lunedì 26 settembre 2011

FILETTO DI MAIALE ARROSTO CON ALBICOCCHE SECCHE E PATATE

Riflettevo durante questo fine settimana sul fatto che, nonostante la civiltà e i progressi, nonostante la ragione e la riflessione/progettazione a medio e a lungo termine che caratterizzano l'essere umano e lo distinguono dalle altre creature appartenenti al Regno Animale, le influenze di quest'ultimo sono comunque significative sui nostri comportamenti, ne siamo consapevoli o no. 
Non riuscirei a spiegare in altro modo infatti il Sacro Fuoco delle Pulizie che s'impossessa di me ogni anno all'approssimarsi degli Equinozi, sempre con caratteristiche uguali: se in primavera il desiderio è quello di scuotermi di dosso il grigiore dell'inverno e sono focalizzata sulla voglia di rinfrescare, cambiare, riarredare la casa con colori freschi e vivaci, in autunno gli interventi sono puntualmente più conservativi: pulire per bene ogni angolino della casa, sistemare gli armadi e gli stipetti, riparare piccoli guasti, inventariare la dispensa... insomma, preparo il mio nido per l'inverno, stagione durante la quale se potessi andrei in letargo tanto la detesto, ma che devo subire da sveglia.

Dev'essere per questo che nel corso del fine settimana mi è venuta voglia di arrosto, ma di un arrosto un po' invernale, con la frutta secca che incoraggia ad attendere la bella stagione, che di sicuro arriverà.

venerdì 23 settembre 2011

Soufflé di Castelmagno (gluten-free) con salsa di fichi al Porto

Le esternazioni di Stefania-Nata-Stanca ^_^ di mercoledì mi hanno fatto riflettere sulle nostre similitudini, date forse dalle comuni origini che affondano le radici nella bella e assolata Trinacria. Pensandoci meglio però, direi che non sono nata stanca, non proprio; diciamo che preferisco riposarmi prima ancora di stancarmi, così sono meglio in grado di affrontare le fatiche che mi aspettano. ^_^

Da che mi ricordo poi, sono sempre stata del partito del Minimo Sforzo per un Massimo Risultato, anche se purtroppo ho spesso dovuto constatare che questa politica non paga, perché se si vuole riuscire - nella vita o in cucina - qualche piccolo sforzo in più occorre farlo. Qualche sforzo, sì, ma sempre commisurato al risultato cui si mira, e se è possibile
sforzarsi un pochino di meno, è meglio.

Questo è uno dei motivi che mi hanno sempre spinta ad evitare i soufflé, preparazioni particolarmente difficili che hanno il difetto di sgonfiarsi rovinosamente non appena escono dal forno, malgrado la cura che si mette a prepararli.
Mi sono invece dovuta ricredere quando ho provato le meravigliose ricette di Knam, così perfette e bilanciate che la preparazione, pur sgonfiandosi inevitabilmente un pochino, rimane soffice e compatta e resiste tranquillamente anche all'operazione sforma-e-capovolgi fatta dalla più maldestra delle cuoche in erba, cioè la sottoscritta. 
Credetemi, benché un pochino si sia adagiato, come testimonia la "ruga" a metà altezza, è rimasto sofficissimo ed è favoloso, oltre ad essere semplice e abbastanza veloce da preparare. Un minimo sforzo per un massimo risultato, insomma. :-))








SOUFFLE' DI CASTELMAGNO CON SALSA DI FICHI AL PORTO
Da E. Knam – Soufflé mignon – Bibliotheca Culinaria





Per 4 persone

Per i soufflé:
100 g Castelmagno
100 g latte fresco intero
50 g burro
30 g farina di riso (ma va bene anche la 00)
20 g Parmigiano Reggiano grattugiato
10 g senape di Digione (1 cucchiaio)
4 albumi
3 tuorli
1 pizzico di noce moscata
sale
pepe bianco di mulinello
burro e farina per gl stampi

Per la salsa di fichi:
200 g fichi freschi maturi
50 g Porto


Imburrare e infarinare 4 stampi monoporzione da soufflé.
Preriscaldare il forno a 200 °C e mettervi dentro una capace teglia con 2-3 dita d'acqua.

Preparare la salsa: pelare i fichi e farli macerare nel Porto per 1 ora.
Frullare e servire con i soufflé (io ho preferito lasciare la polpa dei fichi intera, schiacciandola con una forchetta).

Preparare i soufflé: versare in una casseruola il latte, il burro, una grattatina di noce moscata, il sale e una macinata di pepe bianco. Portare a bollore, aggiungere la farina e mescolare bene per 1 minuto.
Togliere dal fuoco, incorporare i 3 tuorli, il Castelmagno grattugiato*, il Parmigiano e la senape. Montare gli albumi a neve non troppo ferma (stadio dei picchi morbidi) e unirli delicatamente al composto precedente.
Versare negli stampi riempiendoli fino a ¾ e cuocerli a bagnomaria per 16 minuti.
Far raffreddare qualche minuto (io li tengo nel forno spento, con lo sportello leggermente aperto, per altri 5 minuti), poi metterli nei piatti e servire insieme alla salsa di fichi al Porto.



*Io non so come abbia fatto Knam a grattugiare il Castelmagno: a me si sbriciolava, tanto che ho ben presto abbandonato l'epica impresa e mi sono messa a sbriciolarlo a mano. Non preoccupatevi di qualche eventuale grumo più grosso, si scioglieranno al calore dolce della cottura a bagnomaria.


A lunedì con Ale e Dani e partecipate tutti al contest di Stefania "Le (st)Renne gluten-free"! :-D   Il premio finale è un favoloso week-end per due persone in un agriturismo, i premi intermedi sono... far parte delle (st)renne per un mese!!! :-D

lunedì 19 settembre 2011

Mini quiches con scampi e uova di quaglia


Non so voi, ma io ogni volta che torno dalle vacanze faccio un sacco di buoni propositi per mantenere più a lungo possibile il colorito dorato regalatomi dal sole. Il primo proposito è quello di fare una doccia solare ogni tanto, diciamo una volta alla settimana, per ravvivare la tintarella e tenere in esercizio le cellule pigmentanti; e poi passeggiate all'aria aperta, pic-nic domenicali e così via. 
Puntualmente ogni anno tali propositi vengono disattesi, più precisamente svaniscono nel momento stesso in cui l'aereo atterra a Milano. Il primo che accoppo è quello di fare la lampada: torno a casa, mi guardo nello specchio ingranditore, noto con orrore una rughetta che 2 settimane prima non c'era e decido che la lampada non fa per me perché favorisce l'invecchiamento precoce, per quante creme una possa mettere. A quel punto scatta il piano n. 2: idratazione. Creme idratanti a go-go, per il viso e per il corpo, in modo da evitare le orrende spellature.



Il secondo proposito - passeggiate all'aria aperta - è decisamente più attuabile, ma che lo scopo sia quello di prendere il sole dipende anche dal meteo; e l'ultima domenica di agosto (o era la prima di settembre?), a Milano, ha piovuto. Stavo per mettermi a cucinare un arrostino quando mi sono accorta con orrore che la Filippina che viene ad aiutarmi al sabato aveva sradicato il giorno prima tutte le mie piante aromatiche decretandone la morte anzitempo, solo perché si erano un po' rinsecchite. Tra queste, un prezzemolo e un rosmarino che avevo da 3 anni e i cui fusti spessi garantivano la vita alle rispettive piante.
Del rosmarino avevo assolutamente bisogno, così ho infilato i miei jeans preferiti - sdruciti, con le ginocchia sagomate da cuciture sapienti - ho preso l'ombrello e sono andata a piedi (non sia mai che un po' di pioggia mi faccia rinunciare alla mia Passeggiata all'Aria Aperta!) all'iper dietro casa, che è aperto anche la domenica. Mezz'ora dopo ero di ritorno con una confezione di rosmarino e mi sono data da fare ai fornelli.
E' stato solo verso sera, al momento di fare la doccia, che mi sono accorta del disastro: l'umidità dell'aria aveva fatto sì che i jeans mi aderissero alle gambe un pochino più del solito e le cuciture sulle ginocchia avevano agito come uno scrub, togliendo completamente l'abbronzatura. Avete presente i bambini quando giocano all'aperto coi calzoncini corti, che hanno due belle lune di sporco sulle ginocchia? Ecco, io avevo sulle ginocchia due belle lune candide, e i polpacci presentavano analogamente delle chiazze assortite che li facevano assomigliare al manto di una mucca pezzata. 
Presto, uno scrub!!! Sono corsa a prendere due manciate di sale fino per cercare di limitare i danni, ma ovviamente togliere l'abbronzatura dalla pelle non è la stessa cosa che togliere le incrostazioni da una pentola, e mi ci sono voluti otto giorni buoni prima di tornare ad avere delle gambe presentabili. Così, ecco, questa fine dell'estate ha segnato per me il minimo storico in fatto di mantenimento dell'abbronzatura, in barba ai proponimenti più ferrei. Però, volete mettere? Ho la pelle liscia come quella di un neonato... :-D

Con questa ricetta partecipo a "Una raccolta Speziale" di At21 e Accanto al Camino, di cui condivido in pieno lo spirito e gli obiettivi: grazie ragazze, siete Speziali pure voi!!! :-D
Il 9 ottobre prossimo alle 15.30 tutti a Firenze, a passare un allegro pomeriggio con tante persone molto, ma molto Speziali!!! Per maggiori informazioni andate su At21.


venerdì 16 settembre 2011

Tatin di fichi all'aceto balsamico (E. Knam) con gelato alla ricotta di bufala

Annunciaziò, annunciaziò: Colin Firth è entrato a far parte delle (st)Renne!!!!
Sì, beh, lui non lo sa, ma ha forse importanza? ^_^ Indossa un maglione con una renna, e questo per noi è stato più che sufficiente per nominarlo (st)Renna ad honorem. Lui naturalmente è contentissimo e ha subito brindato con noi. :-D


Le (st)renne sono tornate con un sacco di progetti in cantiere ma soprattutto con la voglia di condividere la nostra esperienza con tutti quelli che lo desiderano, anzi... vogliamo condividere con voi pure il nostro backstage, quella fucina di idee e divertimento che è il motore principale del nostro lavorare insieme.



Ripartiamo quest'autunno con due progetti contemporanei: le (st)Renne settembrine che vedono come protagonisti i dolcissimi fichi e un progetto di promozione della cucina gluten-free il cui motore è Stefania, ma che vede coinvolti tutti noi delle (st)Renne in veste di giudici.

Le (st)renne gluten-free (cliccare sul link per il regolamento e ulteriori informazioni) si articoleranno in una serie di raccolte di ricette, tutte rigorosamente senza glutine, aventi un tema stabilito. Questo mese il tema coincide con il nostro e raccogliamo ricette aventi tra gli ingredienti i fichi.
Obiettivo del progetto è quello di creare un pdf ricco di ricette golose, sfiziose, semplici (o anche complesse, perché no?) ad uso e consumo dei numerosi amici celiaci e dei loro familiari e amici, senza però rinunciare al gusto.

Ogni 2 mesi Stefania lancerà un tema e raccoglierà ricette, e tra le migliori pervenute nel corso di quel mese ne eleggeremo 5, a nostro insindacabile giudizio, che vinceranno nell'immediato la corona di (St)Renna per un mese partecipando ai nostri backstage e pubblicando insieme a noi nel corso del progetto successivo durante l'ultima settimana, un post per ciascuno come facciamo noi.

Tra tutti i vincitori dei contest gluten-free poi, decreteremo il vincitore del bellissimo premio finale: un week-end per due persone da trascorre presso l'Agriturismo Baglio Costa di Mandorle a Paceco (TP) proprio sulla via del sale e sulla via del vino.



Tornando al tema delle (St)renne di questo mese, vorrei precisare che io i "fichi" li ho già in famiglia e quindi in teoria non avrei bisogno di andarmi a cercare Colin Firth.


In pratica però,
1) i miei fratelli non hanno mai indossato un maglione con l'effigie di una renna e
2)  trovarsi con i "fichi" in casa serve solo ad affinare il gusto e a rendere più esigenti quando ci si guarda in giro, motivo per cui ho assolutamente bisogno di andare a cercare proprio Colin Firth. :-D
Fabio non era del tutto d'accordo con la scelta del banner di noi (st)renne e si era subito proposto come modello, ma siccome neanche lui ha mai indossato un maglione neppure lontanamente simile a quello di Colin, è stato depennato impietosamente dal resto del branco, pardon, gruppo. ^_^

La dinamica è sempre la stessa: ci passiamo il testimone per tutta la settimana lavorativa e quindi lunedì pubblicano Ale & Dani, martedì Annalù e Fabio, mercoledì Stefania, giovedì Flavia e venerdì io.

La ricetta di questa settimana è rigorosamente gluten-free ed è targata Knam, almeno per la prima parte. Il gelato non è suo, ma mica si può avere tutto dalla vita, no? ^_^

mercoledì 14 settembre 2011

Macedonia di frutta in Sangria bianca di sidro

Quando ho visto il quadro d'autore di Fabiana nel post che annunciava la sfida di settembre dell'MTChallenge, mi è venuto un colpo. Eccheccavolo, mi son detta, va bene che una sfida deve avere qualche elemento per renderla tale, ma io non sarò mai all'altezza di cotanta arte!!! Poi leggendo attentamente ho tirato un sospiro di sollievo: trattavasi solamente di una macedonia di frutta.
Già, la macedonia. Spesso usata come svuota-fruttiera e utilizzando frutta che rischia di percorrere la via della rumenta (l'Araba docet! ^_^), in realtà è piuttosto semplice da preparare: basta pensare al resto del menù, dosare colori e sapori, dolcezza e acidità, e il gioco è fatto.

Stavo pensando a come reinterpretare la macedonia per l'MTC quando la mente ha cominciato a vagare, nostalgica, verso l'estate appena trascorsa e gli allegri pomeriggi passati insieme a parenti ed amici, in Sicilia. Due miei zii hanno un bellissimo baglio che hanno ristrutturato con amore e pazienza e dove questa estate abbiamo organizzato una piacevole merenda tra amici e cugini, figli inclusi. Il baglio è stato teatro, quando eravamo ragazzini, di terribili scherzi notturni aventi per oggetto i fantasmi: complice il posto isolato in piena campagna, era facile suggestionare il pollo di turno dicendogli che il baglio era infestato. In realtà gli unici infestatori erano quelli che, appostati lì da un paio d'ore, eseguivano gli scherzi preparati (compresa la pioggia di fuoco, ottenuta facendo bruciare un tubo di plastica leggera) in una sequenza collaudata e infallibile, che si concludeva con urla terrorizzate e sgommate di motorini accesi in fretta e furia per fuggire lontano.

Quest'estate, memori di quegli scherzi, abbiamo provato a dire ai bambini che il baglio era infestato: era giorno, erano in tanti e insieme hanno subito cominciato a scorrazzare per il baglio e la tenuta, a caccia dei suddetti fantasmi e pronti a ridurli in polpette.
Per la merenda ognuno di noi doveva portare qualcosa, e io ho preparato la focaccia e una bella Sangria rossa, con tanta frutta profumata.




Stavo ripensando a quell'allegro e spensierato pomeriggio di agosto, quando mi si è accesa una lampadina: e se per l'MTChallenge presentassi una macedonia... alcolica? Più ci pensavo e più l'idea mi piaceva, così ho cominciato ad approfondirla.
Innanzi tutto la mia Sangria avrebbe dovuto essere bianca per non tingere i frutti, che altrimenti non avrebbero avuto l'aria di una macedonia. E poi quali frutti? E che liquori usare? Hmmm... perché non il sidro, visto che il nome del mio blog richiama le mele?
E' da queste riflessioni che è nata la miscela di vino, sidro, liquori e frutta che propongo per la sfida di questo mese. 
E per la decorazione, che Fabiana gradirebbe? L'idea alcolica mi ha aiutato anche in questo, spingendomi a utilizzare una semplicissima decorazione da coktail.


Ecco quindi a voi la mia 

lunedì 12 settembre 2011

Cozze in brodetto agli agrumi (Ernst Knam)


- Stamattina ho pulito il bagno, passato lo straccio in tutta la casa, preparato una torta per la colazione mia e di mio marito, poi mi sono preparata per venire in ufficio e ho timbrato alle 8!

Guardo la collega e noto che è truccata con molta cura, decisamente più del solito. Un trucco da 10-15 minuti, stimo mentalmente. Io sono una che si trucca abitualmente al mattino e so stimare con buona approssimazione le preziose tempistiche dei restauri mattutini.

- Scusa, a che ora ti sei alzata?
- Alle 7 meno un quarto! (come me).
- E quanto tempo ci metti per venire in ufficio?
- Tre quarti d'ora. (come me).

OK, allora ho capito come hai fatto: ti sei alzata, ti sei lavata (mi piace pensare che tu ti sia lavata), hai passato rapidamente un panno sul lavello, poi già che andavi in cucina hai preso il mocio che avevi lasciato lì ieri sera e visto che era ancora umido lo hai passato sui pavimenti del percorso fino al balcone, poi ti sei lavata le mani (o almeno così mi piace pensare), hai tirato fuori dal frigo una busta di preparati per torte di quelli dove non devi aggiungere niente, lo hai versato nella teglia e hai ficcato tutto in forno. Sei tornata in bagno dove ti sei truccata, ti sei vestita, nel frattempo la torta si è cotta e tu hai fatto il caffè e hai trangugiato tutto molto velocemente, altrimenti col cavolo che con quei tempi riuscivi a fare tutto quanto!

Avrei voluto dirglielo, visto che quella mattina saltellava giuliva di collega in collega raccontando le sue prodezze di massaia, ma mi sono tenuta il pensiero per me. 

Mi sono però domandata se era meglio avere a che fare con una che spara ca**ate palesi illudendosi di essere creduta, o con gli psicopatici che incontro in metropolitana.
Ancora non ho trovato risposta all'arduo quesito, motivo per cui mi sono data alle cozze.