pentola, e mi ha fatta scoppiare in una sonora risata. Non l’ho cancellata dalla segreteria telefonica, e ogni tanto me la vado ad ascoltare e mi faccio due risate.
Ho minacciato mia sorella di metterla in viva voce e farla ascoltare a tutti i miei colleghi, ma lei sa benissimo che non lo farò mai; però la mattina di Pasqua, mentre cucinavo questo arrosto, ho intonato pure io: “Pecora, devi essere prudeeeeeeenteeeee…" 

giovedì 26 aprile 2012

Tagliatelle Primavera




Sapevo perfettamente che dopo un’estate torrida, un autunno e un inverno secchi (almeno qui al nord) era inevitabile che la primavera fosse piovosa. Dirò di più: concordo perfettamente sulla necessità che questa primavera sia piovosa. Quello che invece non mi trova d’accordo è che piova durante i fine settimana e/o i giorni in cui vado a fare la spesa.

lunedì 16 aprile 2012

Torta Frangipane al cappuccino


Avevo preparato la torta Frangipane da studentessa universitaria una ventina di anni fa, seguendo la ricetta di una nota rivista di cucina, e non mi era piaciuta: troppo dolce, ma soprattutto... troppo "mandorlosa". All'epoca i miei gusti si stavano affinando: avevo
appena imparato ad apprezzare il gorgonzola, che fino ad allora mi faceva ribrezzo, e stavo insomma cedendo alla curiosità di provare gusti nuovi. E' stato proprio in quel periodo che mi sono resa conto che i dolci di mandorle non mi piacciono e la torta Frangipane fu come il sigillo su quella constatazione. Ci misi una croce sopra e non ci pensai più... fino a 10 giorni fa quando Ambra, bravissima vincitrice dello scorso MT Challenge, ci ha sfidati proprio sulla torta Frangipane e le regole dicevano chiaramente che non si poteva elaborare una versione salata.

Il mio primo pensiero, lo confesso, è stato di passare tout court. In fondo ho partecipato fin dalla primissima edizione e l'unica volta che ho passato è stato perché ero in ospedale e sfortunatamente non mi permettevano di usare le loro cucine. 😅

Poi ovviamente ci ho ripensato: il vero MTChallenger è quello che raccoglie le sfide, non chi le schiva solo perché la ricetta proposta non è di suo gusto! Ma come neutralizzare il gusto e il troppo dolce delle mandorle, pur mantenendole e senza snaturare il dolce? Pensa e ripensa ecco la soluzione che ho trovato: il gusto amaro del caffè, che si sposa perfettamente con le mandorle, attenuandole.

Poi mi è venuta un'altra idea: aggiungere un tocco "fashion" alla frolla con l'effetto maculato. In fondo all'MTC ho presentato una cheesecake zebrata e un coniglio con la calza a rete, ma il maculato ancora mi mancava. 😀

Ho fatto una torta piccolina e spero che mi perdonerete le dosi ridotte, ma io sarei anche a dieta... 😇
Devo dire che questa torta è venuta molto buona, per essere un dolce alle mandorle: pensate che mi è valsa perfino una telefonata di congratulazioni da mia madre, cosa oltremodo rara. 😆

giovedì 12 aprile 2012

Dado di carne casalingo

E' da quando ho assaggiato il brodo di carne "vero", con quel suo gusto pieno e la sua consistenza gelatinosa quando è freddo, che sogno di riprodurre almeno in parte quella rotondità di sapore anche nel dado da brodo casalingo.

Di recente ho finalmente terminato la scorta di dado precedentemente preparata e ho potuto preparare il dado nuovo, secondo un procedimento che ho messo a punto nella mia testa per un anno intero. Il procedimento è piuttosto lungo, ma risultato è a mio avviso il miglior dado di carne casalingo che sia mai uscito dalla mia cucina e vale assolutamente la pena prepararlo.

Oltre che per preparare un brodo "sciuè-sciuè" serve per insaporire sughi, arrosti e tutto quello che vi viene in mente, con un risultato incomparabilmente migliore rispetto a quello del dado di glutammato in commercio.
Io lo chiamo dado anche se si conserva in vasetto e si usa a cucchiaiate; altri lo chiamano estratto di carne. Voi chiamatelo come vi pare ma fatelo, perché il risultato è davvero eccezionale e i vostri piatti ne guadagneranno in sapore, oltre che in genuinità. 
Tra l'altro è una buona idea regalo da mettere nel cesto di Natale degli amici... perché non cominciare a pensarci adesso? ;-)

martedì 10 aprile 2012

PANCAKES DI FAVE CON SCAMORZA E ZUCCHINE


Non chiedetemi perché, ma io durante le feste comandate sparisco.
Letteralmente.
Odio fare gli auguri di circostanza, anche - oserei dire soprattutto - se li sento fortemente.