mercoledì 25 febbraio 2015

4 Baci tutti per voi!!!


Sapevo già che avrei avuto un picco di superlavoro in gennaio; quello che non sapevo però, era che tale picco mi avrebbe prosciugato le energie al punto tale, da impedirmi di partecipare al mio amato MTChallenge, una sfida di cucina estremamente stimolante che mi spinge sempre ad andare un po' oltre ai miei limiti. E' quindi avvenuto che per prepararmi alla sfida sui canederli io abbia preparato due tipi di pane, che ho rigorosamente affettato e messo a seccare (follie da MTChallenge, lo so); quel pane è ancora in un sacchetto di carta, pronto ad essere usato, e sicuramente prima o poi mi cimenterò in solitaria nei canederli.

lunedì 16 febbraio 2015

Insalata Orient Express


E' trascorso un mese e mezzo da quando ho pubblicato l'ultimo post (a parte i due post di traino per lo Starbooks, ma comunque come tempi siamo lì) e in questo periodo di tempo sono successe tante cose: da un picco di super lavoro che sicuramente mi aspettavo, ma che non immaginavo sarebbe stato così pesante, alla perdita di una persona cara, e per finire mi è capitato tra le mani un libro magico che parla di riordinare la casa e dà un metodo molto efficace.


Si mette a posto la casa, si passano in rassegna tutti gli oggetti che possediamo, uno per uno, prendendoli in mano e chiedendoci se ci rendono felici; se la risposta è no, quell'oggetto va scartato senza pietà e soprattutto senza rimpianti. L'operazione è piuttosto lunga: l'autrice parla di riordinare tutto in una volta, ma precisa che il tempo medio di riordino dura 6 mesi, visto che la maggior parte delle persone lavorano durante la settimana. Si mette in ordine la casa buttando via il vecchio e interiorizzando il proprio passato, per poter organizzare e affrontare con più serenità e determinazione il presente e il futuro. La cosa incredibile è che l'autrice ripete spesso che dopo aver riordinato una stanza, l'aria si fa più leggera, pura e cristallina. Ho pensato che fossero fesserie, ma ho dovuto constatare di persona che mi sbagliavo: è proprio così e incredibilmente, dopo aver svuotato un armadio, tutta la stanza sembra più vuota e leggera, anche se le ante dell'armadio sono chiuse e il loro contenuto è solitamente nascosto allo sguardo.

Il riordino insomma è una sorta di depurazione della casa dalle scorie accumulatesi nel tempo, e in parallelo anche le scorie del nostro organismo vengono espulse: inconsciamente, a mano a mano che liberiamo la casa dalle cose superflue, adottiamo uno stile di vita più sano e anche il nostro organismo si depura. Ma la cosa più bella è che si depura pure l'anima: si ripensano tutti i rapporti con le persone, si fa chiarezza dentro di se' e si capisce quali sono i rami secchi da potare e quali quelli da curare e far fiorire.

E visto che sto depurando casa e organismo, tanto vale prendere in mano lo splendido Insalata da Tiffany e farsi ispirare da una di quelle meravigliose insalate, perché il gusto non è certo bandito dalla vita, anzi! Con il riordino si riesce ad apprezzare e a gustare meglio ciò che si ha.

giovedì 1 gennaio 2015

Crespelle alla zucca e curry Madras


Che zucca e spezie sia un'accoppiata vincente, si sa; sono quindi consapevole di non aver inventato nulla di nuovo. Amo moltissimo la zucca in tutte le sue declinazioni, anzi, quasi tutte: non mi piacciono infatti gli amaretti, motivo per cui i tradizionali tortelli di zucca mantovani che li prevedono non mi fanno impazzire. Adoro però la zucca abbinata alle spezie, sia in versione dolce (mi accorgo solo ora di non aver mai pubblicato qui la ricetta della mia crostata alla zucca), sia in quella salata.
La dolcezza della zucca bilancia molto bene i sapori intensi delle spezie, e queste a loro volta rendono meno stucchevole la zucca. A marriage made in Heaven insomma, una combinazione perfetta di sapori, resa ancora più buona dal Parmigiano Reggiano, che contribuisce a bilanciare il tutto. Mi sono trovata tra le mani dei Parmigiani Reggiani buonissimi, prodotti dall'Azienda Agricola Bertinelli: Millesimati (ottenuti cioè dal latte di giovenche che hanno partorito da 100 giorni al massimo, e quindi molto più ricco di calcio) e con stagionature varie. Per questa ricetta ho scelto il Millesimato stagionato per 24 mesi per la farcia alla zucca, e il 15 mesi per la besciamella e per completare.
Di solito abbondo di più con il curry, questa volta invece ho avuto la mano leggera perché volevo dare spazio al Parmigiano, che era veramente notevole.

Ho preparato queste crespelle per la cena della Vigilia di Natale e sono state apprezzate più di quelle classiche agli spinaci e ricotta, che avevo affiancato a queste per timore che qualcuno non apprezzasse la zucca o il curry.
In realtà sono andata con mano molto leggera con il curry, motivo per cui sono piaciute davvero a tutti, perfino ai nipoti: la Pulcetta, di regola inappetente e dai gusti difficili, ha fatto pure il bis.

Farcia e besciamella funzionano benissimo anche se presentate insieme alle lasagne o ai cannelloni: in ogni caso il successo è assicurato.

Fare le crespelle non è difficile: si prende la mano subito, e se le prime 2 o 3 vengono stortignaccole, poi riuscite a regolarvi e a preparare delle crepes regolari. I più bravi ottengono delle crespelle sottilissime con soli 30 ml di pastella, io mi trovo meglio usandone un po' di più, anche perché per la gratinatura in teglia le preferisco un pochino più consistenti.

martedì 30 dicembre 2014

Triangoli al cotechino e lenticchie


Il 2014 sta per chiudersi definitivamente.
E' stato un anno ricco e intenso, e onestamente non sono d'accordo con i TG, che ogni anno in questo periodo parlano regolarmente di "anno nero X".
Ogni anno porta con se' cose belle e cose brutte: è la vita, e il segreto sta nel vedere sempre il bicchiere mezzo pieno. Si chiudono porte, è vero, ma si spalancano portoni, e se la gente invece di lamentarsi di continuo guardasse al positivo che ha e si desse da fare per migliorare quanto è negativo, staremmo tutti meglio.

E' questo l'augurio che faccio a me stessa e a tutti voi, per il 2015 e per tutti gli anni a venire: guardare la vita con ottimismo, essere grati per i numerosi doni che abbiamo, e rimboccarci le maniche per far funzionare quello che non funziona. E se non c'è nulla che possiamo fare, guardare il lato umoristico della situazione e imparare a sorridere di noi stessi e delle cose che capitano.
E magari dedichiamoci un po' al volontariato: guardarsi intorno e aiutare gli altri ci arricchisce umanamente oltre ogni possibile immaginazione.

BUON 2015 A TUTTI


giovedì 25 dicembre 2014

Panettone del Maestro Giorilli... e tanti auguri di Buon Natale dalla Redazione dell'MTChallenge!!!


Quest'anno, complice l'uscita del libro Dolci Regali alla cui stesura noi tutti della Redazione dell'MTChallenge abbiamo partecipato attivamente, coordinati dalla grandissima Alessandra Gennaro, abbiamo pensato di fare a tutti voi gli auguri collettivi, realizzando una ricetta di panettone o di pandoro a nostra scelta e pubblicandola il 25 dicembre.
Oggi abbiamo tra l'altro una sorpresa per voi: Valeria Pizzolato, produttrice di panettoni artigianali eccezionali, ci ha regalato una sua ricetta di panettone, che troverete pubblicata sul sito dell'MTC.

Ho cominciato a fare il panettone nel 2004, anno di nascita del mio lievito madre, ;-) e da allora a quasi ogni Natale fare il panettone per me era un must. Curiosamente però, dall'anno in cui ho aperto il blog non ho mai trovato il tempo per farlo - sono 3 giorni di lavoro, i cui ritmi sono dettati dal lievito madre e non dall'orologio (ad esempio il mio primo impasto ci ha messo 18 ore a triplicare, perché la temperatura di casa era troppo fredda) - motivo per cui ho accolto con gioia la proposta, che mi ha finalmente costretta a riprendere un dolce natalizio da me amatissimo.

Erano anni che volevo provare la ricetta del Maestro Giorilli e quest'anno, complice la Redazione, ce l'ho fatta. La ricetta è meravigliosa e vi è una ricetta nella ricetta: quella dell'aroma panettone home-made: una meraviglia!!!

Ho ridotto le quantità date dal Maestro (20 panettoni erano un po' troppi per me ^_^ ) e ho aggiunto le proporzioni tra la farina e gli altri ingredienti, in modo che ciascuno possa adattarle alle proprie esigenze produttive.
Ho anche ridotto drasticamente la quantità di zucchero: lui ne usa il 47%, un po' troppo per i miei gusti. Io ho portato la proporzione al 35% e alla prova assaggio si è rivelata perfetta per il mio palato. Ho comunque riportato le quantità indicate dal Maestro, sbarrandole e mettendo quelle utilizzate da me: fate vobis. ;-)

Per portare il lievito madre alla giusta forza ho usato il metodo delle Sorelle Simili, che riporto nella ricetta. Il lievito madre va rinfrescato con la stessa farina che si userà per il panettone, in modo da uniformarlo al resto dell'impasto (data la quantità di grassi che deve reggere, una farina 0 normale non sarebbe sufficiente).

Per la prima volta ho sperimentato l'uso della farina Petra Panettone: eccezionale, l'impasto si è incordato in men che non si dica. La consiglio a tutti e poco male se la dovete comprare a pacchi da 5 kg: con Dolci Regali, le ricette in cui usarla non vi mancano di certo (e garantisco che ci mettete meno di 3 giorni a prepararle). ;-)

martedì 16 dicembre 2014

DOLCI REGALI - Perché non c'è due senza tre


Il primo è stato L'ora del patè: caso editoriale dell'anno 2013, la prima tiratura (1700 copie, contro le 500-600 copie che di solito si stampano per i libri di cucina) è andata esaurita in soli 5 giorni e un mese dopo c'è stata la ristampa di altrettante copie.
Poi è uscito Insalata da Tiffany: era il 17 luglio, a ridosso delle ferie estive, e un lancio vero e proprio non c'è stato; l'unica presentazione ufficiale è avvenuta nella splendida cornice di Villa Regina Margherita a Bordighera il 5 settembre. Eppure anche di questo, le prime 1700 copie sono state vendute tutte.

E siccome non c'è due senza tre, oggi esce DOLCI REGALI, il terzo libro della Collana dell'MTChallenge, edito da Sagep, armonizzato dalla penna brillante di Alessandra Gennaro e curato dall'instancabile Fabrizio Fazzari, a cui va il mio ringraziamento più sentito.
Le fotografie sono di Paolo Picciotto, che non ha certo bisogno di presentazioni,


 e le illustrazioni della bravissima Mai Esteve, che si è riconfermata fedele interprete dello spirito del libro e di tutto ciò che ruota attorno all'MTChallenge, a cui del resto partecipa da diversi anni come concorrente, oltre che come membro della Redazione.

Dolci regali dunque, dove quel "regali" significa primariamente "dei re", anche se l'ambivalenza lessicale e il periodo pre natalizio fanno subito pensare ai doni.

A differenza dei libri precedenti, incentrati su sfide specifiche dell'MTChallenge, Dolci Regali è partito da una di queste, quella sul Babà, per poi spaziare tra i dolci nati tra la fine del XVII e gli inizi del XIX secolo, quando la pasticceria divenne un'arte autonoma grazie anche al calo del prezzo dello zucchero. Via allora a tutti gli impasti lievitati dolci, a forma di corona (Savarin, Babà, Kugelhupf, Kringel, etc.) o di treccia, simboli quindi di potere e di regalità. perché il potere dei monarchi veniva comunicato anche tramite i cibi serviti a corte.
Ma anche i poveri hanno escogitato i loro dolci, più modesti, certo, di quelli serviti a palazzo, ma ugualmente buoni: le Graffe, i Krapfen, la Torta delle rose, i Buns, etc., sono tutti la risposta popolare ai dolci di corte.
Completano il libro la sezione di sciroppi e bagne, quella delle creme e "la dispensa del castello", una raccolta di sciroppi e liquori, conserve e acque profumate, che ogni cuoca reale deve avere sottomano.

Una ricca raccolta di 130 ricette insomma, alcune delle quali senza glutine, da  mangiare con gli occhi prima che con la bocca, che vi farà subito venir voglia di mettere le mani in pasta.

E non è tutto:

Acquistando una copia di Dolci Regali, contribuirai alla creazione di borse di studio per i ragazzi di Piazza dei Mestieri, un progetto rivolto ai giovani oggetto della dispersione scolastica e che si propone di insegnare loro gli antichi mestieri di un tempo, in uno spazio che ricrea l'atmosfera di una vecchia piazza, con le botteghe di una volta - dal ciabattino, al sarto, al mastro birraio e, ovviamente, anche al cuoco. La Piazza dei Mestieri si ispira dichiaratamente a ricreare il clima delle piazze di una volta, dove persone, arti e mestieri si incontravano e, con un processo di osmosi culturale, si trasferivano vicendevolmente conoscenze e abilità: la centralità del progetto è ovviamente rivolta ai ragazzi che trovano in questa Piazza un punto di aggregazione che fonde i contenuti educativi con uno sguardo positivo e fiducioso nei confronti della realtà, derivato proprio dall’apprendimento al lavoro, dal modo di usare il proprio tempo libero alla valorizzazione dei propri talenti anche attraverso l’introduzione all’arte, alla musica e al gusto.

Insomma, correte in libreria a ordinarlo, ma soprattutto...



lunedì 1 dicembre 2014

Pane integrale senza impasto


Sono pochi i libri che esaminiamo nello Starbooks che mi colpiscono talmente tanto, da adottarli per la cucina di tutti i giorni. I più purtroppo finiscono nella mia libreria dove, nonostante siano pieni zeppi di segnalibri, rimangono pressoché intonsi per anni, salvo che abbia qualche necessità particolare e torni a consultarli.

My Bread di Jim Lahey invece, è entrato a pieno titolo nella mia cucina ed è da quando abbiamo cominciato a esaminarlo che non faccio che sfornare pane, tutto preparato rigorosamente secondo il suo metodo, che prevede un impasto brevissimo - 30 secondi, giusto il tempo di amalgamare gli ingredienti tra loro - una lunga lievitazione, da 12 a 18 ore, e la cottura dentro una pentola di ghisa (ma vanno bene anche quelle in terracotta o in pyrex) munita di coperchio, preriscaldata in forno (un forno nel forno, come dice Lahey).