lunedì 27 febbraio 2023

Muffin al cioccolato, pistacchi e Philadelphia per il Club del 27

 


Per l'appuntamento di febbraio, il Club del 27 ha scelto di realizzare alcune ricette tratte da The Chocolate Addict's Baking Book di Sabine Venier. L'Autrice ha dedicato un intero libro agli amanti di quel nettare degli dei che è il cacao, con tante ricette sfiziose, dalle più semplici alle più complesse, per soddisfare tutti i palati.

Complice una cronica mancanza di tempo, ho scelto di fare questi muffin; da un lato avevo già la maggior parte degli ingredienti in casa, e dall'altra ero curiosa di provare una ricetta che contenesse, tra gli ingredienti dell'impasto, del formaggio cremoso.

Io ho dimezzato le dosi perché possiedo una sola teglia da muffin, ma se ne avete due procedete pure con la dose intera, e non ve ne pentirete!

Per vedere le altre meraviglie realizzate dai colleghi del Club del 27, cliccate qui: sono una più golosa dell'altra!

lunedì 20 febbraio 2023

Ebelskivers alla confettura di rose

 


Gli ebelskivers (o aebleskivers) sono dei pancakes danesi di forma tondeggiante, che vengono cotti in un'apposita padella dotata di incavi. Ho comperato la padella tanti anni fa durante un viaggio negli USA, ma non l'ho usata molto spesso; eppure gli ebelskivers non sono difficili da fare, e si prestano sia alle versioni dolci, sia a quelle salate.

L'occasione, a questo giro, è venuta da una telefonata improvvisa di mia madre, venerdì sera: domenica (ieri) sarebbero venuti a pranzo da lei uno dei miei fratelli e sua moglie. Ovviamente questo significava una "chiamata alle armi" di tutta la famiglia, visto che li vediamo pochissimo e siamo molto legati. Mamma, a differenza del solito, non aveva scorte in freezer e mi ha chiesto aiuto per un dolce. Non ero messa benissimo neppure io, a causa di una serie di impegni presi per sabato che non mi avrebbero permesso di preparare un dolce canonico in anticipo, così ho deciso di andare di "finger sweet": di recente mi era capitata sott'occhio la succitata padella, così ho pensato di preparare degli ebelskiver e di farcirli con una confettura di rose che avevo trovato in un mini market etnico vicino casa mia.

Sono particolari, molto buoni e delicati, e anche al resto della famiglia sono piaciuti parecchio: i pochi che sono avanzati, sono stati portati via dai commensali per gustarli a merenda, o il mattino dopo a colazione.

lunedì 13 febbraio 2023

Khameer (Muqasqas)


I Khameer o Muqasqas sono dolci tradizionale yemeniti, il cui nome cambia a seconda delle regioni. Muqasqas deriva dal verbo arabo qassa (tagliare), perché la pasta si taglia a piccoli pezzi e in diverse forme, prima di friggerla. Khameer invece deriva da khameera (lievito), poiché la quantità di questo è la chiave della buona riuscita del dolce. In Yemen vengono serviti a colazione, insieme al tè (rosso o nero) di Aden, infuso anche con cardamomo e/o chiodi di garofano, ma si mangiano anche durante l'iftar (pasto della rottura del digiuno) durante il mese di Ramadan.

Esiste anche un pane (flatbread) tipico degli Emirati Arabi Uniti chiamato Khobz Al Khameer, che prevede l'uso di semi di nigella e zafferano, il cui impasto è molto simile a quello di questi dolcetti fritti yemeniti: segno evidente che le contaminazioni culinarie sono tali in tutto il mondo, a maggior ragione quando gli Stati sono limitrofi.

Li avevo fatti nel 2019 per un articolo comparso su MagAboutFood e mi sono tornati in mente in questi giorni, mentre cercavo una proposta un po' diversa dalle  frittelle di Carnevale  nostrane. Se amate il cardamomo, questa è la ricetta che fa per voi!

 

lunedì 6 febbraio 2023

Zuppa di lenticchie rosse al curry

 


Quando l'anno scorso, in occasione del Club del 27 di gennaio, Ilaria ci ha proposto di realizzare alcune ricette tratte dal libro The Weekday Vegetarians di Jenny Rosenstrach, ho puntato immediatamente gli occhi su questa zuppa. Era per me l'anno della lenticchia rossa, così buona, nutriente e dalla cottura veloce; in più mi dava modo di consumare l'olio di cocco, di cui avevo in casa un bel barattolone e che non usavo molto spesso.

Il risultato, molto buono al palato, era però bruttino a vedersi, e date le mie scarse capacità di fotografa mi ero scusata con Ilaria, dicendole che non avrei partecipato per motivi di fotogenicità. 

Da allora questa zuppa mi ha fatto compagnia in molte serate invernali, complice anche la facilità e rapidità di realizzazione, e continuo a prepararmela ancora adesso. L'olio di cocco impartisce un aroma delicato senza coprire gli altri ingredienti, il curry Madras regala i suoi sapori deliziosi, mentre lo zenzero rinfresca il palato e si unisce alla sinfonia del curry creando una zuppa saporita e molto particolare. 

A un certo punto mi sono detta che dovevo trovare il modo di fotografarla e mi sono messa di impegno: una ricetta così doveva per forza entrare in questo blog!

lunedì 30 gennaio 2023

Lasagne al ragù (quasi) bolognese

 


Sì, lo so: se c'è una ricetta che una blogger seria non dovrebbe pubblicare, questa è proprio quella delle lasagne al ragù: in rete ce ne sono centinaia di migliaia, e a meno che non si apporti qualcosa di distintivo - il che, parlando di una ricetta di tradizione, è una contraddizione di termini - tale pubblicazione non ha alcun valore aggiunto, per il grande pubblico. Il valore aggiunto semmai, è per me: questo blog è la mia raccolta personale di ricette, alla quale attingo per replicare i piatti che mi sono piaciuti di più, e tra questi figurano, per l'appunto, le lasagne al ragù.

Già, il ragù. Ne esistono tanti tipi: dal ragù siciliano della mia infanzia, fatto con pezzi di carne che si sfilacciano per la lunga cottura e arricchito con i piselli, al famoso ragù napoletano. Il ragù per eccellenza però, quello a cui si allude in mancanza di ulteriori aggettivi, è quello alla bolognese. Come tutte le ricette di tradizione, non esiste la "vera" ricetta di questo ragù, in quanto le ricette regionali sono nate per sfruttare le risorse che si avevano in casa; il Professor Dario Bressanini, nel suo libro La scienza della carne, ha fatto una piccola ricerca e riportato due o tre ricette diverse di ragù alla bolognese, tratte da grandi classici della cucina come Il talismano della felicità di Ada Boni, proprio per dimostrare questa grande verità, che i crociati della tradizione culinaria dimenticano sovente. Del resto, se volete approfondire la questione della tradizione, potete cominciare da questo magistrale articolo di Alessandra

Il 17 ottobre 1982, l'Accademia Italiana della Cucina ha depositato presso la Camera di Commercio di Bologna una versione ufficiale della ricetta per mettere un punto fermo, eppure sul web - e soprattutto nelle cucine di casa - vi sono tantissime ricette che si scostano da quella, e che francamente io faccio fatica a non considerare altrettanto originali.  

Negli anni ho provato tantissime ricette di ragù alla bolognese, più o meno aderenti alla ricetta tradizionale; quella però che mi è piaciuta di più in assoluto, e che replico sempre volentieri, è stata scritta dal succitato Dario Bressanini, prima nel blog Le Scienze di Repubblica e poi nel suo libro La scienza della carne. Onde evitare gli strali dei puristi lui ha aggiunto un quasi al nome della sua ricetta e io l'ho imitato nella mia, per lo stesso motivo: si sostituisce la pancetta con la salsiccia, ma la differenza più importante sta proprio nel procedimento, in cui ogni passaggio è finalizzato a costruire il sapore. La particolarità di questa ricetta infatti consiste nel fatto che lui usa le sue conoscenze della chimica per favorire la formazione delle molecole di sapore, e il risultato è talmente strepitoso che ho adottato la ricetta in pieno, facendola mia con qualche modesta modifica.

In sostanza, questo post è una scusa per pubblicare la ricetta del ragù di Bressanini, 😅e siccome sarà lungo (come del resto lunga è la preparazione del ragù), meglio rompere gli indugi e scriverla.