lunedì 8 ottobre 2018

Pollo arrosto allo sciroppo d'acero, senape e fichi


Riprendo le pubblicazioni in questo povero blog negletto, con la consapevolezza che questo spazio è condannato all'irregolarità, motivo per cui mi astengo dal fare buoni propositi. La causa prima, diciamolo, è che l'MTChallenge è terminato con la sfida n. 72 il che, per un blog che è nato in funzione dell'MTChallenge, è di per se' motivo più che sufficiente per chiudere.
Si aggiunga che sono sempre più presa dal lavoro e che il poco tempo libero che mi rimane è dedicato a Mag About Food per il quale tengo due rubriche, alla MTC S-Cool di cui sono a un tempo allieva e insegnante, e allo Starbooks. Sono tutti progetti estremamente impegnativi, a cui si somma la mia proverbiale non-voglia di fotografare.
Ovviamente non ho smesso di cucinare, anzi: mi è capitato di realizzare piatti piuttosto impegnativi, ma visto che non correva l'obbligo di pubblicazione e quindi neppure quello di fotografare, non mi sono disturbata a immortalarne il risultato finale.

Riparto oggi con una ricetta tratta dal libro da cui sto attingendo più di tutti in questo periodo, Simple di Diana Henry, volume prezioso che risponde alla perfezione all'esigenza di preparare piatti veloci ma gustosi. Il pollo che vedete in fotografia ad esempio, richiede davvero poco tempo di preparazione, e può essere proposto anche se si ha un ospite improvviso.
La ricetta originale prevede i fichi, ma secondo me funziona anche con altri frutti, con le prugne per esempio, e potrà quindi essere cucinata anche più in là, quando i fichi non ci saranno più.    

Io preferisco sempre avere i libri in lingua originale, ma se non avete dimestichezza con l'inglese, sappiate che Guido Tommasi ha pubblicato l'edizione italiana di questo fantastico libro.


sabato 9 giugno 2018

Rotolo di faraona alle erbe aromatiche con riso persiano al limone e pistacchi


L'MTChallenge si è concluso, dopo 8 anni, con la sfida n. 72 sulla Tortilla di patate, ma non si è certo fermato: a parte la nascita di MAGaboutFOOD, la nuova rivista on line da sfogliare giorno per giorno che in giugno compie 6 mesi, la nostra sfida si è semplicemente trasformat in MTC S-Cool, la scuola di cucina più cool della blogsfera. L'anno scolastico inizierà in settembre, ma adesso sono in corso le selezioni per formare la classe (25 persone +  la Redazione) che comincerà a frequentare i corsi dopo l'estate.

La prova della Mystery Cloche fa parte per l'appunto delle selezioni, e anche se io sono già dentro perché faccio parte della Redazione, non ho voluto esimermi dal partecipare.


Sette erano gli ingredienti principali, di cui correva l'obbligo di usarne almeno 4 come ingredienti principali per costruire il piatto: fragole, riso, faraona, triglia, pistacchi, caffè e limone.
Accanto ai Magnifici 7, la dispensa prevedeva olio, burro, farina di grano, zucchero, sale, uova di gallina, erbe fresche e secche, spezie, 1 cipolla, 1 carota, 1 gambo di sedano, aglio, gelatina o colla di pesce, vino e/o alcoolici, aceto, latte vaccino e panna.

Ho meditato a lungo su quale piatto preparare, creando e scartando ipotesi, e mi sono resa conto che in tutte queste un punto fermo c'era: volevo disossare la faraona. Da quando grazie all'MTChallenge n. 51 di ottobre 2015 abbiamo imparato a disossare il pollo, io applico questa tecnica regolarmente, disossando mediamente una volta al mese, da tanto mi piace.

Faraona disossata significava automaticamente creare un fondo con la sua carcassa, e fin qui c'eravamo, ma poi? Erbe aromatiche secche e fresche a piacere: ottimo, io le adoro, avrei potuto razziare tranquillamente i vasi del mio balcone. Di più: il libro The French Laundry di Thomas Keller riporta la ricetta degli olii aromatici da cui lo chef estrae anche la clorofilla, previa una breve sbianchitura, e se da un lato la mia italianità mi faceva inorridire all'idea di sbianchire il basilico, dall'altra mi dicevo che se lo fa Thomas Keller, forse vale la pena provare: perché non sfruttare questa prova per imparare una nuova tecnica?
Mancavano altri 3 ingredienti da scegliere tra i magnifici 7, e una volta delineata la portata principale, non è stato difficile individuarli: riso Basmati aromatizzato con scorza grattugiata di limone e arricchito con i pistacchi; la scorza di limone anche dentro al battuto di erbe aromatiche che farciscono il volatile, e infine l'olio di erbe aromatiche che riprende in forma diversa la farcia della faraona che, a questo punto, sarebbe stata trasformata in un rotolo.

Questa la genesi della mia ricetta, ora passiamo ai dettagli:

lunedì 4 giugno 2018

Potato Farls


Ho preparato per la prima volta queste sorte di pancake irlandesi quando con lo Starbooks abbiamo recensito il libro di Justin Gellatly sul pane, e da allora li ho rifatti non so quante volte, da tanto mi sono piaciuti.

Le patate sono molto importanti per la cultura alimentare Irlandese, da quando tra il 1845 e il 1846 sono morte di fame più di un milione di persone, mentre un altro milione è stato costretto a emigrare in cerca di lavoro e quindi di pane. In occasione della Grande Carestia infatti, le patate hanno costituito la fonte principale di cibo per la popolazione.

Farls in Gaelico significa quarti, a indicare la forma di questi "pani di patate" che vengono modellati in un cerchio successivamente diviso in quattro parti, prima della cottura. All'origine erano fatti con patate, farina d'avena e burro, senza quindi l'agente lievitante (che può essere bicarbonato di sodio o lievito per torte salate), ma un impasto così semplice non può che dare origine a infinite varianti, come quella di Gellatly che prevede l'aggiunta di cipolla rossa e cipollotti. Inutile dire che sono una ghiottoneria irresistibile.

In Irlanda fanno parte della robusta prima colazione rurale, io li mangerei a tutte le ore del giorno.

lunedì 21 maggio 2018

Pesto di foglie di carota - FMD Fase 3


Il primo indicatore che la bella stagione è tornata, per me ogni anno è vedere esposti al mercato i primi mazzi di carote novelle con il loro bel ciuffo rigoglioso di foglie verdi. Non vado particolarmente matta per le carote, tranne in questa stagione: tenere, croccanti, deliziose... e con in più quella magnifica criniera di foglie tenere e gustose.

La primavera è anche la stagione che invita più di ogni altra a depurare l'organismo dalle tossine accumulate durante il freddo inverno - e il cielo sa quanto sia stato freddo quest'inverno, con il colpo di coda (per me un colpo di grazia!) di Burian, in marzo.

Cogliendo al volo il desiderio di depurazione profonda ho ripreso la mia amata FMD (Fast Metabolism Diet, o dieta del metabolismo superveloce), che più che una dieta è un vero e proprio stile di vita, sano ed equilibrato. La sua ideatrice, la Dott.ssa Haylie Pomroy, raccomanda di abbracciare la propria cultura e celebrarla anche con il cibo, istanza che ho parimenti colto al volo per modificare la nota ricetta del pesto di foglie di carota, rendendola adatta alla FMD.

La ricetta che segue è perfetta per la Fase 3, quella che consente il consumo di abbondanti grassi sani: possiamo gustare questo meraviglioso pesto a cena, insieme a una pasta integrale di kamut o segale, oppure a pranzo, spalmato sulle melanzane grigliate o come condimento delle verdure di fase.

Se non seguite la FMD potete tostare leggermente mandorle e semi di girasole e sostituire il lievito alimentare in fiocchi con altrettanto Pecorino grattugiato.

mercoledì 25 aprile 2018

Tortilla di patate classica


Niente Mai, non ce l'ho fatta. 😩
Non ce l'ho fatta e sono mortificata.
Avrei voluto tirare fuori qualcosa di eclatante dal cappello a cilindro, ma il mio povero neurone è nel frullatore da qualche mese a causa del cambio di lavoro, e la mente non è riuscita a partorire niente di particolare: idee banali a iosa, ma nulla che fosse degno di chiudere la mia partecipazione all'ultima sfida dell'MTChallenge, così come lo abbiamo conosciuto da giugno 2010 ad oggi.

Devo dire che sono anche molto delusa da me stessa: ero decisamente più avanti 8 anni fa che non adesso, e se oggi quelle foto tremende mi fanno sentire a metà tra l'orrore e la tenerezza, devo constatare che per quanto sia cresciuta in cucina, la mia creatività è rimasta decisamente indietro.


Presento solo la tortilla classica quindi, forte dello studio del tuo bellissimo post, unito a quello della Tortilla Chips di Ferràn Adrià e alla Tortilla di Omar Allibhoy.
Le ho cucinate e gustate tutte e tre, e alla fine ho realizzato un misto tra le tre tecniche: differenze minime (frittura previa delle cipolle, riposo di mezz'ora delle patate fritte nel composto di uova sbattute e aggiunta dell'ultimo uovo appena prima della cottura in padella).
Ah, e ho dovuto comperare una padella del diametro di 15 cm, per poter fare la mia monodose: adesso possiedo 18 padelle, e considerando che friggo pochissimo, non mi spiego una quantità del genere. Ma si sa, melius est abundare, quam deficere...


Ho scoperto che hai ragione tu: la tortilla deve avere l'interno cremoso, se è troppo asciutta non è così buona (e se fai cuocere troppo la tortilla chips, peggio che andar di notte). Inoltre, dopo aver assaggiato la tortilla fatta da te, sono felicissima di poterla realizzare anch'io a casa mia!