«Primavera dintorno
Brilla nell'aria, e per li campi esulta,
Sì ch'a mirarla intenerisce il core»
Così cantava Leopardi nel Passero Solitario, e così mi sento anch'io in questa magica e leggiadra stagione dell'anno, quando la natura si stiracchia sotto le coltri del gelido inverno e comincia a fare capolino con teneri germogli e freschi boccioli.
E come avviene per il resto della natura, in primavera sono colta dalla smania del rinnovamento, della freschezza, della leggerezza... e comincio dalla casa. La voglia di rinnovare il mio nido di solito si arresta di netto davanti al budget che sarebbe necessario per fare quello che vorrei, così mi accontento, come la maggior parte delle desperate housewives, di darmi alle pulizie forsennate.
Quest'anno ho cominciato dalla dispensa, anche per inventariare quello che c'è e magari è finito sul retro degli scaffali, dare un'occhiata alle date di scadenza e stabilire l'ordine di priorità delle cose da cucinare (e qui mi viene da ridere, perché le mie capacità di programmazione sono notoriamente scarse e si scontrano puntualmente con una pigrizia atavica). Ho scoperto così che dall'ultima promozione sotto costo del mio caffé preferito, di quelle con un massimo di pezzi a cui lo sconto è applicabile, mi erano rimasti ancora un bel po' di pacchetti. Niente di male per carità, anzi; solo che quei malnati pacchetti di caffé occupavano parecchio spazio in dispensa, impedendomi di metterci altri articoli acquistati via via. E' per questo che nel corso delle ultime pulizie di primavera ho pensato di dare un assetto più razionale alla mia dispensa.
Intendiamoci, io cerco sempre di posizionare gli alimenti in dispensa secondo un ordine razionale in modo da trovarli immediatamente al bisogno, peccato che quello che al momento mi sembra la razionalità fatta space allocation, si dissolva miseramente al momento in cui li vado a cercare.
Come è successo per il caffè, per l'appunto.
La mattina di Pasqua vado per farmi il caffè e mi accorgo che ho terminato il barattolo. Mi dirigo con passo sicuro verso la dispensa, apro gli sportelli e rimango perplessa. Dagli scaffali occhieggiavano buste di zucchero a velo, pacchi di pasta, scatole di zucchero, lattine di pomodori pelati, pesche sciroppate, marmellate, gelatine e un sacco di altre cose una più buona dell'altra. Nessuna però adatta ad essere adagiata in una nuvola fragrante nel filtro della moka per fare un buon caffè.
Io lo so che ho la casa piena di caffè.
Lo so.
E' che non riesco più a trovarlo, e così mi tocca andarmelo a comperare di nuovo.
OK, sabato mi metterò di buzzo buono, svuoterò la dispensa, troverò quel caffè e darò agli alimenti un assetto così razionale, che la prossima volta che cercherò una marmellata tirerò fuori il pesto di pistacchi siciliano dop, igp, docg che sono sicura di avere ma non trovo da mesi.
Giuro.
Che io abbia scelto questa ricetta è di per se' strano: non sono esattamente una fan delle cipolle e non mi piace il prezzemolo. Eppure leggere il titolo, guardare la foto sul libro e decidere di provarla è stato un tutt'uno, e mi è piaciuta così tanto che a Pasqua l'ho riproposta sotto forma di mini quiches. Chi come me non ama la preponderanza del gusto cipolloso la preferirà sotto questa forma, mentre gli amanti della cipolla preferiranno un'unica, grande torta salata, dove il gusto della briséé alle noci farà da contrappunto senza smorzare troppo il cipollotto.
MINI QUICHES AI CIPOLLOTTI E PREZZEMOLO
Da Il grande libro dei cuochi - a cura di Gualtiero Marchesi
Per 20 mini quiches o 1 torta di 25 cm di diametro
Per la briséé alle noci:
150 g farina 00
120 g burro
100 g gherigli di noci (circa 250 g noci col guscio)
70 g circa acqua molto fredda
1 pizzico di sale
Per la farcia (mini quiches):
150 g doppia panna
3 cipollotti tritati
15 g grana grattugiato
1 uovo e 1 tuorlo
2 cucchiai di latte
1 cucchiaio colmo di prezzemolo tritato
noce moscata
sale
pepe
Per la farcia (1 tortiera da 25 cm di diametro):
6 cipollotti
300 g doppia panna
3 uova e 1 tuorlo
25-30 g grana grattugiato
3 cucchiai di latte
2 cucchiai colmi di prezzemolo tritato
noce moscata
sale
pepe
Preparare la briséé alle noci: tritare le noci, mescolarle alla farina e al sale e intridere il miscuglio con il burro a dadini. Aggiungere gradualmente l'acqua molto fredda e lavorare velocemente l'impasto con la punta delle dita fino a quando non si ammassa. Meglio ancora, lavorarlo nell'impastatrice con la frusta a foglia. Avvolgere la briséé in un foglio di pellicola trasparente e farla riposare in frigo almeno un'ora.
Spianare la briséé a 3 mm di spessore e tagliarla in tanti dischi quante sono le formine da tartellette. Foderare le formine con la briséé e metterla in frigo a riposare per un'altra ora.
Preriscaldare il forno a 190 °C, foderare le tartellette con carta forno, distribuirvi sopra dei pesi e far cuocere in bianco per 15 minuti. Sfornare, togliere i pesi, far riposare 10 minuti e abbassare il forno a 180 °C, rimettere in forno le tartellette e far cuocere per altri 5 minuti.
Preparare la farcia: mettere nel mixer tutti gli ingredienti e frullarli. Aggiustarli di sale e pepe, aggiungere una grattatina di noce moscata e distribuire tra i gusci di tartellette.
Infornare a 180 °C in modalità statica nella parte più bassa del forno per 20-25 minuti, fino a quando la superficie è dorata e il ripieno rappreso, ma ancora soffice.
Se si fa una tortiera da 25 cm di diametro, infornare per 30-35 minuti.
Con questa ricetta partecipo al contest di Marcella "Dimmi che fai e ti dirò QUICHEi".
Brilla nell'aria, e per li campi esulta,
Sì ch'a mirarla intenerisce il core»
Così cantava Leopardi nel Passero Solitario, e così mi sento anch'io in questa magica e leggiadra stagione dell'anno, quando la natura si stiracchia sotto le coltri del gelido inverno e comincia a fare capolino con teneri germogli e freschi boccioli.
E come avviene per il resto della natura, in primavera sono colta dalla smania del rinnovamento, della freschezza, della leggerezza... e comincio dalla casa. La voglia di rinnovare il mio nido di solito si arresta di netto davanti al budget che sarebbe necessario per fare quello che vorrei, così mi accontento, come la maggior parte delle desperate housewives, di darmi alle pulizie forsennate.
Quest'anno ho cominciato dalla dispensa, anche per inventariare quello che c'è e magari è finito sul retro degli scaffali, dare un'occhiata alle date di scadenza e stabilire l'ordine di priorità delle cose da cucinare (e qui mi viene da ridere, perché le mie capacità di programmazione sono notoriamente scarse e si scontrano puntualmente con una pigrizia atavica). Ho scoperto così che dall'ultima promozione sotto costo del mio caffé preferito, di quelle con un massimo di pezzi a cui lo sconto è applicabile, mi erano rimasti ancora un bel po' di pacchetti. Niente di male per carità, anzi; solo che quei malnati pacchetti di caffé occupavano parecchio spazio in dispensa, impedendomi di metterci altri articoli acquistati via via. E' per questo che nel corso delle ultime pulizie di primavera ho pensato di dare un assetto più razionale alla mia dispensa.
Intendiamoci, io cerco sempre di posizionare gli alimenti in dispensa secondo un ordine razionale in modo da trovarli immediatamente al bisogno, peccato che quello che al momento mi sembra la razionalità fatta space allocation, si dissolva miseramente al momento in cui li vado a cercare.
Come è successo per il caffè, per l'appunto.
La mattina di Pasqua vado per farmi il caffè e mi accorgo che ho terminato il barattolo. Mi dirigo con passo sicuro verso la dispensa, apro gli sportelli e rimango perplessa. Dagli scaffali occhieggiavano buste di zucchero a velo, pacchi di pasta, scatole di zucchero, lattine di pomodori pelati, pesche sciroppate, marmellate, gelatine e un sacco di altre cose una più buona dell'altra. Nessuna però adatta ad essere adagiata in una nuvola fragrante nel filtro della moka per fare un buon caffè.
Io lo so che ho la casa piena di caffè.
Lo so.
E' che non riesco più a trovarlo, e così mi tocca andarmelo a comperare di nuovo.
OK, sabato mi metterò di buzzo buono, svuoterò la dispensa, troverò quel caffè e darò agli alimenti un assetto così razionale, che la prossima volta che cercherò una marmellata tirerò fuori il pesto di pistacchi siciliano dop, igp, docg che sono sicura di avere ma non trovo da mesi.
Giuro.
Che io abbia scelto questa ricetta è di per se' strano: non sono esattamente una fan delle cipolle e non mi piace il prezzemolo. Eppure leggere il titolo, guardare la foto sul libro e decidere di provarla è stato un tutt'uno, e mi è piaciuta così tanto che a Pasqua l'ho riproposta sotto forma di mini quiches. Chi come me non ama la preponderanza del gusto cipolloso la preferirà sotto questa forma, mentre gli amanti della cipolla preferiranno un'unica, grande torta salata, dove il gusto della briséé alle noci farà da contrappunto senza smorzare troppo il cipollotto.
MINI QUICHES AI CIPOLLOTTI E PREZZEMOLO
Da Il grande libro dei cuochi - a cura di Gualtiero Marchesi
Per 20 mini quiches o 1 torta di 25 cm di diametro
Per la briséé alle noci:
150 g farina 00
120 g burro
100 g gherigli di noci (circa 250 g noci col guscio)
70 g circa acqua molto fredda
1 pizzico di sale
Per la farcia (mini quiches):
150 g doppia panna
3 cipollotti tritati
15 g grana grattugiato
1 uovo e 1 tuorlo
2 cucchiai di latte
1 cucchiaio colmo di prezzemolo tritato
noce moscata
sale
pepe
Per la farcia (1 tortiera da 25 cm di diametro):
6 cipollotti
300 g doppia panna
3 uova e 1 tuorlo
25-30 g grana grattugiato
3 cucchiai di latte
2 cucchiai colmi di prezzemolo tritato
noce moscata
sale
pepe
Preparare la briséé alle noci: tritare le noci, mescolarle alla farina e al sale e intridere il miscuglio con il burro a dadini. Aggiungere gradualmente l'acqua molto fredda e lavorare velocemente l'impasto con la punta delle dita fino a quando non si ammassa. Meglio ancora, lavorarlo nell'impastatrice con la frusta a foglia. Avvolgere la briséé in un foglio di pellicola trasparente e farla riposare in frigo almeno un'ora.
Spianare la briséé a 3 mm di spessore e tagliarla in tanti dischi quante sono le formine da tartellette. Foderare le formine con la briséé e metterla in frigo a riposare per un'altra ora.
Preriscaldare il forno a 190 °C, foderare le tartellette con carta forno, distribuirvi sopra dei pesi e far cuocere in bianco per 15 minuti. Sfornare, togliere i pesi, far riposare 10 minuti e abbassare il forno a 180 °C, rimettere in forno le tartellette e far cuocere per altri 5 minuti.
Preparare la farcia: mettere nel mixer tutti gli ingredienti e frullarli. Aggiustarli di sale e pepe, aggiungere una grattatina di noce moscata e distribuire tra i gusci di tartellette.
Infornare a 180 °C in modalità statica nella parte più bassa del forno per 20-25 minuti, fino a quando la superficie è dorata e il ripieno rappreso, ma ancora soffice.
Se si fa una tortiera da 25 cm di diametro, infornare per 30-35 minuti.
Con questa ricetta partecipo al contest di Marcella "Dimmi che fai e ti dirò QUICHEi".
Moloto golose :))
RispondiEliminaCiao un saluto dai viaggiatori golosi ...
La pasta brisè con le noci non l'avevo mai fatta! Deve essere buonissima!
RispondiEliminaSpero tu abbia passato bene le feste!
Sono troppo carine!!!! Perchè non partecipi il mio contest? Ci starebbero benissimo nella mia raccolta!
RispondiEliminammmmh... anch'io non amo le cipolle, però il prezzemolo sì e gualtiero marchesi anche e le quiches le adoro, il finger food poi non ne parliamo, e cosa non dev'essere quella brisée alle noci... insomma le faccio!!!
RispondiEliminabacioni e grazie
Citazione leopardiana per arrivare all' ordine in dispensa, molto raffinata!
RispondiEliminagolose queste quiches e belle sostanziose, anche le noci nella brisé......mmmmhhhhh....
Mmmm, Mapina che buone!!!!! Gia' mi ha conquistato la brise' con le noci, il ripieno poi mi ha dato il colpo di grazia!!!!
RispondiEliminaSe mi chiamavi arrivavo io a portarti il caffe' e lo bevevamo in compagnia!!!
Un bacioone
con le noci e che ripieno! buonissime e belle!!!
RispondiEliminaMa alla fine il caffè l'hai trovato?...
RispondiEliminaThanks!
RispondiEliminache buone e belle, la brisè alle noci mi incuriosisce...bravissima
RispondiEliminaGrazie, Viaggiatori Golosi! :-)
RispondiEliminaFederica provala, è una meraviglia con le torte salate! ;-)
Marcella grazie per l'invito, ho provveduto! :-)
Cristina, se ti dico che è piaciuta anche a me che non amo le cipolle, ho detto tutto. :-)
Cris ogni tanto qualche ricordo scolastico affiora... :-)
Paola ecco cosa dovevo fare: chiamare te!!! Sbadata che sono... :-)))
Francy grazie, sono semplici ma davvero buone.
Virò no, il caffé non l'ho trovato... ancora. :-(
Sulemaniche grazie. E' particolare la briséé alle noci, a me piace molto. :-)