sabato 5 settembre 2015

50 e non sentirle! Il Giubileo dell'MTC



...E siamo arrivati a 50.
Cinquant'anni? Nooooo, quelli li ho già superati!!! :-D
Sto parlando dell'MTChallenge, una gara di cucina nata quasi per gioco nel giugno 2010 e che è via via cresciuta, sotto gli occhi stupiti della sua ideatrice (nonché anima), Alessandra, e di tutti i partecipanti, che negli anni hanno creato una Community di tutto rispetto, e che appunto domani inaugurerà la sua cinquantesima sfida!

In un mondo dove tutto cambia, la nostra Community resiste da più di 5 anni, un autentico record per la blogsfera, e non certo l'unico battuto dal nostro gioco. Certo, negli anni non sono mancate discussioni, polemiche e defezioni; questo tuttavia ha rafforzato il gruppo, creando un senso di appartenenza che difficilmente si trova in rete, e che per molti di noi ha un seguito nella vita reale.
Il suo segreto? Sicuramente la guida discreta, ma ferma e sicura di Alessandra, che ha saputo valorizzare al meglio le doti di ciascun partecipante; ma anche la pronta ed entusiastica risposta dei singoli, che ad ogni sfida si mettono in gioco fino in fondo, dando il meglio di se' con allegria e autoironia, forti di un bagaglio di valori veri, solidi e indiscutibili, che hanno permesso a tutti di incontrarsi e di riconoscersi (cit.).
A lei va la mia più viva gratitudine, anche perché se ho aperto il blog è stato proprio grazie all'MTChallenge!!!

L'evoluzione del gioco ha comportato l'apertura di un blog dedicato, MTChallenge.it, dove la 
Redazione (di cui ho l'onore di fare parte) approfondisce ogni mese il tema proposto con post tecnici e storici e con interviste a Chef ed esperti del campo, mentre la Community contribuisce realizzando appositamente delle ricette extra sfida. 
Tutto questo ha fatto sì che l'MTChallenge abbia guadagnato un posto importante nel web, quanto a credibilità dei contenuti ed affidabilità delle ricette.
E poi, fateci caso: le principali riviste di cucina propongono regolarmente, a 2 mesi di distanza, i temi della nostra sfida!


Domani si aprirà dunque la cinquantesima sfida di questo bellissimo gioco che, iniziato quasi per scherzo, negli anni si è evoluto fino a diventare una vera e propria scuola di cucina, dove il vincitore della sfida precedente mette a disposizione della Community il suo sapere lanciando una nuova sfida ai partecipanti.

E non è finita: MTChallenge è nato come un gioco, ma ha già pubblicato ben 3 libri di cucina, che in pochi mesi hanno battuto tutti i record di vendite pur non essendo supportati da alcuna pubblicità!



Anche qui, grandissimo entusiasmo e generosità da parte di tutta la Community, dal momento che i proventi della vendita di tutti e tre sono andati in beneficienza.

E quindi, festeggiamo il nostro gioco e la nostra Community aprendo oggi lo scanzonato GIUBILEO DELL'MTCHALLENGE.
Restate sintonizzati con noi: ne vedrete delle belle!!!!

lunedì 3 agosto 2015

Marmellata di albicocche e sciroppo di pesche


Come ogni estate, anche quest'anno ho preparato la mia brava scorta di pesche sciroppate. Il problema, con questa profumatissima preparazione, è che dopo aver invasato le pesche rimane tantissimo sciroppo. Di solito lo conservo e lo uso nel giro di poco, versandolo nel tè che poi metto a raffreddare in frigo. Quest'anno invece mi stavo accingendo a preparare una marmellata di albicocche, quando ho avuto un'illuminazione... :-)
Ho diminuito lo zucchero che avrei messo normalmente nella marmellata, perché lo sciroppo delle pesche ne conteneva già un bel po', e ho proceduto.
Il risultato è una marmellata profumata ma acidula, perfetta per le crostate, di cui stempera la nota troppo dolce della pasta frolla.

lunedì 27 luglio 2015

Lemon and Lime Posset with Tamarillo and Basil Jam


Se c'è una cosa di cui sono infinitamente grata allo Starbooks, è l'avermi fatto scoprire Chef e autori stranieri validissimi ma purtroppo da noi pressoché sconosciuti, che mi hanno aperto gli occhi su un altro modo di fare cucina.
Non sono alla ricerca di ricette impossibili, sia chiaro: siano esse semplici o elaborate, sono tutte accomunate da tecniche di cottura o abbinamenti insoliti e assolutamente deliziosi.

E' il caso di Glynn Purnell, Chef stellato inglese sconosciuto nel Bel Paese, di cui noi Starbookers abbiamo esaminato l'Opera Prima (a cui personalmente mi auguro ne seguano altre) nel settembre scorso. Il nostro giudizio finale è stato una conferma dell'impressione iniziale, e oggi vi ripropongo un dolce al cucchiaio semplicissimo ma decisamente insolito e particolare, che ha fatto la delizia dei miei commensali da allora.

Cominciamo col chiarire che cosa sia il tamarillo. Il nome fa un po' ridere: leggendolo ho canticchiato mentalmente: "Il tamarillo di che sa? Non c'è nessuno che lo sa!"

Un giro su internet mi ha fatto scoprire che si tratta del frutto di una pianta della famiglia delle Solanacee; la stessa famiglia di peperoni, pomodori, melanzane e patate, per intenderci. Per aspetto ricorda quello dei pomodori perini; la buccia è liscia e coriacea, simile a quella della pesca noce ma più dura, e ogni frutto pesa circa 100 g. Il sapore invece è caratteristico e tutto suo: su internet ho letto da più parti che ricorda quello del pomodoro, ma quando l'ho assaggiato ho avuto un'impressione totalmente diversa: il profumo ricorda vagamente quello dei gelsi e il sapore della sola polpa assomiglia un po' a quello del melone. Polpa e semi gustati insieme però, hanno un gusto caratteristico che per l'appunto è... di tamarillo e basta.

Purnell nel suo libro (Cracking Yolks and Pig Tails) dice che la marmellata di tamarillo si accompagna bene anche alla carne di maiale. In effetti sta benissimo in questo dolce al cucchiaio e lo vedo anche su cheesecake e pannecotte, dessert cioè già dolci, che la sua nota aromatica e leggermente aspra può stemperare. Consumata sulle fette biscottate come una comune confettura però non dà il meglio di se' (per lo meno non questa ricetta poco dolce - 100 g di zucchero su 400 g di frutta), mentre si sposa perfettamente con piatti salati o formaggi.

Vi dirò di più: l'anno scorso ho essiccato e conservato i semi di mezzo tamarillo, che ho piantato quest'anno in marzo, come da indicazioni di coltivazione trovate su Internet. Le piantine sono nate e al momento sono rigogliose. Spero solo che sopravvivano alla mia assenza per ferie. :-)

Nel leggere il titolo della ricetta sul libro, mi ero chiesta che cosa fosse un posset

In origine si trattava di una bevanda calda e corroborante medievale, una sorta di grog ottenuto versando del vino bianco (o birra, o succo di limone) nel latte caldo. Talvolta veniva profumato con spezie, e ritengo che Lady Macbeth abbia messo qualche altro ingrediente segreto nei posset che ha offerto alle guardie di Duncan, per farle addormentare. :-)
Dalla metà del XVIII secolo sono stati introdotti come addensanti farina di mandorle, biscotti secchi pestati o tuorli d'uovo, che lo hanno trasformato da bevanda calda in dessert. Da qui alla crema inglese e al lemon curd il passo è stato breve, e il posset è finito nel dimenticatoio.
Nel XXI secolo sta tornando in auge ma nella forma di un fresco dessert, ed è così che ce lo presenta Purnell. E' veramente facile e veloce da fare, può essere preparato in anticipo e, dettaglio non trascurabile, ci sono solo un paio di pentole da lavare!

lunedì 20 luglio 2015

Cheesecake al basilico e pomodori con base alla farina di mais ottofile (Donna Hay)


- Zia, guarda le mie foto su Instagram!
- Ma dai, Principe, hai un account Instagram anche tu? Dammi la user, che ti seguo!
- Ah, anche tu hai un account? Dammi la tua user!
- Ehm... non la ricordo
- Ma come non te la ricordi?
- Prova questa... niente? Allora prova quest'altra... ancora niente? Boh, devo pensarci, non ricordo.
- Ma come fai ad accedere a Instagram?
- Lo faccio dal PC di casa o dal tablet.
- OK, allora tira fuori il tablet, che vediamo da lì.
- E' in assistenza. E comunque avrò postato sì e no 2 foto.
- Ma Zia, a cosa ti servono i social, se non li usi?
- Hai ragione. In effetti io sono a-social...

E non sono solo a-social: sono anche un po' masochista.
Non si spiega altrimenti come mai, con il caldo africano che sta stringendo nella sua morsa l'Italia, io mi metta ad accendere il forno.
In realtà si spiega benissimo: tra qualche settimana partirò per le ferie estive, e sono impegnata nelle operazioni di svuotamento del freezer e della dispensa.
E in dispensa avevo pure un pacco quasi intonso di farina per polenta di mais Ottofile. Era un peccato lasciarlo alle farfalline, che peraltro non ci tengo ad allevare, quindi ne ho usato una parte per questa deliziosa ricetta di Donna Hay, provata in occasione dell'ultimo Starbooks da Francy, e che mi aveva incuriosita.

lunedì 13 luglio 2015

Dolce alla ricotta e frutti di bosco (Berry and Ricotta Slice) di Donna Hay


Mi sono sempre considerata un tipo più da salati che da dolci, ma questo naturalmente non mi impedisce di preparare un dolcetto, ogni tanto.
Piuttosto, direi che l'essere un tipo "salato" fa sì che ogni volta che per lo Starbooks devo testare le ricette di un libro, io di regola salti a piè pari la sezione dolci e mi butti invece a capofitto sui salati.
Ho fatto così anche per l'ultimo libro di Donna Hay che abbiamo testato, Fresh and Light, salvo poi vedere la proposta di Luciana ed esserne conquistata, tanto da decidere di prepararla alla prima occasione.

La prima cosa che ho pensato assaggiando questo dolce è che è una genialata: si tratta in pratica del ripieno della Cheesecake, presentato senza la base di biscotti e burro, cosa che per l'appunto lo alleggerisce parecchio. E' anche più basso di una Cheesecake - leggi attenuazione di sensi di colpa - ed è golosissimo, insieme ai deliziosi frutti di bosco.
E' la conclusione ideale di una cena estiva, e penso che diventerà il tormentone dell'estate, a casa mia, tanto più che è velocissimo da fare.
A dire il vero diverse ricette di questo libro ricorreranno nella mia tavola estiva quest'anno, perché il libro è un'autentica miniera di piatti leggeri e sfiziosi.

lunedì 6 luglio 2015

Marmellata di albicocche e gelso bianco


Avete presente il caro, vecchio detto "quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare"? Ecco, parafrasandolo sulla mia persona potrei dire "quando il caldo si fa torrido, la Mapi accende il forno".
Giuro, non sto scherzando.
Ieri a Milano c'erano 38 gradi Celsius, e che ti fa la Mapi? Programma di cucinare una serie di ricette - tutte col chiaro scopo di smaltire una serie di ingredienti che rischiano di andare a male - che prevedono l'uso del forno, diretto o indiretto.

Ho cominciato intorno alle 13:30 - mica vogliamo cucinare col fresco, vero? - e ho spento il forno intorno alle 21:30, accaldata ma soddisfatta... e sapete una cosa? Ero sì accaldata, ma non posso dire di aver sofferto il caldo e anzi mi sono proprio divertita.

La ricetta che vi propongo oggi prevedeva un uso indiretto del forno: lo uso per sterilizzare i vasetti, mentre la marmellata cuoce. Il che significa ovviamente che mentre mescolo la marmellata nella pentola ricevendone il calore sul viso, il forno pensa a scaldarmi le gambe e il ventre, giacché la sterilizzazione dei vasetti è contemporanea alla cottura della frutta. Non male come combinazione, esattamente come perfetta è quella tra albicocche e bacche di gelso bianco disidratate.
Sono due aromi che si sposano alla perfezione: il gusto morbido e vellutato delle albicocche è esaltato dal delicato aroma del gelso bianco, in un connubio insolito di consistenze e sapori.
Assolutamente da provare, credetemi!