lunedì 20 settembre 2021

Parmigiana nella melanzana

 

A Milano è calato l'Autunno nello spazio di un week-end: temporali, vento forte e temperature decisamente più fresche. Per fortuna però, i banchi dell'ortofrutta offrono ancora i sapori estivi, e io mi sto godendo le ultime melanzane. 

Ho trovato questa ricetta nel numero di giugno de La Cucina Italiana, che mi arriva in ufficio per un abbonamento aziendale; l'idea insomma non è mia, ma mi è piaciuta. L'ho modificata leggermente e mi è piaciuta davvero molto. Se avessi trovato le melanzane baby ne avrei fatto tante monoporzioni, ma è perfetta anche con le melanzane normali: più leggera della Parmigiana tradizionale, visto che non comporta la frittura delle melanzane, è nondimeno un piatto molto gustoso.

martedì 14 settembre 2021

Galletti amburghesi all'uva, ginepro e vino cotto


Mai come quest'anno ho atteso che tornasse a fare capolino l'uva sui banchi dell'ortofrutta: è un frutto che adoro e quest'anno mi è venuta una gran voglia di impiegarla anche in cucina. 
Erano anni poi, che volevo provare questa ricetta di Diana Henry, e finalmente è arrivato il momento propizio per farla. 

lunedì 12 luglio 2021

Tabbouleh


"So della tua antipatia per il prezzemolo ed è un peccato, perché l'insalata citata è buonissima!". Questo commento, lasciatomi dall'amica Stefania a proposito dell'insalata araba mi è tornato in mente, quando gironzolando per la rete mi sono imbattuta nella ricetta del Tabbouleh. Ero alla ricerca di una ricetta freschissima da consumare in questa torrida estate, e ho deciso di fare un salto nel buio e provare. E' stato un vero e proprio atto di fede, visto che il sapore del prezzemolo in genere mi dà fastidio, ma sono stata felicissima di averlo fatto.

In Palestina c'è un detto, secondo cui una donna che sa fare il Tabbouleh sarà una buona moglie. Probabilmente il detto si riferisce alla pazienza che ci vuole per tritare finemente a mano tutto quel prezzemolo, visto che le scorciatoie lo rovinerebbero irrimediabilmente rendendolo acquoso e floscio, ma vale veramente la pena di farlo: il risultato è davvero buonissimo, fresco e appetitoso. Non so dirvi né come, né perché, ma la massiccia presenza di prezzemolo non mi ha infastidito per niente, e anzi ha contribuito a smorzare la pungenza della cipolla. Di solito quando nelle insalate è presente la cipolla, io dopo ne avverto il sapore in bocca per ore. Nel Tabbouleh invece l'avverto a malapena, e sicuramente non la sento più dopo averlo mangiato.

Insomma, provatelo e non ve ne pentirete: le vostre cene estive non potranno che guadagnare da questo freschissimo piatto! L'unica raccomandazione che mi sento di fare, è di affilare molto bene il coltello prima di cominciare, e di rifare il filo alla lama a metà operazione: è infatti essenziale triturare in modo netto le foglie di prezzemolo e menta, senza schiacciarle per non estrarne il succo, rovinandole.

lunedì 28 giugno 2021

Tartufini alla mandorla e caffè (già Simple Tiramisu Cookies) per il Club del 27


- Se li famo du' biscotti?

- Ma che, sei matta? Accendere il forno con 'sto caldo...

- Ma i biscotti che ho in mente io si fanno senza forno, senza cottura, tutti a crudo e a freddo!

- Davvero?!? Allora sì, proviamo!!!!

E' più o meno così che è nato il tema affrontato dal Club del 27 in questo mese di giugno, così meravigliosamente caldo (mi perdonino gli amanti del freddo, ma io adoro il caldo e ho solo 3 mesi all'anno per godermelo: non fate i guastafeste, per favore!). 

Biscotti e dolcetti che non necessitano di cottura? Sì, grazie, e la nostra Ilaria ci ha proposto una serie di ricette tratte dal libro The New Cookie: The Best No Bake Recipes You Can Find in The World di Molly Mills.

Quelli scelti da me si chiamavano in origine Simple Tiramisu Cookies, biscotti tiramisù semplici, ma ne ho modificato il nome sul post perché a mio avviso, in primo luogo col tiramisù non hanno niente a che spartire, e in secondo luogo perché ho scelto di dar loro la forma di tartufi, anziché di biscotti (è una questione puramente estetica: mi piacevano di più in versione tartufo). Una cosa però è certa: sono molto semplici e veloci da fare.

Le misure degli ingredienti erano indicate in tazze americane: ho voluto pesare ogni singolo ingrediente dopo averlo misurato nella tazza, per dar modo di farli agevolmente anche a chi non ha le cup. Nella ricetta riporto entrambe le unità di misura per le cup: cucchiai e cucchiaini sono molto più semplici da dosare.

Volete vedere altre golose ricette di biscotti "a freddo" perfetti per l'estate? Qui trovate tutte quelle realizzate dai colleghi del Club del 27!

lunedì 21 giugno 2021

Brownies alla birra Bock Ambrata


Se qualcuno dovesse chiedermi a bruciapelo quale sia il mio stile birrario preferito, risponderei senza esitazione Bock. E' stato amore al primo sorso, tantissimi anni fa, e a distanza di tempo resiste e persiste, anche se non è un amore esclusivo; consumo molto volentieri anche altri stili: se cerco una birra rinfrescante in un afoso pomeriggio estivo prenderò una freschissima Lager o una Pilsner secca e frizzante, mentre quando cerco aromi più intensi vado di IPA senza voltarmi indietro; tutto dipende dalle circostanze o, come si dice in termini di marketing, dalle occasioni di consumo. Se però mi sto rilassando a fine giornata e ho voglia di stapparmi una birretta, la mia scelta ricadrà quasi sicuramente su una Bock, dal gusto morbido e rotondo e dalla gradazione alcolica leggermente più elevata. 

Le origini dello stile Bock sono avvolte nel mistero: l'ipotesi più accreditata lo vuole originario della cittadina tedesca di Einbeck, capitale della birra nel tardo medioevo, mentre altri ritengono che le sue origini siano situate in Baviera, dove un errore di pronuncia del dialetto locale (Ainpöckisch) l'abbia trasformataa in Ein Bockbier (bock significa caprone), e in effetti le prime etichette delle birre Bock riportavano proprio l'effigie di un caprone.

Ma quali sono le caratteristiche organolettiche dello stile Bock? In origine erano birre scure o ambrate a bassa fermentazione, mentre adesso si producono anche delle Bock chiare e delle Bock (chiare, ambrate o scure) ad alta fermentazione. La mia preferenza personale va alle ambrate o scure ad alta fermentazione, dal gusto più rotondo e dagli aromi più intensi e variegati. L'amarezza è ben bilanciata e non eccessiva, mentre il tenore alcolico di regola va dai 6,5 ai 7,5 gradi.

Oggi però ho scelto di non bere la mia Bock, ma di usarla come ingrediente per dei dolcetti tanto comuni, quanto facili da fare: i brownies.

Ecco quindi i miei