lunedì 30 maggio 2011

Apple Pie Filling e fragole caramellate

Gli USA, come tutti sappiamo, è la patria del ready-made: la gente comune cucina il meno possibile e si affida ai preparati e ai semilavorati per pranzo e cena. E' vero che anche da noi ci sono sughi pronti e semilavorati, ma la Desperate Housewife nostrana è molto più avanti e non ha problemi a preparare ex novo, chessò, un sugo di pomodoro.

Facendo un giro da Williams-Sonoma ad esempio, ho visto barattoli già pronti con il ripieno per le loro pies tradizionali, di mele e di ciliegie; la prima riflessione, magari un po' spocchiosa, è stata: "e che ci vuole a prepararsi il ripieno di una pie?". Riflettendo però mi sono detta che alle volte fa comodo trovarsi con il preparato già pronto, perché velocizza parecchio il lavoro: perché non prepararselo da se'?
Sul sito della Cameo c'è una ricetta possibile a cui mi sono ispirata usando però un procedimento totalmente diverso, perché diverso è il tipo di preparazione. Del resto basta pensare al ripieno di una Apple Pie e regolarsi di conseguenza. Ovvio che il procedimento non è farina del mio sacco: è quello descritto da Christine Ferber nel suo libro Mes Confitures, che è la mia Bibbia in fatto di marmellate.


APPLE PIE FILLING

1,2 kg di mele
1 kg zucchero muscovado
100 g uvetta
50 g pinoli
1 limone non trattato (succo e scorza)
1 cucchiaio aceto di mele
2 cucchiaini cannella in polvere
1 cucchiaino chiodi di garofano macinati


Sbucciare le mele, privarle del torsolo e tagliarle a dadini.
Versare in una pentola larga ma dalle pareti alte le mele, lo zucchero, il succo di limone, l'aceto di mele, l'uvetta non ammollata (assorbirà il sugo delle mele), la scorza grattugiata del limone e le spezie.
Portare a ebollizione, poi spegnere e tenere al fresco per una notte.
Il mattino dopo scolare le mele dallo sciroppo e porre quest'ultimo sul fuoco finché non si sarà ridotto della metà circa, anche qualcosa di più.
Contemporaneamente mettere i vasetti aperti e i relativi coperchi nel forno freddo e accendere il forno a 110 °C, per sterilizzarli.
Aggiungere allo scioroppo le mele e i pinoli e far cuocere per 15-20 minuti.
Invasare la composta bollente nei vasetti bollenti, avvitare bene i coperchi e capovolgere i vasetti fino al raffreddamento: raddrizzandoli vedremo che si è formato il sottovuoto.


E le fragole caramellate? Direte voi.
Le fragole caramellate non le ho trovate da nessuna parte: le ho inventate io.
Di seguito ve ne racconto la genesi:


FRAGOLE CARAMELLATE


2 kg di fragole mature e profumate
1 kg di zucchero semolato
2 limoni (succo)
sbadataggine q.b. (ma vi consiglio di abbondare)


Trovare al mercato delle fragole meravigliose, mature e profumate e acquistarle decidendo subito di farne una bella marmellata.
Lavarle velocemente in acqua fredda, mondarle con l'aiuto del depicciolatore che ancora non è stato ereditato da vostra sorella, tagliarle in quarti e metterle in una casseruola dal fondo largo e dalle pareti alte. 
Versarvi sopra il succo dei limoni e lo zucchero, porre sul fuoco e portare al primo bollore.
Ridurre la fiamma al minimo ma al contempo autoconvincersi di aver spento il fuoco, coprire con un coperchio e lasciar riposare per qualche ora (procedimento della Ferber sopra menzionata). 
Uscire.
Tornare dopo un'oretta perché ci si è dimenticati di prendere una cosa, notare en passant che quelle fragole emanano un profumino delizioso, congratularsi con se stesse per l'ottimo acquisto fatto, prendere la cosa che si era dimenticata e uscire di nuovo.
Non farsi sfiorare dal benché minimo dubbio.
Rientrare in casa dopo 3 ore, avvertire sul pianerottolo un piacevole odore dolciastro-caramellato e domandarsi distrattamente che cosa abbiano cucinato i vicini, mentre si cercano le chiavi di casa.
Aprire la porta, essere investiti dal medesimo odore - questa volta con una punta di bruciato - guardare i fornelli e constatare che la fiamma era stata ridotta, ma non spenta. Ricordarsi del profumo avvertito 3 ore prima e inorridire.
Correre a spegnere il fuoco e constatare i danni.
Noterete che grazie al coperchio, l'acqua che evaporava ritornava in parte nella pentola, impedendo al contenuto di carbonizzarsi. Vi accorgerete anche che la parte attaccata al fondo è minima, e che il sapore di bruciato non ha ancora permeato il preparato.
Decidere a questo punto che quella massa scura e informe dal sapore di caramello tutto sommato è buona anche se non sa più di fragole. 
Invasare, avvitare i coperchi e capovolgere fino al raffreddamento.
Essere certi che si troverà il modo di utilizzarle e congratularsi con se stesse per aver trasformato un disastro in un successo e per avere inventato una nuova ricetta inedita.
Tirarsela da foodblogger. 






15 commenti:

  1. Mapi!!!! Mi fai morire.
    Visto che di sbadataggine sono discretamente dotata immagino di poter replicare le tue fragole ;-)
    Mentre bellissimo il pie filling fatto in casa, guardo sempre con sospetto quei barattoli pronti e invece guarda un po' cosa tiri fuori...brava!

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  2. tu sei un genio.
    punto.
    tiratela da par tuo.
    punto.
    ;-)
    ale

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  3. Ebbrava la Mapi... a parte che sei un mito e te l'avro' detto mille volte, ma poi sto ridendo un sacco per quel "tirarsela da foodblogger"... hihihihi, sei fantastica!
    Un abbraccio e buona giornata
    Paola

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  4. :DDDDD
    Per la serie "la classe non è acqua, ma caramello sì!"
    P.s. Siccome sono abbastanza rincoglionita, che dici riesco ad inventare anche io una gran figata da perfetta foodblogger? ;)

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  5. ... ho capito! .... ho capito solo ora perchè mio figlio continua a suggerirmi di contattare te per l'esecuzione di ogni ricetta!
    In anni di sbadata carriera in cucina,avrò rottamato decine e decine di pentole/pentolini carbonizzati e mai... dico MAI... che ne fosse uscita una simile MERAVIGLIA!!!!
    M I T I C A .....
    Nora

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  6. Stefania, non ti consiglio di replicare le fragole, ma se dovesse capitarti... sai cosa fare! ;-)

    Ale, in effetti forse è meglio tirarsela da sbadata senzatesta e non far sapere a nessuno di questo blog... ;-)

    Paola, almeno ci ridiamo un po' su... ;-)

    Mary & Sulemaniche, hihihi, grazie! :-)

    Nora, evidentemente ci vuole chiulo anche quando si fanno disastri... almeno quello ce l'ho!!! ;-)

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  7. ma quanto sarai inventiva, mapi!?!?!?!

    anche se alla fine, se le mele le devo preparare io, perché non preparare direttamente la torta e così almeno me la godo?
    gaia che ha per motto "meglio una uovo oggi che una gallina domani"

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  8. che spettacolo le fragole caramellate!

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  9. e poi sono io lo CHEF?????? Ma lo sai quanto riesco a bruciare io in tre ore di sbadataggine??????
    Sei "caramellamente" fantastica!!!!!
    Cristina

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  10. Sei bravissima...oltretutto non avevo visto tutte le versioni dei bisi e devo farti i complimenti...l'olio di colza?...uso quello per condire a crudo perchè?...perchè è un concentrato di salute, piu che altro per gli omega3 perchè ne è ricchissimo ed è consigliato per diete particolari...poi friggo con exv locale, non c'è un particolare perchè nell'averlo usato nella vainegrette...grazie e buona giornata, ciao. Max Bolg di Max.

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  11. Carissima amica,

    Grazie per la tua tempestiva segnalazione che mi è di aiuto nella compilazione della mia lista.

    Fossero tutti come te. Sarebbe tutto più semplice, purtroppo molti non mi degnano neppure di una risposta, ma da buon "cacciatore di blog" non demordo.

    a presto
    sergio

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  12. Gaia hai ragione... :-))) è che dovevo smaltire delle mele e non volevo fare una torta, così mi sono ricordata di quel barattolo da W-S e mi sono detta: perché no? ;-)

    Lecherhotel, in effetti coi formaggi sono buone... ;-)

    Cri, TU SEI UNA CHEF INSIDE, te l'ho detto un sacco di volte!!! ;-)

    Sergio grazie a te! :-)

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  13. Che figata!!!!! Ma questo è l'effetto che ti ha fatto New York? Perchè altrimenti ci devi tornare più spesso...però ci vengo anche io la prossima volta! :D
    Baci
    Anna Luisa

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