lunedì 22 gennaio 2024

Bundt Cake al limone e basilico

 


Ci sto prendendo gusto con i Bundt Cake, anche troppo: ho giurato a me stessa che questo è l'ultimo dolce che preparo fino all'estate (ma non so se riuscirò a mantenere questo impegno con me stessa), perché altrimenti rischio di lievitare come un panettone.

Il fatto è che sfogliando il libro di Chrysta Wilson mi sono imbattuta in una serie di abbinamenti veramente intriganti, anche se non del tutto nuovi, e ho deciso di lasciarmi tentare da questo. L'occasione è stato un ritrovo tra amici, e non lo vuoi portare un dolcetto da condividere insieme? 😇

Ecco, questa è stata a un tempo la scusa e il mio limite: perché la ricetta originale prevedeva di tritare il basilico, lasciarlo in infusione nel latte e poi metterlo nell'impasto; io ho temuto il lato più "tradizionalista" del gruppo e ho deciso di eliminare il basilico con un colino, dopo l'infusione (che è durata un pochino di più dei 10 minuti previsti in ricetta: circa mezz'ora), però ne ho riportato l'aroma nella ghiaccia, cosa che la ricetta non prevedeva.

"Questo è l'ultimo della stagione, poi fino a giugno non se ne parla", mi sono detta. Se riuscirò a trattenermi, lo scopriremo solo vivendo.


BUNDT CAKE AL LIMONE E BASILICO
Da: Chrysta Wilson - Kiss my Bundt - Life of Reiley


Per uno stampo da Bundt da 2,4 l (10 cups), 25 cm di diametro


300 g di farina 0 + altra per lo stampo
2,5 cucchiaini* di lievito per dolci
½ cucchiaino* di sale fino
175 g di burro a temperatura ambiente + altro per lo stampo
300 g di zucchero semolato 
3 uova a temperatura ambiente
½ cucchiaino* di estratto di vaniglia
scorza grattugiata di 1 limone non trattato
15 ml di succo di limone appena spremuto
15 g di foglie di basilico fresco
300 ml di latte intero

Per la glassa al limone e basilico:

175 g di zucchero a velo
½ limone non trattato (scorza grattugiata)
30-45 ml di succo di limone (da spremere dopo aver grattugiato la scorza)
5 g di foglie di basilico fresco + altre foglie piccoline per decorare

*misurini americani rasi. 1 cucchiaino = 5 ml, ½ cucchiaino = 2,5 ml


Preriscaldare il forno a 175 °C in modalità statica.

Mettere le foglie di basilico una sopra l'altra e, con un coltello a lama liscia affilata, tagliarle a striscioline sottilissime. Ruotarle di 90 gradi e procedere a tritarle molto finemente cercando di non ammaccarle troppo, ma di fare tagli netti. Mettere il basilico tritato in infusione nel latte, mescolare e far riposare per almeno 10 minuti (io mezz'ora) a temperatura ambiente. 

Imburrare con cura lo stampo e spolverarlo con un po' di farina. In alternativa usare uno spray staccante che contenga farina.

Setacciare due o tre volte la farina insieme al lievito e al sale.

Montare il burro nella planetaria munita di frusta a foglia per 2 minuti circa a velocità media, finché diventi cremoso. Aggiungere lentamente lo zucchero e montare per altri 2 minuti o finché la mistura non sia leggera e spumosa. Raschiare i lati della ciotola quando serve, in modo da ottenere un composto omogeneo e senza grumi.

Rompere le uova in una ciotola e aggiungerle una alla volta, incorporandole bene prima di aggiungere il successivo, quindi continuare a montare per altri 2 minuti. Unire il succo e la scorza di limone e l'estratto di vaniglia e incorporarli.

Abbassare la velocità dell'impastatrice; iniziando e terminando con la farina, incorporare 1/3 della farina seguito da metà del latte (io l'ho filtrato attraverso un colino prima di usarlo, ma la prossima volta inserisco anche il basilico); alternarli finché la farina non sia stata appena incorporata. Non lavorare troppo l'impasto per non sviluppare eccessivamente il glutine, che darebbe un dolce gommoso: non appena l'ultima aggiunta di farina è stata incorporata, spegnere l'apparecchio.

Trasferire l'impasto nello stampo preparato, battere lo stampo 2 o 3 volte su un canovaccio ripiegato sul piano di lavoro per livellarlo e far fuoriuscire eventuali bolle, quindi infornare e cuocere per 40 minuti o finché uno stecchino inserito al centro non ne esca pulito e senza grumi. 

Togliere dal forno, far riposare nello stampo per un paio di minuti, quindi capovolgerlo su una gratella e farlo raffreddare completamente prima di glassarlo. Se il dolce non si sformasse subito, farlo riposare nello stampo per 15 minuti (per un massimo di 30 minuti) e riprovare. Far raffreddare il dolce completamente (non meno di un'ora) prima di procedere con la glassatura.

Preparare la glassa al limone e basilico: dopo aver infornato il dolce, spremere il succo di limone in una ciotolina, tritare il basilico, grattugiare la scorza di limone e mettere tutto in infusione fino al momento di preparare la glassa (un paio d'ore per me). Versare lo zucchero a velo in una ciotola e versarci il succo di limone filtrato attraverso un colino, poco alla volta: cominciare con 30 ml e valutarne la consistenza: deve avere la densità della Nutella. Se è il caso aggiungerne altro, 1 cucchiaino alla volta. 

Versare la glassa sul dolce facendola colare in centro e ai lati, decorare con le fogliette di basilico e fare asciugare per qualche ora, prima di servire.

Questo dolce si conserva a temperatura ambiente per 3 giorni, chiuso dentro un contenitore porta torte.


Note della Apple Pie

- Ho trascritto il procedimento così come è riportato sul libro, ma io ho usato un classico sbattitore elettrico (tipo questo, per intenderci) e il dolce mi è venuto lo stesso. 😉

- Come ho scritto nell'introduzione ho lasciato le foglie di basilico in infusione nel latte per una mezz'oretta, poi ho filtrato tutto attraverso un colino: temevo che il suo aroma risultasse eccessivo. Il limone però è molto forte e pervasivo e tende a sovrastare il basilico; me ne sono resa conto una volta infornato il dolce, così ho deciso di aromatizzare con il basilico la ghiaccia, mettendone in infusione altri 5 g di foglie nel succo di limone per un paio d'ore abbondanti. 

- Questa volta mi sono regolata meglio con la consistenza della glassa, che è risultata proprio come la volevo io. E' tutta questione di esperienza, e come dicevo qui io con i dolci non sono un granché.

- Siccome era un dolce da asporto, dopo averlo fotografato l'ho trasferito sul piatto del porta torte, che ho lasciato senza coperchio fino al momento di uscire di casa: non volevo che l'umidità che piano piano evaporava dalla glassa restasse intrappolata nel contenitore, facendola "lacrimare".

- Se avessi trovato dei lime non trattati avrei usato quelli e preparato una torta al lime e basilico: il profumo è sicuramente ancora più inebriante! Rimanderò questo esperimento di qualche mese e caso mai vi farò sapere, aggiornando questo post. 

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