giovedì 2 dicembre 2010

Natale quest'anno è arrivato prima!!!



Ieri sera ho vissuto un momento di grande emozione.
Stavo seguendo i premi dell'MTChallenge, che come al solito sono commoventi ed esilaranti a un tempo; mi sono commossa e preoccupata per Alem a cui va un abbraccio tutto speciale, mi sono rotolata dal ridere per i premi che l'eclettica Alessandra riesce sempre ad azzeccare alla perfezione, e poi... e poi... OH MY GOD!!!! HO VINTO!!!!


Mi credete se vi dico che quando ho visto la foto del mio coniglio ho spalancato gli occhi e portato le mani alla bocca, e che stanotte ho fatto fatica a prendere sonno?




Ovviamente sono molto contenta, ma anche molto frastornata... e continuo a essere convinta che c'erano altre ricette che meritavano più della mia, ma tant'è... godiamoci il trofeo! :-D


Un grazie speciale ad Ale e Dani, che con la loro disponibilità hanno permesso e continuano a permettere che l'MTChallenge sia quello che è: un incontro tra amici che hanno voglia di pasticciare in cucina divertendosi, con tanta autoironia e tanta voglia di condividere un pezzetto della loro vita e del loro cuore, insieme a ricette decisamente strepitose.


Grazie di cuore a Ginestra, per aver proposto una ricetta fantastica e... ehm... per aver dato il voto decisivo!!! ;-)

Infine grazie di cuore a tutti!!!



mercoledì 1 dicembre 2010

Le (st)renne di Natale: Marmellata di carote, arance e cardamomo

Questa "edizione straordinaria" delle (st)renne è dedicata a Stefania di Cardamomo & Co., il cui figlioletto minore si è rotto un po' malamente una gamba, cadendo dalla moto di papà.
Oggi Stefania ha pubblicato solo le foto della sua (st)renna, il liquore alla rosa, quando il cucciolo uscirà dall'ospedale aggiungerà la ricetta. Noi (st)Renne però l'accompagnamo e le dedichiamo tutte una ricetta da aggiungere al pdf di Natale: il nostro modo di abbracciarla visto che purtroppo, abitando tutti lontano, non possiamo aiutarla più concretamente. Passate quindi da Ale e Dani, Annalù e Fabio e Flavia per raccogliere delle (st)renne supplementari e... pensate alla nostra amica Stefania, mentre lo fate! 

Un abbraccio fortissimo a Stefania, a suo marito e al resto della tribù, e un abbraccio specialissimo per il Cucciolo Ferito, attorno a cui si sta stringendo tutta la famiglia ma anche gli amici, quelli vicini e quelli lontani, quelli che conosce di persona e gli amici cibernetici...

lunedì 29 novembre 2010

Crema di lattuga

Questa settimana termina novembre e ci addentriamo nel cuore dell'inverno, illuminato però dal Natale che sta per arrivare. Come la stragrande maggioranza delle persone cresciute nella società dei consumi, sono stufa dell'aspetto commerciale delle festività, perché se è bello decorare la casa, pensare ai regalini golosi, acquistare pensierini per le persone più care e pensare ai pranzi delle feste, è anche vero che sentiamo tutti l'esigenza di recuperare l'aspetto più intimo della festa stessa, la gioia dell'attesa, del riunirsi in famiglia e regalare giornate indimenticabili ai bambini.
Quando ero bambina per me il Natale era una festa speciale, e ciò che aiutava a renderlo tale erano le piccole cose: il calendario dell'Avvento, la preghierina speciale ogni giorno, la candelina da accendere, la piccola buona azione quotidiana che era un fiorellino per il mazzo da offrire a Gesù il giorno di Natale...
Una volta cresciuti e prima che si formassero le nostre nuove famiglie e nascessero i bambini, abbiamo cercato di salvaguardare questo aspetto del Natale. Mia mamma un anno ha fatto una proposta bene accetta a tutti: anziché spendere soldi per farci i regali tra di noi, lei avrebbe messo una busta sul televisore di casa e ognuno di noi liberamente ci avrebbe messo i soldi che avrebbe speso in regali per i familiari. Il giorno di Natale (beh, qualche giorno dopo...) avremmo consegnato la busta alle Missioni, perché ciò  che per noi era superfluo fosse usato per donare il necessario ai bisognosi. Per me questa è stata la continuazione più vera del Natale di quando ero bambina, un modo per condividere non solo ciò che si ha, ma un pezzettino di ciò che si è; perché è proprio vero che donando ci si arricchisce a dismisura e ci si scalda il cuore.

Siccome fuori fa freddo (a Milano ha nevicato venerdì!), che ne dite se oltre al cuore ci scaldiamo anche il corpo? Oggi propongo una coccolosa crema di lattuga, che a me piace moltissimo e che ho scoperto grazie all'amico Stefano Spilli.


sabato 27 novembre 2010

27 novembre 2010: XIV giornata nazionale della colletta alimentare

Oggi non pubblico ricette, ma invito tutti voi a fare la spesa e donarne una parte per chi è più povero e bisognoso. Lavoro come volontaria per la Colletta da anni, e sempre ne ho ricevuto un grande arricchimento. 

Dal sito della Fondazione:


Oggi 27 novembre 2010 è la XIV Giornata Nazionale della Colletta Alimentare.
Un appuntamento che dal 1997 è diventato un importante momento che coinvolge e sensibilizza la società civile al problema della povertà attraverso l´invito a un gesto concreto di gratuità e di condivisione: fare la spesa per chi ha bisogno. Durante questa giornata, presso una fi ttissima rete di supermercati coinvolti su tutto il territorio nazionale, ciascuno può donare parte della propria spesa per rispondere al bisogno di quanti vivono nella povertà.

100.000 volontari che donano parte del loro tempo, permettono la realizzazione di questa giornata.
5.000.000 gli italiani che acquistano cibo per chi non può farlo.
E´ un grande spettacolo di carità : l´esperienza del dono eccede ogni aspettativa generando una sovrabbondante solidarietà umana.

Le ragioni del gesto: Il desiderio più profondo, un amore senza fine

Il povero è un uomo solo. Condividere gratuitamente questo dramma risveglia il vero desiderio che è nel cuore di ciascuno: essere amato. Solo questo può vincere la solitudine: riconoscere che siamo tutti bisognosi di fare esperienza di un amore immenso, sconfinato, più grande di qualunque situazione di sofferenza o disagio in cui ci troviamo. Questa scoperta ci rende compagni di cammino di ogni uomo, proprio perché siamo costituiti dalla stessa attesa profonda di un amore senza fine.


Che commozione davanti al fatto che questo amore ci è già stato donato, come ci ha ricordato Benedetto XVI: “La Carità è il dono più grande che Dio ha fatto agli uomini… perché è amore ricevuto e amore donato (Caritas in Veritate)”. Ogni essere umano infatti è oggetto di una preferenza di Dio, che si è donato totalmente e gratuitamente a ciascuno.

È questa certezza che genera la nostra speranza e ci sostiene nel rivolgere a tutti l’invito a partecipare alla Giornata Nazionale della Colletta Alimentare. Per sperimentare come anche il gesto di fare la spesa e donarla a chi è più povero possa essere l’occasione sorprendente di un immediato e positivo cambiamento per sé il cui riverbero può raggiungere la società intera.


Mons. Mauro Inzoli, Presidente Fondazione Banco Alimentare Onlus

Riporto, sempre dal sito, una delle tante testimonianze toccanti di volontari:

Emanuela, per esempio. Che da 14 anni fa la volontaria nel supermercato vicino a casa sua, nell'hinterland milanese. «Ho cominciato quasi per caso, accettando l'invito di un amico. E da allora ogni anno è sempre una novità. Sta accadendo anche ora». Emanuela racconta di essere arrivata alla fine di ottobre un po' stanca, e solo l'idea di mettersi a lavorare per organizzare la Raccolta nel suo quartiere le metteva ansia. Un giorno si sente chiamare per la strada: «Signora Emanuela!». «Era R., l'ex parcheggiatore del supermercato. In passato ci ha sempre dato una mano, coi furgoni per la raccolta, facendoci posto sul piazzale. Poi era capitato che avesse anche lui bisogno di un aiuto...». Emanuela, durante l'anno, porta i pacchi di alimenti dei Banchi di solidarietà ad alcune famiglie povere della zona. «Ho iniziato a portare il pacco anche a lui. Lì, al parcheggio. Finchè, tre anni fa, è andato in pensione, ed è tornato al suo paese, in Campania», spiega Emanuela. «Sono venuto a trovare i miei figli», le dice R. «Bello! Ma se sta qui un po' di tempo può venirci a trovare anche quando facciamo la Colletta, sabato 27», risponde lei. «Ma scherza? Io vengo! Ma a fare il turno. Questo è il più bell'incontro che potevo fare».

Neppure ventiquattrore dopo Emanuela incontra un "collega" volontario. Uno di quelli della prima ora, come lei. Solo che ha superato gli 80 da un pezzo, e in più quest'anno è stato operato diverse volte per problemi seri. «Come va? Immagino che stavolta non ci sarà, mi dispiace», lo anticipa Emanuela. «Cosa?», risponde lui: «Primo turno, dalle 8. Come tutti gli anni», dice andandosene ridendo. «E io che volevo mollare tutto. E invece vedi questa gente, e ti si riapre un mondo. Fare "la carità" così riempie davvero il cuore. Perchè è un gesto che accoglie tutti. E infatti la gente si apre, si mette in gioco, diventa un libro aperto. Quanti che durante la Colletta ti fermano e ti raccontano tutta la loro vita. Ma lo stesso vale per me. Con mio marito non abbiamo figli. E' un grande dolore. Ma tutti i rapporti che sono nati potendo dedicare più tempo alla Colletta e al portare i pacchi alle famiglie sono una risposta grandiosa a quel dolore. Perchè le persone che incontri diventano un po' la tua famiglia, fratelli, sorelle». Figli. «Gesù si è fatto presente carnalmente più che mai con tutti questi volti che mi chiamano a starci fino in fondo. Non è spettacolare?».

Buona Giornata Nazionale della Colletta Alimentare a tutti. :-)

venerdì 26 novembre 2010

Le (st)renne di Natale: Panfortini mignon, normali e al cioccolato (ASTENERSI PURISTI)


Quasi due mesi fa sono stata nella bellissima Siena, in occasione del Raduno dei Forumisti della Cucina Italiana. Di quello splendido week-end conservo ricordi di risate, serenità, voglia di stare insieme e di cucinare insieme, la gioia di rivedere le amiche conosciute l'anno scorso, il piacere di conoscerne altre quest'anno e tanto altro ancora.
Tra il tanto altro ancora figura pure un bel panforte acquistato alla pasticceria Il Magnifico, proprio dietro Piazza del Campo. Me lo sono centellinato a poco a poco, una piccola coccola ogni sera mentre mi rilassavo dopo cena, ma come tutte le cose buone anche quello è giunto al termine. Come fare? Comprare un panforte industriale? Noooo... Tornare a Siena e fare scorta? Magari, però è poco pratico e un tantinello costoso. Provare a rifare il panforte? Sììììì!!!!

Bene. La decisione era presa. Ora bisognava solo mettere le mani sulla ricetta.
Pare facile procurarsi la ricetta di un dolce tradizionale, ma non lo è per niente. In rete come al solito ci sono tantissime versioni, nessuna delle quali però mi soddisfava pienamente. Il motivo? Mancavano i chiodi di garofano. Ora, magari ho le papille malfunzionanti, ma io il sentore dei chiodi di garofano in quel panforte lo sentivo. E comunque a me i chiodi di garofano piacciono. E ora che ci penso mi piace pure il cardamomo. E... e insomma, so già che i puristi storceranno il naso (e hanno ragione, intendiamoci!) ma io come mio solito ho rielaborato la ricetta secondo i miei personalissimi gusti. Ho introdotto anche un'altra variazione, al limite dell'eresia gastronomica... la vedremo più sotto, scorgendo l'elenco degli ingredienti. 

Poi, pensando ai regalini di Natale che ogni anno faccio agli amici, mi sono detta: ma perché preparare il solito panforte grande, che mi tocca farne una ventina? Facciamo i panfortini mignon! Mi sono guardata attorno sul mercato, e di panfortini mignon non ho visto neanche l'ombra... quindi se adesso qualche industria mi copia l'idea, mi fa il santo favore di pagarmi le royalties o di offrirmi un posto di lavoro, che mica sono qui a lavorare aggratise per loro!!!
Scherzi a parte, per la seconda puntata delle (st)renne di Natale (ieri siete passati da Flavia a prelevare il centrotavola "angelico", vero? ;-)  ), sono a presentarvi i