Lo so, lo so, non si chiamano tigelle ma crescentine: tigella è il nome della speciale padella pressofusa nella quale si cuociono. I modenesi D.O.C. hanno tutti i diritti di
indignarsi, ma per il resto del mondo quelle deliziose focaccine sono identificate come tigelle ed è per questo che ho scientemente adottato il nome della pentola anziché quello della preparazione.
Da oggi si possono cominciare a pubblicare le ricette dell'MTChallenge di febbraio che vede il pâté come oggetto della sfida, lanciata dalla strepitosa Bucci che ha vinto meritatamente l'edizione di gennaio.
Ieri mattina, mentre mi stiracchiavo pigramente godendomi la mattinata domenicale a letto, mi è venuto in mente un pâté semplicissimo, quello di pomodori secchi: semplice e gustoso, ma sarà considerato un pâté a tutti gli effetti dalle rigorose giudici dell'MTC? Non ne ho idea, ma non appena l'idea mi è venuta sono balzata dal letto (erano le 7.15 del mattino) e mi sono data da fare.
E quale migliore modo di accompagnare questo rustico pâté, di un'infornata (anzi, una tigellata) di crescentine integrali? Ed ecco qui la mia prima proposta per l'MTC, che potrebbe anche finire fuori gara ma non importa: a casa mia non è rimasta più nemmeno una briciola di quanto preparato... ^_^
TIGELLE INTEGRALI AI 6 CEREALI + 1 LEGUME E PATÉ DI POMODORI SECCHI
6 cereali + 1 legume, e questo legume è costituito dalle fave.
In tempo di guerra si usava la farina di fave per tagliare la farina usata per panificare; tale farina, oltre a risultare nutriente, favoriva l'ossidazione dell'impasto e la sua sofficità. Oggigiorno l'abitudine di usarla è decaduta anche per via dei frequenti casi di allergia, e in ogni caso non bisogna abusarne, anche perché è priva di glutine ed eccedere nelle quantità significa compromettere quella stessa sofficità che si desidera incrementare. Io ne ho usato una percentuale elevata in questa preparazione perché non era alla sofficità che miravo, ma al gusto.
Per le tigelle:
200 g farina Manitoba
50 g farina integrale di farro (dicoccum)
50 g farina integrale d'avena
50 g farina integrale d'orzo
50 g farina integrale di segale
50 g farina integrale di grano saraceno
50 g farina di fave
200 g panna liquida
150 g acqua
1/4 di cubetto di lievito di birra fresco (6 g circa)
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaino da the colmo di sale
Per il pâté di pomodori secchi:
la ricetta (con dosi rigorosamente a occhio) l'ho presa da qui ed è quella di Bele. Cerco di dare le dosi, ma fate a gusto vostro:
200 g pomodori secchi
2-3 spicchi d'aglio
1 pugnetto di capperi
basilico
origano
maggiorana
santoreggia
timo
Per sbollentarli:
acqua 2 parti
aceto bianco 1 parte
Preparare le tigelle: Mescolare le farine tra loro per amalgamarle bene, unirvi il sale, lo zucchero e il lievito di birra sbriciolato, poi aggiungere panna e acqua e impastare fino ad ottenere un impasto morbido. Metterlo in una ciotola capiente, sigillarlo e farlo lievitare fino al raddoppio.
Ricavare dall'impasto tante palline di circa 30 g cad.
Scaldare la tigella nel fornello più grande mettendo un frangifiamma per garantire una maggiore uniformità di calore. Dopo un paio di minuti voltare la tigella dall'altra parte per arroventare pure quella.
Aprire il coperchio, posizionare al centro di ciascuna formina una pallina di impasto e chiudere. Far cuocere per 2,5-3 minuti, voltare la tigella senza aprirla e far cuocere per altri 2,5-3 minuti anche dall'altro lato.
Sformare le tigelle aiutandosi con una pinza e metterle in un cesto di vimini coperto con un canovaccio. Coprirle con un altro canovaccio per tenerle in caldo e proseguire fino a quando si saranno cotte tutte le palline.
Servire le tigelle caldissime accompagnate dal pâté di pomodori secchi o dal tradizionale pesto di lardo ottenuto con un battuto di lardo mischiato ad aglio e rosmarino tritati e insaporito con pochissimo Parmigiano Reggiano grattugiato.
Preparare il pâté di pomodori secchi, preferibilmente qualche giorno prima: sbollentare i pomodori secchi in 2/3 di acqua e 1/3 di aceto bianco al bollore per 1 minuto. Questa operazione serve a sciacquare la polvere e a disinfettare i pomodori secchi.
Scolarli e metterli ad asciugare su un canovaccio pulitissimo, tenendo la polpa verso l'alto e la buccia appoggiata al canovaccio, per 24 ore. Trascorso questo tempo trasferirli nel frullatore, aggiungerci tutte le erbe aromatiche, l'aglio, i capperi e un po' di olio extravergine di oliva e frullare fino a ridurli in crema. Aggiungere altro olio extravergine di oliva fino ad ottenere la consistenza desiderata, invasare e coprire con altro olio.
Servirlo spalmato sulle tigelle.
ci pensavo proprio ieri. volevo proporle ai miei amici greci ma non avendo l'attrezzo, ci ho rinunciato.
RispondiEliminabellissime le tue
irene
Come crescentine? Chi lo ha detto? Le crescentine sono solo bolognesi e sono quelle fritte, pensa che a Modena già lo chiamano gnocco. Queste invece sono tigelle in tutto il suo splendore, il tegame è la tigelliera. Chi è il modenese che ti ha messo sulla cattiva strada, che a Bologna siamo disposti a litigare per queste confusioni.... la crescentina è nostra!!!
RispondiEliminaBravissima Mapi, di queste cosette, chiamale come vuoi, riesco a mangiarne fino a crepare...
SARA, IO TI FACCIO UN MONUMENTO!!!!!!
EliminaPensa che qualche anno fa ero a cena a Modena, ho osato parlare di tigelle e il commensale alla mia sinistra mi è saltato in testa dicendomi che non si chiamano tigelle ma crescentine, e che tigella è la padella. :-(
GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE: adesso le posso chiamare tigelle con la coscienza perfettamente pulita!!! :-D
Un abbraccio carissima.
E' meglio che non passo più da nessuno di voi, altrimenti non pubblico più niente... Cioè mi hai sstesa definitivamente!
RispondiEliminaIo adoro i pomodori secchi! Da bimba, in vacanza in Sicilia, noi bambini li "rubavamo" dalle terrazze!!! Ciao!
RispondiEliminaIn gara o fuori gara, a me questa ricetta sembra strepitosa, il patè di pomodori secchi lo adoro , ma quelle tigelle devo essere state favolose.
RispondiEliminaAnche io ho una tigelliera, ma da tanto riposa ...mi hai fatto tornare la voglia!
ciao loredana
Oh mamma, sei già in pista? Mi devo mettere d'impegno, 'stavolta è durissima :-(
RispondiEliminaBuon San Valentino :-D
La cosa strana (almeno per me) non è l'idea delle 7,15 del mattino, ma il fatto che tu avessi in dispensa tutte quelle farine, e pure quella di fave! Ma io vorrei annegare nelle vostre dispense ....
RispondiEliminaeccola qui! Le tigelle sono una favola, e quel paté...mi sembra di sentirne il profumo e mi fa venire in mente l'estate.... con questo gelo è una manna!! Bellissimo!
RispondiEliminaMapi, per me puoi chiamarle come vuoi, hanno proprio l'aria invitante e ti garantisco che non faccio fatica a credere che non ne sia avanzata nemmeno una briciola! Cristina P.
RispondiElimina"oggi comincio a pibblicare giusto quelle settecento ideuzze che mi sono venute per l'emmetichallenge di questo mese"...
RispondiEliminasto traducendo per la Bucci, che magari è ancora convinta di avere a che fare con persone normali :-)))
La tigelliera non ce l'ho- ma stavo per confortarti anch'io, prima che arrivasse Sara in tutta la sua autorevolezza: tigelle sono e tigelle si chiamano. Il tipo era un malintenzionato che ti voleva traviare, e tu come al solito ci sei cascata. Bisogna sempre metterti in guardia, a te :-))))
ciaoooo
ale
splendide le tigelle e l'accompagnamento! che domenica proficua :-D
RispondiEliminabacioni
Uno spettacolo come sempre :) che bella questa sfida, io amo i patè e ora ho un bel pò di ricette da copiare!
RispondiEliminama sai che non le conoscevo? e che golosità quel paté!!
RispondiEliminaMapi, già il paté di pomodori secchi è una goduria, con queste tigelle ci posso anche fare il pranzo di nozze, onore alla semplicità dei Re!!
RispondiEliminama quante farine!!! mi segno la ricetta per quando avrò da ripulire la dispensa... ;)))
RispondiEliminaper quel pâté lì potrei fare follie!
un abbraccio grande
Metonimia o no, le tue tigelle sono una favola! E poi ai 6 cereali più 1 un legume!! Non sapevo dell’uso della farina di fave, grazie della tua spiegazione molto interessante, chissà che saporone dà all’impasto! Il paté di pomodori secchi lo adoro, e il tuo è particolarmente invitante!! Grazie Mapi, come al solito sei strepitosa!
RispondiEliminaepperò non mi puoi deludere così! Nemmeno un po' di alcol? Nemmeno un goccio piccolo piccolo??? ..... ma forse ho capito: questa volta lo hai bevuto mentre preparavi..... :-D
RispondiEliminaCristina P.
Mapiiii...e ora come la mettiamo con le voglie che mi hai fatto venire di pomodori secchi e di tirella???
RispondiEliminaQuesto è il patè più sfizioso che ho visto finora...bravissimisiima!
Baci
Clau
Alla parola tigelle ero affascinata...alla parola pomodori secchi ero ormai stecchita perchè ne sono dipendente!
RispondiEliminaUnitamente alla caponata sono l'unico straordinario ricordo del mio primo matrimonio siculo e della sua icona.....la mia ex-ex suocera!!
Cavoli.....in cucina era una bomba!!
Interessantissimo questo mix di farine.
Baci e bacetti,
Fabi
Ma io mi associo a Stefania! anche a me hai fatto immaginare la dispensa delle meraviglie! i pomodori secchi sono una cosa che ADORO! inoltre dalle mie parti ( Napoli ) si usa fare il pesto di pomodori secchi e ricotta, che è un must da provare sulle mafalde.. penso però che il tuo abbinamento con le tigelle integrali sia assolutamente perfetto! insieme ad un immancabile bicchiere di vino rosso!
RispondiEliminaCiao!