venerdì 10 dicembre 2010

Le (st)Renne di Natale: Torroncini al cioccolato e nocciole


Ogni tanto qualcuno mi chiede come mai abbia aspettato tanto prima di aprire un blog. Uno dei motivi, lo confesso tranquillamente, è l'obbligo che corre di fotografare quanto si cucina. Le foto per me sono una vera croce, non ho fantasia per la preparazione del set, non ho luci adatte (e non ho tempo, al momento, per andare a procurarmele) e in più adesso che è inverno e fa buio presto, non posso usufruire della luce naturale.
Tranne oggi, che ero in ferie ed è stata una giornata bellissima, con forte vento e cielo terso. Oggi era proprio una giornata da foto, e siccome avevo programmato di cucinare una bisque di cui vi parlerò prossimamente, c'era la luce ideale per fotografarla in balcone.
Detto fatto, preparo il set: tavolino bianco, tovaglietta di pizzo a intaglio, piatti, posate, tutto. Prendo la macchina fotografica, tutta contenta per le condizioni di luce ideali, e comincio a scattare.

Avevo una compagna di università che sosteneva che le cose ci sono ostili. Adduceva come esempio classico la fetta di pane imburrata e con marmellata, che cade inevitabilmente sul tappeto dalla parte della marmellata, ma faceva anche altri esempi, citando gli oggetti più disparati. Ricordo che all'epoca la prendevamo parecchio in giro per questa teoria, mentre oggi mi sono dovuta ricredere: le cose ci sono ostili.
Faccio il primo scatto calcolando bene luce e distanza, e sullo schermo compare una manina rossa: foto sfocata. Riprovo. Manina rossa. Cambio angolazione, distanza, messa a fuoco, metto e tolgo il flash, ma la manina rossa continua a comparire inesorabile. Sono in balcone al 9 di dicembre, soffia un vento pazzesco, il freddo mi entra nelle ossa e quella malnata manina rossa pare che mi voglia fare il gesto dell'ombrello: to', piglia su. Cambio ancora posizione rabbrividendo e finalmente il colore della manina cambia in giallo: la foto sarà così così. Aggiusto la luminosità, faccio altre prove, mi compaiono sullo schermo altre manine gialle, tocco il piatto per spostarlo e constato che la bisque che dovrei mangiare tra poco è diventata ghiacciata. E' esattamente a questo punto che entra in scena la prima manina verde, a indicarmi che finalmente, dopo una ventina di scatti, sono riuscita a farne uno decente. "Bastarda", le sibilo tra i denti, e riprendo a scattare. Manine verdi alternate a manine gialle. Cambio angolazione, mi avvicino, mi allontano, tolgo e metto il flash esattamente come prima, e le manine continuano ad essere verdi, beffardamente verdi, adesso che sanno per certo che la bisque dovrà passare per il microonde.

E' a questo punto che mi è tornata in mente la faccenda delle cose che ci sono ostili, ma l'ho subito messa da parte: non era certo la prima volta che mi compariva una sequenza di manine rosse, che cosa vuoi che significhi?  
Tolgo la bisque e preparo il set per i torroncini al cioccolato, la cui temperatura di servizio è indifferente, poi comincio a scattare. Una sequenza di manine verdi accoglie ogni scatto. Ogni singolo scatto, nessuno escluso. Perché le cose, amici miei, ci sono ostili. E ci prendono anche in giro.

Con questa settimana si conclude la splendida avventura delle (St)Renne di Babbo Natale, ideata da Alessandra e seguita con entusiasmo, ;-) oltre che dalla sottoscritta, anche da AnnaLù e Fabio, Stefania e Flavia.
La prossima settimana pubblicheremo il pdf (che potrete scaricare dai nostri blog) con tutte le ricette, e vi rimarrà così il tempo di realizzare gli ultimi dolcetti per gli amici più cari.

mercoledì 8 dicembre 2010

Birramisù di Claudio Sadler


Lo confesso: il Tiramisù non è nelle mie corde. Non che non mi piaccia, intendiamoci. E' solo che lo trovo piuttosto pesantuccio a fine pasto: al massimo, lo concepisco come una merenda golosa, da gustare in via eccezionale. Insomma, se sono fuori a cena e posso scegliere tra un Tiramisù e un altro dolce, uno qualsiasi, io scelgo l'altro dolce.

Però l'altro sabato, mentre ero in un pub (rigorosamente irlandese) con degli amici, ho visto una pubblicazione - mi pare si chiamasse I Love Beer - e l'ho sfogliata distrattamente mentre gli altri decidevano cosa consumare. Solite notizie dal mondo della birra e poi... poi salto sulla sedia, perché in primo piano era stato fotografato un dolce al cucchiaio, e la didascalia recitava: "Birramisù - Claudio Sadler". Un Birramisùùùù??? Questo dovevo assolutamente prepararlo!!!! 
Naturalmente la rivista non riportava la ricetta, ma questo non è un problema: c'è google che viene in soccorso di noi naviganti!

Il web è stata una delusione: ci sono solo 2 ricette che girano, una a base di crema pasticcera e l'altra una banalissima versione del tiramisù normale, uovo più, uovo meno, ma con i savoiardi inzuppati nella birra. Le ho provate entrambe e le ho trovate estremamente deludenti, niente che avrei pubblicato sul blog. Che cosa aggiungere? Cannella? Altre spezie? Una crema al cioccolato? Questo era un problema da sottoporre alle amiche del Controllo Qualità.

Il Controllo Qualità, già: uno sparuto gruppetto di colleghe che pranza insieme portandosi la schiscetta da casa perché siamo perennemente a dieta; occasionalmente però "ci sacrifichiamo" 😇 per assaggiare la ricetta fatta da una di noi, e questo si chiama Controllo Qualità (Cristina, la mamma di Andrea, ha lavorato al Controllo Qualità della nostra azienda per qualche anno); in questa fase critiche, suggerimenti e quant'altro sono i benvenuti e anzi, sono lo scopo del Controllo Qualità!  
Di questo magnifico gruppo fa parte anche Paola, che del Tiramisù è la Regina incontestata, ed era il suo parere quello che mi premeva più di tutti, in questa occasione. Lei mi ha consigliato di far restringere la birra preparando uno sciroppo insieme a un pochino di zucchero. Ecco, stavamo cominciando ad avvicinarci al concetto che cercavo, ma ancora non c'eravamo: l'abbinamento cibo-birra si fa infatti par accord, per somiglianza, e io cercavo qualcosa con il cioccolato, perché le fave di cacao vengono torrefatte proprio come i malti per la birra rossa e scura della ricetta.

Siccome io sono testarda ho googolato una seconda volta e, cerca che ti cerca, sono riuscita a mettere le mani nientepopodimenoché sulla ricetta di Claudio Sadler in persona!!! Già solo leggendo gli ingredienti ho capito che finalmente c'eravamo.
La ricetta è molto più complessa di quella del Tiramisù normale, ma se avete la pazienza di prepararla vi darà soddisfazioni incredibili.
E - manco a dirlo - la mia amica Paola ci ha azzeccato in pieno: anche Sadler prepara la bagna facendo restringere la birra con un poco di zucchero di canna!!! Ve l'avevo detto, che è la Regina del Tiramisù!

lunedì 6 dicembre 2010

Terrina di capesante e salmone


Sabato, ora di pranzo, reparto pescheria del mio ipermercato di fiducia. 

- Buongiorno signora, avrei bisogno di un po' di capesante. Avrei bisogno di circa 400 g netti, noce più corallo.
- (con aria incerta) Non può aspettare la mia collega? Torna alle due meno un quarto...
- (guardo l'orologio: sono le 13.15) Ma signora, sono lì dietro a lei, non può darmele?
- E' che questo non è il mio reparto... sto solo sostituendo la collega andata in pausa, perché non c'è nessun altro che lo possa fare...
- Senta signora, facciamo così: mi può pesare una capasanta, con tutto il guscio?
- Va bene... sono 118 grammi.
- Hmmm.... secondo lei più o meno quanto pesa il frutto?
- Non saprei... per me non pesa niente...
- Non è che me ne peserebbe uno? Tanto per sapermi regolare?
- In realtà non è il mio reparto... non so... e poi la bilancia non glielo rileva, pesa troppo poco...
- Ma certo che lo rileva... su signora, gliele compero sa, mica gliele faccio sgusciare per niente...
- Va bene... vediamo un po'... 32 grammi. Oh toh, gliel'ha pesata! Sa, questo non è il mio reparto...
- Ok, allora vediamo... me ne dia 6... anzi no, 12... aspetti, me ne aggiunga altre due...
- Fa 1 kg in tutto.
- Perfetto, 1 kg di capesante mezzo guscio.
- Adesso però le devo mettere nel sacchetto... come faccio?
- Se gliele infilassimo ad una ad una?
- Dice che si può? Sa, non è il mio reparto...
- Ma certo che si può, venga che la aiuto.
- Ha bisogno di altro?
- Beh, veramente vorrei due astici, ma non credo che lei se la senta di pescarli...
- Pescarli da dove?
- Da quella vasca lì in fondo.
- Ah, quelli si vendono? Non sono lì per bellezza?
- No signora, si vendono.
- (con aria ancora più incerta e decisamente schifata) No signora, per gli astici dovrà proprio aspettare la mia collega... sa com'è, non è il mio reparto...

OK. Vedo chiaramente dal volto della mia interlocutrice che non c'è verso di farla anche solo avvicinare alla vasca degli astici: se dovessi insistere, si licenzierà sui due piedi.

- Va bene, allora basta così, grazie.
Sorriso luminoso da parte mia, sospiro di sollievo da parte della povera commessa proveniente da altro reparto, non meglio specificato, dell'iper.
Scelgo un bel trancio di salmone nel banco dove la sua collega della pescheria li aveva confezionati stamattina e mi reco alla cassa.

Questa ricetta è facile, veloce e, come direbbe la mia amica Ale, da porca figura. Io invece la definisco da minimo sforzo per un massimo risultato. Da porca figura, insomma. :-D

venerdì 3 dicembre 2010

Le (st)renne di Natale: Gelatina di birra


La (st)renna natalizia di questa settimana è semplicissima, ma risulta sempre molto gradita dagli amici. Accompagna egregiamente formaggi molto stagionati e formaggi a crosta lavata maturi, ma anche i dolci alle mandorle, speziati e al caffè, dolci di pasta frolla poco grassi e torte sabbiose. Inutile dire che io la adoro.

giovedì 2 dicembre 2010

Natale quest'anno è arrivato prima!!!



Ieri sera ho vissuto un momento di grande emozione.
Stavo seguendo i premi dell'MTChallenge, che come al solito sono commoventi ed esilaranti a un tempo; mi sono commossa e preoccupata per Alem a cui va un abbraccio tutto speciale, mi sono rotolata dal ridere per i premi che l'eclettica Alessandra riesce sempre ad azzeccare alla perfezione, e poi... e poi... OH MY GOD!!!! HO VINTO!!!!


Mi credete se vi dico che quando ho visto la foto del mio coniglio ho spalancato gli occhi e portato le mani alla bocca, e che stanotte ho fatto fatica a prendere sonno?




Ovviamente sono molto contenta, ma anche molto frastornata... e continuo a essere convinta che c'erano altre ricette che meritavano più della mia, ma tant'è... godiamoci il trofeo! :-D


Un grazie speciale ad Ale e Dani, che con la loro disponibilità hanno permesso e continuano a permettere che l'MTChallenge sia quello che è: un incontro tra amici che hanno voglia di pasticciare in cucina divertendosi, con tanta autoironia e tanta voglia di condividere un pezzetto della loro vita e del loro cuore, insieme a ricette decisamente strepitose.


Grazie di cuore a Ginestra, per aver proposto una ricetta fantastica e... ehm... per aver dato il voto decisivo!!! ;-)

Infine grazie di cuore a tutti!!!



mercoledì 1 dicembre 2010

Le (st)renne di Natale: Marmellata di carote, arance e cardamomo

Questa "edizione straordinaria" delle (st)renne è dedicata a Stefania di Cardamomo & Co., il cui figlioletto minore si è rotto un po' malamente una gamba, cadendo dalla moto di papà.
Oggi Stefania ha pubblicato solo le foto della sua (st)renna, il liquore alla rosa, quando il cucciolo uscirà dall'ospedale aggiungerà la ricetta. Noi (st)Renne però l'accompagnamo e le dedichiamo tutte una ricetta da aggiungere al pdf di Natale: il nostro modo di abbracciarla visto che purtroppo, abitando tutti lontano, non possiamo aiutarla più concretamente. Passate quindi da Ale e Dani, Annalù e Fabio e Flavia per raccogliere delle (st)renne supplementari e... pensate alla nostra amica Stefania, mentre lo fate! 

Un abbraccio fortissimo a Stefania, a suo marito e al resto della tribù, e un abbraccio specialissimo per il Cucciolo Ferito, attorno a cui si sta stringendo tutta la famiglia ma anche gli amici, quelli vicini e quelli lontani, quelli che conosce di persona e gli amici cibernetici...