mercoledì 22 dicembre 2010

Ribollita eretica (che altro vi aspettavate da una terrona trapiantata al Nodd?) :-D



- Non penserai mica, con 'sta storia del blog, di inondarmi la cucina con le tue preparazioni, vero?
- (arrossendo) Ma no mamma, che dici?
- Dico che io sono a dieta e non posso mangiarmi tutto quello che cucini tu. Che poi tuo padre deve controllare l'alimentazione per motivi di salute, lo sai, e...
- Sì mamma, lo so e non ti devi preoccupare: non cambierà niente.
- E' proprio questo che mi preoccupa: tu ci porti sempre il surplus della tua cucina e poi a noi tocca mangiarlo.
- Lo dici come se fosse una tortura...
- No, è tutto buonissimo, solo che io sono a dieta e tuo padre anche.
- Va bene mamma, non ti preoccupare: non vi porterò niente da casa mia.

Secondo voi ho smesso di portare roba da mangiare a casa dei miei? :-D Ma neanche per sogno: ho solo affinato le strategie. Sdoganare le proprie eccedenze di produzione in cucina in fondo è meramente una questione di marketing: guardare al bisogno del consumatore, all'occorrenza creare quel bisogno e venirsene fuori con la risposta a quel bisogno. Tutto qui.

Così sabato quando sono andata a fare la spesa non ci ho pensato due volte, quando al banco delle verdure ho visto tanti mazzi di cavolo nero fare bella mostra di se', a comperarne uno. Ho agguantato anche una bella verza scura dalle foglie sode e increspate come un verde mare sfiorato dalla brezza, sono andata alla bilancia a pesare e attaccare l'etichetta al sacchetto e sono corsa a casa per preparare una deliziosa Ribollita.

Arrivo a casa e tiro fuori lei, la caccavella per eccellenza: la pentola in coccio per le minestre. Sì, perché in latino caccavella significa proprio pentola di coccio ed è solo per estensione che oggi con questo termine si designano gli attrezzi di cucina, specialmente quelli minuti e più o meno inutili come ha detto una volta Roberto Della Giovanna, grande ex firma del forum della Cucina Italiana: "le caccavelle servono per complicare ciò che è semplice attraverso quello che è inutile."
Ma non divaghiamo: eravamo alla Ribollita. Tiro fuori la mia fida caccavella, comincio a lavare e mondare le verdure e una mezz'oretta più tardi la minestra bolle allegramente sul fuoco.

Guarda caso i miei genitori erano andati in montagna sabato e sarebbero tornati a casa mercoledì, a ora di pranzo o di cena; ho così preparato un bel Frigoverre mettendoci una buona metà della mia Ribollita e l'ho depositato nel loro frigorifero.
Un paio di amiche di mia madre mi hanno "intercettata" mentre entravo nel condominio e mi hanno chiesto come mai andassi dai miei visto che non c'erano, e quando ho spiegato che portavo loro il pranzo (o la cena) in modo da non doversi mettere a cucinare appena tornati a casa, hanno cominciato a tessere le mie lodi: che meraviglia avere una figlia così! Poi ho chiamato mia madre - erano le 13.00 e si erano appena messi in viaggio - per avvisarla che il pranzo li aspettava in frigorifero e restava solo da scaldarlo al microonde e lei felicissima mi ha ringraziata. Come dicevo più sopra, è tutta una questione di marketing... :-D

lunedì 20 dicembre 2010

Biscotti di pan speziato (Lebkuchen)



Da quando Alda Muratore mi ha insegnato la ricetta di questi biscotti li preparo a Natale ogni anno, e adesso che lei non c'è più, ogni volta che li lavoro non posso fare a meno di pregare per lei.

In famiglia li adorano tutti, a cominciare da mia madre che di solito non esprime preferenze marcate. Quella che però mi ha sempre colpita è la mia nipotina, la Pulcetta: inappetente fin dalla primissima infanzia, ha da subito amato questi biscotti. Ricordo ancora quando aveva due dentini di numero e sua mamma glieli dava: li metteva in bocca e li succhiava piano piano, a mano a mano che si ammorbidivano.

Anche il Dolce Principe ne va matto e così, anche se ogni volta impiego un sacco di tempo a macinare le spezie, li preparo sempre in grande quantità: una dose e mezza quando ne faccio pochi.

Di solito non li decoro: la manualità con le decorazioni non è certo il mio forte, e l'unico anno che li ho decorati con la ghiaccia reale ho trovato che fossero troppo dolci.

Ogni anno ho qualche taglia biscotto nuovo, e mi piace variare le forme; quest'anno dopo aver portato una latta con una dose intera di biscotti a mia sorella, ho ricevuto una sua telefonata di ringraziamento nel corso della quale mi ha chiesto come mai avessi usato anche un taglia biscotti a forma di extraterrestre.
"Extraterrestreee???", ho chiesto strabuzzando gli occhi.
"Ma sì, l'extraterrestre: quello con la testa grossa, il corpo piccolo e le braccine!"
Mi ci è voluto un po' per capire di quale stesse parlando, ma alla fine ci sono arrivata: era questo.




Che poi sarebbe questo:




Ora, fior di psicologi, a partire da Rorschach, potrebbero fare un sacco di considerazioni sull'interpretazione delle forme della sventurata.
Io ne ho fatta una sola: mia sorella non si stupirebbe se io avessi un taglia biscotti a forma di alieno. 😑

sabato 18 dicembre 2010

Le (st)renne di Babbo Natale: il pdf


L'avventura delle (st)renne di Babbo Natale si è conclusa la scorsa settimana, ed oggi pubblichiamo il pdf con tutte le ricette che abbiamo inserito nei nostri blog in queste 4 settimane.

Ma che cosa è stata veramente l'avventura delle (st)Renne?
E' nata, l'abbiamo detto in tutte le salse, da un'idea di Alessandra-Raravis, una donna piena di idee e di iniziative, ma soprattutto di voglia di condividere, che abbraccerebbe il mondo e si farebbe carico di tutti i suoi problemi, se potesse (e poi si domanda come mai ha mal di fegato... ;-) ).
In una blogsfera in cui ognuno coltiva il suo orticello (il che va benissimo, intendiamoci!), lei ha fatto un passo più in là e ha pensato di creare una collaborazione tra bloggers.
La collaborazione non si è però limitata al postare ciascuno 4 ricette: dietro le quinte c'è stato un fittissimo scambio di mail, un brain storming di proposte, una grande generosità caratterizzata da frasi del tipo "se non hai idee per questa settimana ti posso passare io una bella ricetta". Capite che cosa intendo? Le (st)renne, quali moderni moschettieri, avevano il motto sottinteso "Tutti per uno e uno per tutti", il che significava che se qualcuno era in difficoltà gli altri volentieri davano una mano, e questo non perché ci fosse un regolamento scritto a cui tutti dovevano attenersi pena l'esclusione: è nato tutto spontaneamente, dal cuore.

Le (st)renne sono quindi state un pretesto per rinsaldare alcuni legami che già c'erano, e per costruirne di nuovi. Conoscevo già di persona Alessandra, Flavia, Annalù e Fabio; ho avuto l'onore e il piacere di conoscere Stefania, una persona dolcissima, allegra, solare e molto positiva. Con le (st)renne questi legami si sono rafforzati, abbiamo condiviso molto più di 4 ricette a testa: ci siamo stretti attorno a Stefania quando il suo dolce Daniele si è malamente rotto una gamba e siamo perfino riusciti a riderci sopra: la proposta iniziale era infatti stata di pubblicare tutti una ricetta di Stefania; poi qualcuno ha fatto notare che sembrava un po' una commemorazione, risatona generale e via con tante allegre e dolci marmellate! :-D

E' difficile condensare in un piccolo post (e con una connessione ballerina per giunta) tutto quello che le (st)Renne hanno significato per me. Natale è un po' più vicino, quando la gioia della condivisione unisce. La pace - quella vera - è un po' più vicina, quando allarghiamo il nostro orizzonte e guardiamo negli occhi (sia pure solo virtualmente) gli altri; la gioia è un po' più vicina, quando sappiamo che in caso di necessità ci sono persone sul cui appoggio possiamo contare. Il cuore si dilata, il respiro diventa più ampio e libero, quando il fuoco dell'amicizia ci riscalda. 

Per tutte queste cose vorrei ringraziare tutti i miei amici delle (st)renne, ma un grazie tutto speciale va a tutti quelli che ci hanno seguiti in questa staffetta tra blog: il calore con cui avete accolto l'iniziativa ci ha fatto capire che la strada era quella giusta e ci ha motivati ad andare avanti.

Adesso voglio solo dirvi una cosa: provateci anche voi. Le (st)renne possono e devono essere replicate nella blogsfera. La nostra esperienza, bellissima perfino nelle caotiche settimane che precedono il Natale, ci ha insegnato che la voglia di amicizia e di scambio è grande e che può concretizzarsi in iniziative analoghe.
Adottate una (st)renna anche voi, l'arricchimento che ne avrete sarà veramente molto maggiore di quello che potrete dare! :-D

E adesso bando alle ciance: tutti qui a scaricare il pdf! :-D

Buon fine settimana a tutti.

giovedì 16 dicembre 2010

Paté di lenticchie rosse al pepe rosa



Tra 10 giorni è Natale, e adesso comincia la vera frenesia.
Cene aziendali, pizzate con quelli della palestra, aperitivi con gli amici, brindisi vari con scambio di pacchetti e pacchettini.
Io arrivo sempre a questi appuntamenti con l'acqua alla gola nonostante mi sia preparata con largo anticipo: è dall'inizio di novembre che preparo (st)renne varie e l'acquisto di piccoli doni è diluito nell'arco dell'anno: appena vedo una cosa che mi fa pensare a una persona cara l'acquisto e la metto da parte. Con queste premesse arrivata in questo periodo dovrei essere a buon punto, giusto? Sbagliato.
Perché c'è sempre la persona per cui non avevi trovato nulla durante l'anno, e bisogna scervellarsi per trovare qualcosa di carino e se possibile originale (il più delle volte non è possibile); e soprattutto perché ci sono i pacchettini da fare.

Già, i pacchettini.
Io odio fare i pacchettini. O D I O impacchettare alcunché. Chiedetemi tutto, ma non di fare pacchetti. E invece questo è esattamente quello che mi viene chiesto, più spesso che no. Mia madre, bravissima a fare gli oggettini con il Biedermeier (avete presente quei graziosi bouquet con spezie, perline e canutiglia dorata? Ecco, quelli) e con una manualità mirabile che purtroppo sono ben lungi dall'avere ereditato, se ne esce puntualmente con frasi del tipo "Tu che sei brava a fare i pacchetti...".
Questo NON significa che io sia brava a fare i pacchetti; evidenzia semmai la sua non voglia di assupparsi anche questa seccatura e la ferma volontà di affibbiarla a qualcun altro, e più precisamente a me. Non le ho mai sentito dire una cosa del genere a mia sorella, eppure lei è forse quella che ha ereditato più di tutti la manualità materna, visto che ogni tanto fa lavori di découpage. Ma no: abbiamo un bel vivere a qualche km di distanza, i suoi pacchetti sono strettamente di mia competenza e non c'è modo di sfuggirvi, e mica solo a Natale!
Deve andare a cena fuori con mio padre? Toh guarda, ho comperato questa cosa da portare: non è che mi faresti il pacchettino?
E' il compleanno di un nipotino? Lei compera il regalo e io lo impacchetto.
Siamo perfino giunte al punto di esserci comperate lo stesso identico libro da regalarci, e avendolo scoperto poco prima di Natale lei mi ha consegnato la sua copia intimandomi di impacchettarlo per me, e chiedendomi di impacchettare anche quello destinato a lei, che a Natale mica si può presentare un regalo senza pacchetto! Per distinguere il suo regalo dal mio ho dovuto fare un segnino sulla carta... :-D

martedì 14 dicembre 2010

Anelli al salmone affumicato

- (Dolce Principe) Zia, quando torni a trovarci?
- Mah, non so amore...
- (Pulcetta) Puoi venire domani sera?
- No tesoro, domani sera proprio non posso.
- (Dolce Principe) Ma zia, io voglio che tu torni presto!!!
- Facciamo così: vedo che impegni ho questa settimana, e se ce la faccio vengo una di queste sere.
- (Pulcetta) Ma hai già detto che domani sera non puoi!
- Beh, una settimana ha 7 sere, mica una sola!

Con queste parole mi sono congedata dai miei nipotini ieri sera intorno alle 19.00, dopo essere stata con loro per 4 ore buone. Salgo in macchina infilando un guanto, cerco a tentoni l'altro in borsa mentre avvio il motore, non lo trovo, mi avvio, a ogni semaforo tasto nella borsa (la mia assomiglia al borsone di Mary Poppins) senza trovarlo e mi dico "magnifico, abbiamo perso un guanto". Arrivo a casa e stavolta mi metto a cercare il guanto per bene, inutilmente. Alla perdita del guanto si somma quella del cellulare e qui entro davvero nel panico: come faccio ad affrontare la giornata di domani senza telefonino? Chiamo mia sorella, che non ha trovato nulla. Dopo 10 minuti squilla il telefono: è mio nipote.

-Zia, avevo visto il tuo guanto, il telefono e il foulard per terra vicino alla tua borsa (leggi: li ho estratti dalla tua borsa) e li avevo messi da parte per darteli, ma me ne sono dimenticato...

Così sono saltata in macchina un'altra volta per recuperare i miei preziosi averi, e davanti al musetto innocente dei nipotini ho detto ridendo: "Va bene che volevate che la zia tornasse presto, ma era il caso di farmi tornare così presto?"

Impossibile sgridarli però: per quei due bimbi io ho un debole, i piccoli infami lo sanno e se ne approfittano alla grande... ma il bello di essere zia è anche questo. :-)))

domenica 12 dicembre 2010

Aggiungi un Blogger a tavola: Bisque di astice al latte di cocco


Quando ho letto il titolo del contest della Genny, "Aggiungi un Blogger a tavola" il primo pensiero è stato per Alessandra, non tanto e non solo perché è una grande cuoca e una grande Blogger, quanto per il fatto che lei è ancora più avanti, rispetto a questo concetto: uno dei suoi motti potrebbe essere "Aggiungi un Blogger alla Blogsfera". ;-)
Poco più di un anno fa a Bordighera ha incoraggiato Annalù e Fabio ad aprire il loro blog; quest'anno ha spinto sulla via della perdizione Blogghistica me, Flavia e Simonetta&Deborah, sta attivamente corteggiando Diana e Licia per fare altrettanto e solo il Cielo sa di quanti altri Blog è madre putativa.

Per non farsi mancare niente, quest'anno ha deciso:
a) di lanciare l'MTChallenge per dare maggiore visibilità ai Blog meno noti (ma non per questo meno validi) della Blogsfera, e
b) di lanciare l'iniziativa "Le (st)Renne di Babbo Natale", instaurando una strettissima collaborazione tra 5 blog in una staffetta ideale da un'idea-regalo golosa all'altra, per dimostrare ancora una volta che la collaborazione tra Blog è possibile e anzi auspicabile: ne è scaturita infatti un'amicizia ancora più salda, fatta di aiuti concreti, scambi e condivisione di idee e di ricette e - imprevista ma non meno importante - di solidarietà quando una di noi si è trovata in emergenza per problemi familiari imprevisti.

Tutto questo per me fa molto Natale: un Natale scevro dal consumismo e dalla frenesia di apparire e ricco invece di amore e di gioia, deli gusto di dare, condividere, aiutare chi è in difficoltà e promuovere quei sentimenti di fratellanza e di pace di cui si sente tanto parlare, ma che si vedono raramente nel concreto della vita quotidiana. Queste cose infatti sono prima di tutto dentro di noi, e se lì mancano, mancheranno anche nei luoghi dove agiamo, nella vita reale e anche (oserei dire soprattutto) in quella virtuale.

E' per questo che le ho chiesto se voleva partecipare con me e sono stata molto felice quando ha accettato. Il nostro modo di raccontarvi il Natale in tavola è attraverso questa ricetta, perfetta per la cena della Vigilia di Natale, dove sapori esotici e insoliti si uniscono per creare un insieme armonioso ed estremamente delicato.