Non so voi, ma io ogni volta che torno dalle vacanze faccio un sacco di buoni propositi per mantenere più a lungo possibile il colorito dorato regalatomi dal sole. Il primo proposito è quello di fare una doccia solare ogni tanto, diciamo una volta alla settimana, per ravvivare la tintarella e tenere in esercizio le cellule pigmentanti; e poi passeggiate all'aria aperta, pic-nic domenicali e così via.
Puntualmente ogni anno tali propositi vengono disattesi, più precisamente svaniscono nel momento stesso in cui l'aereo atterra a Milano. Il primo che accoppo è quello di fare la lampada: torno a casa, mi guardo nello specchio ingranditore, noto con orrore una rughetta che 2 settimane prima non c'era e decido che la lampada non fa per me perché favorisce l'invecchiamento precoce, per quante creme una possa mettere. A quel punto scatta il piano n. 2: idratazione. Creme idratanti a go-go, per il viso e per il corpo, in modo da evitare le orrende spellature.
Il secondo proposito - passeggiate all'aria aperta - è decisamente più attuabile, ma che lo scopo sia quello di prendere il sole dipende anche dal meteo; e l'ultima domenica di agosto (o era la prima di settembre?), a Milano, ha piovuto. Stavo per mettermi a cucinare un arrostino quando mi sono accorta con orrore che la Filippina che viene ad aiutarmi al sabato aveva sradicato il giorno prima tutte le mie piante aromatiche decretandone la morte anzitempo, solo perché si erano un po' rinsecchite. Tra queste, un prezzemolo e un rosmarino che avevo da 3 anni e i cui fusti spessi garantivano la vita alle rispettive piante.
Del rosmarino avevo assolutamente bisogno, così ho infilato i miei jeans preferiti - sdruciti, con le ginocchia sagomate da cuciture sapienti - ho preso l'ombrello e sono andata a piedi (non sia mai che un po' di pioggia mi faccia rinunciare alla mia Passeggiata all'Aria Aperta!) all'iper dietro casa, che è aperto anche la domenica. Mezz'ora dopo ero di ritorno con una confezione di rosmarino e mi sono data da fare ai fornelli.
E' stato solo verso sera, al momento di fare la doccia, che mi sono accorta del disastro: l'umidità dell'aria aveva fatto sì che i jeans mi aderissero alle gambe un pochino più del solito e le cuciture sulle ginocchia avevano agito come uno scrub, togliendo completamente l'abbronzatura. Avete presente i bambini quando giocano all'aperto coi calzoncini corti, che hanno due belle lune di sporco sulle ginocchia? Ecco, io avevo sulle ginocchia due belle lune candide, e i polpacci presentavano analogamente delle chiazze assortite che li facevano assomigliare al manto di una mucca pezzata.
Presto, uno scrub!!! Sono corsa a prendere due manciate di sale fino per cercare di limitare i danni, ma ovviamente togliere l'abbronzatura dalla pelle non è la stessa cosa che togliere le incrostazioni da una pentola, e mi ci sono voluti otto giorni buoni prima di tornare ad avere delle gambe presentabili. Così, ecco, questa fine dell'estate ha segnato per me il minimo storico in fatto di mantenimento dell'abbronzatura, in barba ai proponimenti più ferrei. Però, volete mettere? Ho la pelle liscia come quella di un neonato... :-D
Con questa ricetta partecipo a "Una raccolta Speziale" di At21 e Accanto al Camino, di cui condivido in pieno lo spirito e gli obiettivi: grazie ragazze, siete Speziali pure voi!!! :-D
Il 9 ottobre prossimo alle 15.30 tutti a Firenze, a passare un allegro pomeriggio con tante persone molto, ma molto Speziali!!! Per maggiori informazioni andate su At21.
Il 9 ottobre prossimo alle 15.30 tutti a Firenze, a passare un allegro pomeriggio con tante persone molto, ma molto Speziali!!! Per maggiori informazioni andate su At21.
MINI QUICHES CON SCAMPI E UOVA DI QUAGLIA
Da E. Knam, M. Vigotti – Ricette creative di pesce – Mondadori
Preparazione: 25 minuti circa
Cottura: 20-25 minuti
Per 4 persone
200 g pasta briséé
150 g spinaci, possibilmente freschi
12 scampi
6 uova di quaglia
30 g uva passa
30 g pinoli tostati
100 g panna fresca
1 uovo
olio extravergine di oliva
aceto
sale
pepe
Mettere a bagno l'uva passa in poca acqua per farla ammorbidire.
Nel frattempo stendere la briséé allo spessore di circa 2 mm e aiutandosi con un tagliapasta rotondo del diametro di 6 cm ricavarne 12 dischi, con cui rivestire gli stampi in silicone per tartellette, già sistemati sulla leccarda.
Lavare e mondare le foglie degli spinaci e farle saltare qualche minuto in una padella antiaderente con un filo d'olio, mescolando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno finché non saranno leggermente appassite.
Distribuire gli spinaci nei gusci di pasta briséé, aggiungervi l'uvetta ben sgocciolata (non più di 3-4 chicchi per tartelletta, altrimenti il dolce prevale) e i pinoli tostati, tenendo da parte un po' di entrambi per la decorazione.
Mescolare in una ciotola la panna con l'uovo, salare, pepare e versare la royale nelle tartellette, riempiendole fino all'orlo. Riscaldare il forno a 180 °C e cuocervi le tartellette per 15 minuti.
Nel frattempo sgusciare gli scampi, privarli dell'intestino e farli saltare brevemente in padella con un filo d'olio. Salarli leggermente.
Versare in un pentolino acqua e poco aceto, portare a ebollizione e cuocervi le uova di quaglia per 4 minuti, poi raffreddarle sotto un getto di acqua fredda, sgusciarle e tagliarle a metà nel senso della lunghezza.
Decorare le mini quiches disponendo su ognuna uno scampo e mezzo uovo di quaglia. Decorare il piatto con i pinoli e l'uvetta tenuti da parte e servire. Volendo, si può irrorare la preparazione con un filo d'olio a crudo. Servire calde o tiepide.
Mapi adorata!!!! Non saremo a Brescia ma a FIRENZE....oh mamma se legge la "scimmia" scende con la liana dall'albero e inizia a dar di matto.... :-D
RispondiEliminaGrazie sai, davvero, la ricettina passerà all'attento esame di Fabiana che, lo saprai già, viene a cucinare a FIRENZE" ed io sarò la sua aiutante "speziale" :-D
A proposito della tua "aiutante" che si prende la libertà di sradicare le piantine anzitempo io avrei avuto una reazione omicida (scherzo):-( e per lo jeans/scrub può essere un'idea quando ti manca la crusca :-D
Libera, mannaggia a me!!! Correggo subito il post. Pensa che guardando la foto non mi sembrava affatto Brescia, ma mica mi sono posta il dubbio... :-D A Firenze purtroppo nun ja fo', ma sarò con voi con il cuore!!!!
RispondiEliminaMapi, sto tentando di aggiornare la pagina con la tua ricetta ma stamattina wordpress da di matto...come la scimmia ;-)
RispondiEliminaAppena si sistema ti aggiungo :-)
Come ti capisco, anche la mia abbronzatura è scivolata via e da ieri (sigh) sono tornata al fondotinta!!! :((((
RispondiEliminaMeglio consolarsi con le tue mini quiche che trovo molto eleganti!!
ciao loredana
Accipicchia che gran bella ricetta! Semplice ma di grande effetto! QUeste mini quiche così colorate e ricche sono davvero invitanti..e pure chic! Insomma, in poche parole: mi hanno messo una tale fameeeee! :-)
RispondiEliminaPerò, che fatica dovete fare voi umani, eh...l'abbronzatura, i jeans, lo scrub, le rughe...oh cosa sono le rughe? :-) Questi sono i momenti in cui apprezzo di essere una "scimmia" ;-P
RispondiEliminaOh come 'un tù poi venire a Firenze...'un siamo mica nella giungla!
Mapi a parte che lo scrub con i jeans adesso lo brevettiamo e che mi hai tirato su il morale con qualche risata...ma che belle sono queste quiche..chiccosissime !!
RispondiEliminaBelle le foto !
Libera, non ti preoccupare per l'aggiornamento: la cosa più importante sono le Persone Speziali! :-D
RispondiEliminaLoredana, in effetti dopo la metà di settembre il problema non sussiste più; è nei 10 giorni prima che scoccia... ;-)
Claudia grazie! Te ne manderei qualcuna, se non me le fossi pappate tutte io! :-D
Antonella, tesoro, lo so che Firenze non è in capo al mondo, ma purtroppo è lontana quanto basta... :-( Se appena appena posso, faccio una scappata!
Simonetta, ma lo sai che mi hai dato un'idea??? Brevettiamo lo scrub fashion!!! :-D
Dalla mostarda di fichi d'india fino al 'mandarino' poggiato al bicchiere in sangria bianca al sidro, dal gelato alla ricotta di bufala fino alle mini quiches con scampi, passando per i figoni dei tuoi fratelli, senza dimenticare la lezione di come 'tornare bianchi' ad una sola settimana dalle vacanze devo dire cara MaPi che è stato davvero piacevole questo percorso che dall'iniziativa di pregio con il mondo dei "primati" arriva fino al sorriso divertito per gli episodi raccontati nel tuo diario di viaggio.
RispondiEliminaPS
Quel tuo "nun ja fò" per Firenze mi ha fatto ridere in modo ebete senza ritegno...grande MaPi!:D ehehehehehe
Dalla mostarda di fichi d'india fino al 'mandarino' poggiato al bicchiere in sangria bianca al sidro, dal gelato alla ricotta di bufala fino alle mini quiches con scampi, passando per i figoni dei tuoi fratelli, senza dimenticare la lezione di come 'tornare bianchi' ad una sola settimana dalle vacanze devo dire cara MaPi che è stato davvero piacevole questo percorso che dall'iniziativa di pregio con il mondo dei "primati" arriva fino al sorriso divertito per gli episodi raccontati nel tuo diario di viaggio.
RispondiEliminaPS
Quel tuo "nun ja fò" per Firenze mi ha fatto ridere in modo ebete senza ritegno...grande MaPi!:D ehehehehehe
Ciao,bellissima ricetta,complimenti.Il tuo blog si arricchisce sempre di piu' ,a presto,Lisa.
RispondiEliminanun jà fo neanche io per Firenze, ma per farmi tante risate a leggerti...jà fo jà fo..ahahahah, sei una grande...e guarda che miniquiche fighettine che hai fatto!!! te possino...bacioni, Flavia
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