lunedì 5 settembre 2016

Budino di quinoa all'acqua di rose


Dopo la lunga pausa estiva, riprendo le pubblicazioni sul blog con un dolce facile e veloce da preparare, perfetto sia come dessert, sia per la colazione del mattino.

Stavo cercando qualcosa di simile a un budino di riso, quando mi è capitata sotto gli occhi una nota informativa sulla quinoa che mi ha letteralmente elettrizzata: spesso confusa con i cereali, in realtà la quinoa è imparentata con gli spinaci (e infatti le sue foglie si cucinano nello stesso modo e hanno un sapore simile), ed è ricchissima di proteine, fibre, vitamine e sali minerali: potassio, magnesio, calcio, ferro, fosforo, zinco, vitamina C, vitamina B2 e vitamina E.
Un autentico tesoro per la salute, che può essere usato sia in preparazioni salate (in sostituzione del riso), sia dolci. Ecco trovata la base del mio dolce!

Restava solo di trovare il modo di declinarlo in versione dolce. Alla vaniglia? Troppo banale. Ai frutti di bosco? Goloso, sì... e poi l'occhio mi è caduto sul vasetto di rose secche commestibili e l'idea ha messo radici nella mia testa così rapidamente, da escludere categoricamente tutte le altre.
La bottiglia di acqua di rose per uso alimentare è proprio lì accanto, che altro aspettavo?

E poi - con un occhio alla linea e uno alla gola - mi sono detta che forse avrei avuto qualche senso di colpa in meno, se avessi sostituito lo zucchero con della stevia. So che la sostituzione suona ridicola: in questo budino ci sono panna e tuorli. La quinoa però è molto ricca di amidi, cioè di zuccheri complessi. Aggiungere uno zucchero semplice quando avevo a portata di mano un valido sostituto mi sembrava sciocco, e così ho deciso per la stevia. Riporto ovviamente anche la (più o meno) equivalente dose di zucchero, per chi la stevia non l'avesse e non fosse nemmeno intenzionato a usarla.


BUDINO DI QUINOA ALL'ACQUA DI ROSE



Per 4 persone:

100 g di quinoa (Nuova Terra per me)
100 ml di latte
100 ml di panna fresca
30 g di stevia (oppure 75 g di zucchero)
1 tuorlo
10 g di fecola di patate
5 ml di acqua di rose
1 pizzichino di sale fino

Rose secche commestibili per decorare


Mettere la quinoa in un colino a maglie fitte abbastanza capiente e sciacquarla con cura sfregando i granelli con le dita, per eliminare lo strato di saponina che la riveste e che renderebbe la preparazione amara. Scolarla, poi metterla in un pentolino e coprirla a filo di acqua. Aggiungere un pizzichino-ino di sale, portare a bollore e lessarla per 10 minuti, quindi scolarla.

Portare a bollore il latte e la panna in un'altra pentola.
Mettere in una terrina il tuorlo e la stevia (oppure lo zucchero) e montarli con una frusta.
Unire la fecola di patate e amalgamarla bene, quindi versare a filo il latte e la panna caldi e mescolare con la frusta per amalgamare bene.
Rimettere il tutto nella pentola e unirvi la quinoa.
Proseguire la cottura per altri 5 minuti, mescolando continuamente.
Spegnere la fiamma, aggiungere l'acqua di rose e mescolare.

Versare il budino nelle coppette individuali e farlo raffreddare a temperatura ambiente, quindi riporlo in frigo.
Estrarlo dal frigo un quarto d'ora prima di servirlo, decorare le coppette con le rose e portare in tavola.


10 commenti:

  1. Tu sai quanto adori i dolci che profumano di rose. E' da qualche anno che sono in fissa con questi sapori mediorientali (e il posto in cui lavoro non aiuta a farla passare, per fortuna :) e l'idea di un budino che racchiuda i profumi e i sapori che amo mi piace da matti. Una curiosità mia, perché non l'ho mai utilizzato, ma lo stevia altera il sapore? Nel senso, lascia un saporino da liquirizia come gli altri dolcificanti?

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    1. Grazie Paola! :-)
      Io ho usato della stevia raffinata, per così dire, marca Misura, e non le foglie della pianta.
      So che le foglie della pianta hanno un retrogusto di liquerizia; la stevia raffinata no, è come usare lo zucchero, solo bisogna stare attenti alle quantità. ;-)
      Un abbraccio.

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  2. Tra la quinoa e me non è mai stato amore: sarà perché non amo gli spinaci se non in germogli freschi? Ma l'idea di farne un dolce, invece, potrebbe funzionare. Il suo essere leggera e aromatica, che nei piatti salati in cui viene adoperata come sostituto dei carboidrati la rende insulsa e punitiva, in un dolce così ricco potrebbe invece rivelarsi un vantaggio e una variante fantasiosa.

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    1. Beh, sono le foglie di quinoa che assomigliano nel gusto agli spinaci, non i chicchi. ;-)
      Per me questo pseudo-cereale è assimilabile al riso: blando, sì, ma non punitivo... a meno di non gustarlo in bianco. :-)
      Un abbraccio cara!

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    2. Grazie dell'abbraccio, ricambio.
      Il riso ben fatto per me è un piatto di lusso, la quinoa d'aria!
      Ma come ti dicevo questo uso nel budino mi pare raffinato e azzeccato.
      Per cui quando riesco a buttare giù quei 4 kg che mancano ancora, si proverà!
      La faccenda degli spinaci credo sia dovuta al fatto che spesso quel che non mi piace non mi fa bene. Spinaci bieta pepeperoncino perché irritano l'apparato urinario, il caffè perché mi agita. Può darsi che nella quinoa ci sia qualcosa che affatica i reni?
      P.S.: magari valesse anche l'opposto, cioè che tutto quel che mi piace mi fa bene! :-P

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  3. A proposito di nulla, ti è mai capitato di cucinare dei totani? E se sì, come? Io li trovo abbastanza spesso e siccome sono insoliti li compro, ma di ricette ce ne sono proprio poche!

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    1. Devo confessarti una cosa: non amo totani, calamari e seppie. ;-)
      Se proprio proprio devo li mangio, qualche volta devo averli pure cucinati, ma onestamente non li conosco e non vorrei scrivere sciocchezze. :-)

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  4. Che delizia questo budino, cara Mapi, mi ha catturato perché usare i fiori, in tutte le loro declinazioni è sempre nelle mie corde... Ottimo quindi usarli anche per nobilitare quel sapore così particolare che la quinoa spesso rivela: Trovo l'idea davvero azzeccata, grazie!

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  5. Ma che meraviglia! È bellissimo da vedere e deve essere ottimo! Devo provarlo!
    Un abbraccio

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