E' lunedì mattina e piove, ma non è questo il problema.
Il mio problema stamattina è un altro: l'angosciosa domanda "a che ora passerà l'autobus questa settimana?".
Sì, perché io abito in una ridente città-dormitorio dell'hinterland milanese, dotata del servizio di autobus che porta alla metropolitana. Comodo, no? Solo che gli orari dell'autobus sono elastici e dipendono dall'autista di turno. Sulla palina alla fermata c'è scritto 07:09 ed è quindi lecito aspettarsi che questa sia l'ora a cui il mezzo passa. L'orario vero però varia dalle 07.05 alle 07.10, secondo l'autista del primo turno. C'è quello mattiniero, c'è quello che se la prende comoda, c'è quello che da grande voleva fare il pilota di Formula Uno e cerca quindi di battere tutti i record guidando a velocità folle un mezzo pesantissimo e carico di gente che frustra regolarmente le sue aspettative spostando il peso dove non dovrebbe; c'è il posapiano che guida con calma, c'è quello che oggi piove e bisogna stare attenti e così via. E c'è che io sono il tipo da ultimo minuto, che arriva alla fermata trafelata, col cappotto abbottonato di sghembo, la borsa spalancata, e gli orecchini in tasca perché non ho avuto tempo di metterli in casa.
Ed è pure lunedì. E piove.