"Cari genitori, a seguito dell'esperienza positiva dello scorso anno, anche quest'anno gli alunni della scuola daranno vita a un Presepe vivente per le vie della città."
Così cominciava la mail recapitata a mia sorella, e in effetti l'anno scorso era stato proprio bello. La scuola aveva fornito a tutti i bimbi i costumi da indossare sopra al piumino, e
tutti erano stati entusiasti dell'iniziativa.
Quest'anno però le cose sono un po' diverse: i genitori devono provvedere a far confezionare i costumi per i loro figli. Seguono indicazioni precise sul tipo di tessuti da usare (niene fodera che costa poco, per intenderci) e sui colori, in modo da essere quanto più fedeli ai costumi dell'epoca.
Con mia sorella ci siamo date appuntamento davanti al negozio che vende tessuti della nostra città. Appena entrate siamo state accolte a braccia aperte: "Tesorini, amorini, venite! In che cosa vi posso servire? Entrate, prego, accomodatevi!". Non so perché, ma tutte queste smancerie mi avevano fatto pensare alla strega di Hansel e Gretel. Entriamo e spieghiamo ciò di cui abbiamo bisogno. Loro sanno già perché altre mamme e zie ci hanno precedute, e ci propongono subito i tessuti di cui abbiamo bisogno. Spiego che per le tuniche di sotto ho già la stoffa in casa (un vecchio lenzuolo) e la signora dice che va bene, e di passare alla tunica sopra. Poi sciorina rotoli su rotoli di stoffa e mi consiglia di lasciar perdere la stoffa che ho già in casa e di comperare tutto nuovo da loro, Amorini, su che vi faccio un prezzaccio! Ci lasciamo tentare perché gli abbinamenti sono belli e azzeccati. Poi arriva il momento del conto. "Vi faccio un prezzaccio, vedrete!" Dice garrula la signora, poi va alla cassa e batte lo scontrino. Settantasette euro. € 77,00!!!!! Gli amorini pagano, troppo annichilite per essere in grado di dire alcunché, e la signora pronta ci chiede: "Sapete cucire o avete bisogno che vi raccomandi una sartina?". Non sappiamo cucire ma entrambe ci arrangiamo con la macchina da cucire, e con quello che abbiamo speso solo di tessuti direi che va bene così. Mi addosso l'onere ed è subito subbuglio in casa, con tessuti di qui e di là, cartamodelli in carta velina, forbici, macchina da cucire montata, etc.
Onestamente pensavo che sarebbe stato più semplice, ma come si suol dire l'ho sfangata anche stavolta, maledicen pensando con una certa intensità a Preside, insegnanti, comitato organizzatore e tutto il resto. Non so se a Natale si debba per forza essere più buoni; so per certo che questo Natale la scuola della Pulcetta e del Dolce Principe ha messo alla dura prova la mia pazienza.
Al termine dei lavori ho deciso che preferisco mille volte fare un soufflé che cucire una tunichetta, così ho festeggiato con queste strepitose delizie, dal sapore delicato e perfette per aprire il pranzo del giorno di Natale.
La ricetta è facilissima e di sicuro effetto; il problema più grosso è mettere le mani su del foie gras fresco. :-)