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lunedì 7 gennaio 2013

Calzoncelli al salmone e aneto


Una vecchia superstizione di Capodanno vuole che la prima persona che una donna debba incontrare il primo giorno dell'anno al di fuori dalle mura domestiche sia un uomo.
Non essendo superstiziosa non ci ho mai fatto caso, ma un'amica con cui quest'anno ho trascorso l'ultimo dell'anno ha ricordato la cosa a tutte le donne presenti, facendomi

martedì 1 gennaio 2013

Ravioli di cotechino e lenticchie in salsa di fagioli (Massimo Bottura)


Oooooocchei, anche quest'anno il grosso delle feste natalizie è passato, con il suo carico di bellezza - il piacere di ritrovarsi, la gioia che brilla negli occhi dei bambini, le chiacchiere rilassate tra amici, la magia, la commozione e l'incanto sempre rinnovati della Messa di mezzanotte - e di fatica, in specie la fatica di cucinare (perché è un piacere, sì, ma costa anche fatica e tempo!). 

Terminate le abbuffate, che per me sono state anche meno del solito perché quest'anno abbiamo scelto di preparare poche portate ben scelte e calibrate, che incontrassero il gusto di grandi e piccini, si pone il duplice problema dello smaltimento degli avanzi e... delle calorie di troppo.

Per l'eccesso di calorie personalmente rimando tutto a dopo l'Epifania: al momento urge smaltire gli avanzi, specialmente quelli del cenone di Capodanno. 


Comincio proprio da quest'ultimo, proponendovi dei ravioli farciti con cotechino e lenticchie. Io ho preparato tutto ex novo, ma nulla vi impedisce di utilizzare quanto avanzato dalla tavola di ieri sera. Geniale l'idea di terminare la cottura del cotechino al vapore del Lambrusco: il pezzo si sgrassa meglio e acquisisce un profumo delizioso, direi quasi... inebriante! :-)


TANTI AUGURI A TUTTI DI UN BUON 2013!!!!!

giovedì 27 dicembre 2012

Scones con salmone Gravlax, pomodorini e capperi


Ricordate il salmone "radioattivo" di Marie Curie? Altro non era che un salmone Gravlax marinato in barbabietola rossa frullata. 
Questi deliziosi scones, un po' laboriosi ma certamente saporiti, utilizzano quello per un

sabato 22 dicembre 2012

Idee per il menù della Vigilia

Tra pochi giorni il Natale verrà anche nel 2012, in barba ai Maya e a tutti gli allocchi che hanno creduto alle sciocchezze propinateci negli ultimi due anni.

In un mondo sempre più frenetico dove le cose da fare hanno la precedenza sulla vita da
vivere, siamo tutti trascinati in un vortice e ci affanniamo a rincorrere il tempo, che non basta mai. Io non faccio certo eccezione e in questo mese di dicembre ho pubblicato pochissimo perché tra impegni di lavoro e di famiglia ho avuto davvero molto poco tempo a disposizione per cucinare (e anche pochissima luce per fotografare). Per questo Natale quindi non vi propongo ricette nuove, ma qualche idea per i vostri menù, con ricette tratte dal mio blog.

Parto dalla Vigilia di Natale, cena che tradizionalmente è a base di pesce. Quelle che seguono sono alcune ricette che ho pubblicato sul blog, a cui attingere per comporre un menù.

Attenzione alle poche, semplici regole della costruzione del menù, che è un percorso degustative in cui le papille e i sensi vengono accompagnati in un crescendo di sapori, consistenze e colori. Evitare quindi di accostare sapori troppo forti, magari discordanti tra loro; scegliere la portata principale e valorizzare quella, accompagnandola da portate più delicate, e così via.
In teoria gli antipasti non andrebbero mai serviti a cena, che dovrebbe caso mai essere preceduta da un aperitivo; io comunque un po' di antipasti li metto: aumentando le dosi possono diventare dei secondi piatti.

lunedì 17 dicembre 2012

Gløgg




E' da quando la mia collega Starbooker Cristina ne ha pubblicato la ricetta, che muoio dalla voglia di farlo. Sarà che mi piace molto il vin brulé e lei ha scritto che il gløgg, sua versione scandinava, è molto più buono; sarà perché avevo voglia di fare agli amici un regalo di Natale diverso dai soliti biscottini e marmellate, fatto sta che lo scorso fine

martedì 4 dicembre 2012

Biscotti al pimento



Di una persona vivace e con un bel caratterino si dice che è un peperino; la Pulcetta risponde in pieno a questa descrizione. Carattere forte, dolce e solare ma risoluto, la Pulcetta non sta mai ferma un secondo. Se tutta la famiglia è seduta sul divano a

mercoledì 28 novembre 2012

Danish Christmas Pastries, ultima puntata dello Starbooks di novembre

No. Decisamente no. Non ci siamo per niente.
In questa ricetta la Hahnemann ha decisamente toppato sia con le dosi degli ingredienti (lievito di birra in quantità industriali, troppo poca farina o troppi liquidi, fate voi), sia
con il tipo di questi (farina normale al posto della Manitoba), sia con il procedimento. Alcuni passaggi sono dati per scontati (l’ammollo dell’uvetta, per esempio), altri sfidano le leggi della fisica e della geometria. Il procedimento della sfogliatura è descritto in maniera vergognosa, ve lo copio pari pari e sfido chiunque non abbia mai preparato una pasta sfoglia in casa a capirci qualcosa. Un disastro su tutti i fronti, che mi ha costretta a recuperare il primo impasto, irrimediabilmente molle, e a rifare la ricetta alla mia maniera, variando dosi, tipo di ingredienti e procedimento.
Quello che fa rabbia è che una volta aggiustate le dosi di farina e la sua tipologia e modificato il procedimento, questi dolcetti sono risultati spaziali: un equilibrio di sapori assolutamente perfetto, per un risultato sublime.
"I dolcetti di Natale danesi sono divini" scrive la Hahnemann, e ha ragione; peccato che la sua ricetta faccia acqua da tutte le parti.

Devo dire che nonostante tutto mi dispiace, perché il libro non è da buttare via; però su tre ricette che ho provato una era approssimativa, l’altra era di biscotti alla cannella che sapevano prevalentemente di limone e questa è totalmente cannata. So che ad alcune delle altre Starbookers è andata meglio e quindi è evidente che sono stata sfortunata nella scelta delle ricette, però non si può pubblicare un libro – venduto a caro prezzo – con ricette scritte così. Un libro ricco di spunti, certamente, ma con ricette da prendere con le pinze, perché non tutte riescono; a tutte noi è venuto il dubbio che il libro sia stato scritto a più mani, oltre che con una certa superficialità, e che non tutte le ricette siano state testate. Peccato.

Di seguito vi dò la ricetta della Hahnemann così come è descritta nel libro, con i miei commenti tra parentesi in corsivo.

Più giù vi dico come l’ho rifatta io e come ho recuperato il disastro risultante dalla prima prova, durante la quale ho seguito pedissequamente la ricetta originale.
Per fortuna avevo iniziato dimezzando le dosi di tutto, così mi sono rimasti abbastanza ingredienti (soprattutto uvetta e scorze di agrumi candite) per riprovarci.

Prima di guardare la mia ricetta però, vediamo come è andata con le altre Starbookers:

Alessandra - Menù Turistico: Ring Cake
Roberta - Le chat égoiste: Dolcetti di santa lucia

Alessandra - Ale only kitchen: Pepper nuts

Stefania - Araba felice in cucina: Honey layer cake with orange mousse

Cristina - Vissi d'arte e di cucina: Gløgg

Patrizia - Andante con gusto: Controfiletto di maiale con mele e topinambur

Emanuela - Arricciaspiccia: Rice Pudding


mercoledì 21 novembre 2012

Crisp Cinnamon Cookies - Biscotti croccanti alla cannella per la seconda puntata dello Starbooks di novembre


Il libro che noi Starbookers abbiamo messo sotto la lente d'ingrandimento questo mese è una nuova uscita editoriale, Scandinavian Christmas di Trine Hahnemann.
In quali altri Paesi è infatti sentito il Natale, se non in quelli Scandinavi, dove risiede

martedì 6 novembre 2012

Pâté di anatra all'arancia


Sono reduce da 2 week-end di fila fuori casa e sono leggermente distrutta, anche se contentissima.
Dal 27 al 29 ottobre infatti sono stata al Salone del Gusto di Torino, di cui parlerò più

mercoledì 19 settembre 2012

Saint-Jacques au sabayon - Capesante allo zabaglione salato per lo Starbooks



Secondo appuntamento con Rachel Khoo e la sua Little Paris Kitchen.

Devo confessare che la mia prima impressione non è cambiata: nell’insieme si tratta di una serie di non-ricette (tipo asparagi, uovo in camicia e prosciutto crudo) di una facilità estrema, spacciate per cucina francese semplificata. 
Ho cercato invano una ricetta più complessa, che mi facesse pensare alla cucina francese vera, affrontata con un approccio più semplice e fresco come dichiara l’autrice in copertina, ma non ne ho trovate. 
Mi si era accesa la speranza con i Mini chevreuil en croute (selvaggina alla Wellington), ma una nota a piè di pagina mi ha sgonfiata: “Ordino la pasta sfoglia e l’impasto dei croissant in panetteria se non ho tempo di farmeli, oppure li compero al supermercato, scegliendo quelli preparati col burro (no olio di palma, emulsionanti, additivi, etc.).” 
Ora, a parte il fatto che al supermercato è impossibile trovare pasta sfoglia senza additivi e conservanti perché lo prescrivono proprio le leggi sanitarie, mi sono detta: “Ok, ci sta: se non hai tempo acquisti questi impasti già fatti; ma se hai tempo che ricetta usi?”. La ricetta non ci viene svelata, non in questo libro per lo meno (ma sinceramente non sono un granché invogliata ad acquistare i due precedenti per vedere se l’ha pubblicata almeno lì). 

Mi sono quindi rassegnata a provare una non-ricetta facilissima; molto buona, senza dubbio, anche se la Khoo fa cuocere le capesante un tantinello di più di quanto facciano gli chef nostrani, ma tutto sommato ci può stare. 

E alle altre Starbookers come è andata? Scopriamolo insieme consultando le ricette che hanno preparato per noi questa settimana:

Ale di Menù Turistico: Soupe au pistou
Cri di Vissi d'arte e di cucina: Nids de tartiflette (nidi di formaggio e patate)
Roby di Le Chat Egoiste: Croque madame muffins  
Patty di Andante con gusto: Soufflé au fromage
Stefy di Arabafelice in cucina: Pain Brié 
Ale di Ale only kitchen: Gratin de choufleur avec une chapelure aux noisettes 
Gaia di La Gaia Celiaca: Poulet au citron et lavande


venerdì 18 maggio 2012

CAPESANTE CON SALSA DI PANNA AI FIORI DI ERBA CIPOLLINA


Grazie dei fiori, questo è il titolo dell'attuale progetto delle (St)renne, che si propone di esplorare un ingrediente delicato e aromatico.

Naturalmente per utilizzare i fiori commestibili bisogna seguire qualche piccolo accorgimento. Le persone che soffrono di allergia ai pollini farebbero meglio a consultare

mercoledì 9 maggio 2012

SPALLA DI AGNELLO FARCITA


Da sempre io e mia sorella abbiamo l’abitudine di prenderci in giro a vicenda, vuoi con un tono finto arrabbiato, vuoi con rime o con canzoncine inventate al momento. La cosa ci diverte oltre ogni dire e aiuta anche a sdrammatizzare certe situazioni pesanti. Ricordo
ancora quella volta, ragazzine, che lei aveva mangiato qualcosa a base di aglio e ci sfottevamo mentre rigovernavamo la cucina, inventando alternativamente strofe sull'aria della Visaille. A un certo punto io proruppi in un: "e io che dire / lei mi minaccia / se non l'aiuto m'alita in faccia". ^_^

Con il passare degli anni il fenomeno anziché attenuarsi è aumentato, tanto che se ci chiamiamo nei rispettivi uffici e troviamo la segreteria telefonica, lasciamo un messaggio in rima, o cantato, o ancora in codice (e il codice consiste in una serie di suoni incomprensibili, a cui l’intonazione sola dà senso).
Era inteso ovviamente (o per lo meno, io ritenevo che fosse ovvio) che il codice fosse nostro, personale e non cedibile come i biglietti dell’autobus, e assolutamente da non condividere. Diciamo che l’ho ritenuto ovvio fino a una quindicina di anni fa, quando ho lasciato un messaggio a base di versi semigutturali nella segreteria dell’ufficio di mia sorella, ignorando che detta segreteria fosse rotta.
Mia sorella ha chiamato il collega preposto per aggiustare la sua segreteria, e costui per verificare che fosse andato tutto a posto, senza nemmeno chiederle il permesso ha ascoltato i messaggi registrati.
Il pover’uomo ha fatto una faccia perplessa e ha cancellato immediatamente il messaggio, e quando mia sorella gli ha chiesto perché le avesse cancellato un messaggio senza nemmeno farglielo sentire, lui ha risposto che era probabilmente uno scherzo, c’era una che faceva degli strani versi al telefono. “Ah, allora era mia sorella!” ha esclamato lei, così adesso c’è in giro un tizio che, senza avermi mai vista, pensa che io sia mentalmente disturbata.
Ovviamente è una ruota che gira, e quest’anno sotto Pasqua l’occasione mi si è presentata su un vassoio d’argento: mia sorella non trovandomi alla scrivania mi ha lasciato in segreteria un messaggio cantato, inventato da lei con i suoi bambini; la canzoncina esortava le pecore e gli agnellini ad essere prudenti sotto Pasqua, perché si rischia di finire in pentola, e mi ha fatta scoppiare in una sonora risata. Non l’ho cancellata dalla segreteria telefonica, e ogni tanto me la vado ad ascoltare e mi faccio due risate.
Ho minacciato mia sorella di metterla in viva voce e farla ascoltare a tutti i miei colleghi, ma lei sa benissimo che non lo farò mai; però la mattina di Pasqua, mentre cucinavo questo arrosto, ho intonato pure io: “Pecora, devi essere prudeeeeeeenteeeee…" 

venerdì 16 marzo 2012

Salmone "radioattivo" di Marie Curie


La Donna (st)raordinaria di cui voglio parlarvi oggi e a cui ho dedicato una ricetta è Maria Sklodowska Curie.



Nata a Varsavia il 7 novembre 1867 ultima di 5 sorelle, Maria Sklodowska compie i primi studi sotto l’egida del padre, ma è costretta a recarsi a Parigi nel 1892 per approfondirli, perché l’università di Varsavia non ammetteva le donne agli studi. Si laurea in Matematica e Fisica nel 1894 e quell’anno conosce Pierre Curie, un docente di Fisica, che sposa l’anno seguente.

I coniugi Curie si dedicano fin da subito allo studio delle radiazioni, stimolati dalle ricerche di illustri scienziati dell’epoca, e nel luglio 1898 annunciano alla comunità scientifica la scoperta di un nuovo elemento chimico, ribattezzato polonio in onore della patria di Maria. Quello stesso anno scoprono un'altra sostanza sconosciuta e potente, che chiamano radio a causa dell’intensità delle radiazioni che emette. Durante i successivi quattro anni i Curie raffinano una tonnellata di pechblenda, una roccia contenente tanti minerali radioattivi tra cui uranio, polonio e radio, isolando una frazione di radio sufficiente per analizzarne a fondo le proprietà. Intuendo che la radiazione è una proprietà atomica dell'uranio, ma che potevano esistere altri elementi con caratteristiche simili, Maria Curie conia il termine "radioattivo" per designare elementi instabili, il cui nucleo decade con emissione di radiazioni.

Donna di grande cuore e innamorata della scienza, Maria Curie decide di non depositare il brevetto internazionale per il processo di isolamento del radio e sceglie invece di lasciarlo libero per permettere alla comunità scientifica di effettuare ricerche senza ostacoli e favorire così il progresso in questo campo.

Prima donna ad essere ammessa all’insegnamento alla Sorbona, premio Nobel per la Fisica nel 1903 e per la Chimica nel 1911, Marie Curie è stata l'unica donna tra i quattro vincitori di più di un Nobel e, insieme a Linus Pauling, l'unica ad averlo vinto in due aree distinte.

La prima guerra mondiale la vede al fronte intenta a curare i soldati grazie all’aiuto di automobili attrezzate con apparecchiature ai raggi X e gli anni successivi la vedono negli Stati Uniti a raccogliere fondi per continuare le ricerche sul radio.
Fonda a Parigi l’Institut du Radium (oggi noto come Institut Curie) nel 1909 e nel 1923 ne fonda uno analogo a Varsavia.

Muore il 4 luglio del 1934 di anemia aplastica, conseguenza della lunga esposizione alle sostanze radioattive, e dona all'umanità i risultati delle sue ricerche.  

Dal 1995 riposa al Panthéon accanto al marito Pierre, prima donna ad esservi sepolta per meriti propri; per timore delle radiazioni però, la sua bara è stata avvolta da una camicia di piombo.

A tutt'oggi i suoi appunti di laboratorio successivi al 1890 e perfino i suoi ricettari di cucina sono considerati pericolosi a causa della lunga esposizione alle sostanze radioattive e sono conservati in apposite scatole piombate; chiunque voglia consultarli deve indossare apposite tute protettive.


Ancora una volta quindi mi trovo ad aver scelto una donna di cui non è possibile – sebbene per motivi diversi – consultare il ricettario, ma questo non è un problema: Maria Curie ha coniato il termine radioattivo… e io in suo onore ho preparato un salmone marinato dall’aspetto radioattivo! ^_^ Per darvi un'idea della differenza con il salmone gravlax normale, vi mostro la foto del prima e dopo la cura:



lunedì 12 marzo 2012

Salmone Gravlax


Driving lesson nr.... a che numero siamo? ^_^ 
Ma più che di una lezione di guida, qui parliamo di una lezione di meccanica.

mercoledì 4 gennaio 2012

La tavola delle feste secondo le (St)renne: (St)rè Chic! Il pdf

É pronto il pdf!!!! Anzi, siccome a Natale siamo tutti più buoni e la Befana sta per arrivare, i pdf sono addirittura due, con la tavola delle feste declinata nella versione "per pochi" e in quella "per tutti", vale a dire gluten-free, ma senza stress. Un gluten-free in altre parole che non ci vede alla ricerca affannosa di prodotti dietoterapici, ma che richiede solo di osservare qualche accorgimento per presentare piatti gustosi e sciccosi che possano essere mangiati tranquillamente da tutti.

 
 
Se a questo aggiungiamo che alla cucina gluten-free è legato uno strepitoso contest con scadenza a giugno 2012 che vede come premio finale un week-end per due persone all'Agriturismo Baglio Santa Croce di Paceco e come premio intermedio la partecipazione al backstage delle (St)renne per un mese, direi che vi conviene correre sul blog di Stefania, leggere il regolamento e partecipare alla prossima tornata del concorso, che avrà inizio il 9 gennaio.

Nel frattempo godetevi questi due pdf e magari sperimentate qualche ricetta da presentare alla tavola dell'Epifania, perché il nuovo anno inizi sotto i migliori auspici. :-D

venerdì 30 dicembre 2011

Cornucopie augurali


E' ufficiale: odio le feste. 
Cioè, non che io odii le feste tout court, anzi, di per sè mi piacciono anche. E' il contorno che ci sta attorno che detesto. Non me ne ero mai resa pienamente conto e credo di averne preso coscienza solo stamattina: com'è che sono così reticente a fare le telefonate di auguri ad amici e parenti? Com'è che anche gli auguri più sentiti prendono il sapore di frasi di circostanza? E perché mi viene voglia di scappare a gambe levate dopo tutti i preparativi? Ecco, oggi ho capito perché: soffro di una sorta di sindrome di Stendhal, applicata però alle feste anziché all'arte: se la fase dei preparativi mi piace e mi diverte, arrivata al dunque non ne posso più. 
Quest'anno sono stata più orsa del solito, complice anche qualche problemuccio familiare che grazie al Cielo si è risolto. Riemergo quindi dal letargo con una ricettuzza delle mitiche Margherita e Valeria Simili, perfetta per il cenone di San Silvestro, con l'augurio di ogni bene per tutti voi.


lunedì 19 dicembre 2011

Pane al salmone affumicato ed erbe aromatiche



Quando faccio le cose, mi piace farle bene. 
Prendiamo il gioco con i miei nipotini, per esempio: quando si gioca con i bambini occorre fare sul serio, esserci al 100%, perché loro si accorgono subito se stai veramente

lunedì 12 dicembre 2011

Soufflé di foie gras nella mela


"Cari genitori, a seguito dell'esperienza positiva dello scorso anno, anche quest'anno gli alunni della scuola daranno vita a un Presepe vivente per le vie della città.
Così cominciava la mail recapitata a mia sorella, e in effetti l'anno scorso era stato proprio bello. La scuola aveva fornito a tutti i bimbi i costumi da indossare sopra al piumino, e
tutti erano stati entusiasti dell'iniziativa.
Quest'anno però le cose sono un po' diverse: i genitori devono provvedere a far confezionare i costumi per i loro figli. Seguono indicazioni precise sul tipo di tessuti da usare (niene fodera che costa poco, per intenderci) e sui colori, in modo da essere quanto più fedeli ai costumi dell'epoca.
Con mia sorella ci siamo date appuntamento davanti al negozio che vende tessuti della nostra città. Appena entrate siamo state accolte a braccia aperte: "Tesorini, amorini, venite! In che cosa vi posso servire? Entrate, prego, accomodatevi!". Non so perché, ma tutte queste smancerie mi avevano fatto pensare alla strega di Hansel e Gretel. Entriamo e spieghiamo ciò di cui abbiamo bisogno. Loro sanno già perché altre mamme e zie ci hanno precedute, e ci propongono subito i tessuti di cui abbiamo bisogno. Spiego che per le tuniche di sotto ho già la stoffa in casa (un vecchio lenzuolo) e la signora dice che va bene, e di passare alla tunica sopra. Poi sciorina rotoli su rotoli di stoffa e mi consiglia di lasciar perdere la stoffa che ho già in casa e di comperare tutto nuovo da loro, Amorini, su che vi faccio un prezzaccio! Ci lasciamo tentare perché gli abbinamenti sono belli e azzeccati. Poi arriva il momento del conto. "Vi faccio un prezzaccio, vedrete!" Dice garrula la signora, poi va alla cassa e batte lo scontrino. Settantasette euro. € 77,00!!!!! Gli amorini pagano, troppo annichilite per essere in grado di dire alcunché, e la signora pronta ci chiede: "Sapete cucire o avete bisogno che vi raccomandi una sartina?". Non sappiamo cucire ma entrambe ci arrangiamo con la macchina da cucire, e con quello che abbiamo speso solo di tessuti direi che va bene così. Mi addosso l'onere ed è subito subbuglio in casa, con tessuti di qui e di là, cartamodelli in carta velina, forbici, macchina da cucire montata, etc.
Onestamente pensavo che sarebbe stato più semplice, ma come si suol dire l'ho sfangata anche stavolta, maledicen pensando con una certa intensità a Preside, insegnanti, comitato organizzatore e tutto il resto. Non so se a Natale si debba per forza essere più buoni; so per certo che questo Natale la scuola della Pulcetta e del Dolce Principe ha messo alla dura prova la mia pazienza. 

Al termine dei lavori ho deciso che preferisco mille volte fare un soufflé che cucire una tunichetta, così ho festeggiato con queste strepitose delizie, dal sapore delicato e perfette per aprire il pranzo del giorno di Natale.
La ricetta è facilissima e di sicuro effetto; il problema più grosso è mettere le mani su del foie gras fresco. :-)


venerdì 2 dicembre 2011

Foie gras ai fichi nella brioche con riduzione al Porto


Con oggi noi (St)renne fondatrici (Ale e Dani, Anna Luisa e Fabio, Stefania, Flavia e io, in rigoroso ordine di pubblicazione nel corso della settimana lavorativa) terminiamo la
pubblicazione delle nostre ricette per la tavola delle feste, ma il progetto non è ancora terminato: la settimana prossima infatti posteranno, passandosi la staffetta, le 5 blogger che hanno vinto la prima tornata del contest di Stefania "(St)renne sì, for gluten-free", consistente nel reinterpretare il tema corrente delle (st)renne in chiave gluten-free.
Dalla settimana prossima quindi potrete vedere altre ricette (St)rè chic dalle nostre adorate (St)renne per un mese: lunedì pubblicherà Eleonora, martedì  Mai, mercoledì Emanuela, giovedì Stefania e venerdì Giulia e vi dico fin da subito che dovete aspettarvi grandi cose.
Il pdf finale conterrà quindi anche le loro ricette, perché la vostra tavola delle feste sia autenticamente (St)rè Chic!


Questa seconda tornata del contest scade il 10 dicembre e i 5 vincitori parteciperanno al prossimo progetto delle (St)renne, postando in coda a noi e soprattutto partecipando al nostro divertentissimo backstage. 
Il contest globale scade in giugno, e tra tutti i vincitori di tutte le tornate ne sarà scelto uno, che vincerà uno splendido week-end per due persone al Baglio Costa di Mandorla di Paceco (TP), quindi invito tutti voi caldamente a partecipare!


La ricetta che vi propongo oggi è un pochino laboriosa, ma per le Feste uno sforzo in più vale la pena farlo, vero? ^_^ Si tratta di una soffice brioche che racchiude un cuore di foie gras farcito con fichi secchi e accompagnato da una raffinata riduzione al Porto e arancia.
Anziché fare un'unica brioche io ho preferito fare tante briochine monoporzione.

venerdì 25 novembre 2011

Raviolone di mare


Seconda puntata del progetto (St)rè Chic che vede coinvolte le (St)renne fondatrici e le
(St)renne per un mese, vincitrici della prima tornata del contest gluten-free di Stefania. Il tema è la tavola delle feste e invito anche voi a partecipare alla seconda tornata del contest, che scade il 10 dicembre, proponendo ricette gluten-free da presentare per le prossime Feste: avrete la possibilità di diventare anche voi (St)renne per un mese partecipando al nostro backstage, pubblicando la vostra ricetta per il prossimo progetto delle (St)renne nell'ultima settimana del progetto e partecipando all'estrazione del superbo premio finale: un week-end per due persone al Baglio Costa di Mandorla nel trapanese, sulla via del sale e del vino.

Come di consueto ci passiamo il testimone: lunedì pubblicano Ale e Dani, martedì Annalù e Fabio, mercoledì Stefania, giovedì Flavia e venerdì io; in coda a noi, nel corso della quarta settimana, pubblicheranno anche Emanuela, Eleonora, Giulia, Mai e Stefania, perché quando si fa festa è bello essere in tanti! :-D