lunedì 1 dicembre 2025

Torta di zucca (Pumpkin Pie) con pasta semi integrale speziata


Come scrivevo la scorsa settimana, mi sono talmente innamorata del Pumpkin Spice Mix, che ho cominciato a usarlo quotidianamente. E' stato mentre macinavo le spezie del secondo vasetto, che mi sono detta: perché non provi a fare la Pumpkin Pie americana, una bella torta di zucca speziata? L'idea non ha fatto in tempo a nascere, che ha messo radici profondissime ed è diventata un'ossessione. Quando ho capito che non avrei avuto pace se non l'avessi preparata, mi sono data da fare.

Per mitigare i sensi di colpa della dietomane che è in me, ho sostituito i due zuccheri con altrettanta stevia + 1 cucchiaino di melassa e cercato la ricetta di un guscio di impasto semi integrale (il 100% integrale è molto più difficile da gestire, a meno di non trovare farine integrali da pasticceria che si possono acquistare on line, ad esempio qui, ma che non avevo voglia di mandare a prendere). L'impasto è stato preso dal libro di Erin Jeanne McDowell, The Book on Pie, una vera e propria miniera di informazioni, trucchi e suggerimenti, scoperto grazie a Starbooks.

Ho proposto questa torta per una cena in famiglia (festeggiavamo il mio compleanno 💝) ed è stata accolta da un'ovazione e dalla richiesta di farla di nuovo e di pubblicarne la ricetta al più presto, per poterla preparare autonomamente. Eccovi accontentati, curuzzi me'. 💖💕💞 Vero che mi inviterete, quando la farete?

giovedì 27 novembre 2025

Pho vegetariano per il Club del 27

Il club del 27 di questo mese è dedicato al comfort food invernale: il libro scelto si intitola Winter Warmers, ricette scalda-inverno,  ed è ricco di spunti che aiutano a superare l'inverno coccolandoci, nelle giornate più fredde e buie dell'anno. Come forse avrete intuito 😅 io ho scelto la ricetta di una zuppa asiatica, il phở, a dispetto del fatto che i ramen non mi piacciono (e ho anche scoperto il perché: tra i suoi ingredienti vi è un elemento alcalino, il carbonato di sodio, che evidentemente non incontra il mio gusto).

 

Il phở vietnamita è una zuppa solitamente di carne di manzo (più raramente di pollo, ma ne esistono anche varianti di mare) e noodles, pasta lunga asiatica, ed è generalmente servita con basilico thai, lime e germogli di soia, che vengono portati in tavola e di cui ogni commensale si serve a piacere. Considerato uno dei piatti nazionali del Vietnam, il phở è diffusissimo anche nei Paesi vicini. Ricordo ancora con divertimento un ristorante vietnamita che ho visto anni fa a Singapore, So Phở So Good (per chi non parla inglese, è un gioco di parole con l'espressione so far so good, fin qui tutto bene), e ho scoperto in seguito che si tratta di una catena di ristoranti.

Il phở presenta un perfetto equilibrio tra dolce, acido, salato e umami, e forse il segreto della sua diffusione è proprio qui: si tratta di un piatto semplice ma che scalda il corpo e l'anima. 

Le ricette realizzate dai colleghi del Club si trovano qui.

lunedì 24 novembre 2025

Pumpkin Pie Spice Mix - Spezie per torta di zucca e non solo


La mia scoperta del Pumpkin Pie Spice Mix è avvenuta grazie al Club del 27 dello scorso ottobre, e davvero non mi capacito di come abbia potuto farmi sfuggire un mix di spezie così buono e versatile come questo, che comprende tutte le mie spezie preferite. Me ne sono talmente innamorata che ho cominciato a usarlo come se non ci fosse un domani: mele cotte, strudelporridge, tarte tatin, yogurt, latte macchiato, non ne avevo mai abbastanza: oltre a farne un vasetto per mia madre, ne ho già preparato un secondo vasetto per me, dato che il primo è finito in un battibaleno. E' stato a quel punto che ho deciso che questa meravigliosa miscela di spezie meritava un post a parte.

Le origini del Pumpkin Pie Spice risalgono alla colonizzazione dell'America: per i coloni la zucca era una delle basi dell'alimentazione, grazie alla sua facilità di coltivazione e conservazione e alla sua versatilità, dal momento che si presta sia a piatti salati, che dolci. 

Della via delle spezie è quasi inutile parlare: considerate preziose, venivano usate con molta accortezza a causa del loro costo ed erano merce di scambio. I coloni cominciarono a usarle per insaporire i piatti, e la scoperta di come questi aromi straordinari si sposavano bene con la zucca portò alla creazione delle prime torte dolci con questo ortaggio prezioso. 

La prima ricetta di torta di zucca data alle stampe comparve nel 1796 nel primissimo libro sulla cucina americana, American Cookery di Amelia Simmons (cliccate sul link per scaricarne la versione digitale gratuita). La ricetta prevedeva solo due spezie, zenzero e pepe garofanato (detto anche All Spice perché il suo aroma ricorda quello di cannella, noce moscata e chiodi di garofano). Si dovrà attendere fino al 1934 perché il primo Pumpkin Pie Spice mix giunga sugli scaffali dei negozi, grazie alla McCormick; inutile dire che l'idea fu copiata da altri produttori, e attualmente il mercato americano è invaso da diverse marche di questo celebre mix la cui popolarità è cresciuta ulteriormente a partire dal 2003, quanto Starbucks ha lanciato il Pumpkin Spice Latte, latte macchiato alle spezie per torta di zucca.

Nella versione che riporto qui c'è un ingrediente in più: un pizzico di pepe nero, che uno Chef della King Arthur suggerisce di aggiungere al mix  in quanto gli regala una spinta in più. Da amante del pepe, non ho potuto fare altro che metterlo! 😄

lunedì 17 novembre 2025

Pumpkin Spice Latte - Latte macchiato speziato alla zucca

 














Nel mondo anglosassone la parola latte designa il latte macchiato; ce ne sono tante versioni oltre a quella base: alla vaniglia, al caramello, alle spezie chai e al tè verde matcha, tanto per citare le più diffuse. Il Pumpkin Spice Latte però è quello che, dal 2003, la fa da padrone ogni autunno e inverno in tutti i bar inglesi e americani, e adesso ha cominciato a fare capolino anche da noi.

La ricetta è stata sviluppata nel 2003 da Starbucks e ha come ispirazione l'assaggio della tradizionale torta di zucca insieme a una tazza di caffè. La torta americana di zucca è aromatizzata da un mix di spezie, il Pumpkin Spice mix, i cui ingredienti base sono cannella, zenzero, chiodi di garofano e noce moscata. Quell'anno la ricetta fu testata in 100 negozi Starbucks di Vancouver e Washington D.C., che ne decretarono il successo; dal 2004 il Pumpkin Spice Latte fu commercializzato in tutti gli Starbucks di USA e Canada e successivamente in tutto il mondo; da allora è diventato un fenomeno culturale, nonché la bevanda calda di elezione nei freddi mesi autunnali e invernali soppiantando la cioccolata calda, che era stata la bevanda calda per antonomasia fino ad allora.

Curiosamente, mentre la ricetta originale includeva una salsa di zucca, quella attuale l'ha sostituita con uno sciroppo di zucchero aromatizzato alla zucca e spezie. Questo ha fatto sì che molti blogger e food writer cercassero di ricreare la ricetta, usando però vera polpa di zucca. Anche qui, numerose sono le versioni che si trovano sul web, tutte molto simili; si è differenziato Daniel Gritzer, chef e direttore editoriale di Serious Eats, che lo scorso agosto ne ha pubblicato una versione favolosa: innanzi tutto cuoce la zucca nel latte, invece di usare la purea di zucca in lattina. In più è andato oltre al semplice Pumpkin Spice mix, aggiungendovi altre spezie, che complementano meravigliosamente questo già meraviglioso latte macchiato. 

Mentre mi riprometto di provare la ricetta di Daniel Gritzer prima o poi, oggi mi sono accontentata di una versione più semplice, complice il fatto che avevo già preparato un vasetto di Pumpkin Spice mix.

lunedì 10 novembre 2025

Cilbir

 


L'ultima puntata del Club del 27, per la quale avevo scelto un porridge da mangiare a colazione, mi ha fatto venire in mente tutte le "colazioni dei campioni" che ho mangiato nel corso della mia vita. Sarà che invecchiando si diventa nostalgici e si ricorda il passato, ma in questi giorni mi è tornato in mente il momento esatto in cui mi sono innamorata delle uova a colazione. 

Avevo vent'anni ed ero in vacanza studio, ospite di una famiglia di Cambridge. Il mattino del primo giorno l'odore delle uova fritte che veniva dalla cucina mi ha nauseata, ma siccome mamma e papà mi avevano insegnato che è maleducazione non mangiare il cibo che ci viene offerto, mi sono costretta a mandar giù la loro colazione. Idem il secondo giorno. Il terzo giorno invece, ero impaziente di ricevere il mio piatto con uovo fritto, salsiccia, toast al formaggio e pomodoro grigliato. Da allora la colazione salata è diventata la mia preferita, e anche se non me la posso concedere spesso dati i lunghi tempi di preparazione, diventa una coccola del week-end ogni tanto ed è la mia scelta sicura ogni volta che pernotto in hotel.

Il çilbir turco, benché scoperto solo di recente grazie a Starbooks, fa parte di questo genere di colazioni è entrato subito di diritto nella mia top ten. Facile e veloce da preparare, unisce alle mie amate uova il sapore del pul biber (peperoncino di Aleppo), della paprika e dell'aneto. Al primo boccone una domanda mi è sorta, urgente: perché non l'ho fatto prima? E' buonissimo nella sua semplicità! Il pane ci vuole, eccome: prima ho fatto scarpetta nel piatto, poi nella ciotolina dello yogurt all'aglio e infine ho ripulito il padellino del burro aromatizzato. C'è mancato poco che ne fondessi dell'altro!

 Ed Smith, dal cui libro Good Eggs ho tratto la ricetta, spiega con dovizia di particolari come cuocere le uova in camicia a regola d'arte, insegnandoci anche come fare per prepararle in anticipo e riscaldarle, senza che i tuorli si rapprendano. Ho riportato i suoi suggerimenti in calce alla ricetta e ne faccio buon uso da allora.

Non solo per la colazione, naturalmente: anche a pranzo o a cena potete proporre lo squisito çilbir!

lunedì 3 novembre 2025

Rana Pescatrice in cipollata

 

Il giorno in cui sono andata a comperare il pesce spada per la Parmigiana, c'era una coda di rospo che occhieggiava discretamente proprio davanti alla testa di detto pesce spada. Aveva l'aria tranquilla di chi sa che non ha bisogno di ostentare: basta essere se stessi per attirare l'attenzione, e infatti la mia attenzione l'aveva attirata, eccome. Invano ho continuato a dirmi "mi serve solo il pesce spada, mi serve solo il pesce spada, mi serve solo il pesce spada": quando il pescivendolo mi ha chiesto se volessi altro, la bocca ha parlato prima che il cervello fosse collegato: "Mi dia anche quella pescatrice". 

E' stato così che, mentre la Parmigiana di spada cuoceva in forno, io mi sono ritrovata a preparare il trito di aglio e timo con cui farcire la mia rana pescatrice. Confesso che, con tutti i profumi che avevo per casa, non sapevo che cosa mangiare per prima!