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mercoledì 7 dicembre 2011

mercoledì 12 ottobre 2011

Ciambelline al vino


Carissimi amici, vorrei farvi partecipi della mia gioia: lunedì 3 ottobre la mia amica Elena ha passato l'esame per ottenere il patentino di Guida Turistica della Provincia di Milano, e lunedì 11 ottobre lo stesso esame lo ha passato la mia amica Cristina. Il motivo per cui la
sua macedonia nell'ultimo MTC è stata chiamata "crossed fingers" risiedeva tutto lì: lei era sotto esame e temeva di sbilanciarsi. 
Elena e Cristina hanno studiato insieme: sono diventate amiche perché le rispettive figlie maggiori, oggi studentesse universitarie, erano compagne di scuola e amiche per la pelle fin dalla prima elementare: potevano le mamme astenersi dallo stringere amicizia? Certamente no! E siccome nuddu si pigghia c'un s'assimigghia, come si dice nella Terra dei miei Avi (Dio li fa e poi li accoppia), entrambe sembrano serie, ma sono matte come cavalli. 
Sono due anni che queste due donne splendide affiancano al lavoro e agli impegni familiari ore e ore di studio, cui hanno dedicato tutti i minuti liberi del poco tempo libero che avevano. Hanno seguito corsi, hanno studiato storia, storia dell'arte, geografia e diritto, in italiano e in inglese (Elena anche in francese), con tutti i termini tecnici che queste discipline richiedono; conoscono miti e leggende della città dove sono nate e che amano alla follia, quindi sono stata davvero strafelice che tanta fatica, serietà e passione siano state coronate dal meritatissimo successo.  
E poi c'è un'altra cosa ancora che hanno fatto, senza neanche rendersene conto: in una società dove vige l'imperativo del tutto-subito-senza-fatica, Elena e Cristina hanno dimostrato fattivamente ai loro figli che per ottenere qualcosa bisogna investire tempo, energia, intelligenza e passione. Con il loro esempio hanno fatto toccare con mano ai loro ragazzi che un successo ottenuto con il lavoro dà molto più gusto di uno ottenuto facilmente. E questa lezione di vita i loro figli se la porteranno dentro per sempre. 

Lunedì dunque Cristina non era in ufficio; io mi sono svegliata con un patema d'animo come se l'esame avessi dovuto sostenerlo io, e a mano a mano che passavano le ore, l'ansia aumentava. Intorno alle 16.30 mi è arrivato un sms: ho finito ora, sono ragionevolmente tranquilla. Mi sono ragionevolmente tranquillizzata pure io, ma fino all'esito sapevo che non avrei chetato, e la settimana prima l'sms di Elena mi era arrivato alle 19:30. Mentre in ufficio avevo la distrazione del lavoro, a casa avevo bisogno di inventarmi qualcosa che mi occupasse le mani; ho quindi aperto il mio archivio ricette e l'occhio mi è caduto su questa ricetta, presa dal forum di C.I. un bel po' di anni fa.

L'unico inconveniente erano le dosi in bicchieri e quel fatidico "farina quanta ne richiede l'impasto", che se hai visto mamma, nonna o zia preparare il benedetto impasto sai come regolarti, altrimenti no. Recita infatti la ricetta:

CIAMBELLINE AL VINO
  


1 bicchiere di zucchero
1 bicchiere di vino bianco
1 bicchiere di olio (io ho usato l'olio di frutti olys)
1 pugno di semi di anice
farina 0 e 00 mescolate quanta ne vuole l'impasto
1 punta di coltello di lievito per dolci
 
mettere tutti gli ingredienti liquidi e i semi di anice nella ciotola dell'impastatore e aggiungere gradualmente la farina e il lievito fino ad ottenere un impasto morbido ma manipolabile.
Trasferire su un piano infarinato e tirare dei rotolini da cui ricavare delle ciambelline.
Spennellare con latte e spolverare di zucchero.
Infornare a 180 per circa 20 minuti.
Si servono pucciate nel vin santo.
Ciao! laura  malavasi   roma

Ooocchei, mi sono detta, ho preso il bicchiere più piccolo che avevo e ho cominciato allegramente a versare vino, olio, zucchero e semini di anice nella ciotola del Kenwood. Poi ho aggiunto un pizzico di sale, anche se la ricetta non lo menzionava, e mi sono data arie da precisina pesando la farina che ci versavo a mano a mano. Sono partita da 250 g sapendo che erano pochi e che probabilmente ce ne sarebbe voluto il doppio - e così ho fatto. Poi ho aggiunto altri 100 g, ma ancora non bastava. Altri 100 e poi altri 100, dopo di che ho manipolato l'impasto e ho visto che la consistenza andava bene. 800 g di farina mi ha preso l'impasto, e ho pensato con compassione a quella punta di coltello di lievito per dolci, che doveva sentirsi come la particella di sodio nell'acqua Lete. ^_^

Terminato l'impasto, è stata la volta delle ciambelline: suddividere l'impasto, tirarne dei rotolini e ricavare le ciambelline. Non c'è stato bisogno di infarinare il piano di lavoro, l'impasto scorreva a meraviglia senza appiccicarsi. Solo, il glutine dopo un po' diceva la sua e i rotolini si accorciavano, tornando ad essere cicciottelli. Ho dovuto procedere a step ricavando prima dei cordoncini spessi due dita e lasciandoli riposare mentre tiravo gli altri, poi li ho ripreso assottigliandoli via via, fino a quando hanno raggiunto lo spessore di un dito. La prossima volta li faccio spessi mezzo dito e li faccio riposare ancora un po', perché dopo che ho formato le ciambelline quelli si sono ritirati e incicciti di nuovo, facendo sparire il buco che, giuro, quando li avevo depositati sulla teglia c'era. 

I tempi di cottura dipendono dallo spessore delle ciambelline: se il loro spessore finale è di circa 1 cm, cuociono in 20 minuti; diversamente, mezz'ora ci vuole tutta. 

Le mie ciambelline non sono venute bellissime, ma erano buone da matti.
E sottolineo erano. :-)  

Vi dò di seguito le dosi precise, pesate per voi. ;-)

mercoledì 23 febbraio 2011

Mince Pies con marmellata di arance, carote e cardamomo

Altra settimana, altro attacco di emicrania. :-/
Questa volta per fortuna è più lieve, ma è fastidioso abbastanza da impedirmi di pensare con chiarezza e da farmi desiderare l'arrivo della bella stagione.
Da sempre l'estate è il periodo in cui sto meglio in assoluto e comincio a rimpiangerla già ai primi freddi, che vengono fin troppo presto per una siciliana trapiantata al nord.
Ricordo ancora il trauma, psicologico prima ancora che termico, che subii qualche anno fa, tornando dalla Grecia a metà settembre: ad Atene c'era il sole e un meraviglioso calduccio (38 °C con aria secca, si stava veramente benissimo), mentre all'atterraggio a Milano mi aspettavano la pioggia e 15 °C e da quel giorno le temperature continuarono a scendere inesorabilmente. Quel brusco passaggio dall'estate all'inverno fu una vera mazzata per me, che dovetti procedere in fretta e furia al cambio di stagione, ma lì per lì non me ne resi pienamente conto; lo capii bruscamente nel marzo dell'anno dopo, un sabato mattina, mentre mettevo a posto delle camicette appena stirate. Guardai dentro l'armadio e mi resi conto che diversi abiti estivi erano ancora lì, pronti per essere indossati, quasi che al cambio di stagione avessi sperato di poterli mettere ancora. Fu a quel punto che mi resi conto di quanto non avessi accettato l'arrivo dell'inverno quell'anno, e sorrisi tra me pensando che di lì a poco sarebbe stata primavera e che la bella stagione era alle porte.
Da allora ogni anno faccio molta attenzione quando ripongo i vestiti della stagione estiva, e soprattutto cerco di mettermi nella condizione mentale di accettare l'inverno come parte della vita; certo che quando il freddo mi scatena le crisi di emicrania, il desiderio di emigrare in Florida si fa sentire più vivo che mai...

Ma passiamo alla ricetta di oggi: sono delle banali tartellette alla marmellata, ma forse perché pensavo alla Florida ho attribuito loro il nome inglese di Mince Pies. Le ho farcite con della marmellata alle carote, arance e cardamomo, dal sapore e dal colore caldi come l'estate, e sbocconcellandone una mi sono consolata dal freddo pensando alla bella stagione che sta per arrivare.

giovedì 27 gennaio 2011

Brownies al cioccolato e maionese



Secondo me lei non ci credeva fino in fondo... ed è per questo che invece lo faccio!!! :-D


Quella che vedete riprodotta qui sopra è la mia agendina da borsetta 2011 e sopra, tra un appuntamento e l'altro che segno per non dimenticarli, che cosa c'è? Ma il suo autografo!!! Sì, proprio così, so che state morendo tutti dall'invidia, ma io e altre due piccole fan (Acquaviva e la Viz) l'altro ieri sera siamo riuscite, dopo un lungo e faticoso assedio, ad ottenere l'ambito premio: l'autografo di Babs!!!!
Mi raccomando, non fatevi venire un travaso di bile leggendo la dedica... :-D

Chiedo scusa invece ai lettori e alle mie amiche (st)renne se stamattina è stato pubblicato un post che secondo la nostra programmazione sarebbe dovuto comparire domani; gli è che io programmo la pubblicazione dei post e ieri sera ero convintissima che oggi sarebbe stato venerdì. Tale convinzione non si è certamente dissipata stamattina al suono della sveglia, e vi assicuro che è stato un vero shock scoprire alla metropolitana, di fronte all'inoppugnabile prova del tesserino settimanale da timbrare, che ero avanti di un giorno: orrore!!! Anzi, doppio orrore: ho pubblicato un post in anticipo!!!! Comincio a pensare che il mio neurone sia in crisi di identità: evidentemente pensa di lavorare per qualche linea aerea ed è costantemente in sciopero...

Approfitto però della mia sbadataggine per parlare del mio primo invito come foodblogger, all'evento Calvè, che si è svolto presso la sede dell'IPCA a Milano il 25 gennaio.
Gli Chef dell'IPCA ci hanno fatto notare che gli ingredienti della maionese sono uova, olio e succo di limone, tutti ingredienti che utilizziamo già quotidianamente nella preparazione delle nostre ricette. Ci hanno quindi suggerito di utilizzare la maionese come ingrediente, sottolineando quanto questo non sia poi così insolito. E' seguito un buffet di pietanze tutte preparate con la maionese, dall'antipasto al dolce, come ad esempio i brownies di cui dò la ricetta sotto, che usano la maionese al posto del burro e che erano davvero buoni.

BROWNIE AL CIOCCOLATO E MAIONESE
dal ricettario Calvè

125 g* cioccolato fondente
125 g maionese
125 g zucchero
125 ml latte
250 g farina 00
2 uova
1 cucchiaino di cacao amaro in polvere
1 cucchiaino di lievito per dolci in polvere

* La ricetta originale ne riporta 1125 g; a me sembrano tanti, ho chiesto di verificare e mi assicurano che ci vuole proprio tutto quel cioccolato. Io non ne sono convinta per niente e quindi scrivo la quantità che uso io. ;-)

Far fondere a bagnomaria il cioccolato fondente, poi amalgamarlo allo zucchero e alle uova leggermente sbattute, in modo da migliorarne la capacità di assorbire gli ingredienti secchi.
Setacciare farina, cacao e lievito e unirli al composto. Aggiungervi il latte e la maionese, amalgamare bene e versare in una teglia rettangolare rivestita di carta forno.
Porre in forno preriscaldato a 160 °C per circa 45 minuti, sfornare e attendere che si sia raffreddato. Tagliare a quadrotti e servire.

lunedì 20 dicembre 2010

Biscotti di pan speziato (Lebkuchen)



Da quando Alda Muratore mi ha insegnato la ricetta di questi biscotti li preparo a Natale ogni anno, e adesso che lei non c'è più, ogni volta che li lavoro non posso fare a meno di pregare per lei.

In famiglia li adorano tutti, a cominciare da mia madre che di solito non esprime preferenze marcate. Quella che però mi ha sempre colpita è la mia nipotina, la Pulcetta: inappetente fin dalla primissima infanzia, ha da subito amato questi biscotti. Ricordo ancora quando aveva due dentini di numero e sua mamma glieli dava: li metteva in bocca e li succhiava piano piano, a mano a mano che si ammorbidivano.

Anche il Dolce Principe ne va matto e così, anche se ogni volta impiego un sacco di tempo a macinare le spezie, li preparo sempre in grande quantità: una dose e mezza quando ne faccio pochi.

Di solito non li decoro: la manualità con le decorazioni non è certo il mio forte, e l'unico anno che li ho decorati con la ghiaccia reale ho trovato che fossero troppo dolci.

Ogni anno ho qualche taglia biscotto nuovo, e mi piace variare le forme; quest'anno dopo aver portato una latta con una dose intera di biscotti a mia sorella, ho ricevuto una sua telefonata di ringraziamento nel corso della quale mi ha chiesto come mai avessi usato anche un taglia biscotti a forma di extraterrestre.
"Extraterrestreee???", ho chiesto strabuzzando gli occhi.
"Ma sì, l'extraterrestre: quello con la testa grossa, il corpo piccolo e le braccine!"
Mi ci è voluto un po' per capire di quale stesse parlando, ma alla fine ci sono arrivata: era questo.




Che poi sarebbe questo:




Ora, fior di psicologi, a partire da Rorschach, potrebbero fare un sacco di considerazioni sull'interpretazione delle forme della sventurata.
Io ne ho fatta una sola: mia sorella non si stupirebbe se io avessi un taglia biscotti a forma di alieno. 😑

martedì 16 novembre 2010

Sfogliatine ai lamponi

«Piove, senti come piove, guarda come piove, senti come viene giù » cantava Jovanotti, ed è quello che viene a dire anche a me guardando fuori dalla finestra, oggi.
Già, la pioggia. Benefica per la terra, non così benefica per l'umore, fa venir voglia di stare al calduccio sotto le coperte, col ticchettio che batte ritmico sui vetri; fa venir voglia di accoccolarsi sul divano con un plaid sulle ginocchia e una tazza piena di the caldo e fragrante tra le mani; fa venir voglia di coccolarsi con qualche dolcezza... sì, ma quale? The e pasticcini è un binomio classico e da quello sono partita, per partecipare al contest Sweet Moments di Gattoghiotto; ho cercato di farmi venire in mente una piccola golosità, una di quelle coccole che vorrei avere qui con me in questo momento, qualcosa che sia a un tempo croccante, morbido e gustoso... ed ecco che sono nate le

Sfogliatine ai lamponi




500 g pasta sfoglia
500 g latte
125 g zucchero
4 tuorli
40 g farina 00 oppure amido (di frumento, di mais, di riso, fecola di patate...)
20 g burro
1 limone non trattato (scorza)
1 uovo per spennellare
zucchero a velo per decorare
200 g di lamponi

Preparare la crema pasticcera: versare in una casseruola il latte con la scorza di limone (oppure 1 baccello di vaniglia diviso in due longitudinalmente) e 1 cucchiaio di zucchero prelevato dal peso totale e portare a ebollizione.
Raccogliere in una ciotola i tuorli con il rimanente zucchero e montarli con la frusta fino ad ottenere un composto spumoso. Unire la farina setacciata, aggiungervi il latte bollente e mescolare con una frusta per amalgamarlo senza che si formino grumi.
Rimettere sul fuoco e far riprendere il bollore. Farla cuocere per 5 minuti dal bollore per eliminare il gusto di crudo della farina.
Spegnere il fuoco, aggiungere il burro e mescolare finché si è sciolto e amalgamato bene.
Versare in una ciotola e raffreddare subito in acqua e ghiaccio, mescolando.



Stendere la pasta sfoglia a 2-3 mm di spessore e ricavarne dei quadrati di 13 cm di lato.
Incidere ciascun quadrato di sfoglia come segue: a 1 cm dal bordo incidere 2 lati compresi gli angoli, ma fermandosi a 1 cm dall'angolo opposto. Fare lo stesso con gli altri 2 lati. Avremo insomma 2 angoli opposti tagliati e 2 non tagliati per 1 cm. *
Inumidire i bordi, poi sollevare un bordo inciso e appoggiarlo su quello opposto. Fare lo stesso con l'altra metà del bordo, in modo da creare una sorta di vol-au-vent a forma di caramella (sono riuscita a spiegarmi?).
Spennellare ogni sfogliatina con un uovo sbattuto insieme a 1 cucchiaio di acqua e infornare a 180 °C per 10 minuti. Far raffreddare.


Versare in ciascuna sfogliatina un ciuffo di crema pasticcera e decorarla con un lampone.
Spolverizzare di zucchero a velo e servire.

* Nella speranza di spiegarmi meglio, copio il procedimento dal libro della Scuola di Cucina del Cordon Bleu: piegare ogni quadrato a metà in modo da ottenere dei triangoli. Tagliare un bordo largo 1 cm lungo i lati piegati. Lasciare 1 cm non tagliato prima di arrivare alla punta del triangolo. Aprire il triangolo e spennellare i bordi della parte interna del quadrato con acqua e uovo. Sollevare le strisce e farle scivolare una sotto l'altra. Trascinarle agli angoli opposti e attaccare le punte agli angoli della base con la mistura acqua-uovo.
Insomma... sono più facili da fare che da spiegare! ;-)