lunedì 8 giugno 2015

Spaghetti Cacio e Pepe su crema di fave al pecorino


Finalmente è arrivata l'Estate, la mia stagione preferita: amo il caldo, e benché come tutti non ami gli eccessi (l'afa milanese, per esempio) e lavori in un ambiente con aria condizionata, devo dire che nessuna stagione mi rende felice come quella estiva.
Mi piace il senso di gioia e di spensieratezza che comunica, e pure il senso di libertà: a cominciare dagli abiti che si alleggeriscono, passando dalle scarpe che si aprono e diventano sandali, e finendo con l'assenza di cappotti e piumini, così ingombranti.

E poi le giornate che si allungano, la luce che rimane fino a tardi dando l'impressione che la giornata sia ancora tutta da vivere anche la sera dopo il lavoro...

Ma una delle gioie più grandi dell'estate è la profusione di frutta e verdura fresca, dissetante e colorata che affolla gli scaffali dei fruttivendoli, e permette di realizzare tanti piatti freschi, leggeri, saporiti e ricchi di sali minerali e vitamine.

Pensavo proprio a questo quando ho adocchiato dei bei baccelli di fave, esposti ordinatamente dal mio fruttivendolo. Sarà che di recente ho preparato gli spaghetti Cacio e Pepe per il tema del mese dell'MTChallenge, ma mi è venuto in mente all'improvviso di associare le fave al pecorino - abbinamento classico - a questa gustosissima pasta, che è una delle mie preferite.



lunedì 1 giugno 2015

Muffins Integrali di Donna Hay


Lo Starbook del mese scorso riguardava un'Autrice molto conosciuta, Donna Hay, cui si deve la rivoluzione della comunicazione sul cibo, come scrive giustamente Alessandra nella premessa: "Perchè, che ci piaccia o meno, senza questa food writer e food stylist Australiana, probabilmente staremmo ancora a fotografie ricette impiattate nel servizio buono, uccise da luci sparate in fronte e mortificate da trucchi volgari e abbruttenti e del tutto slegate fra loro, esattamente come era di prassi vent'anni fa".
Fresh and Light, la sua ultima fatica, mi è piaciuto particolarmente perché ritengo perfettamente riuscita l'operazione di alleggerire piatti di consumo quotidiano, lasciandone intatta la bontà.
Non si tratta di un libro di ricette dietetiche, sia chiaro, ma di ricette - lo dice giustamente il titolo - fresche e leggere, adatte alla stagione estiva ma anche ad altre stagioni: penso alla Lemon and Yoghurt Pannacotta preparata da Patty, alla Berry and Ricotta Slice fatta da Luciana, ma anche ai Burger di quinoa e ceci che ha fatto Gaia, e insomma basta guardare tutte le ricette che abbiamo sperimentato per voi il mese scorso per rendersi conto che si può cucinare di gusto pur rimanendo leggeri.


lunedì 25 maggio 2015

Spaghetti al sugo di pomodoro e fragole Candonga


Quando dico che l'MTChallenge è una sfida con se stessi prima ancora che con gli altri, e che spinge a superare i propri limiti e pregiudizi, lo dico con cognizione di causa. 😉

Ad esempio ero convinta che del sugo di pomodoro mi desse fastidio perfino l'odore, ma ho scoperto che non è esattamente così: mi è capitato infatti in qualche periodo dell'anno, quando mia mamma andava da sua mamma ad assisterla, di preparare per mio padre dei vasetti di sugo di pomodoro perché potesse condirsi la pasta in settimana. Siccome capitava essenzialmente in inverno, preparavo il sugo con i barattoli di pomodori pelati, e sì, mi dava fastidio perfino l'odore di quei sughi.

Ma l'MTC di questo mese, in cui la bravissima Paola di Fairie's Kitchen ci ha sfidati su O' spaghetto ca' pummarola (con un post da incorniciare tanto è completo, preciso e ben fatto), mi ha fatto scoprire che il sugo fatto con pomodori freschissimi, maturi e di stagione è di una bontà incredibile. La voglio quindi ringraziare, perché senza questa sfida non sarei mai andata a fondo sul perché il sugo di pomodoro semplice non mi piace - da questo autunno mi faccio i pelati in casa! - e, last but not least, non avrei riscoperto un formato di pasta, gli spaghetti, che negli ultimi 18 anni hanno avuto poca e nulla cittadinanza a casa mia.

venerdì 22 maggio 2015

Spaghetti con sugo di pomodori e triglie



DRIIIIINNNN!!!

- Pronto?
- Ciao Pulcetta, come va? Tutto bene?
- Ciao Zia, tutto bene grazie.
- Senti, che ne diresti se Zia si autoinvitasse a pranzo da voi?
- Direi che posso darti i croccantini del gatto. Quelli che lui non vuole naturalmente, altrimenti chi lo    sente, se ti vede mangiare i suoi preferiti?
- Vabbè, allora passo. Preferisco gli spaghetti al pomodoro.

Quando l'MTChallenge chiama la Community risponde, e poco importa quanto sia difficile o poco consona al proprio gusto la ricetta: una via s'ha da trovare, perché la sfida più intrigante del Web è innanzi tutto una sfida a noi stessi e ai nostri limiti, e solo dopo diventa una sfida culinaria tra concorrenti.

Per me questo è stato chiarissimo fin da quando ho visto l'argomento di questo mese: O' spaghetto ca' pummarola proposto dalla bravissima Paola, vincitrice della scorsa edizione.

Una sfida nella sfida, sì, perché come ho già scritto altre volte in questo blog, causa overdose da piccola, se c'è un formato di pasta che detesto sono proprio gli spaghetti, e se c'è un sugo di cui mi dà fastidio perfino l'odore è proprio quello di pomodoro semplice.

lunedì 18 maggio 2015

White Asparagus Clam Chowder - Vellutata di asparagi bianchi e vongole


Poche cose allargano il cuore come guardare fuori dalla finestra e vedere un bel balcone fiorito.
E poche cose sono più rilassanti, dopo una lunga giornata in ufficio, dell'occuparsi delle piante, staccando fiori e foglie secche, badando che non si ammalino e innaffiandole.

L'anno scorso però le piante mi sono morte tutte, e in autunno avevo messo i vasi a riposo, ammassandoli in un angolo del balcone. Poi, intorno a fine marzo, ho trovato una bellissima pianta di gelsomino, che da allora certe sere spande il suo dolce profumo fino in strada, e siccome da cosa nasce cosa, mi è venuta voglia di rimettere in uso i vasi ammonticchiati lo scorso inverno. Per rimettere in uso intendo dire che li ho svuotati della terra che contenevano versandola in tre grossi secchi, poi ho sciolto i pani di radici secche che vi si intrecciavano buttando via i rami secchi e ho separato terra, pacciame di argilla e cocci da fondo vaso.
Poi ho spolverato e spazzolato i vasi, ne ho coperto il fondo con i cocci di drenaggio regolamentari e ho cosparso su tutti i primi 5 cm di terra asciutta. Immaginatevi le condizioni del mio balcone.

Lo stadio successivo è stato quello più divertente: acquistare nuove piante, metterle a dimora, riempire di terriccio gli interstizi, pressare la terra, pacciamarla e innaffiarla.
Ovvio che le condizioni del balcone, già discretamente pietose, a quel punto erano un disastro: terriccio ovunque, misto ad acqua vicino ai vasi che avevo innaffiato; secchio dell'umido con rametti secchi bene in vista e sacchetto della spazzatura con i vasi in cui avevo acquistato le piante in secondo piano.

E' esattamente a questo punto che la mia vicina ha deciso di uscire in balcone, e intravvedendomi dall'altra parte del vetro divisorio ha pensato bene di affacciarsi e salutarmi. Ed è stato esattamente in quel momento che, voltandomi a guardare il mio balcone con gli occhi di un estraneo, mi è venuta una gran voglia di scavalcare la ringhiera e buttarmi giù.

Ho salutato debolmente la vicina e le ho spiegato che avevo quasi finito di trapiantare i nuovi fiori e che di lì a poco avrei cominciato a pulire. Certo, certo, ha osservato lei, prima di mettere ordine si crea disordine, dopodiché si è messa a ciarlare, garrula, mentre io rispondevo, fiacca.
Terminata la conversazione ho finito gli ultimi trapianti e iniziato le operazioni di pulizia, che a dire il vero non hanno richiesto più di mezz'ora.
Solo che da allora la vicina non si è più affacciata.
Invano ho trascorso il resto del fine settimana uscendo in balcone più spesso che potevo; invano ho preso a canticchiare ogni volta che esco in balcone: ora che è tutto pulito e in ordine, ora che le piante hanno attecchito e i fiori stanno sbocciando rallegrando la vista e il cuore, la signora non esce più.
Qualcosa mi dice che dovrò attendere i prossimi grandi lavori, per vederla di nuovo.