mercoledì 12 giugno 2013

Gelato al formaggio di capra di David Lebovitz


Lo Starbooks di questo mese è dedicato a The Perfect Scoop di David Lebovitz: un nome, una garanzia.
Ho voluto provare come prima ricetta un gusto curioso: il gelato al formaggio di capra.

Siete curiosi di sapere come l'ho trovato e soprattutto volete la ricetta?
Cliccate qui...

lunedì 10 giugno 2013

Marmellata di fragole e bacche di goji al pepe rosa


- Senti, c'è una bellissima opportunità per una settimana blu al mare: dall'8 al 12 giugno, in un posto bellissimo dove hanno il Diving per le immersioni, e costa solo 50 euro al giorno in mezza pensione: ci stai?
- Se ci sto??? E me lo chiedi??? Lunedì chiedo le ferie al capo!

Il lunedì vado in ufficio tutta contenta, ma a metà mattinata il capo ci convoca tutti in riunione: "ci sono un sacco di progetti in ballo, il lancio del nuovo prodotto su cui stiamo lavorando da mesi culminerà verso la metà di giugno, organizzeremo delle task force miste anche con i dipendenti di sede, ci sarà un party per festeggiare il nuovo lancio, quindi per favore non chiedetemi ferie nella settimana dal 10 al 15 perché proprio non ve le posso dare."

Il sogno di un pomeriggio di tarda primavera che crede di essere inverno s'infrange miseramente: mi trovo in una grigia sala riunioni e vedo il mare che si allontana da me, munito di alucce . 
Ma tant'è, così è la vita e poi ho un lavoro - e un lavoro che mi piace per giunta - che altro vado cercando? Mi rituffo filosoficamente nella routine quotidiana e non ci penso più. 
Fino al 7 giugno, quando vado a salutare i nipotini che festeggiano con una bella vacanza rilassante la fine della scuola. A quel punto mi ricordo di quella riunione che sembra lontana anni-luce benché si sia svolta non più tardi di un mese fa e affiora il rimpianto di non poter godere del primo mare e del primo sole di un'estate che non si decide ad arrivare. 

La Pulcetta, sempre pratica, allarga le braccia, fa spallucce e mi dice "C'est la vie", frase che ha imparato dai cuginetti francesi. 
Il Dolce Principe, un tenero coccolone che tenta di fare il duro, cerca di fare il gradasso ma poi non resiste ed esclama abbracciandomi sconsolato che il mare non sarà lo stesso senza di me. 
Io so benissimo che si divertiranno tantissimo e che a me non penseranno affatto, ma è nell'ordine delle cose che sia così e me li abbraccio forte tutti e due.
Poi salto in macchina, vado a fare la spesa e dal fruttivendolo trovo delle splendide fragole a un buon prezzo. Ne acquisto 2 kg e sono così belle, mature al punto giusto, che non ne butto neanche una. Mi consolo della mancata vacanza preparando una squisita marmellata la cui composizione è andata maturando in me nel corso di tutta questa lunga primavera, che assomigliava più a un prolungamento dell'inverno.

Le bacche di goji disidratate si impregnano dello sciroppo delle fragole acquisendo un saporino delizioso, ma diminuendo il rendimento della marmellata. 

martedì 28 maggio 2013

Taieddhra mediterranea con pomodori, capperi e senape al dragoncello


Il bello di una ricetta come quella della Taieddhra, proposta dal grandissimo Cristian per questo MTChallenge, è la sua incredibile versatilità.
Prendete tre ingredienti fissi – il riso, le patate e le cozze – aggiungeteci le verdure, spezie ed erbe aromatiche che preferite e giocateci all’infinito, tante sono le variazioni sul tema che si possono fare.
Ho costruito il piatto intorno alla senape al dragoncello, che ho trovato in Francia durante un recente viaggio e che mi ha aperto un mondo di profumi e sapori.  

Quella che vi presento oggi è forse la Taieddhra che mi ha soddisfatto di più, forse perché rispetto ad altri abbinamenti più stravaganti non ha tradito la mediterraneità del piatto, ma l’ha caso mai completata. In pratica dopo tante divagazioni sul tema sono tornata quasi alla ricetta originale, utilizzando ingredienti tipici della Terra in cui la Taieddhra è nata. Perché la sfida dell’MTC è anche questo: divagare sul tema originale spaziando con la fantasia, per poi magari accorgersi che le versioni più vicine a quelle della tradizione sono quelle il cui gusto ci appaga di più. Resta da capire se questo maggiore appagamento del gusto sia dovuto al rassicurante ritorno a ciò che è conosciuto – un po’ come quando si torna da un viaggio all’estero dove si è apprezzato tutto quello che si è visto e gustato ma si prova sollievo nel tornare a casa – o se invece davvero i sapori che si sposano meglio con riso, patate e cozze sono quelli del territorio dove la Tiella è nata. Sia come sia, vi presento la mia undicesima e ultima Taieddhra:

lunedì 27 maggio 2013

Bisque di gamberi al brandy e basilico per lo Starbooks


Lo Starbooks, progetto ideato da quel geniaccio di Alessandra Gennaro per testare le ricette dei libri di cucina e vedere se sono veramente valide o se portano a un insuccesso sicuro, si è trasferito da due mesi a questa parte in uno spazio tutto suo.

venerdì 24 maggio 2013

Taieddhra di riso, patate, cozze e polpa di granchio alla paprika



E siamo arrivati al venerdì di una appassionante settimana tutta dedicata alla Taieddhra e all’MTC. Grazie a Cristian, vincitore della scorsa tornata e sfidante di questo mese, abbiamo imparato a conoscere la meravigliosa Taieddhra pugliese e a giocare con i suoi ingredienti, per inventarne nuove versioni. Riso, patate e cozze sono un’abbinata molto versatile infatti, che si presta a innumerevoli accostamenti. A un certo punto

giovedì 23 maggio 2013

Taieddhra di riso basmati, daikon, cozze e gamberi al curry



Se alla mia prima Taieddhra avevo un po’ premura e dopo aver provato ad aprire a crudo le prime 3 o 4 cozze mi sono stufata e sono passata alle maniere spicce (la padella), dalla seconda ho voluto mettermi d’impegno per padroneggiare la tecnica insegnataci da Cristian per questa tornata dell'MTC.
La mia testardaggine mi ha portato a tre notevoli risultati: il primo è stato quello di capire come si fa, e il
secondo è che l’espressione “ti apro come una cozza” si è illuminata di un nuovo significato. J Il terzo è stato un’autentica sorpresa: le cozze sgusciate a crudo liberano molta, ma molta più acqua di quelle aperte in padella, forse anche perché in questo modo viene meno il fenomeno della forte evaporazione dovuta al calore. Sia come sia, sgusciando 2 kg di cozze ho ricavato tanta di quell’acqua al sapore di mare da non rendere necessario l’aggiunta di altra acqua o brodo nelle mie Taieddhre.
Dico “le” Taieddhre, perché con quei 2 kg di muscoli ho preparato diverse monoporzioni, realizzando così tante idee senza per questo riempirmi il frigorifero di roba che avrei poi dovuto consumare in tutta fretta.
Anche qui mi è stato utile l’espediente di portarne un po’ da mio papà per il pranzo domenicale: abbiamo consumato un pasto gustosissimo e io ho fatto fuori una teglietta.

La ricetta che vi presento oggi è particolare in quanto ho sostituito le patate con il daikon, un tubero della famiglia dei ravanelli che si sposa benissimo con i sapori decisi. Ho pertanto pensato di abbinarvi gamberi, riso basmati, latte di cocco e curry e devo dire che l’abbinamento è stato particolarmente riuscito. Data la presenza dei gamberi ho sfruttato ancora una volta il mio delizioso olio ai crostacei, che ha dato un tocco in più alla preparazione.

Ripeto anche qui quanto ho già scritto sul latte di cocco: molti infatti lo scambiano erroneamente per l’acqua che spesso si trova all’interno delle noci di cocco,molto rinfrescante e la cui presenza indica che probabilmente la polpa non è fermentata, ma tende a inacidire in fretta, perciò nella cucina Thai viene impiegata per far fermentare le verdure o preparare l’aceto.
Il latte di cocco invece si ottiene frullando la polpa di 1 noce di cocco pelata insieme a 500 ml di acqua tiepida. Questo composto viene poi messo su 2 strati di mussola oppure un canovaccio molto pulito e spremuto molto bene in una ciotola che NON sia di metallo (che tende a macchiarlo). Ne risulta una preparazione molto cremosa, dal sapore pieno. Vi sarebbe un procedimento successivo per separare la crema dal latte vero e proprio, ma ve ne parlerò in un apposito post: quello che a noi serve per questa ricetta è il prodotto della spremitura della polpa di noce di cocco fresca e acqua. Se non avete tempo di prepararlo o non trovate le noci di cocco, acquistate una lattina di latte di cocco nei negozi di prodotti etnici.

Anche qui come per le Taieddhre da buffet le dosi sono molto a occhio, se volete fare una Taieddhra unica attenetevi alla ricetta di Cristian per quanto riguarda il peso di daikon, cozze e riso, e andate a gusto e a buon senso per i restanti ingredienti.
Il formaggio che ho utilizzato è stata una delicata scamorza bianca e me ne sono pentita: alla prova assaggio ho deciso che un misto di parmigiano e pecorino ci sarebbe stato decisamente meglio. L’insieme però mi è piaciuto e, salvo per il formaggio, lo ripeterò pari, pari.