martedì 24 settembre 2013

RAVIOLE DEL PLIN MOUSSAKA-STYLE

Dopo una pausa di 2 mesi (che almeno per me ci voleva) l’MTC è ricominciato alla grande, con una splendida ricetta della tradizione langarola propostaci da quel mito di donna che è Elisa, la vincitrice della scorsa edizione. Elisa ci ha sfidate sulle raviòle dël plin, ravioli di dimensioni molto piccole, preparati con una sfoglia all’uovo molto sottile e sigillati con un pizzicotto, che in dialetto piemontese si dice appunto plin.

Una sfida nella sfida per me, che avendo poca manualità mi cimento molto raramente nelle paste ripiene. Intendiamoci, l’attrezzatura ce l’ho tutta: asse per impastare, mattarello lungo 1 metro, raviolatrici di diverse fogge e dimensioni; quello che mi manca spesso è la voglia di cimentarmi, perché le paste ripiene sono una di quelle rare preparazioni lunghe, la cui preparazione mi spaventa. La cosa è veramente strana, perché questo blog è pieno di preparazioni estremamente lunghe e io me la spiego solo con la mia scarsa manualità, per l’appunto. 

Ma Elisa ci è venuta incontro con una ricetta molto dettagliata, una sequenza fotografica puntuale e un meraviglioso video che mostrava passo passo come fare, così ho impastato la mia sfoglia, ho preso in mano il mattarello e mi sono lanciata.

Le prime raviole, diciamolo, erano proprio bruttine.


Piano piano ho cominciato a farci la mano e hanno cominciato ad assomigliare di più alle raviole di Elisa, solo che erano un po’ troppo grosse. Cioè, misuravano i 2 cm richiesti dal regolamento, ma quella è la misura massima e io avevo letto che alcuni le fanno piccole come l’unghia di un pollice.


A mano a mano che proseguivo ho capito come dovevo fare ed ho ottenuto delle raviole piccine, proprio come volevo io.


E quindi ancora una volta vorrei ringraziare Elisa e l’MTC per avermi insegnato qualcosa di nuovo.

sabato 14 settembre 2013

Cuscus speziato marocchino per lo Starbooks


La mia ricetta di oggi è pubblicata sul blog dello Starbooks: Cuscus speziato marocchino, tratto da River Cottage Veg Everyday di Hugh Fearnley-Whittingstall.

Seguite il link per scoprire la ricetta! :-)

Buon fine settimana a tutti.

giovedì 12 settembre 2013

Curry dolce di merluzzo alla senape


Ci sono momenti in cui la vita sembra dare un colpo di acceleratore.
Tutto diventa frenetico, sudori caldi e freddi si alternano sulla fronte e brividi analoghi corrono nella schiena, ma occorre mantenere la calma e agire presto e bene.
I movimenti devono essere precisi e calcolati, ogni azione deve essere studiata alla luce di quelle successive e il coordinamento è essenziale.
Ci armiamo degli strumenti essenziali del mestiere - una borsa frigo capiente con le sue mattonelle ben congelate, un catino di acqua calda e aceto, un panno spugna e l'asciugacapelli - e ci mettiamo all'opera: è giunto il momento di sbrinare il freezer.
E' un momento che avete scelto con cura: il congelatore è quasi vuoto, i pochi rimasugli finiscono nella borsa frigo ma voi sapete di avere comunque il tempo contato per non interrompere la catena del freddo e lavorate alacremente per fare tutto in fretta ma con cura.
Vi ci vorrà una mezz'oretta, al termine della quale rimetterete al loro posto i pochi cibi che avevate tolto (ripromettendovi di consumarli comunque a breve) e vi sentirete molto soddisfatte di voi stesse. Quella dello sbrinamento infatti era un'operazione che avevate in mente di fare da mo', e averla finalmente portata a compimento vi dà un senso di grande pace: ne parlate con simulata indifferenza a vostro marito e magari a vostra madre, e il loro blando "ah, sì?" vi delude un poco. Ma voi siete in pace. E per i prossimi 12 mesi potrete ricominciare a riempire il congelatore senza rimorsi di coscienza. Anzi, quasi quasi cominciate subito...

lunedì 9 settembre 2013

Seppie ripiene con timballo di melanzane di Rotonda e caponata


La ricetta che vi presento oggi e su cui lavoro da due fine settimana, partecipa al concorso Io Chef  indetto dal blog Scatti Golosi di Teresa De Masi, che in collaborazione con  Di Testa e Di Gola  e l'Unione Regionale Cuochi Lucani sta promuovendo la Lucania e i
suoi straordinari prodotti in occasione del 27° Congresso Internazionale della Federazione Italiana Cuochi (F.I.C.)

L'evento è eccezionale perché per la prima volta 12 Food Blogger hanno la possibilità di partecipare al congresso in qualità di ospiti, ma ad una condizione: creare una ricetta con i meravigliosi prodotti Lucani che ci sono stati spediti e superare la prova assaggio della giuria.

Abbiamo ricevuto 10 giorni fa un pacco contenente dei prodotti davvero straordinari, da utilizzare per la ricetta, accompagnati da un pesce a nostra scelta tra una lista di pesci reperibili in questa stagione. 
Il pacco conteneva:

Pane di Matera
Olio evo Vulture dop
Ficotto di Pisticci
Peperone di Senise I.G.P.
Melanzana rossa di Rotonda DOP (in crema)
Fagioli di Sarconi IGP 

Ceci neri di Pomarico
Cacioricotta lucana





Ho fatto un po' di prove e alla fine ho deciso di presentare la ricetta che segue.


giovedì 5 settembre 2013

Biancomangiare ai gamberoni e asparagi

A suo tempo, esattamente un anno fa, noi dello Starbooks avevamo solennemente bocciato la Khoo non tanto per le ricette in se', che erano sfiziose sia pure con qualche imprecisione, quanto per la pretenziosità del libro. Presentarlo infatti come un libro di cucina francese semplificata in chiave moderna era un insulto sia alla cucina francese, sia all'intelligenza dei lettori. La sua salsa spagnola ad esempio non è altro che una vellutata e nulla ha a che vedere con la vera salsa spagnola.

lunedì 2 settembre 2013

Gelo di gelsomino


Amava molto il profumo dei gelsomini, il nonno Peppino, e ne aveva messo due belle piante ai piedi del muro di casa sua in campagna, in modo che il loro soave profumo pervadesse le camere da letto al momento di coricarsi.
Una vita dura la sua, come quella di tutte le persone che hanno vissuto almeno una delle due guerre. Maestro
elementare, affiancava all'insegnamento la coltivazione della terra e la caccia, di cui era appassionato e che gli consentiva di fornire carne alla sua famiglia. Alla domenica tornava sempre con un coniglio selvatico o un'anatra, che la sua Sara cucinava a meraviglia con le sue abili mani.
E' morto giovane il nonno, prima ancora di andare in pensione, e ha visto nascere solo due dei suoi nipoti. Io e altri due siamo nati pochi mesi dopo la sua dipartita e non l'abbiamo mai conosciuto.
Di lui ci sono rimaste solo delle fotografie in bianco e nero, i racconti dei nostri genitori e tante, tantissime piante di gelsomino, che tutti i suoi figli hanno piantato a ridosso delle loro case, in Sicilia.

Con tutte le piante di gelsomino che ho a disposizione ogni estate è veramente strano che non abbia mai pensato di utilizzarne i fiori in cucina. La verità è che da ragazzina avevo assaggiato il gelato al gelsomino a Trapani, dove è una specialità, e non mi era piaciuto.
Avevo quindi archiviato il gelsomino come un fiore dal profumo soave ma il cui impiego in cucina era meglio tralasciare, finché l'estate scorsa la mia amica Stefania non mi ha invitata a casa sua a Mondello, offrendomi tra le altre deliziose pietanze di quel memorabile pranzo questo gelo meraviglioso. Ammetto che lì per lì ero stata circospetta e ne avevo accettato un bicchierino per educazione, memore di quel gelato che avevo mangiato appena quindicenne. Al primo cucchiaino, la rivelazione: questo gelo è sublime! Al secondo cucchiaino mi sono imposta di gustarlo lentamente, per non avere l'aria di quella che digiuna da un mese (oltretutto eravamo alla fine di un pranzo abbondante e non sarebbe stato educato :-) ). Sono riuscita a terminare quel primo bicchierino in tempi ragionevolmente lenti e dopo un po' visto che ce ne erano tanti, ne ho preso un secondo. Una ventina di minuti più tardi stavo gustando il terzo e non chiedetemi quanti ne ho mangiati quel giorno perché non me lo ricordo. ^_^
Sappiate soltanto che quest'estate mi sono preparata una talea di gelsomino da portare a Milano. E' ancora presto per sapere se ha attecchito, ma se non dovesse andare ne acquisterò una pianta la primavera prossima. Quello che è certo è che non posso aspettare le ferie per prepararmi questa delizia.