mercoledì 21 novembre 2012

Crisp Cinnamon Cookies - Biscotti croccanti alla cannella per la seconda puntata dello Starbooks di novembre


Il libro che noi Starbookers abbiamo messo sotto la lente d'ingrandimento questo mese è una nuova uscita editoriale, Scandinavian Christmas di Trine Hahnemann.
In quali altri Paesi è infatti sentito il Natale, se non in quelli Scandinavi, dove risiede

mercoledì 14 novembre 2012

Apple Æbleskivers per lo Starbooks di novembre!


Vedere la ricetta di queste caratteristiche frittelle sferiche danesi nel nuovo libro che stiamo testando per lo Starbooks di novembre e desiderare provarla è stato per me tutt'uno.

lunedì 12 novembre 2012

Fumetto di pesce


Era da un sacco di tempo che desideravo pubblicare questa ricetta, molto semplice e veloce da preparare e base di tutti i piatti di pesce che si rispettino. Mi ha sempre
trattenuta il fatto che i brodi non siano esattamente preparazioni fotogeniche, e anche se non sono un granché come fotografa non mi andava di mettere delle foto brutte sul blog.
Poi però mi sono detta che una base di cucina così importante non poteva mancare sul mio blog, tanto più che è una preparazione di cui faccio uso frequente, dato che amo molto il pesce. Così questo fine settimana mi sono rassegnata decisa a fotografare carcasse di pesce e brodo in ebollizione in pentola, per pubblicare la ricetta di questo brodo delizioso e di tutte le note ad esso attinenti, tratto da quella miniera di consigli e ricette che è Il Grande Libro dei Cuochi, edito da Rizzoli e curato da Gualtiero Marchesi.

martedì 6 novembre 2012

Pâté di anatra all'arancia


Sono reduce da 2 week-end di fila fuori casa e sono leggermente distrutta, anche se contentissima.
Dal 27 al 29 ottobre infatti sono stata al Salone del Gusto di Torino, di cui parlerò più

mercoledì 24 ottobre 2012

lunedì 22 ottobre 2012

Pane dolce dello Shabbat ai datteri, fichi e castagne con miele di castagno


Un pane per ringraziare.
Un pane per non dimenticare.
Un pane per invocare la pace.


L’MT Challenge di ottobre 2012 ha messo a tema, insieme al pane dolce dello Shabbat, la storia e la cultura di un Popolo, quello Ebraico, che nel corso dei secoli è sempre stato ingiustamente perseguitato in ragione della sua profonda unità con Dio, il suo unico Dio.

Certamente il fatto più eclatante perché più vicino ai giorni nostri è la Shoah avvenuta nel secolo scorso; ma che dire della deportazione in Egitto avvenuta prima della nascita di Cristo? Un popolo intero deportato e fatto schiavo, che nel corso di quei lunghi decenni si è piegato ma non spezzato, ha mantenuto inalterata la sua fortissima identità culturale ed è stato poi liberato da Dio per mezzo di Mosè, passando per il Mar Rosso le cui acque si sono divise in due, per poi richiudersi sui soldati del Faraone.

Anche oggi, nell’Anno Domini 2012, il popolo Ebraico è ben lungi dall’essere al sicuro e non parlo solo della situazione geopolitica d’Israele: un mesetto fa parlavo con Michela chiedendole dei corsi di cucina ebraica che lei tiene e sono rimasta allibita quando lei mi ha risposto che non può pubblicizzare giorno, ora e luogo per ragioni di sicurezza. Sono rimasta allibita – purtroppo non stupita – perché ritengo assurdo che in un Paese libero come l’Italia (e purtroppo sono certa che le medesime regole valgano in moltissimi altri Paesi), dove l’Articolo 3 della Costituzione sancisce la libertà religiosa e politica, un Popolo debba fare attenzione a pubblicizzare un evento normale e pacifico come un corso di cucina, per evitare attentati e rappresaglie.
Altrettanto assurdo è che uno straniero che si rechi in Israele debba chiedere di avere il timbro del Paese in un foglietto a parte anziché sul passaporto, perché se dovesse recarsi in alcuni Paesi avversi a Israele, basta quel timbro a negargli l’accesso. Sarà che mi sono messa nei panni dei funzionari dell’aeroporto di Tel Aviv, che si sentono chiedere tutti i giorni, come una litania, “no stamp, please”, ma l’ultima volta che mi sono recata laggiù non ho detto nulla e da allora posso orgogliosamente dire che sul mio passaporto campeggia il timbro d’Israele (così come in camera mia campeggia un poster con la panoramica di Gerusalemme).

Ottobre 2012, dicevo all’inizio, ed Eleonora ha messo a tema il Pane Dolce dello Shabbat, un pan-brioche fragrante che viene tradizionalmente preparato il venerdì e consumato il sabato, a colazione.
Da non confondere con la Challah, il Pane Dolce dello Shabbat viene farcito di frutta e/o altre prelibatezze, e benché tradizionale non ha significati religiosi.

Per questa mia seconda versione ho scelto abbinamenti di frutta secca più classici: datteri Medjoul (da quando li ho assaggiati in Israele per me non esiste altra varietà), fichi fioroni secchi e castagne lessate (per evitarmi il lavoraccio di pelarle ho acquistato quelle Noberasco, già pronte).
Anche questa volta ho voluto far rinvenire la frutta secca separatamente in acqua calda per una mezz’oretta prima di inserirla nel pane e questa volta il trait d’union è stato il miele di castagno: un cucchiaio sciolto nell’acqua in cui ho fatto rinvenire fichi e datteri, miele puro versato a filo sopra le castagne secche. Completano il tutto i soliti semini di papavero: sono stata tentata di usare il sesamo, ma non volevo che il suo sapore coprisse quello del ripieno. Nelle mie intenzioni dovevano esserci pure dei gherigli di noce spezzettati insieme ai datteri e ai fichi; una volta che il pane è andato in forno me li sono trovati lì, nella loro ciotolina e quindi… per questa volta ne ho fatto a meno. :-)