venerdì 9 maggio 2014

Frittelle di porri di Yotam Ottolenghi


Amo moltissimo i porri, e difficilmente riesco a resistere alla tentazione di acquistarne uno o due quando sono dal fruttivendolo. Oltretutto il porro è come il maiale: non si butta via niente. Con la parte bianca si preparano minestre e frittate, le foglie verdi ben lavate aromatizzano i brodi vegetali e si utilizzano anche nel bouquet garni.
E poi amo moltissimo le spezie e la cucina mediorientale, e ho una vera e propria passione per le ricette di Yotam Ottolenghi.
Quello che non amo particolarmente è il prezzemolo, che insieme a suo cugino, il coriandolo, non mi ha mai fatto impazzire e ho sempre usato con parsimonia nelle ricette.


lunedì 5 maggio 2014

Risotto al pomodoro


Quest'inverno, mentre lavoravo alla ricostruzione della biblioteca dello Starbooks, sono incappata in una ricetta del blog di Lara: il risotto al pomodoro. Il lavoro di ricostruzione della biblioteca è stato immane e mi ha preso parecchio tempo, motivo per cui non mi sono certo soffermata a guardare tutte le ricette, limitandomi a verificare la correttezza dei link. Il risotto al pomodoro invece mi ha incuriosita abbastanza da spingermi a leggere attentamente post e ricetta, e per un motivo quanto meno insolito: quando da bambina mia mamma ci faceva il riso al pomodoro, quella per me era una giornata nera. O più precisamente, dovevo affrontare un pasto nero. Il riso al pomodoro era chez nous una variante degli spaghetti al pomodoro, che già detestavo con tutto il cuore; ogni tanto per variare mia mamma lessava il riso invece degli spaghetti e lo condiva con la salsa di pomodoro, e a mio avviso se c'è un'accoppiata perdente in cucina, quella è proprio il riso al sugo di pomodoro.

La ricetta pubblicata da Lara però era diversa: non un riso lessato e successivamente condito, ma un risotto: forse in versione risotto l'accoppiata poteva funzionare...

venerdì 2 maggio 2014

Torta di mele e noci con salsa di mele al sidro (Martha Stewart)


Il titolo originale di questa ricetta è "Applesauce Coffee Cake", ma se lo traducessi letteralmente in italiano non sarebbe chiaro ai miei lettori di che cosa si tratti.
In Italia infatti non abbiamo le coffee cakes, letteralmente torte da caffè, per il semplice motivo che il nostro Caffè Espresso, famoso in tutto il mondo, è una delizia molto concentrata, la cui intensità aromatica richiede che lo si gusti da solo, al massimo macchiato con un goccio di latte per stemperarne amarezza e acidità (già il liquore nel caffè mi fa rabbrividire); addirittura al Sud, dove di degustazione del caffè se ne intendono, ti servono un bicchiere di acqua naturale insieme alla profumata tazzina, da bere prima del caffè, per pulire la bocca da eventuali sapori residui di qualcosa consumato in precedenza.
All'estero invece le cose cambiano e il caffè è molto più lungo e ha un gusto decisamente meno intenso (e spesso poco gradevole per noi Italiani), che può quindi prevedere l'accompagnamento di dolci che ne esaltino al massimo l'aroma. Ecco allora un fiorire di Coffe Cakes, tra i cui ingredienti troviamo frutta secca tostata - noci, pinoli, pistacchi, noci pecan - che si sposa alla perfezione con le note tostate del caffè contenuto nell'omonima bevanda allungata che si trova all'estero.

lunedì 28 aprile 2014

Pappa col pomodoro alla pratese


"Viva la pappa col pomodoro!", cantava Rita Pavone nei panni di Gian Burrasca quando ero piccola, e io, che di quel discolaccio di Gian Burrasca ero una grandissima fan, ogni volta avevo un moto di repulsione. Il motivo era semplice: non conoscevo la toscanissima Pappa, ma a casa mia si mangiavano ad ogni pasto gli spaghetti col sugo di pomodoro, che personalmente odiavo, ed era a quelli che associavo la canzone.
Li odiavo così tanto che a tutt'oggi a casa mia gli spaghetti entrano con molta difficoltà, e il sugo di pomodoro semplice non lo faccio praticamente mai. Se poi mi trovo fuori casa e mi presentano un piatto di spaghetti col pomodoro li mangio per educazione (e magari mi piacciono anche), ma da qui ad andarmeli a cercare, ce ne passa.

venerdì 25 aprile 2014

Lingua salmistrata alle spezie con crema di rapa all'anice stellato


Cominciamo con l'ammettere una cosa: la mia prima, viscerale (è proprio il caso di dirlo ^_^ ) reazione quando ho saputo che la sfida del 38° MTChallenge era il quinto quarto, è stata di scoramento. Di una cosa però ero certa: Cristiana, la vincitrice della scorsa edizione, di Frattaglie & C. se ne intende, e quindi mi si offriva l'occasione d'oro di studiare da vicino dei tagli di carne che altrimenti non avrei mai preso in considerazione.
E' per questo che ho scavato nei miei ricordi e affrontato la trippa, che considero la mia bestia nera e di cui non ho ancora superato del tutto il trauma della prima volta, e proposto ricette un po' "hard" con i granelli (anche se va detto che io ne avevo ordinati molto meno al mio macellaio, e trovarmi con un kg di "cojoni" tra le mani ha stravolto la scaletta di ricette che volevo proporre a questa tornata dell'MTC).

Ora, parte del quinto quarto è la lingua, un taglio gustosissimo che a casa mia non si è mai cucinato, ma che ho scoperto diversi anni fa a casa della Vitto in un memorabile Bollito Party.

lunedì 21 aprile 2014

Pie di granelli di vitello alle erbe aromatiche


Vi ho già raccontato della faccia che ha fatto il mio macellaio quando gli ho ordinato i granelli.
Non vi descriverò gli sguardi sornioni di tutti i suoi impiegati quando sono andata a ritirarli.
L'unica cosa che valga la pena riferire è stata la frase della Pulcetta, che era con me quando li ho ordinati: "Beh Zia, quando si è con te, comperare cose strane è normale".

Avrei potuto ribattere che gli acquisti strani sono la diretta conseguenza del fatto che da quasi 4 anni partecipo all'MTChallenge, la sfida di cucina più pazza del web, ma ho preferito evitare.
Dopo tutto Cristiana, che ha vinto l'edizione sul soufflé, ci ha proposto di cucinare tutto il quinto quarto, che prevede un sacco di tagli: proprio sui granelli mi dovevo fissare?

Il fatto è che io ne avevo chiesti solo 4 al mio macellaio, ma lui me ne ha procurati di più: mi sono portata a casa 1 kg di roba , e mica potevo dirgli di tenersi quelli in eccesso! Curiosamente, l'esubero era in numero dispari: tre granelli decisamente più piccoli, evidentemente di vitello a giudicare anche dal gusto, più delicato. E quindi i casi sono due: o ho beccato un vitello dotato, oppure i vitelli erano due: uno normale e l'altro... sfortunato. :-)


venerdì 18 aprile 2014

Granelli di manzo ai funghi


Forse dovrei cambiare fornitori.
Forse dovrei cambiare città.
Forse dovrei cambiare identità.

Ma più probabilmente lascerò tutto così com'è: in fondo i fornitori della mia città sono oramai abituati alle mie stranezze, e magari diventerò una delle persone eccentriche del paese, di quelle che tutti conoscono per qualche particolarità.
Però forse questa volta ho esagerato, con le richieste strane.

Ma partiamo dall'inizio: sabato scorso è uscito il tema della sfida del 38° MTChallenge, proposto da Cristiana che ha vinto l'edizione sul soufflé, e visto che era sabato mattina sono corsa in macelleria a ordinare gli ingredienti che intendevo usare per il Challenge sul Quinto Quarto, cioè le frattaglie.