lunedì 29 luglio 2019

Pastilla alle verdure


Ci sono ricette che ci entrano nel cuore e vi rimangono saldamente ancorate, da tanto ci sono piaciute: le facciamo e rifacciamo, e non ce ne stanchiamo mai. 

E' il caso di quella che vi presento oggi, una rivisitazione in chiave vegetariana della Pastilla marocchina, che prima o poi farò per questo blog. 

L'ho preparata per la prima volta l'anno scorso, per la rubrica Keep Calm e cosa c'è per cena di MTChallenge, e da allora l'ho preparata innumerevoli volte, con grande soddisfazione. La pasta fillo, che per una volta sostituisce la solita e scontata sfoglia, risulta molto più leggera e croccante ed evita quel fastidioso effetto di stucchevolezza che la sfoglia inevitabilmente comporta.

La ricetta non è velocissima perché occorre prima precuocere le verdure, ma il risultato sarà veramente delizioso! E' piaciuta anche a mio cognato, che di solito non ama le torte salate: vedete un po' voi... 😃

Con questo posto auguro a tutti voi BUONE VACANZE: ci rivediamo a settembre, a Dio piacendo!

giovedì 25 luglio 2019

Piadina ai fiori di zucca e crema di ricotta dura alle erbe


Il caldo non dà tregua come è giusto che sia, visto che siamo in pieno luglio; non me ne lamento di certo, tanto attendo l'estate durante i freddi inverni milanesi, e pazienza se la voglia di cucinare scappa un po': ci sono tantissimi piatti gustosi che richiedono poco sforzo in cucina e danno grande soddisfazione, ed è a questi che mi rivolgo in questa stagione.

Per quanto io ami molto il fai da te, non disdegno certo i prodotti già pronti, purché siano veramente di qualità. E' per questo che ho messo nel carrello la piadina al lievito madre di Frescopiada, un'azienda artigianale che lavora le sue piade con sapienza e amore e le precuoce singolarmente, sicché a noi rimane solo da terminare la cottura sulla piastra e farcirle.
Ho costruito intorno alla mia piada una farcia fresca, leggera e saporita: fiori di zucca, zucchine e ricotta stagionata li ho acquistati; le erbe aromatiche prosperano sul mio balcone e il mio armadietto delle spezie è ben fornito. All'avvicinarsi dell'ora di pranzo mi sono messa all'opera e in un quarto d'ora avevo già la mia piadina sul piatto!

lunedì 15 luglio 2019

Pànera Notti d'Arabia


Ogni tanto la blogger che è in me si risveglia dal torpore e dice: "Perché non pubblichiamo qualcosa?". Parlo della blogger e non dell'appassionata di cucina: quella cucina tutto l'anno, sperimenta nuovi abbinamenti, degusta e... non ha voglia di fotografare. La blogger la pungola di continuo, sia chiaro: "Suvvia, falla una fotografia, che ti costa?". Quell'altra le risponde che al solo pensiero di disporre un set fotografico le viene il cimurro, e le due battibeccano costantemente, la blogger semi rassegnata, l'altra che fa spallucce e adduce la stanchezza o mille altri motivi per non prendere in mano la macchina fotografica.

A meno che non sia luglio, non faccia un caldo infernale e non si abbia del gelato in freezer: proprio allora, allorché le condizioni per fotografare sono quasi proibitive, l'appassionata lancia un'occhiata languida alla blogger e le dice: "Ma sì, si può fare", salvo poi maledirsi perché il gelato si scioglie e miseriaccia, proprio in luglio con 'sto caldo devo fotografare? A quel punto la blogger si fa strafottente: "Se non ora, quando? Il gelato è di stagione adesso!". E così tra uno sfottò e un'imprecazione le due si mettono in tandem e riescono a sfornare un post dedicato ai lettori, ammesso che ne sia rimasto ancora qualcuno.

Di Pànera (l'accento è doveroso), un semifreddo genovese a base di panna, caffè e aromi, avevo già parlato qui, dove avevo dato la ricetta originale
So che ne esiste anche una versione al gianduia, ma a me frullava per la testa da tempo una versione più speziata di quella originale, che aumentasse le dosi di cannella e prevedesse anche il cardamomo, tanto caro alla tradizione mediorientale del caffè. Detto fatto mi sono messa all'opera, approfittando di un momento di pausa dalla mia dieta perenne, e ho partorito questa ricetta. L'ho fatta assaggiare alla mia amica Alessandra che l'ha promossa a pieni voti, e a quel punto mi sono detta che sì, valeva la pena di sforzarsi a mettere su un set fotografico... 😇

giovedì 11 luglio 2019

Piadina alla Norma per Vamos a la piada!


Metti una piadina artigianale preparata con lievito naturale, farine macinate a pietra e ingredienti selezionati, cotta individualmente, quindi raffreddata naturalmente tra i rulli prima di essere confezionata e messa in vendita.
Metti una piadina che quando apri la confezione ti conquista con il suo avvolgente profumo di buono che nulla ha a che vedere con i troppi prodotti industriali venduti sotto questo nome, e con la sua straordinaria morbidezza.
Metti una rosa di piadine, da quella tradizionale a quella ai grani antichi, tutte deliziosamente profumate, la cui artigianalità è garantita da Fresco Piada.
Metti un po' di estro creativo e la voglia di ritrovare i sapori della Terra dei tuoi Avi - che più distante dalla Romagna non potrebbe essere - senza troppi problemi, perché la piadina è accogliente e generosa come la Terra da cui è nata, ed è pronta a esaltare tutti i ripieni.
Metti poi che il Calendario del Cibo Italiano organizza un flash mob sulla piadina in collaborazione con Fresco Piada... Tu che fai?
Ti butti a corpo morto nella mischia, che domande, e al grido di VAMOS A LA PIADA! presenti la tua siculo-romagnola

lunedì 3 giugno 2019

Pralina Crock e la prima lezione alla Scuola Tessieri con Noalya

Foto Fabio Latini - Noalya
Immaginate che a metà gennaio vi venga detto che in primavera comincerà un corso sul cioccolato presso la Scuola Tessieri, e vi venga chiesto se siete interessate. Esclamate “Sì, lo voglio” automaticamente, con l’entusiasmo di una mamma pancina a cui sia stata proposta procreazione eterna scevra da rapporti sessuali, perché a parlare non siete voi ma l’amore per il cioccolato che avete da quando avete scoperto luiPaul A. Young, e le sue meravigliose creazioni di cioccolato. 

Il momento tanto agognato finalmente arriva ai primi di marzo: sono aperte le iscrizioni al corso e voi, che per un mese e mezzo avete vissuto nel terrore di arrivare troppo tardi per esservi perse il post su FB, avete invece l’inaspettata botta di fortuna di essere collegate proprio nel momento in cui l’annuncio viene pubblicato, e rispondete tra le prime. Ricevuto l’OK prenotate il treno e l’agriturismo e attendete serenamente l’arrivo del grande giorno. Il pomeriggio prima della partenza vi telefona Elisa della Scuola Tessieri, per farvi sapere che verrà a prendervi in stazione (a 30 km di distanza) anche se arrivate tardi. Vi avevano già preannunciato la chiamata, ma qui parte la domanda inaspettata: “vuole fermarsi a cenare lungo il percorso?”. Rispondete di no, che vi arrangerete mangiando qualcosa in treno, e non ci pensate più: siete maggiorenni e vaccinate, abituate a viaggiare, e una cena in treno non vi fa né caldo, né freddo. Arrivate in stazione puntuale, trovate Elisa e il marito ad attendervi insieme ad Angelika, un’amica con cui frequenterete il corso e che parimenti aveva declinato l’offerta di cenare a ora tarda, e vi avviate. Giunte a destinazione vi viene consegnato un sacchetto con due panini (squisiti), un frutto e una bevanda: “visto che non vi fermavate a mangiare, abbiamo pensato che avreste gradito”. A quel punto siete letteralmente senza parole, perché un’accoglienza così affettuosa – non riesco a trovare un altro termine per descriverla – non ve la sareste mai aspettata. 

Ecco, questa è stata la cifra dell’accoglienza che ci è stata riservata alla Scuola di cucina Tessieri per tutto il tempo che siamo rimaste: affettuosità. Ci siamo sentite come persone di famiglia, l’impressione era che noi stessimo dando un grandissimo piacere alla famiglia Tessieri e al loro affiatatissimo team, con la nostra sola presenza. 


Noi chi? Sto parlando di una parte della Community di MTChallenge (la Community più longeva del web a livello mondiale, sapevatelo 😊) che, grazie all’instancabile opera di diffusione della cultura alimentare della nostra Sabrina Fattorini, ha avuto la straordinaria possibilità di accedere a una formazione di livello come questa.

Scuola Tessieri: l'ennesima scuola di cucina? Non proprio.
Il progetto parte da lontano, dall'amore che Alessio Tessieri ha per la sua terra di origine, la campagna pisana. Alessio è uno dei massimi esperti mondiali di cioccolato, ma è anche consapevole che per diffondere la cultura del buon cioccolato occorre formare adeguatamente il Personale. D'altra parte si rende conto che la grave crisi economica che sta attraversando il Paese, fa sì che i giovani emigrino altrove a cercare lavoro e da qui parte l'intuizione: radunare attorno a se' le eccellenze in campo di ristorazione per formare i giovani del territorio e immetterli successivamente nel mondo del lavoro del territorio stesso: un circolo virtuoso che si rivela una carta vincente nelle sue mani.
Il Corpo Docenti della Scuola Tessieri annovera Chef stellati di altissimo livello, maestri pasticceri riconosciuti a livello nazionale e internazionale, campioni mondiali e nazionali che hanno solcato le più importanti cucine e pasticcerie del mondo. E ancora titolari di pasticcerie pluripremiate, esperti e profondi conoscitori degli alimenti, delle conservazioni e delle materie prime. Personalità che hanno fatto della cucina la propria vita, con passione e dedizione, continuando a cercare stimoli, a esplorare nuove concezioni e a mettersi continuamente in gioco, plasmando e credendo in nuovi talenti, che potrebbero diventare il futuro della pasticceria e della cucina italiana e internazionale.

E' in questo clima fervido di attività e sperimentazione che si è svolto il nostro primo corso sul cioccolato: abbiamo ripercorso insieme allo Chef Raffaele Musacco la storia del cioccolato e studiato le fasi di coltivazione e trattamento del cacao prima di trasformarsi nelle deliziose tavolette che tutti conosciamo. Il pomeriggio ci ha sorprese con le dita nella cioccolata con la lezione di pralineria, durante la quale abbiamo realizzato 3 tipi di cioccolatini farciti con le ganache più golose.

Noi all'opera, foto Fabio Latini - Noalya
Golose perché la materia prima di partenza era di qualità eccezionale: Alessio Tessieri è uno dei massimi esperti mondiali di cioccolato e già nel 1989 aveva aperto con la sorella Cecilia una fabbrica di cioccolato, sempre nella sua amata Toscana, recuperando vecchi macchinari e combattendo sul mercato. Strappa la famosa varietà Chuao ai francesi, che pagavano ai Campesinos, poverissimi, solo $ 1,40 per ogni kg di cacao coltivato: lui ha offerto loro 4 dollari al kg, con un adeguamento al rialzo basato sull'andamento della Borsa di New York, per garantire loro condizioni di vita dignitose.
Lasciata la storica azienda di famiglia, finita nel frattempo nelle mani di un gruppo di investitori cinesi, fonda la scuola di alta cucina a Ponsacco, e piano piano matura l'idea di tornare al suo primo amore, il cioccolato.

Acquista in Venezuela una piantagione di cacao Criollo, la varietà più pregiata ma dalla resa più bassa per ettaro, consapevole che la qualità del prodotto finito è strettamente correlata a quella della materia prima, e paga ai Campesinos 10 dollari per ogni kg di cacao coltivato, assicurandone buone condizioni di vita. Di più: porta loro il prodotto finito, il cioccolato, dal momento che questi ignoravano totalmente a che cosa servisse l'oro nero che coltivavano. Quindi fonda Noalya, che significa Pace, e che produce un cioccolato semplicemente divino. Ovviamente non si limita alla piantagione in Venezuela, ma continua a girare instancabilmente il mondo per selezionare le piantagioni migliori e ottenere i migliori cacao per i suoi prodotti, di qualità elevatissima.

E' questa la cioccolata che abbiamo usato per realizzare, sotto l'egida di Raffaele Musacco, le nostre praline, e non vi dico il mio entusiasmo quando ho constatato che io - sì, io, quella che coi dolci ha poco a che spartire - sono riuscita a realizzare dei cioccolatini farciti bellissimi, oltre che squisiti!!!

Ma le sorprese non sono finite qui: mentre le praline si rassodavano nell'abbattitore Marianna, la moglie di Alessio e grande conoscitrice, ci ha fatto fare una degustazione guidata di cioccolati: un viaggio tra gli aromi e i profumi di una quindicina di tavolette di cioccolato fondente al 70%, alla scoperta dei molteplici profumi, aromi e sapori che ognuna di queste racchiude.

Foto Fabio Latini - Noalya
Insomma, io mi sono ri-innamorata del cioccolato, e mi sono innamorata della Famiglia Tessieri... e l'avventura continua! Sì, perché questo articolo è uscito con notevole ritardo rispetto alla prima lezione, avvenuta il 23 marzo, ma proprio la scorsa settimana si è svolta la seconda lezione, di cui vi parlerò a breve.
Foto Fabio Latini - Noalya
Nel frattempo volete provare a fare una pralina anche voi?