martedì 24 gennaio 2012

Tagliatelle ciucco & sobrio al sugo di granchio reale


Tutti noi conosciamo le tagliatelle paglia & fieno, giusto? Bene. Da oggi ci sono anche le tagliatelle ciucco & sobrio. Sono nate dalla mia necessità di consumare la quantità
industriale di tagliatelle che ho prodotto, ma si sposano alla perfezione con un sugo di granchio reale che avevo adocchiato già da un po' e che non mi decidevo ancora a fare perché a mio avviso gli mancava qualcosa: una spruzzata di vino.

Il vino è nelle tagliatelle e ci sta a meraviglia. Non fatevi ingannare dal fatto che ho usato un corposo Nebbiolo: la farina lo ha stemperato parecchio, lasciandone intatti il profumo e il retrogusto ma togliendogli l'eccesso di corposità che sovrasterebbe il sugo di pesce. 

Questa è la mia seconda proposta per l'MTChallenge di gennaio 2012. 

lunedì 23 gennaio 2012

Tagliatelle al Nebbiolo con ragù di cervo


Ci risiamo: è tornato l'MTChallenge dopo la pausa natalizia, ed è tornato alla grande con una sfida meravigliosa: la  pasta fatta in casa e tirata rigorosamente a mano. Tutto merito di Alessandra C. di Ale Only Kitchen, vincitrice della scorsa edizione, e della sua passione per questa preparazione.

venerdì 20 gennaio 2012

Jota Triestina


Avevo già accennato, mi pare, al fatto che la mia auto non è propriamente uno degli ultimi modelli usciti sul mercato. Il fatto è che nella top ten delle mie attività preferite la guida non figura proprio. Per essere più precisi, si trova all'ultimo posto della top 1000
di conseguenza dell'auto non me ne è mai importato un granché. La mia definizione di automobile è "veicolo con 4 ruote e un motore, per condurre il quale occorre avere la patente" ed eccezion fatta per le prime due macchine, ho sempre riconosciuto i miei automezzi dalla targa (con qualche brutta figura seminata qui e là). Ho sempre posseduto auto di seconda mano e le ho sempre tirate fino all'ultimo rantolo, quando erano pronte per spirare tra le braccia del demolitore. 

Anche il Catorcino, come lo chiamavo affettuosamente (o Vecchio Catorcio, come lo chiamava il Dolce Principe), ha seguito la stessa sorte dei suoi predecessori. L'inizio della fine è cominciato quando l'autoradio ha smesso di funzionare. Un annetto dopo anche la chiusura centralizzata ha cominciato a fare le bizze: ogni volta che pioveva si azionava automaticamente, aprendo e chiudendo freneticamente le portiere fino a quando la batteria non si scaricava, motivo per cui ho dovuto farla disabilitare dall'elettrauto. Il Catorcino si è vendicato dell'affronto chiudendo risolutamente le portiere posteriori, così che per aprirle occorreva fare leva dall'interno passando per lo sportello anteriore e nel contempo premere la maniglia e tirare dall'esterno. Dopo qualche anno di questo maneggio, il Catorcino ha trovato il modo di tenere saldamente chiuse le portiere posteriori, senza possibilità alcuna di aprirle e a quel punto è entrata in campo la grande capacità di contorsionismo della Pulcetta, che ogni volta che la portavo in giro si arrampicava tra i due sedili anteriori prima di arrivare a quello posteriore. Abbiamo continuato così ancora per qualche anno, fino a quando un paio di mesi fa il finestrino dal lato del guidatore, comandato elettricamente, non ha rifiutato di aprirsi. Restava solo il finestrino del lato passeggero e mi stavo giusto chiedendo quanto tempo sarebbe passato prima che entrasse in sciopero pure quello, quando mi è capitata l'imperdibile occasione di acquistare un'auto usata in ottime condizioni a un buon prezzo. L'acquisto ha segnato la fine del Catorcino, che ho portato a rottamare con non poco rimpianto e mezzo serbatoio di benzina che non sono riuscita a recuperare.  
Ma il più dispiaciuto di tutti nell'apprendere della rottamazione del Catorcino è stato lui, il Dolce Principe: "Zia, ma hai comperato una macchina nuova? Che peccato, adesso non ti posso prendere più in giro sul tuo Vecchio Catorcio!
Non preoccuparti amore, sono certa che troverai altri spunti...

Ma basta con i discorsi tristi: parliamo della ricetta di oggi, che fa parte del nuovo progetto delle (St)renne legato alle zuppe della tradizione. Nel corso della settimana siete già passati da Ale e Dani, Annalù e Fabio, Stefania e Flavia
Oggi tocca a me proporre una zuppa, e questa è proprio speciale. La ricetta è di Giorgio e Valeria, la coppia più simpatica e fuori di testa dell'MTChallenge, e io ho avuto l'immenso piacere di gustarla, preparata dalle loro abili mani, un paio di anni fa. E' una minestra robusta, fatta apposta per contrastare il gelo polare di questi giorni, e l'ho gustata con immenso piacere. E' più buona il giorno dopo e l'ideale per prepararla sono i fagioli borlotti di Lamon, che hanno la caratteristica di rimanere perfettamente integri anche dopo ore e ore di cottura. Se però non trovate i preziosi legumi, o se il loro prezzo è un po' fuori dalla portata delle vostre tasche (io ho trovato una confezione da 300 g a € 4,50), sostituiteli con dei fagioli borlotti normali.
Essenziale alla preparazione è la carne affumicata di maiale, stinchetto o costine. Se non trovate questa lasciate perdere e non cedete alla tentazione di sostituirla con lo speck, che perde tutto il suo sapore in cottura.

mercoledì 18 gennaio 2012

Baldinsecco





Mi avevano chiesto di rimanere in panchina e io ho accettato volentieri. Sono giunta perfino a visionare alcuni modelli di panchina e ad attrezzarli con comodi cuscini e trapunta in tinta per godermi lo spettacolo, e invece no: oggi mi tocca scendere in campo.  

Di chi sto parlando? Ma di quelle pazze di Menù Turistico e del progetto Starbooks, che domande!

Lo Starbooks altro non è che una biblioteca virtuale di libri di cucina, che possono essere "sfogliati" virtualmente: le blogger infatti pubblicano le ricette di tali libri e danno un parere sull'affidabilità delle ricette in essi contenute. Vogliamo comperare un libro di Felder? Andiamo sullo Starbooks, clicchiamo sul titolo che ci interessa e vediamo che cosa ne pensano le blogger che lo hanno acquistato e hanno provato qualche ricetta. 

Naturalmente questo elenco è in continuo aggiornamento e dipende da noi tutti contribuire ad arricchirlo; da ottobre 2011 a ottobre 2012 c'è un concorso legato a questo splendido progetto, che consente di vincere un libro al mese: si tratta di spedire quante più ricette possibili tratte da libri. Io ho già vinto due libri e consiglio caldamente a tutti di partecipare: andate qui per saperne di più. Vi dico solo che Menù Turistico è talmente avanti da avere perfino preceduto gli Americani: guardate il concorso indetto dal New York Times e considerate che lo Starbooks è nato nel 2009: ma quanto è avanti la Ale???😁

Ogni mese il Blog Menù Turistico presenta un libro e pubblica una volta alla settimana ricette tratte da quel libro. Da quest'anno però è stata introdotta una novità: non solo Menù Turistico, ma anche altre 5 blogger sono state coinvolte in questa iniziativa: Cristina G., di Insalata Mista & Poveri ma belli e buoni; Cristina B. di Vissi d'arte...e di cucina; Alessandra C. di Ale Only Kitchen, Patty di Andante con Gusto e me in panchina, per poter sperimentare più ricette dello stesso libro ed offrirvi così una panoramica più completa del medesimo. 

Il libro di gennaio è La Farina di castagne della Val di Bisenzio, Claudio Martini Editore, un'opera spettacolare per l'eleganza dell'impostazione grafica ma soprattutto per il modo di trattare il tema, sviscerandone l'aspetto storico, artistico, economico e alimentare, per finire con una sezione ricchissima dedicata agli impieghi di questo frutto in cucina: ricette di tradizione e di territorio si mischiano con elaborazioni più originali e contemporanee, declinando la castagna in un ventaglio di proposte che ora la lodano come "pane dei poveri", ora ne fanno la base di piatti sorprendenti per originalità e raffinatezza. (questo paragrafo è un rimaneggiamento di quanto scritto mercoledì scorso da Ale).  

Io dovrei stare in panchina, dicevo, gustandomi le preparazioni delle mie bravissime colleghe, e invece oggi "me tocca" e scendo in campo. 
Lo faccio con una ricetta molto semplice e veloce, rustica ma deliziosa e a mio avviso perfetta per la merenda. 
Devo dire che ho fatto fatica a conservare i quadrotti abbastanza a lungo da fotografarli, ma mi sono fatta forza e adesso ve li presento. Inutile precisare che la scatola di latta dove li avevo riposti si è svuotata molto velocemente. ^_^

domenica 15 gennaio 2012

Stufato del Castel San Giovanni

Sapevate che esiste un Palio dello Stufato? Io non lo sapevo e ci voleva il contest di Eleonora (che vede Gualtiero Villa del Teatro 7 come giudice d'eccezione) per farmi scoprire questa meravigliosa tradizione. Il Palio si svolge ogni anno A San Giovanni Valdarno (AR) e lo stufato viene servito nei saloni della Basilica di Maria S.S. delle Grazie, dove gli "Stufatari" si cimenteranno nella preparazione dello storico piatto, di origine medievale. Quest'anno il giorno del Palio è oggi 15 gennaio, peccato non esserci potuta andare, ma l'anno prossimo ci faccio senz'altro un pensierino.


La preparazione dello Stufato alla Sangiovannese è tradizionalmente riservata ai soli uomini, che seguono un'antica ricetta caratterizzata da una miscela di spezie segreta, la cui composizione viene tramandata di padre in figlio e che viene chiamata il drogo. Se 
qualcuno volesse cimentarsi nella preparazione di questo stufato utilizzando il mix autentico, può acquistarlo in loco da Pratesi. La pietanza va cucinata esclusivamente in un tegame di coccio e mescolata solo con il cucchiaio di legno.

venerdì 13 gennaio 2012

Gerstsuppe - Zuppa d'orzo e verdure


Che non sia la solita zuppa, l'avete già capito: a poco più di un anno dalla fondazione del gruppo, le (St)renne si sono già connotate come un gruppo di blogger sicuramente matte, ma con gli zoccoli saldamente ancorati a terra e se lo scorso anno in questo periodo vi
abbiamo proposto una serie di ricette per smaltire gli avanzi della tavola delle Feste, quest'anno vi proponiamo una raccolta di ricette di zuppe fumanti.
Niente minestrine light che facciano pensare a tristi diete post-bagordi, ma Mine-(ST)renne attinte dalla nostra tradizione culinaria, zuppe spesse e corpose, corroboranti al punto giusto e che scaldino il cuore, oltre al corpo. Zuppe antifreddo che scacciano la malinconia e che fanno pensare ai tempi andati, quando nel pentolone di rame sospeso sul camino sobbolliva una robusta minestra profumata.

Avete già gustato il minestrone alla genovese di Alessandra, la pasta, patate e provola di Annalù, la Ciorba di Stefania e il Ricucùricò di Flavia; oggi tocca a me proporre una ricetta altoatesina che amo particolarmente, perché riunisce ingredienti semplici e saporiti e mi ricorda le cene dopo una intensa giornata trascorsa sulla neve.
E non dimenticate che se per le prime tre settimane postiamo noi, la quarta settimana è dedicata alle (St)renne per un mese, che hanno vinto la seconda tornata del contest di Stefania sulle (St)renne gluten-free: si avvicenderanno quindi Greta, Eleonora, Loredana, Simonetta e Mai (non necessariamente in quest'ordine ^_^) con le loro proposte.
Volete partecipare anche voi alla prossima raccolta delle (St)renne, condividendo il nostro backstage e concorrendo all'estrazione di un week-end per due persone in un agriturismo in Sicilia? Correte da Stefania per saperne di più e... in bocca al lupo!