Da quando Alda Muratore mi ha insegnato la ricetta di questi biscotti li preparo a Natale ogni anno, e adesso che lei non c'è più, ogni volta che li impasto non posso fare a meno di pregare per lei.
In famiglia li adorano tutti, a cominciare da mia madre che di solito non esprime preferenze marcate. Quella che però mi ha sempre colpita è la mia nipotina, la Pulcetta: inappetente fin dalla primissima infanzia, ha da subito amato questi biscotti. Ricordo ancora quando aveva due dentini di numero e sua mamma glieli dava: li metteva in bocca e li succhiava piano piano, a mano a mano che si ammorbidivano.
Anche il Dolce Principe ne va matto e così, anche se ogni volta impiego un sacco di tempo a macinare le spezie, li preparo sempre in grande quantità: una dose e mezza quando ne faccio pochi.
Di solito non li decoro: la manualità con le decorazioni non è certo il mio forte, e l'unico anno che li ho decorati con la ghiaccia reale ho trovato che fossero troppo dolci.
Ogni anno ho qualche taglia biscotto nuovo, e mi piace variare le forme; quest'anno dopo aver portato una latta con una dose intera di biscotti a mia sorella, ho ricevuto una sua telefonata di ringraziamento nel corso della quale mi ha chiesto come mai avessi usato anche un taglia biscotti a forma di extraterrestre.
"Extraterrestreee???", ho chiesto strabuzzando gli occhi.
"Ma sì, l'extraterrestre: quello con la testa grossa, il corpo piccolo e le braccine!"
Mi ci è voluto un po' per capire di quale stesse parlando, ma alla fine ci sono arrivata: era questo.
Ora, fior di psicologi, a partire da Rorschach, potrebbero fare un sacco di considerazioni sull'interpretazione delle forme della sventurata.
Io ne ho fatta una sola: mia sorella non si stupirebbe se io avessi un taglia biscotti a forma di alieno. 😑



